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Xbox e Activision: CMA conclude la raccolta di opinioni dal pubblico, prosegue l'indagine

L'antitrust britannica ha concluso la raccolta di opinioni da parte del pubblico dopo 11 giorni di apertura, ora proseguono le indagini.

NOTIZIA di Giorgio Melani   —   31/10/2022

L'ormai celebre CMA prosegue la famosa indagine sull'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft con la conclusione della fase di immissione di opinioni da parte del pubblico, proseguendo a questo punto con la revisione del caso internamente.

La fase conclusasi oggi è a dire il vero alquanto bizzarra: l'antitrust britannica ha infatti concesso al pubblico, per un certo periodo di tempo, di inviare email al proprio indirizzo per ricevere le opinioni degli utenti sugli eventuali problemi o vantaggi scaturiti dall'acquisizione di Activision Blizzard da parte di Microsoft. Una procedura che sembra poco ortodossa, ma che comunque a quanto pare rientra nei metodi di indagine della CMA.

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Un'iniziativa del genere potrebbe essere stata intrapresa anche per dimostrare una certa vicinanza al pubblico, considerando che la stessa Microsoft aveva accusato CMA di essere un po' troppo attenta alle richieste di Sony più che dei consumatori, considerando che nei documenti dell'ente questa viene citata 57 volte e i consumatori solo 10.

In ogni caso, come riferito dall'account Twitter ufficiale dell'antitrust britannica, a questo punto dopo 11 giorni la fase di ricezione degli input dal pubblico è terminata e le indagini proseguono. Non sappiamo quanto le rimostranze degli utenti verranno prese in considerazione, ma faranno comunque parte in qualche modo del procedimento in questione.

Il termine ultimo per la comunicazione ufficiale sulla posizione della CMA sull'acquisizione, che potrebbe determinare anche un blocco della procedura per Microsoft, è marzo 2023, periodo nel quale dovrebbero emergere anche le valutazioni da parte dell'Unione Europea e degli altri enti di controllo che stanno valutando la maxi-acquisizione da quasi 70 miliardi di dollari, indagini che Phil Spencer ha recentemente giudicato "giuste e necessarie".