Windows 11 supporterà ufficialmente un certo numero di CPU. Ciò non significa che se non si dispone dell'hardware giusto non si potrà provare a installare il nuovo sistema operativo. Per farlo basterà usare la ISO fornita da Microsoft o il Media Creation Tool. In entrambi i casi l'utente non sarà fermato. Microsoft sconsiglia di forzare l'installazione, ma non impedirà di farlo a chi vorrà provare.
Quando sarà lanciato, Windows 11 supporterà alcune CPU della settima generazione di Intel e tutte quelle dall'ottava generazione in poi. Supporterà inoltre i processori AMD dalla serie Ryzen 2000 in su e quelli Qualcomm Snapdragon 845 e superiori.
Nel caso l'hardware posseduto non abbia i requisiti giusti, Microsoft non invierà l'aggiornamento automatico a Windows 11. Come detto, si potrà però fare tutto a mano, come ai bei vecchi tempi.
Di base è quello che è successo anche con Windows 10. Installando autonomamente Windows 11 saranno però verificati alcuni requisiti base, che non sono sorvolabili: TPM 1.2 abilitato, 64GB di spazio su hard disk / SSD, 4GB di RAM e una CPU dual-core.
Naturalmente installare Windows 11 su dell'hardware non supportato potrà portare a dei malfunzionamenti, ma immaginiamo che molti di quelli che lo faranno ne siano coscienti. Del resto è probabile che, come accaduto con Windows 10, nella maggior parte dei casi vada tutto per il meglio, quindi può valere comunque la pena di tentare, soprattutto con dei PC che si utilizzano per sperimentare.