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Warzone: webgame attacca COD e Activision, il marchio era già occupato

Un webgame di nome "Warzone" attacca COD e Activision: il marchio era già occupato. Activision risponde senza trattenersi.

NOTIZIA di Nicola Armondi   —   12/04/2021
Call of Duty: Warzone
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Di norma, i grandi sviluppatori difendono con le unghie i propri marchi registrati, inviando a destra e a manca lettere "cease and desist" (letteralmente "cessazione e desistenza"), pensate per impedire a società più piccole di sfruttare marchi simili a quelli già occupati dalla grande compagnia. In questo caso, invece, è il contrario. Tale Fizzer, creatore del webgame Warzone, ha contestato il marchio di Call of Duty Warzone.

La situazione non è semplicissima, però. Infatti, pur vero che il webgame "Warzone" (praticamente un Risiko senza licenza) è stato rilasciato nel 2017, la richiesta della registrazione del marchio è avvenuta solo nell'ottobre 2020, quattro mesi dopo la richiesta di registrazione di "Call of Duty Warzone".

Activision ha risposto all'attacco senza trattenersi: "Call of Duty Warzone non potrebbe essere più diverso dal gioco del convenuto, un titolo a basso budget, un gioco da tavolo virtuale di nicchia simile a Risiko di Hasbro. È inconcepibile che un qualsiasi membro del pubblico possa confondere i due prodotti o credere che siano in qualche modo legati l'uno all'altro."

Call of Duty Warzone
Call of Duty Warzone

Il creatore del webgame ha affermato di "avere il diritto di ricercare una ricompensa per l'utilizzo del marchio Warzone e di essere risarcito economicamente per l'utilizzo scorretto di Activision". La compagnia di COD ha quindi replicato di non aver infranto alcun marchio registrato e afferma di aver diritto a ottenere la proprietà del marchio Warzone.

Vedremo come si evolveranno le cose. Nel frattempo, pare sia in arrivo una nuova versione anni 80 della mappa Verdansk in Call of Duty: Warzone.