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Ritorno al Futuro

Operazione nostalgia con il retro-futurismo di Ubisoft!

RECENSIONE di Matteo Santicchia   —   30/04/2013
Far Cry 3: Blood Dragon
Far Cry 3: Blood Dragon
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L'operazione messa in piedi da Ubisoft è senza dubbio estremamente raffinata e intelligente, fatta apposta per mandare in brodo di giuggiole tutti gli over 30. Far Cry 3 : Blood Dragon è a conti fatti un compendio della fantascienza anni 80, ma è soprattutto un omaggio continuo alla cultura pop del decennio di Reagan e del pericoloso rosso, che getta nel calderone gli action "caciaroni" ricchi di one liner di Stallone e Schwarzenegger, lo stile visivo e sonoro dei videogiochi (e dei cartoni animati) dell'epoca, il tutto infiocchettato da un umorismo continuo che sfocia spesso e volentieri nella presa in giro del giocatore, basta vedere il tutorial iniziale che da subito ci fa capire lo stile di Blood Dragon.

Ritorno al Futuro

D'altronde stiamo parlando di un videogioco in cui il protagonista Rex "Power" Colt (a cui ha prestato la voce in originale Michael Biehn, il Kyle Reese di Terminator) è un cyborg Commando Mark IV che deve salvare il mondo, un mondo devastato dalla guerra nucleare tra l'altro, in cui il cattivone Sergente Ike Sloane, dalla mascella metallica come Trap Jaw dei Masters, sta studiando in un'isola remota una nuova bioarma che si ottiene dal sangue dei draghi (si legga dinosauri) capaci di sparare letali raggi laser. Il tutto in un tripudio di tramonti rosa e fucsia, armature alla Tron e via citando. Retro fantascienza alla stato puro: come gli sviluppatori hanno ben spiegato il "futuro" 2007 del gioco è quello immaginato negli anni 80. Per questo non c'è traccia del design sobrio e "pulito" tanto in voga oggi, ma è come se ci trovassimo all'interno di una puntata sotto acido di G.I. Joe. Una vera e propria chicca per "intenditori" insomma.

Non ho tempo per sanguinare!

Con un contesto del genere il tono non può che essere estremamente leggero e sui generis, e questa è senza dubbio la parte migliore del gioco. Si ride dall'inizio alla fine, da quando in apertura lo schermo di caricamento simula il tracking del videoregistratore, ai momenti finali in cui una certa canzone fa da contrappunto all'epico combattimento "corazzato" finale. Nel mezzo, incasellato in schermate statiche con grafica 16bit (con tanto di scene piccanti) c'è il gameplay di Far Cry 3, o meglio c'è una sua versione snellita, ma ahinoi! anche annacquata e banalizzata.

Ritorno al Futuro

Le basi delle meccaniche sono le stesse. Dobbiamo via via conquistare (sempre se vogliamo ovviamente, l'elemento free roaming è dominante) i presidi nemici, per guadagnare punti di viaggio veloce, ma soprattutto le missioni di caccia e di recupero ostaggi, grazie alle quali si sbloccano nuove armi e modifiche da applicare. La corposa parte ruolistica di Far Cry 3 è stata del tutto eliminata, al suo posto un sistema automatico di esperienza che al completamento di missioni e particolari azioni ci fa salire di livello, facendoci guadagnare in modo progressivo diverse abilità, ovvero buona parte di tutti quei bonus che dovevamo scegliere oculatamente nell'avventura di Jason Brody. Le similitudini finiscono qui. L'aspetto stealth, ovvero l'approccio sandbox alla presa degli avamposti, o più in generale di tutto il combattimento è stato limato pesantemente. Date le generose dimensioni dei presidi, e la voglia "caciarona" di Blood Dragon si spara a più non posso, visto che da subito siamo generosamente armati, purtroppo però una scelta del genere mostra tutti i limiti dell'impianto shooter del titolo. Possiamo sempre sviare i nemici o addirittura sfruttare i draghi, ma molto semplicemente non se ne sente il bisogno, anche perché il level design "arioso" ci da sempre vie di fuga, senza citare poi barili esplosivi a più non posso e un'intelligenza artificiale spesso problematica.

Ritorno al Futuro

Alla stessa maniera anche gli allarmi e relativi rinforzi non sono così devastanti come nel progetto "madre". Dove lo stealth torna a gratificare il giocatore è nelle missioni di salvataggio, in cui in alcuni frangenti bisogna pianificare le mosse con grande cura, visto che in caso di allarme l'ostaggio è carne morta nel giro di pochi secondi. La parte più importante del gioco sono quindi le missioni principali, quelle che fanno avanzare la storia, in cui lo spirito da Rambo del gioco funziona alla grande, anche perché da subito possiamo andare in giro armati di mitragliatrice a canne rotanti. Non brillano certamente per varietà, si tratta quasi sempre di ripulire contorte basi sotterranee, e quando provano a fare qualcosa di diverso non danno un relativo valore aggiunto all'esperienza di gioco, cadendo addirittura nel tranello delle arene per allungare il brodo, ma senza dubbio divertono con il loro gameplay semplice e diretto. La cosa strana è che quando gli spazi si stringono la brutalità e frenesia degli scontri funziona meglio di quando in teoria si potrebbe giocare con tutto quello che offrono le meccaniche di combattimento: avanti a testa bassa sparando a tutto quello che si muove, in un tripudio di bombe a mano e piombo rovente vomitato dalla minigun, con la musica piena di tastiere prese di peso da un qualsiasi action a base di steroidi, M-60 e ninja a stelle e strisce.

Trofei PlayStation 3

Far Cry 3: Blood Dragon fa guadagnare al giocatore 19 trofei. Oltre a quelli relativi alla progressione nel gioco, ce ne sono diversi piuttosto impegnativi, guarda caso relativi ai draghi, ovvero ucciderne uno con l'arco e ucciderne un totale di 25. Imprese queste tutt'altro che facili. Ma anche far toccare a Rex il level cap sarà un'impresa difficile, premiata infatti con un bell'oro.

Tu sei il male, io sono la cura

Lo snellimento delle meccaniche colpisce anche il free roaming in senso stretto: il senso dell'esplorazione viene meno, l'isola, oltre ad essere più piccola è meno caratterizzata sia in termini orografici che di flora e fauna, la caccia che in Far Cry 3 giocava un ruolo molto importante, anche per il suo essere "casuale" qui è di fatto imposta per acquisire nuovi ammenicoli per le armi. E anche il pericolo dei draghi a piede libero non è così pressante come dovrebbe essere. Inoltre avendo portato a termine il gioco piuttosto agilmente in circa quattro ore, con metà dei presidi conquistati e quindi poca caccia fatta e pochi ostaggi salvati possiamo quindi dire che tutto il sistema di personalizzazione non è poi così necessario. Peccato. Insomma Far Cry 3: Blood Dragon è purtroppo una mezza delusione. Intendiamoci, il suo essere un DLC stand alone da circa due giga di installazione mette subito in chiaro che la ricchezza di contenuti non è il suo forte, d'altronde le missioni principali sono sette, ma ci saremmo aspettati che il gameplay fosse più ispirato e in linea con quello di Far Cry 3.

Ritorno al Futuro

Blood Dragon è assolutamente vincente da un punto di vista stilistico e per come mette in scena in modo originale, intelligente e realmente divertente tutto l'immaginario action anni 80, ma oltre quello c'è ben poco. E purtroppo c'è anche da constatare come l'impianto tecnico, al netto dei limiti imposti dall'essere uno "scaricabile", sia piagato da numerosi problemi. Il livello di dettaglio delle strutture è generalmente basso, ma soprattutto l'aliasing è davvero presente e realmente fastidioso. Al pari di quanto scritto precedentemente anche qui gli interni garantiscono soddisfazioni, ma più in generale il quadro visivo "in esterna" è piuttosto povero. Per fortuna i modelli sono davvero ben fatti, con i nemici vestiti con caschi e tutina da Visitor, stessa cosa possiamo dire per l'illuminazione, una vera festa di laser viola, pirotecniche esplosioni e sangue blu.

Conclusioni

Versione testata: PlayStation 3
Digital Delivery: PlayStation Network, Xbox Live, Uplay
Prezzo: 14,99€, 1200 Microsoft Point
Multiplayer.it
7.0
Lettori (124)
8.0
Il tuo voto

Far Cry 3: Blood Dragon riesce nel suo intento di essere un omaggio estremamente curato, irriverente e iper citazionista dell'action anni 80, ma oltre il perfetto esercizio di stile c'è poco altro. I limiti imposti dal suo essere un DLC stand alone sono purtroppo tutti visibili e la scelta di snellire il gameplay di Far Cry 3 ha reso il titolo uno shooter tra tanti, senza particolari guizzi oltre il suo clamoroso stile visivo, non supportato poi da un'adeguata controparte tecnica.

PRO

  • La ricostruzione visiva del retro futuro è perfetta
  • Citazioni a più non posso, si ride di gusto
  • Molto semplice e diretto...

CONTRO

  • ...sino alla "quasi rinuncia" delle meccaniche di Far Cry 3
  • Tecnicamente con più bassi che alti
  • Non brilla per varietà e ricchezza di contenuti
  • 4 ore di gioco scarse andando spediti