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Men in Black: Alien Crisis, recensione

Raccontando una storia parallela a quella del film "Men in Black 3", in questi giorni nei cinema italiani, Alien Crisis ci mette nei panni di un "novellino" del corpo speciale alle prese con una situazione esplosiva

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   31/05/2012
Men in Black: Alien Crisis
Men in Black: Alien Crisis
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Ricordate il primo episodio di "Men in Black"? Nel film, il personaggio interpretato da Will Smith si trova improvvisamente ad avere a che fare con criminali alieni, scoprendo poi che tantissimi extraterrestri, per lo più pacifici, risiedono sul nostro pianeta ormai da decenni e vengono controllati da forze speciali al di sopra del governo, i Men in Black. La trama di Men in Black: Alien Crisis è molto simile, nel senso che ci presenta ancora una volta un "novellino" che si unisce ai MIB durante un'emergenza e deve dimostrare di poter tenere testa a determinate situazioni. Stavolta il protagonista non è però un poliziotto, bensì un ladro professionista, Peter Delacoeur, che porta a segno il furto di un misterioso manufatto egizio per conto di un losco uomo d'affari. Il colpo va a buon fine, ma il committente si rivela poco propenso a concludere amichevolmente la transazione, e così Peter finisce in mezzo al fuoco incrociato di truppe aliene che sembrano voler a tutti i costi recuperare l'oggetto.

Men in Black: Alien Crisis, recensione

A che scopo? Che segreto nasconde? Ce lo spiegheranno l'affascinante agente C e il minuscolo agente F (il carletto parlante) nel corso di una serie di livelli caratterizzati da una struttura simile a quella degli sparatutto su binari, inframezzati da sezioni investigative in cui dovremo trovare gli indizi necessari per instradare le indagini verso una determinata direzione. Il titolo, sviluppato da Fun Labs per Activision, è dotato di uno story mode e di alcune "missioni virtuali" che si svolgono all'interno del simulatore dei Men in Black, e può essere giocato utilizzando Wii-mote e Nunchuk liberamente oppure inserendo i controller nella Wii Zapper o nella Top Shot Elite, due adattatori che aumentano il grado di coinvolgimento dell'esperienza consentendoci di impugnare letteralmente un fucile, ma che dal punto di vista della precisione e dell'ergonomia presentano ben poche differenze rispetto all'impostazione di default.

Nasconditi e spara

Come accennato poc'anzi, il gameplay di Men in Black: Alien Crisis riprende fondamentalmente quello degli sparatutto su binari, pur adottando una visuale in terza persona e consentendoci di muovere il personaggio per farlo spostare da un riparo all'altro. Gli stage consistono in una sequenza di sparatorie più o meno lunghe e impegnative, in cui dare fondo al nostro arsenale imbracciando alcune delle armi viste anche nei film, peraltro potenziabili utilizzando i punti esperienza guadagnati.

Men in Black: Alien Crisis, recensione

È possibile cambiare arma agendo sul d-pad del Wii-mote, e fare altrettanto (tenendo premuto il pulsante C sul Nunchuk) per cambiare il potere speciale fra i quattro disponibili: una barriera che ci protegge momentaneamente dal fuoco nemico, un dispositivo capace di rinchiudere gli avversari in grosse bolle e renderli innocui, un raggio congelante e una granata antigravità, che una volta esplosa fa lievitare gli alieni così che li si possa bersagliare in tutta tranquillità. Il sistema di appostamento è attivo, nel senso che bisogna premere un pulsante (A) perché Peter si ripari, quindi agire sullo stick analogico per farlo uscire allo scoperto per piazzare qualche raffica. Alcuni strumenti dispongono anche di una modalità cecchino, la cui attivazione è però quantomeno macchinosa: bisogna dare un "colpo" al Nunchuk, e purtroppo tale manovra non viene sempre recepita nel modo corretto, anzi. Lascia un po' a desiderare anche la rilevazione delle collisioni, visto che talvolta si ha la netta sensazione di aver centrato un nemico ma questo rimane in piedi, come se nulla fosse. In alcuni livelli tali meccaniche vengono arricchite dall'elemento stealth, costringendoci a mettere fuori gioco le telecamere di sorveglianza in un determinato modo e solo poi di eliminare gli alieni, pena il game over. Fortuna che i checkpoint sono molto numerosi e il grado di sfida, in generale, particolarmente basso.

Extraterrestre, portami via

Gli scontri a fuoco di Men in Black: Alien Crisis a volte culminano con un boss fight, e in tal caso gli avversari si distinguono per una resistenza esagerata ai colpi, che rende queste sezioni più lunghe e impegnative di quanto ci si potrebbe aspettare. Uno dei primi boss, la pianta carnivora, risulta particolarmente ostico da battere, ad esempio, mentre in altre occasioni è il sistema di gestione della visuale (che dipende dal reticolo di mira e, dunque, dal puntatore a infrarossi del Wii-mote) a creare la maggior parte delle difficoltà.

Men in Black: Alien Crisis, recensione

Come scritto in apertura, però, nel gioco non si spara soltanto e ci sono almeno due variazioni sul tema: la prima è rappresentata dagli inseguimenti a bordo dell'auto volante dei MIB, con il veicolo che deve evitare trappole e mine (inclinando il controller) mentre cerca di far fuori i nemici; la seconda, invero estremamente piatta e noiosa, ci vede esplorare determinati scenari, effettuare scansioni alla ricerca di indizi e cimentarci con dialoghi che stizzano quasi l'occhio al genere adventure, pur rivelandosi un banale espediente per allungare il brodo. Male il comparto tecnico: al di là di un discreto doppiaggio in italiano, il prodotto Activision ha poco di cui vantarsi. La grafica, in particolare, fa uso di modelli poligonali semplici, spigolosi e male animati, che si muovono all'interno di scenari eccessivamente anonimi e privi di dettaglio. Per non parlare del frame rate, che mantiene una certa fluidità solo nelle situazioni tranquille, finendo per crollare vistosamente quando sullo schermo compaiono diversi personaggi.

Conclusioni

Versione testata: Wii
Multiplayer.it
ND
Lettori (1)
4.0
Il tuo voto

Men in Black: Alien Crisis non ha deluso in alcun modo le nostre aspettative, nel senso che ci aspettavamo un prodotto mediocre, realizzato unicamente per sfruttare l'onda della rinnovata popolarità del franchise in vista dell'uscita del terzo film. Peraltro la storia raccontata da Fun Labs non ha nulla a che fare con quella vista al cinema, ruotando attorno a personaggi completamente differenti e inventati per l'occasione, che scimmiottano alcune delle tematiche affrontate nell'originale MIB, con l'agente inesperto che si trova a confrontarsi con situazioni assurde. Le parti giocate, in stile sparatutto su binari, risultano ripetitive, anonime e facilotte, mentre è la noia a caratterizzare i momenti più lenti del prodotto Activision, quando bisogna trovare indizi che ci conducano alla fase successiva. Insomma, dell'avventura di Peter Delacoeur si salva davvero poco.

PRO

  • Discreto doppiaggio in italiano
  • Alcuni scontri a fuoco sono quasi divertenti...

CONTRO

  • ...ma mancano di sostanza
  • Tecnicamente mediocre
  • Corto e facilotto