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11-11 Memories Retold, la recensione della toccante avventura

11-11 Memories Retold è un omaggio alle vittime della Grande Guerra. Ecco la nostra recensione

RECENSIONE di Davide Spotti   —   11/11/2018
11-11: Memories Retold
11-11: Memories Retold
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Proprio oggi, 11 novembre 2018, ricorre il centenario dalla firma dell'armistizio che pose fine al primo conflitto mondiale. La rappresentazione della guerra nei videogiochi è stata talvolta oggetto di critiche, stigmatizzata perché troppo cinica e monolitica, spesso orientata sull'azione e solo in minima parte sul ruolo dell'individuo. Facendo tesoro di queste argomentazioni, quattro anni fa Ubisoft Montpellier portò sui nostri schermi Valiant Hearts, un'efficace avventura 2D che si prefiggeva di rappresentare la Prima Guerra Mondiale con piglio immediato ma toccante, un gameplay semplice ma divertente e finanche una funzione di carattere descrittivo. La piccola perla partorita dalla casa francese ebbe successo - tant'è che nel frattempo il gioco è approdato praticamente ovunque, inclusa Nintendo Switch - ma per il game director Yoan Fanise fu anche uno stimolo per provare a lanciarsi in nuove sfide.

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Da queste premesse è nata Digixart, nuova etichetta indipendente che si è posta come obiettivo la realizzazione di progetti dall'indiscutibile propensione artistica. 11-11 Memories Retold è la prima opera realizzata dalla giovane compagine d'oltralpe, ed è ancora una volta un racconto di guerra, per quanto profondamente diverso rispetto a Valiant Hearts, sia per struttura che per rappresentazione visiva. Il titolo è stato creato in collaborazione con la società d'animazione britannica Aardman Animations ed è prodotto da Bandai Namco Entertainment, ma vede anche la partecipazione degli attori Elijah Wood (che tutti ricorderete nei panni di Frodo Baggins ne Il Signore degli Anelli) e Sebastian Koch (Il Ponte delle Spie, The Danish Girl) al doppiaggio. Viste le tematiche trattate, il progetto è stato al centro di una partnership con l'organizzazione britannica War Child UK, che ha reso possibile la realizzazione di un DLC a scopi benefici. Proseguite dunque nella lettura della nostra recensione per scoprire cosa renda 11-11 Memories Retold un'avventura a sé stante nel vasto panorama del videoludo contemporaneo.

Storie di guerra: due facce della stessa medaglia

Toronto, novembre 1916. Mancano ventiquattro mesi all'armistizio che metterà fine alle ostilità tra i contingenti tedeschi e le forze della Triplice Intesa formate da Impero Britannico, Francia e Russia. Harry Lambert (Elijah Wood) è un giovane ragazzo canadese con un talento naturale per la fotografia. Ha una cotta per Julia, la figlia del fotografo dove lavora come apprendista. Nella sua ingenuità, prova un sincero sentimento d'invidia per le attenzioni che la ragazza mostra in presenza del risoluto maggiore Martin Barrett, giunto in città alla ricerca di un fotografo che lo accompagni al fronte per documentare le gesta delle truppe alleate. Abbagliato dalla smania di sentirsi importante, nonché dalla possibilità di esercitare l'irresistibile fascino dell'uomo in divisa sul gentil sesso, Harry decide di imbarcarsi con grande slancio per l'Europa, destinazione Vimy, ignaro che l'esperienza nel Vecchio Continente sia destinata a cambiarlo per sempre. Germania, novembre 1916. Kurt Waldner (Sebastian Koch) è un padre di famiglia tedesco; lavora come ingegnere in una fabbrica che assembla dirigibili per conto del Reich. Dopo essere intervenuto per riparare una delle stazioni radio presenti nella struttura, viene accidentalmente a conoscenza di un attacco nel quale è rimasto coinvolto il battaglione in cui si trova suo figlio Max. Deciso a fare chiarezza sulle sorti del ragazzo, l'uomo decide suo malgrado di arruolarsi e viene così assegnato alle truppe teutoniche di stanza proprio sul crinale di Vimy.

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Seppur con motivazioni diametralmente differenti, le circostanze spingono i due protagonisti a vivere la guerra da dietro l'angolo, a una manciata di chilometri di distanza l'uno dall'altro. Qui diventano spettatori ma anche parti in causa delle immani atrocità e sofferenze provocate dalla guerra di trincea. Attraverso la tradizionale prospettiva in terza persona, le sequenze nei panni dei due soldati si alternano senza soluzione di continuità. In 11-11 Memories Retold il giocatore si divide sistematicamente tra le vicende di Harry e quelle di Kurt, che arriveranno a intrecciarsi in modo sempre più profondo, per poi essere indirizzate verso esiti contrapposti sulla base delle scelte conclusive operate dal giocatore. La storia inizia lentamente, offre qualche guizzo ma viene scandita da una progressione per lo più lineare, dando ampio spazio alle riflessioni dei due soldati, alle loro speranze e alla lettura lucida di quello che sta avvenendo al fronte. A rivelarsi azzeccata è stata soprattutto la scelta di affidare la narrazione ai protagonisti stessi. L'interpretazione di Wood e Koch riesce a sopperire alla mancanza di input visivi legati all'espressività dei personaggi, tenendo conto del fatto che gli sguardi e persino i gesti risultano essere solo abbozzati, anche negli istanti più toccanti o in quelli più drammatici. La componente musicale svolge con efficacia il resto del lavoro, specialmente nel segmento finale, dove le emozioni e gli interrogativi sulla sorte dei protagonisti si fanno sensibilmente più palpabili.

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Gameplay abbozzato e grafica impressionista

Rispetto a Valiant Hearts, il gameplay di 11-11 Memories Retold è chiaramente più lento e compassato. Al giocatore viene dato tutto il tempo di riflettere sulle frasi scandite dai protagonisti lungo il loro percorso, ma anche di esplorare le ambientazioni alla ricerca di oggetti collezionabili o di effettuare brevi scambi di battute con soldati e altri individui presenti nei paraggi. Ciò che contribuisce a rendere particolare la nuova opera firmata da Digixart è anche la veste grafica, che replica lo stile dei quadri impressionisti per generare la sensazione di trovarsi di fronte a un dipinto che ha preso vita. In questo senso la formula pittorica è servita come strumento espressivo per consentire al fruitore di mettere a fuoco il gioco per quello che è: un testo che non si prefigge di rappresentare la guerra in sé, ma intende focalizzarsi sulle persone che loro malgrado sono state costrette a convivere con quel conflitto, a patirne sofferenze e dilanianti perdite. E sebbene lo sforzo eseguito dal punto di vista estetico ci sia parso apprezzabile, vale la pena rimarcare che le pennellate decise e i contorni fluttuanti di oggetti e personaggi finiscano per determinare un generalizzato affaticamento visivo, percepibile con chiarezza in vari momenti del racconto.

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Non trovandoci al cospetto di un titolo d'azione, la grande guerra tratteggiata in 11-11 Memories Retold non è solo un luogo dove imbracciare le armi e prepararsi al peggio; al centro della rappresentazione troviamo soprattutto l'analisi della condizione umana, come pure la relatività del concetto stesso di nemico, che si affranca da una percezione fatta di assoluti e finisce per sfumare in scale di grigio che trovano conferma nel continuo intrecciarsi dei destini di Harry e Kurt. Si badi che l'opera non manca comunque di mettere a fuoco gli assalti all'arma bianca, le scariche di mitragliatrice, il passaggio degli aerei bombardieri o l'uso del gas che veniva usato per stanare il nemico, ma tutto ciò finisce per essere null'altro che un elemento accessorio per ben altri scopi. Per quanto la sperimentazione debba considerarsi apprezzabile, sia dal punto di vista concettuale che estetico, troviamo che in 11-11 Memories Retold sia venuto a mancare soprattutto un solido punto di raccordo tra tutte le attività che si possono svolgere tra un livello e l'altro. Ciò conduce a una tendenziale staticità dell'azione, che riacquista maggiore slancio e coerenza espressiva solo nella porzione conclusiva del racconto.

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Giusto per essere un po' più didascalici, le azioni esercitabili da Harry e Kurt possono esprimersi in vari modi. Kurt, ad esempio, può scrivere lettere scegliendo tra una serie di opzioni testuali. Harry per contro è in grado di realizzare fotografie per assolvere il proprio ruolo al fronte, ma può anche cimentarsi in scatti da selezionare e inserire nelle sue lettere indirizzate all'amata Julia. Al di là di questi tratti distintivi associati ai due protagonisti, in altri momenti del racconto è possibile giocare a carte con i commilitoni, risolvere piccoli enigmi ambientali, eseguire mini giochi che richiedono la pressione di alcuni pulsanti con il dovuto tempismo e altro ancora. E per quanto la varietà delle azioni sembri essere stata scelta per non rendere mai l'interazione prevedibile, è palese che ciascuno degli approcci prefigurati risulti troppo basilare e solo timidamente abbozzato, determinando una carenza di carattere strutturale.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.5
Lettori (2)
7.3
Il tuo voto

11-11 Memories Retold è un lavoro sperimentale interessante, ma bisogna riconoscere che alcune lacune lo rendano nel complesso meno apprezzabile di quanto avrebbe potuto essere sulla carta. La vicenda struggente di Harry e Kurt pone in secondo piano il conflitto per dare spazio a storie di singoli individui nelle quali valori come la famiglia e l'amicizia si dimostrano incrollabili anche al cospetto di situazioni disperate. La componente visiva si è rivelata originale e tutto sommato rispettabile sul piano concettuale, per quanto non sempre ideale nel rappresentare con efficacia tutte le fasi dell'avventura. Il difetto principale di 11-11 Memories Retold risiede tuttavia nella componente strettamente ludica, che pecca di ritmo in alcune fasi del racconto e non risulta mai del tutto coesa.

PRO

  • Visivamente unico nel suo genere
  • Un racconto di guerra che fa leva sui rapporti umani
  • Finali multipli

CONTRO

  • Risulterà molto lento agli occhi di tanti giocatori
  • Interazione molto basilare
  • A lungo andare la grafica pittorica affatica la vista