Sono passati due anni solari dal rilascio di Crysis 2, produzione celebrata da buoni responsi di critica e risultati di vendita soddisfacenti, eppure allo stesso tempo criticata, sia dal pubblico PC, insoddisfatto dall'aspetto tecnico non rivoluzionario, sia dai giocatori più navigati, che l'avevano trovato incostante quanto a qualità del gameplay offerto. Approcciandosi a Crysis 3, forse il capitolo conclusivo della saga, appare evidente come Crytek abbia saputo ascoltare, e abbia deciso di rispondere direttamente alle critiche ricevute. Il risultato è uno sparatutto complesso, ricco di dettagli tanto nelle lussureggianti ambientazioni quanto nei molti aspetti del suo gameplay, inaspettatamente coronato da una trama coinvolgente, seppure non originale. Al centro di questo mosaico è stato saldamente posto il giocatore, fulcro attorno al quale ruota tutta l'esperienza. Seppure offra incarichi semplici, come andare dal punto A al punto B, Crysis 3 è un gioco che riesce a far sentire liberi e protagonisti, e non si tratta di un traguardo comune, né trascurabile.
Mi chiamano Prophet
La trama di Crysis 3 prende il via ben 24 anni dopo gli avvenimenti del predecessore, un lasso di tempo necessario per giustificare la profonda trasformazione subita da New York a causa della tecnologia Ceph. Se infatti la Grande Mela era protagonista del secondo episodio, i vari landmark bene in vista, in questo terzo capitolo i designer Crytek hanno dato libero sfogo alla loro creatività, proponendo un ambiente in piena rifioritura post apocalittica, un rinascimento territoriale dove le rovine delle opere dell'uomo e la crescita incontrollata della natura si sono fuse a formare un ecosistema inedito, imponente e molto vario.
Inutile rivelare ulteriori dettagli sullo svolgimento, il quale riserva peraltro dei risvolti interessanti, colmando così i limiti della storia del precedente capitolo, nel complesso insipida. Alcuni eventi appaiono ancora piuttosto affrettati, e non sempre spiegati a dovere, ma il rapporto tra il protagonista Prophet e il commilitone Psycho (già carismatico protagonista dello spin-off Crysis Warhead) si rivela interessante nei suoi risvolti umani, facendo del comprimario dall'accento inglese molto più che una spalla comica. Come intuito già nelle prove dirette degli ultimi mesi, la storia di Crysis 3 indaga anche sulla contaminazione subita da Prophet a causa della tecnologia Ceph, ponendosi domande su cosa effettivamente conti di più, l'essere umano o i mezzi di cui dispone. Qualche colpo di scena e spettacolari intermezzi filmati (tutti rigorosamente in prima persona) vanno a comporsi in un mix narrativo sopra la media per il genere sparatutto, in grado di culminare in un finale prevedibile, ma nondimeno soddisfacente e compiuto.
Stagione di caccia 3.0
La ristrutturazione operata da Crytek è cominciata con l'individuazione dell'aspetto più interessante del gameplay offerto dall'intera saga di Crysis, ossia la metafora della caccia. Superuomo perennemente al lavoro dietro le linee nemiche, il giocatore deve trovare il modo di usare i propri poteri per adattarsi e invertire i ruoli, trasformandosi da preda in cacciatore.
Per quanto l'approccio a viso aperto sia sempre ampiamente supportato, Crysis 3 pone particolare enfasi sull'elemento stealth, fornendo al giocatore uno strumento in questo senso insostituibile. Oltre a sfoggiare un grande impatto scenico, l'arco di cui Prophet viene dotato sin dalla prima missione incarna alla perfezione l'essenza della caccia. Permette di uccidere da discrete distanze, silenziosamente, senza interrompere l'invisibilità, eppure è dotato di un numero limitato di munizioni (solo nove frecce standard e sei speciali, le prime recuperabili dai cadaveri, esponendosi però al nemico), presenta dei lunghi tempi operativi tra un tiro e l'altro e risulta inefficace se non azionato con la giusta calma. Non tendere infatti la corda del tutto porterà spesso a dover infilare una seconda freccia per eliminare il bersaglio, perdendo tempo prezioso e complicando le cose. Tra benefici e svantaggi, l'arco si configura comunque come un'arma straordinaria tanto nella caratterizzazione quanto nella versatilità d'utilizzo, ulteriormente espansa dalle frecce speciali (elettriche, con esplosione all'impatto o con detonazione differita di qualche secondo). Il resto dell'arsenale recupera alcune armi tipiche dei predecessori, come l'immancabile fucile d'assalto SCAR 2 e lo shotgun Jackal, o il Mike, arma a microonde in grado di "cuocere" gli avversari da media distanza, e altre interessanti novità, come il Typhoon, caratterizzato dal rateo di fuoco impressionante, senza dimenticare le postazioni fisse (staccabili e trasportabili), il lanciarazzi JAW e le pistole.
Se alle armi della Crynet si affiancano quelle aliene, ora finalmente utilizzabili, l'arsenale risultante è davvero corposo, senza dimenticare la possibilità di personalizzare la maggior parte delle bocche da fuoco in tempo reale, con mirini, munizioni secondarie e miglioramenti alla stabilità, tramite la medesima interfaccia già vista nel predecessore. Gli strumenti per la caccia, grossa o d'appostamento che sia, non mancano dunque, ma cos'è un cacciatore senza la capacità di rintracciare e seguire le proprie prede? Ecco dunque entrare in gioco il visore, strumento già presente nel precedente capitolo, qui trasformato e rivisto. Invece di proporre le diverse soluzioni tattiche per completare un livello, la nuova interfaccia di perlustrazione si limita a far sì che il giocatore possa marcare i nemici presenti, rintracciandoli anche da distanza e attraverso le pareti, segnalandoli successivamente sulla minimappa. Inoltre, apposite icone rivelano l'eventuale presenza di casse di munizioni, kit di upgrade per la Nanotuta da raccogliere o speciali container stipati di armi. Il nuovo visore dà inoltre accesso a una peculiarità del gameplay di Crysis 3, nota come hacking.
Questa meccanica, attivabile solo su alcuni specifici oggetti, permette di aprire porte, disattivare sistemi di sicurezza, far sì che le torrette automatiche prendano di mira il nemico, e persino incapacitare per diversi secondi alcuni Ceph. Prima occorrerà tuttavia portarsi a distanza ravvicinata dal bersaglio, e completare un minigioco che richiede di fermare dei cursori in rapido movimento sullo schermo, con una difficoltà maggiore o minore a seconda del livello di sicurezza. Qualora non si riesca a completare il minigioco in un tempo limite, i poteri della tuta verranno brevemente disattivati, esponendo il giocatore al nemico. L'analisi degli strumenti fin qui descritti è più che sufficiente per confermare come Crysis 3 rappresenti un vero e proprio terreno di caccia, con il giocatore portato a sviluppare di volta in volta un rapporto con i propri nemici che tanto ricorda quello tra gatto e topo. Soprattutto, il nuovo visore concede un approccio molto più libero al gameplay, senza suggerire una serie di percorsi predefiniti, semmai enfatizzando l'esplorazione in prima persona degli estesi livelli, così da individuare i punti deboli, le preziose risorse e le chance di infiltrazione. Operazione che si rivela gratificante, in quanto pienamente supportata dal level design, in grado di portare su schermo ambientazioni vaste e complesse, ricche di verticalizzazione e percorsi secondari. Anche la migliore delle pianificazioni può tuttavia rivelarsi imprecisa, la situazione complicarsi in seguito ad un'imprudenza, ed ecco che il gameplay si rivela capace di cambiare bruscamente e senza soluzione di continuità, supportando anche sparatorie concitate a base di armi pesanti e postazioni fisse, con la medesima credibilità.
Nanotuta 3.0
Per quanto sia rimasta apparentemente invariata da quella del secondo capitolo, la Nanotuta di Crysis 3 presenta alcune interessanti novità. La più evidente è legata alla mobilità, ed è rappresentata dallo scatto in corsa, che ora non consuma più l'energia condivisa, presentandosi simile a quello offerto da molti altri sparatutto sul mercato, sebbene offra molta più rapidità. Per quanto si possa dunque scattare con più facilità e più spesso, il consumo di energia dei poteri di corazza e invisibilità aumenta drasticamente qualora ci si mette a correre, limitandone opportunamente l'abuso in combattimento. Il supersalto, dal canto suo, richiede ancora una piccola quantità di energia. Altro interessante dettaglio, che emergerà soprattutto nella seconda metà della campagna, è la possibilità di sovraccaricare il generatore della tuta grazie alla tecnologia aliena, ottenendo prestazioni migliorate per diversi secondi. Anche il sistema di upgrade della Nanotuta è stato rivisto, non solo nella modalità di acquisizione dei kit necessari ad accedere ai miglioramenti, ora non più legati all'uccisione dei Ceph ma da recuperare direttamente sul territorio, ma anche nella gestione dei singoli perk. I ragazzi Crytek hanno creato un sistema che permette di affiancare fino a quattro miglioramenti contemporaneamente, e salvare tre preset da richiamare velocemente. Ogni perk presenta inoltre una versione "Maximum", da sbloccare completando piccole sfide ad esso collegato (ad esempio, per migliorare il potere legato al Power Kick, sarà necessario completare un certo numero di uccisioni con esso). La quantità e varietà dei perk è notevole, perfetta per supportare tanto uno stile di gameplay stealth quanto uno più diretto, oppure interessanti ibridi.
Guerra su due fronti
Da sempre, Crysis offre ai giocatori scontri con due realtà ben distinte. Da una parte, i nemici umani, solitamente più facili da spazzare via nonostante la loro superiorità numerica, dall'altra gli alieni, decisamente più resistenti e letali. Crysis 3 non si sottrae naturalmente a questa logica, alternando di continuo le forze in campo, talvolta sovrapponendole. L'intelligenza artificiale nemica, che si tratti di mercenari CELL o alieni Ceph, è stata completamente riscritta, con risultati perlopiù positivi. Anche mantenendo l'invisibilità sempre attiva, far scattare l'allarme nelle vaste ambientazioni si rivela piuttosto facile. La reazione dei nemici diventa a questo punto interessante, in quanto li si vede spesso all'opera nel tentativo di stanare il giocatore, sparando alla cieca in varie direzioni, lanciando granate EMP in grado di disattivare la nanotuta, e perlustrando rapidamente le ambientazioni.
Passi avanti notevoli rispetto all'esperienza vissuta nel precedente capitolo, sebbene alcune smagliature ancora siano presenti. Soprattutto in caso di sparatorie concitate contro i CELL, capiterà più volte che qualche avversario si renda un bersaglio sin troppo facile, dimenticando di usare opportunamente le coperture, o si faccia aggirare senza troppi sforzi. Molto più complessa invece la vicenda contro i Ceph, che ad armi più efficaci affiancano anche routine d'aggiramento a volte molto fastidiose. In questo senso, non si può parlare di Crysis 3 come di un gioco propriamente difficile, piuttosto come di un'esperienza impegnativa, comunque si decida di viverla. Il livello di difficoltà Veterano rappresenta, a nostro parere, la base da cui partire per ogni giocatore dotato di esperienza con il genere, mentre Supersoldato, il livello definitivo, mette decisamente alla prova anche l'esperto, eliminando i mirini a schermo e aumentando drasticamente l'efficacia delle armi avversarie. Dal canto suo, il raffinato e apertissimo design dei livelli si adatta perfettamente alle due differenti nature del conflitto, contestualizzando sempre opportunamente gli avamposti ora dei CELL, ora degli alieni. Piccoli dettagli, ma destinati ad imprimersi nella memoria, come l'attraversamento notturno di un'irriconoscibile Chinatown piantonata dai mercenari umani in forza, una fuga nell'erba alta dai Ceph Stalker, rapidissimi quadrupedi dai temibili attacchi corpo a corpo, e un lungo scontro in una delle ambientazioni più vaste del gioco, dove le sparatorie a piedi si alternano all'utilizzo dei veicoli. Questi ultimi, per inciso, non giocano un ruolo predominante nella campagna, e il loro utilizzo avviene perlopiù a discrezione del giocatore, ma la buona realizzazione del modello di guida li rende un'aggiunta nel complesso gradita e divertente. Agli obbiettivi primari, si affiancano per la prima volta nella saga delle missioni secondarie facoltative. Spesso si tratta semplicemente di punti aggiuntivi da raggiungere sulla mappa, ottenendo in cambio piccoli bonus nel completamento degli incarichi primari o ulteriori retroscena narrativi.
Non si tratta comunque di un'addizione particolarmente incisiva, sebbene rappresenti un ulteriore incentivo, peraltro gradito, ad esplorare a fondo le ambientazioni. Dal punto di vista della longevità, da sempre difficile da calcolare per i titoli della saga a causa dell'impatto che stili di gioco differenti possono avere su di essa, Crysis 3 si presenta comunque più breve del precedente capitolo. Giocato a Veterano, il nostro playthrough è durato otto ore, completando tutte le missioni secondarie ma tralasciando molti dei file di intel e alcuni kit di upgrade della Nanotuta, e adottando uno stile di gioco ibrido, ora stealth, ora a viso aperto. Si tratta di un valore inferiore rispetto a quello fatto registrare da Crysis 2 (il quale peraltro presentava una qualità altalenante dei livelli, qui non riscontrata), e in generale non eccezionale, ma la densità di spunti di gameplay e la complessità dei livelli compensano in buona parte la relativa brevità dell'esperienza. Anche la validità della trama e il rapido susseguirsi di ambientazioni aiutano nella compensazione, eliminando qualunque "momento morto" e lasciando solo un gran desiderio di proseguire verso il successivo livello sandbox. Naturalmente, andando dritti per gli obiettivi e a un livello di difficoltà meno elevato, la durata della campagna potrebbe diminuire drammaticamente sino alle cinque/sei ore, ma Crysis 3 è stato decisamente studiato per essere fruito in maniera molto diversa, godendo dell'apertura dei livelli e dei moltissimi percorsi in essi presenti. Non va peraltro trascurato il fattore rigiocabilità, enfatizzato proprio dalle dimensioni dei livelli e dalla grande libertà d'approccio. In questo senso, abbiamo tuttavia sentito molto la mancanza di un New Game +, ossia la possibilità di ricominciare all'ultimo livello di difficoltà con i poteri precedentemente acquisiti già sbloccati sin dal principio.
Obiettivi Xbox 360
Crysis 3 offre 50 Obbiettivi, per un totale di 1000 punti complessivi di Gamerscore. Non mancano naturalmente quelli legati al completamento dei singoli capitoli della storia e dell'intera campagna ai diversi livelli di difficoltà disponibili, al recupero dell'intel e all'utilizzo delle molte armi disponibili. Altri, leggermente più complessi, richiedono l'eliminazione dei nemici in alcuni modi più creativi della media.
Online Crysis
Il comparto multigiocatore di Crysis 3 parte dalle fondamenta gettate nel precedente episodio, aggiungendo una modalità e un interessante sistema di sfide dinamiche. Fanno dunque il loro ritorno il deathmatch a squadre e in singolo, Extraction, dove i giocatori dotati di Nanotuta devono recuperare i dispositivi mentre gli avversari cercano di arrestarli, Assault, dove una squadra deve scaricare dati da dei terminali mentre l'altra tenta di difenderli e il respawn è disattivato, e Crash Site, ossia il classico controllo delle basi. Spears è una relativa novità, in quanto è molto simile alla precedente, ma per accumulare punti non richiede la presenza della squadra accanto ai punti da controllare, i quali perdipiù sono fissi sulla mappa. A brillare nel carnet è invece l'assoluta novità rappresentata da Hunter (Cacciatore), modalità asimmetrica che vede due giocatori dotati di nanotuta, arco con venti frecce e invisibilità permanente dare la caccia ai restanti, nei panni dei CELL. Ogni volta che uno di questi ultimi muore, rinasce come cacciatore, sino allo scadere del tempo o all'eliminazione di una o dell'altra squadra. Alla fine dei cinque round, il team che sarà riuscito a sopravvivere per più tempo vincerà il match. Capace di restituire scontri sempre molto tesi, questa modalità rappresenta sicuramente un'ottima new entry. Naturalmente non manca il classico sistema di aumento di livelli tramite accumulo d'esperienza e conseguente sblocco di nuovi perk (fino a tre equipaggiabili contemporaneamente).
Anche le armi presentano il medesimo sistema di miglioramento, che richiede un certo numero di uccisioni per concedere lo sblocco degli accessori. Naturalmente, fino a cinque preset di equipaggiamento e perk potranno essere salvati, affiancandosi ai quattro predefiniti offerti sin dal principio. Interessante il sistema di sfide, che fornisce dei bonus di esperienza in caso si completino obbiettivi specifici, basati su azioni compiute da giocatori presenti nella lista amici. Ad esempio, se un amico dovesse riuscire a compiere 10 uccisioni consecutive senza bisogno di assist, il sistema potrebbe segnalarcelo e trasformare l'impresa in un obbiettivo da completare in cambio di punti XP. Sebbene presenti molti punti in comune con il multigiocatore offerto da illustri esponenti della concorrenza, grazie ai poteri della Nanotuta e alle mappe interessanti il comparto multigiocatore di Crysis 3 si pone come un'interessante alternativa. Certamente non vasto e complesso come altri presenti sul mercato, è comunque in grado di offrire diverse ore di solido divertimento online.
New York 2.0
Dal punto di vista grafico Crysis 3 è, semplicemente, uno dei migliori titoli multipiattaforma mai apparsi su console. Certamente, l'approcciarsi della fine generazione permette agli sviluppatori di lavorare con macchine che ormai conoscono bene, ma i traguardi raggiunti dall'opera ultima di Crytek sono notevoli. La versione Xbox 360 da noi testata ci ha colpito per il livello di dettaglio sfoggiato dalle ambientazioni, soprattutto considerata l'estensione di questi ultimi, la simulazione della fisica attiva sulla maggior parte degli oggetti e sui fluidi, l'illuminazione dinamica, l'alta densità poligonale dei modelli.
A soffrire è semmai la definizione di alcune texture, soprattutto se osservate a distanza ravvicinata, e un filtro anti aliasing settato verso il basso, ma il look d'insieme ne risente solo fino ad un certo punto. La notevole profondità di campo, la varietà delle librerie di texture impiegate per le singole ambientazioni, la distruttibilità della maggior parte dello scenario e la ricchezza del design vanno a comporsi in livelli notevoli sia per stile, sia per puro impatto visivo. Grazie al performance capture e ad un rendering di prim'ordine, anche le animazioni facciali si collocano in un ambito di grande eccellenza. Il comparto multigiocatore presenta un immancabile downgrade, che ha interessato soprattutto i filtri e l'effettistica, sebbene il risultato finale sia tutt'altro che sgradevole, confermando la solidità delle fondamenta del Cryengine 3. Buoni riscontri anche dal punto di vista dell'ottimizzazione. I caricamenti, presenti solo ad inizio livelli, si sono rivelati piuttosto brevi (naturalmente a gioco installato), e la fluidità generale si è quasi sempre mantenuta su buoni livelli, a parte qualche incertezza negli scontri più concitati a base di veicoli, comunque non compromettente per la godibilità. Il comparto audio ci ha pienamente soddisfatto, sia per la colonna sonora dal sapore epico e l'effettistica, sia per il doppiaggio in inglese, di elevata qualità.
Conclusioni
Se Crysis 3 dovesse davvero rivelarsi il capitolo conclusivo della saga, ne rappresenterebbe un degno testamento. Crytek firma il suo miglior lavoro sotto diversi punti di vista, dal comparto tecnico, al gameplay, all'arco narrativo. Persino il multiplayer, ora forte di una modalità caratteristica come Hunter, riesce a configurarsi come valida alternativa alle offerte dei "giganti" Halo e CoD, sebbene meno vasto e privo della stessa presa sul lungo periodo. L'irriconoscibile, e meravigliosa, New York 2.0 diventa teatro di combattimenti complessi, variegati e soprattutto liberi, portando il giocatore al centro dell'attenzione. Invece che marionette "guidate" attraverso percorsi prestabiliti, ci si sente pienamente artefici del proprio operato, ma anche, occasionalmente, vulnerabili, soprattutto contro i letali Ceph. Nonostante la longevità non eccezionale e un'intelligenza artificiale migliorata ma non perfetta, Crysis 3 è nel suo genere un'esperienza in grado di coronare questa fine generazione di console, forte di quasi tutte le lezioni imparate da questi lunghi anni di regno di Xbox 360 e Playstation 3, e forse foriera, in alcuni remoti angoli, di qualche piccolo frammento di futuro. Promettente, s'intende.
PRO
- Gameplay ricco e vario
- Ambientazioni vaste e interessanti da esplorare
- Intelligenza artificiale migliorata
- Tecnicamente ottimo
CONTRO
- Manca una modalità New Game +
- Missioni secondarie poco incisive
- Durata della campagna non eccezionale