Immaginate di trovarvi in un club rinomato: un DJ fa suonare musica trance e house, il beat si chiude e si apre a seconda dei filtri che di volta in volta vengono applicati, i fasci di luce tagliano il buio e nel mezzo c'è la gente che balla, rapita dai suoni e dall'atmosfera. Sono le quattro del mattino e sembra quasi di vivere in una realtà alternativa, che procede al rallentatore. È da questo punto di partenza che si muove PixelJunk 4am, non un gioco ma un'esperienza multimediale, che gli sviluppatori di Q-Games hanno voluto portare su PlayStation Network nell'ottica di una serie, PixelJunk, che non ha mai temuto la sperimentazione, pur avendola finora applicata a filoni videoludici tradizionali come quello degli shoot'em-up. 4am si pone dunque come la proverbiale costola, un'estensione che nasce dalla voglia di puntare ulteriormente sul contributo di Baiyon, il compositore che ha prestato la propria arte al servizio del franchise e che in questo caso risulta vero e proprio protagonista dell'azione. Il "catalogo" che ci viene messo a disposizione è infatti formato unicamente da brani creati dall'artista giapponese, su cui possiamo "lavorare" un po' come se stessimo dipingendo musica, grazie al particolare approccio ai comandi disegnato esclusivamente per il PlayStation Move. All'atto di calibrare il controller, ci viene infatti chiesto di delimitare i bordi di una "tela virtuale" su cui poi ci troveremo a operare muovendo il dispositivo.
Senza guardare
Senza alcuna interfaccia grafica e contando solo sui tutorial che compariranno sullo schermo a intervalli regolari, in base all'accumulo di esperienza e minutaggio, il nostro obiettivo sarà dunque quello di gestire quattro tracce, assegnate ognuna a uno dei pulsanti principali del controller, nonché a un colore differente della "pallina": il pulsante Quadrato, associato al colore rosa, gestisce la parte bassa del brano, nella fattispecie la cassa; il pulsante X, associato al colore blu, gestisce la batteria, nella fattispecie rullante e charleston;
il pulsante Triangolo, associato al colore verde, gestisce il synth; il pulsante Cerchio, infine, associato al colore rosso, agisce su una serie di suoni complementari, qualcosa di simile a quella che potrebbe essere la melodia del pezzo. È possibile isolare le singole tracce tenendo premuto il relativo tasto, così da creare delle piccole variazioni sul tema che fanno tanto "atmosfera", nonché applicare effetti come il riverbero e un filtro EQ di tipo passa-alto, rispettivamente muovendo il Move in profondità o ruotandolo come se fosse la manopola di un mixer. Le soluzioni più fantasiose derivano comunque dal concetto di "tela" a cui abbiamo fatto cenno in precedenza. I bordi di questo spazio di lavoro non sono visibili, chiaramente, ma ci vengono segnalati dal controller tramite una vibrazione. Ebbene, possiamo arricchire le quattro tracce di loop extra andandoli a "pescare" ai margini della tela, tenendo premuto il grilletto T e rilasciandolo quando torniamo al centro di questa zona virtuale. I nuovi suoni si aggiungeranno alla traccia attiva in quel momento, in modo netto oppure sfumato in base alla velocità con cui rilasceremo il grilletto. Infine, agitando il Move nelle direzioni cardinali potremo sfruttare ulteriori effetti per valorizzare una porzione del brano.
Potenzialità dell'esperienza
È chiaro che PixelJunk 4am nasce con l'obiettivo di fornire a chiunque la possibilità di esprimersi attraverso la musica elettronica di Baiyon. Per "giocare" con le quattro tracce, i relativi suoni e i vari effetti non c'è alcun bisogno di saper suonare uno strumento musicale, men che meno di conoscere le dinamiche della registrazione multitraccia, anche se poi questi concetti vengono a galla e i relativi meccanismi finiscono per essere assimilati, in un modo o nell'altro.
Il che non può che essere un bene: magari qualcuno deciderà di volersi dedicare alla produzione musicale e investirà dunque un po' di soldi e tempo per l'acquisto di una qualsiasi interfaccia audio, di qualche pacchetto di suoni e di un buon libro che spieghi le basi del mixaggio. Con canali distributivi come YouTube, Facebook e iTunes, quest'ultimo sul fronte commerciale, le possibilità di farsi conoscere fra gli appassionati sono svariate e la cosa va di certo presa in considerazione. Ma torniamo al prodotto Q-Games, perché anch'esso offre la possibilità di esibirsi davanti a un pubblico di amanti del genere elettronico, nello specifico gli altri utenti che hanno acquistato il software e che possono assistere alle nostre performance dopo che le avremo "pubblicizzate", esprimendo il proprio apprezzamento semplicemente agitando il controller Move (cosa che farà comparire, nella parte bassa dello schermo, un "disturbo" che ci avvisa che qualcuno ha "applaudito"). Una volta presa la mano con le meccaniche di questa originale produzione, ci si troverà a "suonare" di fronte a gruppi anche numerosi di persone, che dalla nostra performance potranno trarre spunti da inserire nel loro lavoro.
Gli immancabili limiti
Concepire uno strumento come PixelJunk 4am, ovvero un software musicale "casual" a basso costo, implica avere ben chiari quelli che possono essere i limiti dell'esperienza. Il primo, scontatissimo, risiede nel fatto che la produzione firmata da Baiyon si rivolge unicamente agli amanti del genere elettronico: se questo tipo di musica non vi piace, difficilmente potrete apprezzare le possibilità offerte dal titolo.
In secondo luogo, l'originalità dell'approccio all'editing, determinato dai movimenti del controller su di una tela virtuale, un po' come se si "dipingesse" il proprio brano, implica la rinuncia a un'interfaccia grafica che, soprattutto nei primi momenti, avrebbe potuto rendere maggiormente accessibili le varie operazioni. Rimanere ancorati a una soluzione tutto sommato "casual", inoltre, riduce notevolmente la varietà degli strumenti a disposizione, fattore che vi sarà ben chiaro non appena avrete modo di cimentarvi con un qualsiasi software musicale per PC o Mac, finanche qualcosa di semplicistico come Fruity Loops. Insomma, bisogna riconoscere lo straordinario valore di PixelJunk 4am in termini di innovazione e originalità: il prodotto di Q-Games ci mostra un possibile scenario futuro per la produzione musicale su base gestuale, consentendo a chiunque di improvvisarsi DJ e dunque di gestire e modificare una serie di brani, peraltro con la possibilità di esibirsi di fronte a un pubblico di appassionati. Rimane però qualche perplessità circa la completa rinuncia a un'interfaccia visiva, nonché alla relativamente scarsa varietà degli strumenti a disposizione. Ciò detto, l'acquisto è vivamente consigliato a tutti coloro a cui piace il genere trance / house, nonché a chi vuole sperimentare qualcosa di nuovo con il proprio Move.
CI PIACE
- Estremamente originale
- Interessanti risvolti social
- Una manna per gli appassionati del genere...
NON CI PIACE
- ...ma gli altri difficilmente apprezzeranno
- La mancanza di una qualsiasi interfaccia fa storcere il naso
- Varietà limitata di strumenti a disposizione