Prototype è stato uno dei giochi rivelazione del 2009, almeno per quanto riguarda la categoria di prodotti fortemente orientati verso l'azione, una certa violenza da fumetto, i poteri esagerati del suo protagonista e l'estrema spettacolarizzazione dei combattimenti. Grazie a questi elementi, nonostante alcuni difetti, il titolo prodotto da Activision ha saputo a suo tempo imporsi all'attenzione del pubblico, al punto da convincere gli stessi produttori a puntare decisamente su un sequel, nella convinzione di dare con esso vita a una nuova serie di punta per la loro Compagnia.
Il compito di realizzare questo progetto è stato affidato nuovamente a Radical Entertainment, i quali per lo sviluppo del gioco hanno deciso di puntare dritto sulla formula del primo capitolo, senza però per questo restare indifferenti ai numerosi feedback rilasciati dalla critica e soprattutto dagli utenti, per migliorarne ogni aspetto e di conseguenza colmarne le lacune. Prototype 2 eredita quindi dal suo predecessore un gameplay open world ma al contempo estremamente serrato, rapido e violento, con una meccanica rivista in parte e resa più facilmente gestibile agli utenti grazie a una distribuzione dei comandi più intelligente, a una narrazione meno confusionaria che in passato e all'introduzione di shortcut per attivare i poteri speciali in modo da non costringere i giocatori a passare attraverso tediosi menu. In tal senso l'esperienza di gioco è stata meglio organizzata pure strutturalmente, per permettere diversi approcci all'azione, così che le diverse missioni, con quelle secondarie spesso legate all'avventura principale che servono proprio ad approfondire la trama svelandone altri aspetti, possano essere affrontate in maniera differente a seconda della bisogna.
Nuovo personaggio, nuovi poteri
Entrando comunque nel dettaglio e procedendo secondo l'ordine canonico che prevede un accenno sui fatti narrati nel corso dell'avventura, diciamo che la storia di Prototype 2 è leggermente più curata e certamente meglio articolata nello svolgimento rispetto al primo capitolo. Prova ne è il fatto che i personaggi comprimari sono per esempio più integrati nella trama oltre a essere caratterizzati con una attenzione maggiore rispetto a quelli visti in passato. Al centro della vicenda ci sono comunque ancora una volta le mutazioni del virus Blacklight che ha trasformato e trasforma tutt'ora la popolazione di quella che ormai viene chiamata New York Zero (NYZ) in mostri ma "regala" ad alcuni fortunati/sfortunati esseri umani dei poteri sovrannaturali. A cambiare invece è il protagonista, che qui diventa il sergente James Heller, deciso a vendicarsi di colui che ritiene essere il colpevole della diffusione dell'infezione e di aver causato la morte di sua moglie e di sua figlia: in una parola, Alex Mercer.
Quest'ultimo infetta però lo stesso Heller per trasformarlo in suo alleato nella lotta contro le schiere della Blackwatch, i cui scienziati nascondono terribili segreti su Blacklight. La scelta da parte degli sviluppatori di introdurre un nuovo eroe non nasce solo come espediente narrativo per raccontare la storia attraverso una prospettiva differente, ma anche da esigenze di natura tecnica, visto che, come accennavamo in una precedente anteprima, potenziare ulteriormente il già devastante Alex Mercer avrebbe generato effettivamente diversi problemi di bilanciamento all'interno del mondo del gioco, minando alla base uno dei punti focali del titolo, e cioè l'evoluzione del personaggio e delle sue abilità. Queste ultime, legate come sempre alle mutazioni derivanti dal morbo che sta devastando la Grande Mela, sono un misto fra quelle utilizzate da Mercer e altre inedite, come per esempio dei tentacoli che escono dal corpo di Heller, utili per agganciarsi a veicoli e velivoli, ma anche per aiutarlo a saltare e ad aggrapparsi a qualunque sporgenza o per scalare gli edifici. Proprio sfruttando questa caratteristica, assieme a quelle "classiche" che gli consentono di planare, balzare o arrampicarsi, l'ex sergente dell'esercito americano può muoversi per esplorare la città, suddivisa questa volta in tre macrozone contraddistinte da colori differenti a seconda del grado di pericolosità. Abbiamo così quella gialla, dove i cittadini vengono controllati e tenuti in quarantena, anche se il virus serpeggia lo stesso per le strade tra lo sgomento dei medici che cercano di arginare l'infestazione. Poi quella verde, la più sicura, e la rossa, che è la più pericolosa in assoluto con migliaia di mutanti e mostri di varia natura.
New York Zero
La mappa è esplorabile più o meno liberamente fin dall'inizio, anche se per avere piena libertà occorre procedere nel gioco fino a sbloccare dei ponti aerei che servono per raggiungere in automatico le varie zone, ma dopo una manciata d'ore spese a girovagare per pura curiosità inevitabilmente si è portati a muoversi più specificatamente alla ricerca delle missioni che compongono l'avventura, disponibili in maniera progressiva e suddivise fra principali e secondarie. Una struttura "aperta" come quella di Prototype 2, infatti, ben si presta a proporne diverse di quest'ultimo tipo, non necessarie ovviamente al completamento del gioco (quelle per esempio legate alla rete Blacknet) ma che portano in dono diversi benefici come scoprire nuovi dettagli su una serie di personaggi o scovare nuovi potenziamenti. Questi ultimi tra l'altro ora non sono semplici da ottenere. Heller si potenzia infatti da un lato facendolo salire normalmente di livello e distribuendo i punti acquisiti tra le varie voci relative ai suoi attributi principali, quali la salute o la capacità di rigenerazione, dall'altro assorbendo nuovi poteri da particolari personaggi da terminare. Non si possono insomma accumulare più punti esperienza e convertirli immediatamente in potenziamenti.
Sempre in tema di abilità, la semplificazione dei controlli va a coinvolgere anche la selezione dei poteri, diventata per l'occasione più intuitiva (si assegnano in coppia a due dei pulsanti frontali del pad e possono essere cambiati da apposito menu a ruota) e con un maggior ventaglio di combinazioni possibili disponibili per questi ultimi. Cosa utilissima specie quando si è impegnati contro decine di nemici in qualche virulenta battaglia. Queste ultime, grazie a una migliorata intelligenza artificiale degli avversari, tra l'altro caratterizzati da abilità diverse, offrono al videogiocatore un livello di sfida maggiore rispetto a Prototype, garantendo a conti fatti un approccio alla lotta un po' più vario e spingendo l'utente a utilizzare un minimo di strategia e ogni oggetto, mezzo o essere vivente per abbatterli. In virtù di un engine che gestisce la fisica in maniera più che buona, quasi ogni elemento dello scenario può essere difatti scagliato contro gli avversari, oppure fatto letteralmente a pezzi e riutilizzato. Elicotteri tranciati in due, individui lanciati in aria e vere e proprie fatality contribuiscono ad arricchire il lato visivo dell'azione, elemento fondamentale di un titolo che fa della violenza spettacolare e dello splatter il suo cardine principale. Oltre alla facilità di controllo del personaggio, tra le novità in queste fasi spicca poi lo scudo, che svolge un ruolo fondamentale consentendo di effettuare counter capaci di arricchire ulteriormente l'azione, assieme a una sterminata serie di mosse finali tutte differenti a seconda della combinazione di arma impugnata e nemico sconfitto. Senza dimenticare la possibilità di impossessarsi di armi tra le più disparate e governare mezzi quali corazzati ed elicotteri. Altro elemento inedito del gameplay di Prototype 2 è poi la modalità cacciatore. Heller può sprigionare un impulso attraverso una sorta di sonar derivato ovviamente dalla mutazione del virus, e osservare il comportamento nello spazio dell'onda generata per capire dove si trova il bersaglio che si vuole colpire. Il giocatore ha così la possibilità di seguirlo, percependo i luoghi all'interno della città in cui egli si sta spostando e decidere poi come eliminarlo.
Trofei PlayStation 3
Prototype 2 mette a disposizione 44 Trofei, dei quali 26 di Bronzo, 15 d'Argento, 2 d'Oro e 1 di Platino. La maggior parte di essi sono legati al soddisfacimento di alcuni obiettivi imposti dal gioco, come per esempio abbattere un certo numero di nemici o distruggerne i veicoli utilizzando particolari poteri o combinazioni; altri, invece, sono correlati alle quest secondarie, al completamento dell'avventura principale a difficoltà hard o allo svolgimento di alcune missioni della trama. Per ottenere l'agognato Platino bisogna racimolare tutti gli altri.
Infiltrarsi che passione
Se le esplosioni di sangue e le mutazioni restano al centro sia dell'atmosfera che dell'azione, non meno importanza assumono all'interno del gioco anche le missioni di infiltrazione, finalmente concepite e rimodellate in maniera tale da risultare un tantino più interessanti. Come sempre ruotano intorno alla meccanica di recuperare i ricordi delle proprie vittime terminandone l'esistenza e assumendone l'identità per magari intrufolarsi in qualche base o laboratorio nemico ruota tutto il concept sopraccitato. Solo che questa volta esso viene sostenuto a dovere da una maggiore attenzione verso le dinamiche stealth, supportate da un sistema visivo che indica quali nemici stanno osservando in direzione del protagonista o del suo bersaglio, generalmente evidenziati in rosso, e quali possono essere attaccati, segnalati in bianco. I miglioramenti generali di cui abbiamo ampiamente parlato fino a ora in relazione al gameplay sono visibili anche per quanto concerne la grafica. Abbiamo una buona varietà di modelli e animazioni per i vari personaggi ma anche per gli edifici, dove il livello di dettaglio è decisamente superiore a quello visto in passato, in cui ogni grattacielo è finalmente ben differenziato l'uno dall'altro, con i marciapiedi frequentati da passanti modellati con più cura, le strade affollate da un traffico credibile e i veicoli finalmente non piatti.
Le scene d'intermezzo possono contare poi su un quasi totale restyling, con inquadrature cinematografiche, volti più espressivi e una buona sincronia labiale durante il parlato. Quanto appena descritto, insieme a un sistema di illuminazione di ottima fattura che regala al comparto visivo una profondità assolutamente inesistente nel primo capitolo, e a una fisica degna di tale nome, consente finalmente alla serie Prototype, pur non facendo gridare al miracolo, di diventare visivamente un titolo di questa generazione. Peccato solo per la bassa qualità di alcune texture di contorno, anche se forse non si poteva pretendere molto di più da un engine che rischiava altrimenti di appesantirsi eccessivamente in presenza di decine e decine di persone e mezzi sullo schermo, a discapito della fluidità d'azione e delle stabilità generale del prodotto. Per quanto riguarda infine l'audio, rigorosamente in Dolby e Dts, abbiamo un buon doppiaggio disponibile finalmente in italiano e una colonna sonora le cui musiche non sono memorabili in molti casi, ma svolgono comunque il loro onesto lavoro accompagnando le varie fasi dell'avventura con la giusta intensità, sottolineando con enfasi le situazioni più importanti all'interno della storia.
Conclusioni
Puntando decisamente su quegli elementi che si sono rivelati vincenti nel primo capitolo, quali a esempio i poteri del protagonista principale, l'azione immediata e gli scontri spettacolari, Prototype 2, pur non essendo un capolavoro assoluto scevro da difetti, rappresenta il giusto passo in avanti verso una sorta di evoluzione in meglio del franchise. E' infatti palese come l'opera di rifinitura compiuta dagli sviluppatori per limare le carenze del primo episodio, in special modo quelli legati al gameplay, abbia dato i suoi frutti, consegnando di fatto al pubblico senza ombra di dubbio uno dei più divertenti titoli nel panorama degli action open world degli ultimi anni.
PRO
- Controlli più immediati e "amichevoli" a beneficio di una migliore giocabilità
- Miglioramenti nell'intelligenza artificiale di nemici e personaggi secondari
- Sessioni stealth divertenti e meglio implementate
- Ancora più poteri a disposizione per devastare la città
CONTRO
- Niente multiplayer online
- In buona parte delle missioni secondarie permane un certa ripetitività
- Le texture dovrebbero essere migliorate