500mila dollari al giorno per un totale mensile che può arrivare fino a 15 milioni: tanto ha fatto registrare Clash of Clans su App Store lo scorso ottobre (update: poi arrivato su Google Play Store con altrettanto successo). Si tratta di numeri stratosferici per un prodotto che di fatto è possibile scaricare gratuitamente ma che, a quanto pare, interpreta il modello freemium nella maniera più remunerativa possibile per gli sviluppatori. Ad alcuni mesi dall'uscita sui dispositivi iOS, con vari aggiornamenti alle spalle, abbiamo voluto toccare con mano questo fenomeno per capire quali siano i motivi di un successo così eclatante, nonché se sia o meno possibile giocare senza dover mettere necessariamente mano al portafogli: ecco dunque la nostra recensione di Clash of Clans.
All'interno di un'ambientazione fantasy, il gioco ci mette a capo di un villaggio abbiamo il compito di espandere nel tempo, tramite la raccolta di risorse, la costruzione di nuovi edifici, il potenziamento di quelli esistenti e l'addestramento di truppe per la conquista dei territori confinanti (nonché per sfidare altri giocatori online, difenderci dai loro eventuali attacchi e finanche entrare a far parte di veri e propri clan organizzati). Un gameplay diviso in due fasi, dunque, soluzione che prende sempre più piede nel genere dei gestionali casual e che abbiamo di recente apprezzato in titoli come Kingdoms & Lords, Men in Black 3 o l'ottimo Battle Nations, quest'ultimo effettivamente capace di introdurre sostanziali novità in un filone che sembrava ormai non aver più nulla da dire.
Costruisci e conquista
La fase gestionale di Clash of Clans è praticamente identica a quella di tante altre produzioni simili. Nella parte destra dello schermo c'è un'icona che ci consente di accedere alle varie costruzioni, ognuna delle quali ha un costo in monete d'oro e in gocce d'elisir. Possiamo ordinare la creazione di un edificio e attendere i minuti necessari al suo completamento oppure spendere le gemme disponibili, in pratica la valuta reale del gioco, perché il risultato sia immediato. All'inizio ci viene fornita una quantità di gemme sufficiente per andare avanti per un paio d'ore, dopodiché dovremo necessariamente pazientare oppure concederci qualche in-app purchase, anche se a prezzi piuttosto salati: parliamo di 4,49 euro per appena cinquecento gemme, 8,99 euro per 1200 gemme e così via a salire, fino ad arrivare al pacchetto da 140mila gemme venduto al prezzo di 89,99 euro.
Insomma, il listino di Clash of Clans ci ha fatto subito capire come fa Supercell a incassare 500mila dollari al giorno. Per il resto le meccaniche di raccolta delle risorse, toccando le relative icone, è quello che i fan del genere ben conoscono, anche se per fortuna ci vengono richiesti meno interventi rispetto alla media, ovvero non dobbiamo star sempre lì a toccare gli edifici che producono monete o elisir per poterli raccogliere; il che è un bene. C'è poi la seconda fase, quella che gli sviluppatori definiscono "strategica", in cui bisogna addestrare un certo numero di soldati (di vario genere, ogni categoria va sbloccata man mano che si sale di livello) per muovere guerra ai clan confinanti e razziare così la loro ricchezza. Purtroppo l'azione si rivela fin da subito estremamente semplicistica e priva di spessore: dato un determinato accampamento nemico, la nostra unica mossa consiste nel piazzare le truppe in un punto della mappa, affidandoci quindi al loro senso delle priorità per procedere alla distruzione delle postazioni ostili. Il fatto di non poter dirigere gli attacchi prima sui cannoni, ad esempio, è un enorme handicap e rende praticamente impossibile portare a termine con successo alcune campagne a meno che non si disponga davvero di una quantità enorme di unità. Quanto alla realizzazione tecnica, infine, i comandi touch funzionano bene e non capita praticamente mai di selezionare un oggetto piuttosto che un altro, e la grafica è ben disegnata e colorata.
Conclusioni
Non si può parlare di "successo inspiegabile" per Clash of Clans, nel senso che il titolo di Supercell propone meccaniche ampiamente collaudate e punta su IAP molto costosi per garantirci sessioni di gioco all'insegna della rapidità piuttosto che un'esperienza estemporanea e frammentata, in cui bisogna di volta in volta attendere che il nostro povero fabbro costruisca un deposito e/o migliori un edificio preesistente allo scopo di completare uno dei tanti obiettivi che ci vengono proposti. La fase gestionale è identica a quella di tanti altri prodotti simili, forse meno "fastidiosa" in quanto richiede interazioni limitate per la raccolta delle risorse e con interessanti sfaccettature social, mentre la fase "strategica" delude su tutta la linea per via di un'assoluta mancanza di spessore, compensata da logiche di efficacia puramente numeriche.
PRO
- Molto semplice e immediato
- Interessanti risvolti social
- Controlli touch precisi, interfaccia funzionale
CONTRO
- Dinamiche freemium parecchio stringenti
- Fase action semplicistica, contano solo i numeri
- Nessuna novità rispetto al genere di appartenenza