Remake. Rimasterizzazione. Porting. È sempre complesso confrontarsi con una recente terminologia tecnica che non ammette errori poiché gioca con ricordi e nostalgia, due elementi fondamentali per qualsiasi appassionato di videogiochi di una volta. Un solo passo ed ecco che si commette l'errore di giudicare un prodotto per ciò che non è, o criticarlo per difetti che sono in realtà alieni alla sua attuale filosofia di re-design.
È un pavimento di cristallo quello in cui ci si avventura andando a parlare di Silent Hill HD Collection, proposizione rimasterizzata in alta definizione del secondo e terzo capitolo della saga psico-horror per eccellenza, sviluppata per l'occasione da Hijinx Studios (Frogger Terurns, Vandal Hearts: Flames of Judgement). Esponenti largamente apprezzati della scorsa generazione tornano quindi per dire la loro a nuovi, papabili fan di oggi, stanchi di un monopolio di generi videoludici che non lascia spazio a nicchie sporche, scure e spaventose dove provare la più profonda delle paure, quella mentale. Toluca, Brookhaven e tanti luoghi storici sono tornati, ma qualcosa sembra essere cambiato.
Doppiamente su per la collina
Chi si ricorda James Sunderland, carismatico quanto depresso uomo alla ricerca della moglie con solo la sua ultima lettera in mano? Konami vi accoglie nell'angosciante multiverso di Silent Hill 2 proponendo sin da subito la possibilità di scegliere se giocarsi la storia principale, Letters from Silent Heaven, oppure lo spin-off incentrato su Maria, Born from a Wish, e sugli eventi che la vedono coinvolta prima e dopo l'incontro con James. Ma se è sempre un piacere ritrovarsi spiazzati di fronte alla sporcizia malsana degli ambienti proposti, che siano bagni colorati di ruggine e sangue o edifici dalla marcia mobilia decadente, è ancora più interessante aprire le orecchie a fronte del doppiaggio nuovo di zecca realizzato per l'occasione.
I fan storici potranno scegliere se giocarsi questo secondo episodio con le voci originali del tempo, ma è innegabile il lavoro svolto per dare qualità alla nuova recitazione acustica applicata, con toni e spasmi più vicini ai film di oggi di quanto non fossero al tempo. Impegnandosi con occhio vigile non si potrà non notare un leggero sfasamento del nuovo doppiaggio rispetto al movimento labiale nelle scene d'intermezzo, ma valutando come talvolta anche produzioni doppia o tripla A odierne presentino difetti di sincronizzazione e livellamento audio nei mixing, non si può di certo per questo punire un prodotto qualitativamente superiore alla controparte old-gen. Tra parole e ricordi scende la lacrima notando quanto fossero ispirati e appassionati gli sviluppatori giapponesi di quei tempi, con ambientazioni e gameplay studiati per rimanere divertenti anche nel tempo. Indimenticabili sono quei momenti di Silent Hill 3 trascorsi con Heather all'interno del parco divertimenti di Lakeside, dove la perversione mentale e artistica del Team Silent unita alla sapiente illuminazione parziale e punti di buio assoluto ancora oggi gettano nello sconforto come poco altro. Alessa, Claudia, il perverso carosello di carne e tutti gli abominevoli mostri tornano per accogliere i giocatori al culto di Silent Hill e alle macchinazioni oscure dietro cui si cela una trama adulta e non adatta ai deboli di cuore.
Il riproposto universo di ferro, malattia e oppressione del terzo episodio in questa Collection sottolinea con forza il singolare modo in cui Silent Hill 3 riesca, ieri come oggi, a consumare la mente ed il cuore del giocatore, con quello stato di tensione onnipresente che rincorre anche nei punti apparentemente sicuri, pregando che la torcia non illumini mai il nemico che nel sottofondo sta emettendo rantoli ed urla di lontane dimensioni di morte. Ancora una volta una nota sull'audio: differentemente dal secondo, per il terzo capitolo di Silent Hill Konami non permette ai giocatori di scegliere il vecchio doppiaggio o godere del nuovo, in quanto l'unico presente è quello rifatto per l'occasione, che è comunque di buona qualità.
Trofei PlayStation 3
La collection suddivide tra i capitoli la propria lista di trofei, rispettivamente 28 a Silent Hill 2 e 22 a Silent Hill 3. I trofei del secondo episodio si focalizzano sui vari finali sbloccabili, sulle scelte di uccidere o meno determinati nemici e sulla quantità di mostri che si supererà lungo i vari playthrough. Il terzo episodio pone l'accento sul tempo che impiegato a battere alcuni avversari, i finali che si termineranno e su specifiche armi speciali sparse per la città.
Oscurità in alta definizione
Il destino delle rimasterizzazioni in HD è a volte scontato, costretto a priori a fronteggiarsi con il carico tecnico che si porta dietro. Un doppio lavoro quindi, che pone Silent Hill HD Collection di fronte alle sue controparti originali che lo compongono, con l'obiettivo di determinare se il lavoro svolto da Hijinx Studios in fase di ripulitura e svecchiamento delle texture, animazioni e di tutto ciò che impegni l'occhio porti alla fine ad un risultato piacevole. La risposta è irrimediabilmente affermativa, nonostante un paio di fattori precludano l'analisi tecnica dall'essere senza note di demerito.
L'occhio esperto di chi ha giocato a suo tempo entrambi i capitoli non può non gioire di fronte all'aggiornamento tecnico di alcune parti, con sezioni arricchite da scintillanti nuove texture e impreziosite da un'illuminazione più pulita che rende appagante l'esplorare ambienti bui, specialmente in Silent Hill 3, dove il lavoro svolto porta il giocatore quasi a dubitare se questo o quello shader fosse mai risultato così piacevole da visionare. Una sorta di abbellimento quindi, dove l'upscaling della definizione è visionabile sin da subito su modelli, oggetti e parti di background, ora molto più godibili e definiti della controparte. Sembrerebbe tutto perfetto, se non fosse però che lo schiarimento e il ripulimento generale porti inevitabilmente a momenti in cui l'oppressione della nebbia negli ambienti esterni, particolarmente visibile su Silent Hill 2, sia inferiore a quanto non lo fosse negli originali della scorsa generazione, in particolare sulle lunghe distanze, dove la paura dell'ignoto è ora rimpiazzata da bordi lontani ben delineati che tolgono un po' di brivido. Il difetto che realmente stupisce è come, specialmente in Silent Hill 3, il framerate sia in alcuni momenti così ballerino. Il minimo da aspettarsi da una rimasterizzazione su console ben più potenti delle precedenti è di certo un numero di fotogrammi stabilmente alto, che non appesantisca quindi il gioco ma lo renda fluido e godibile.
Purtroppo l'avventura di Heather, molto più di quella di James che ne risente ben di meno, è sporcata da alcuni momenti (pochi, per fortuna) in cui i fotogrammi di gioco scendono incredibilmente, rendendo molto pesante muoversi, combattere ed esplorare, con annessi problemi legati all'audio e agli effetti sonori, non puliti come nel resto dell'avventura, offrendo così un impianto di gioco difficile da gestire in questi frangenti. Difetti di programmazione senza dubbio, fortunatamente saltuari, ma che lasciano di certo dubbi sul perché non si sia scelto di ripulire completamente il gioco rendendolo così un'esperienza definitiva per vecchi e nuovi fan. L'audio di base, esclusi i momenti sopra descritti, è come sempre incredibile; anche dopo anni, le melodie di Yamaoka sono strepitose così come tutta l'ingegneria del suono che l'accompagna, con rumori di sottofondo che, ora in un Dolby 5.1, compongono degnamente due delle più belle avventure horror di sempre.
Conclusioni
Per quanto non esente da difetti, la Silent Hill HD Collection proposta da Konami è il modo ideale per riproporre le migliori radici del brand. Il desiderio di vivere sotto nuova luce sensazioni e gameplay di un tempo misto a un rinnovato comparto tecnico danno un significato al tornare in quella disturbata quanto affascinante cittadina. Dieci anni e apparire ancora così in forma: questo è ciò che si dovrebbe volere da ogni episodio di Silent Hill.
PRO
- Ottimo aggiornamento grafico
- Nuovo doppiaggio
- Tanto lavoro svolto in fase di ripulitura...
CONTRO
- ...ma certe volte fin troppo pulito
- Saltuari cali improvvisi di fotogrammi
- Non c'è il primo episodio