La line up di lancio Wii U dimostra un supporto terze parti notevole che fa ben sperare per un futuro ricco di contenuti per la nuova console: accanto ad un Batman: Arkham City e ad un Assassin's Creed III, (senza ovviamente dimenticare Mass Effect 3, FIFA 13 o Darksiders II) troviamo l'ultimo capitolo della serie blockbuster per eccellenza degli ultimi anni, Call of Duty: Black Ops II, che grazie al rinnovato hardware Nintendo arriva sugli scaffali a testa alta, sfidando per la prima volta ad armi pari le versioni ammiraglie PC, PlayStation 3 e Xbox 360. In questa nostra recensione non torneremo a sviscerare nel dettaglio tutte le componenti del gioco, per questo vi rimandiamo alla corposa ed esaustiva recensione della versione home computer, ma anche e soprattutto alla videorecensione e alla Superdiretta dedicata.
Ci concentreremo quindi sugli aspetti peculiari di questa versione, ovvero l'uso e le funzionalità del GamePad e ovviamente la parte grafica, da sempre croce e delizia del franchise. Ma se qualcuno si fosse solo ora messo all'ascolto possiamo semplicemente dire che questo nuovo capitolo offre una campagna single player non lineare dai sei finali, un comparto multiplayer per certi versi rinnovato profondamente con l'obiettivo di spingere molto sul versante del team play e una campagna Zombie espansa e ricca di contenuti. Insomma, c'è parecchio di nuovo da giocare, tanto per tacitare tutti coloro che giudicano il franchise "la solita minestra riscaldata".
Uno schermo in più
Ma bando alle ciance, cosa ci offre di più questa versione di Call of Duty: Black Ops 2 rispetto alle controparti "old gen"? Qual è insomma l'esperienza di gioco via GamePad? Giocando alla campagna lo schermo touch screen è praticamente inutilizzato, ci vengono solo notificati gli obiettivi della missione e un pannello per la modifica delle opzioni. Ma è possibile passare in qualsiasi momento a giocare col pad, spegnendo se vogliamo la TV. In questo caso non abbiamo avvertito eventuali problemi di banda per lo streaming del gioco, e la qualità visiva, fermo restando la risoluzione massima di 480p dello schermo, è rimasta (ovviamente) la stessa; col fascino poi di poter giocare un Call of Duty quasi in mobilità, potremmo dire. Anche Zombie non offre funzionalità aggiuntive oltre al cambio di schermo. E' nel multiplayer che il GamePad ci offre qualcosa in più:
nulla di eccezionale si capisce, ma un paio di feature sono senza dubbio interessanti e utili. Oltre alla mappa del livello sempre visibile (con amici e nemici visualizzati) è possibile utilizzare le Scorestreak raggiunte direttamente toccandole sullo schermo, similarmente il cambio di classe lo si può fare allo stesso modo al volo con un semplice tap. Inoltre, tanto nella campagna quanto nel multigiocatore, grazie alla possibilità di cambiare la sensibilità della mira con una semplice pressione di un dito in partita, senza ovviamente passare dai menù, il gioco ci permette di snellire sensibilmente un processo di taratura che ci è sembrato necessario vista la poca precisione dei settaggi di default dello stick destro. Ma la vera caratteristica vincente del GamePad è come viene utilizzato nel multiplayer locale. Un giocatore può utilizzare la TV, al prezzo però di un frame rate un filo instabile, l'altro quello del GamePad. Uno split screen non diviso insomma, con tutti i dettagli al loro posto (salvo un abbassamento quantitativo delle ombre), senza insomma quel senso di "cecità" tipico dello schermo condiviso. Insomma più delle feature tattili extra, è lo sfruttamento sensato delle caratteristiche hardware a dare una marcia in più al gioco. C'è da segnalare infine come, una volta entrati nella lobby pre partita multigiocatore, lo scarso popolamento dei server di gioco ha inficiato la nostra prova. Non tanto in termini di netcode, quanto di scelta di modalità di gioco effettivamente giocabili; di fatto il solo teamdeathmatch ci ha permesso di testare a lungo il gioco.
In definitiva, quello che più conta ora, più di comparazioni grafiche che lasciano il tempo che trovano all'alba di questa nuova generazione, è di fatto il feeling di gioco GamePad alla mano, soprattuto nei confronti di un titolo come Call of Duty in cui ergonomia e prontezza di riflessi vanno di pari passo. La nostra impressione è che, una volta fatta in breve tempo l'abitudine ad impugnare un controller molto diverso rispetto a quanto avuto tra le mani sinora, la fruizione sia del tutto simile a quella PlayStation 3 o Xbox 360. E anzi se si sceglie di giocarlo sullo schermo del GamePad ci si accorge che non è una semplice possibilità in più, quanto una modalità che non ha nulla da invidiare rispetto a quella classica televisiva e che per certi versi, complice l'effetto "portatile", è senza dubbio sorprendente; quasi si è spinti a giocarlo in questo modo vista la bontà della qualità visiva delle immagini e la leggerezza del GamePad che non affatica le braccia. A livello visivo Call of Duty: Black Ops 2 soffre un poco il suo essere un gioco di lancio, probabilmente a causa di un pizzico di inesperienza degli sviluppatori di fronte ai nuovi sistemi di sviluppo. In termini di texture, shader, effettistica e mole poligonale non ci sono differenze tra questa versione e quella, ad esempio, Xbox 360. Forse possiamo rilevare su alcuni modelli un filo di aliasing in più e giochi di ombre non proprio ineccepibili, ma l'impatto è lo stesso. Quello che più preoccupava era il frame rate, anche alla luce degli altri titoli appena usciti. Non siamo in presenza di cali drammatici o rallentamenti vistosi, ma in alcuni frangenti si avverte una velocità più bassa rispetto ai canonici 60FPS. Nulla che pregiudichi la bontà dell'esperienza di gioco, ma comunque avvertibile.
Conclusioni
Questa prima uscita del franchise Call of Duty su Nintendo Wii U non può che ritenersi soddisfacente. L'offerta di gioco è la stessa delle versioni di vecchia generazione, fanboys e haters sono avvertiti quindi, mentre l'utilizzo in game del GamePad non è certamente un qualcosa di irrinunciabile, allo stesso tempo però la possibilità (non obbligatoria in tutti i giochi attenzione) di poter passare dallo schermo della TV a quello del controller e lo split screen non diviso sono peculiarità senza dubbio azzeccate e che moltiplicano esponenzialmente la fruibilità del gioco. L'unica pecca visiva è il frame rate, che in alcuni frangenti non obbedisce al dogma imprescindibile dei 60 frame al secondo. Un buon titolo di lancio senza dubbio, ma c'è ancora molto da lavorare per esplorare al massimo tutte le potenzialità di Wii U.
PRO
- Si può giocare integralmente col GamePad
- Split screen a schermo non diviso
- Impatto grafico pari alle versioni PC, PlayStation 3, Xbox 360 ...
CONTRO
- ... ma il frame rate è talvolta zoppicante
- Si poteva osare di più con le funzionalità tattili
- Online (al momento) poco popolato