Quali sono gli ingredienti necessari per realizzare un solido sparatutto free to play esclusivamente in multiplayer? In primo luogo una piattaforma accessibile ed elastica, che consenta di gestire in modo semplice e rapido la chat, le liste amici e gli eventuali clan, e che nel caso di Warface si identifica con il servizio GFace: basta iscriversi, effettuare l'accesso, scaricare il (grosso) plug-in e si è dentro, con la sola condizione di scegliere un server fra quelli disponibili (nel nostro caso il server europeo).
In secondo luogo serve un gameplay immediato, che si rifaccia preferibilmente ai punti di riferimento del genere FPS, sia in termini di controlli che di feeling, seppure con qualche piccola variazione sul tema, ma che sia supportato da un netcode robusto, che non lasci spazio a problematiche come l'eccessivo lag. Da questo punto di vista il prodotto Crytek pesca un po' da Call of Duty e un po' da Battlefield, mettendoci anche un pizzico di Crysis e puntando sulle solite quattro classi: fuciliere, cecchino, medico e ingegnere, le ultime due sbloccabili dopo qualche partita. Infine c'è bisogno di una struttura multistrato, capace di dividere l'utenza in varie fasce di esperienza così da consegnare a tutti una propria dimensione e limitare la pur inevitabile frustrazione del "primo impatto", quando orde di novizi fanno i conti con la realtà e vengono puntualmente massacrati da chi gioca da più tempo di loro. Le modalità multiplayer incluse devono anch'esse pescare nel tradizionale, con i vari tutti-contro-tutti, deathmatch a squadre e varianti di tipo territoriale, ma non fa male inserire qualche missione cooperativa. Ci sono infine l'aspetto tecnico, che in questo caso specifico può contare sul poderoso "know-how" del team tedesco, e quello, importantissimo, di donare equilibrio alle dinamiche free-to-play per evitare situazioni in cui chi paga gode di vantaggi troppo evidenti rispetto a chi invece non ha intenzione di mettere mano al portafogli. Come si comporta Warface in tutti questi frangenti?
Warface si gioca gratis senza problemi, è solido e bello da vedere, ma non spicca nel genere degli FPS
Spendi o spandi?
Il modello free to play si diffonde a prescindere, verrebbe da dire, ma dura nel tempo e si rivela efficace in termini di ricavi solo quando c'è qualità. Abbiamo tutti storto il naso alla notizia che Crytek si sarebbe dedicata a questo tipo di business, eppure il primo impatto con Warface fa capire quali siano le potenzialità di uno sparatutto gratuito mosso dal CryEngine, in grado di girare anche sui PC di fascia media con tutti i dettagli al massimo e ancorato ai sessanta frame al secondo, offrendo dunque un notevole colpo d'occhio e la fluidità necessaria perché i controlli (rigorosamente con mouse e tastiera, il controller per Xbox 360 non è supportato - quantomeno per il momento) si rivelino reattivi, precisi e corrispondenti a ciò che accade sullo schermo.
Come accennato in precedenza, la piattaforma GFace (che pure ha avuto delle magagne per alcuni giorni dopo il lancio ufficiale in Europa) consente di accedere all'esperienza rapidamente e senza barriere, e la schermata di avvio ci mette di fronte alle scelte possibili: co-op, versus, shop, inventory e clans. Nella parte bassa dello schermo trovano posto le indicazioni relative alle tre valute del gioco: i crediti standard, che si guadagnano al termine di ogni partita insieme ai punti esperienza; i Kredit, la valuta pregiata che va acquistata con denaro reale; le Crown, una terza valuta che ha l'evidente funzione di limitare il fenomeno del "pay to win", visto che per guadagnarla bisogna distinguersi nelle modalità cooperative e non necessariamente disporre dell'equipaggiamento migliore. Accedendo allo shop ci si rende subito conto del modo in cui gli sviluppatori hanno voluto gestire la presenza di queste tre valute: ci sono armi e oggetti che possono essere acquistati per un periodo limitato di tempo, spesso con i crediti standard, ma anche varianti permanenti che però vanno sbloccate guadagnando punti esperienza, in un sistema a premi che fa del senso di progressione un indubbio punto di forza. Non mancano le personalizzazioni estetiche, un tratto distintivo che gli utenti tendono a curare molto, ma in generale l'approccio ci è sembrato onesto, ovvero è effettivamente possibile giocare a lungo e ottenere buoni risultati anche quando affrontiamo persone che hanno investito una certa quantità di denaro per ottenere questo o quel fucile.
A ognuno il suo
L'approccio di Warface al genere degli sparatutto è frenetico e veloce, tanto che i ragazzi di Crytek Seoul hanno pensato bene di caratterizzare le azioni di gioco tramite l'inserimento di una spettacolare scivolata (tasto F durante la corsa) che permette ai personaggi di sottrarsi al fuoco nemico a breve distanza e contemporaneamente attaccare dal basso. Le quattro classi appaiono ben bilanciate ma prive di qualsivoglia novità. Il fuciliere ha il suo bel fucile d'assalto come arma principale, una granata dirompente e un pacchetto di munizioni extra, mentre il cecchino utilizza un'arma di precisione molto rapida da impostare e, a quanto abbiamo visto, non influenzata in alcun modo dal lag: un colpo e sei a terra.
Il medico si pone come una gran bella classe, visto che dispone di un potente fucile a pompa (one shot, one kill, quantomeno se centriamo il bersaglio) ma soprattutto di medikit e defibrillatore: il primo consente di curare gli altri giocatori e sé stessi, il secondo di rianimare compagni a terra (a meno che non decidano per il respawn). L'ingegnere usa di default una mitragliatrice leggera e fa il verso al medico per via delle sue abilità rigenerative, in questo caso dedicate alla corazza più che all'energia vitale. Può inoltre piazzare delle comode claymore per tendere trappole agli avversari. Il matchmaking è piuttosto rapido, anche se talvolta si può incappare in situazioni in cui la partita non viene mai avviata oppure, peggio, ci si può trovare di fronte a persone che usano trucchi per avvantaggiarsi in-game, come ad esempio degli aimbot o addirittura la "telekill", ovvero la capacità di uccidere un nemico senza neppure vederlo. In presenza di soggetti di questo tipo, purtroppo, le cose si fanno complicate: uscire dalla partita si traduce in una perdita di punti (è così che Crytek ha voluto tutelarsi dai "quitter"), ma allo stesso tempo ci sono bambocci che addirittura si vantano di usare trucchi e di aver ricevuto tante segnalazioni che però non hanno portato al loro ban. La cosa migliore per giocare in tranquillità, insomma, è organizzarsi con un gruppo di amici. L'offerta in termini di modalità, come detto, è discretamente ricca ma molto, molto tradizionale, e non fa che evidenziare l'intenzione di lavorare entro confini ben precisi, quasi col timore che un particolare cambiamento nella struttura o nel gameplay possano allontanare frotte di videogiocatori. È sicuramente questo il limite più grande di Warface: si gioca bene, il gunplay funziona (seppure non sia al livello di un Call of Duty o di un Battlefield), c'è solidità e la qualità tecnica a corredo è indiscutibile, tuttavia nel pacchetto che ci viene proposto non c'è davvero nulla di nuovo, nulla che spicchi rispetto ai tantissimi sparatutto attualmente disponibili. La gratuità e le dinamiche free-to-play permissive giocano sicuramente a favore del risultato finale, e i numeri lo confermano, ma oggi come oggi per distinguersi serve qualcosa in più e non in meno.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: AMD Phenom II X4 955
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
- Memoria: 8 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 8
Requisiti minimi
- Processore: Intel Core 2 Duo E4400, AMD Athlon 64 X2 4400+
- Scheda video: NVIDIA GeForce 7600 GT, AMD Radeon X800 XL
- Memoria: 2 GB di RAM
- Sistema operativo: Window XP, Windows Vista, Windows 7
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core 2 Duo E6700, AMD Athlon II X2 245e
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 280, AMD Radeon HD 4870
- Memoria: 4 GB di RAM
- Sistema operativo: Window XP, Windows Vista, Windows 7
Conclusioni
Warface mette sul tavolo numeri sorprendenti e una qualità tecnica indiscutibile rispetto alla natura free to play del prodotto, tuttavia l'approccio conservativo adottato da Crytek si traduce inevitabilmente in una mancanza di personalità. Le quattro classi le abbiamo ormai viste in tutte le salse, idem le modalità di gioco, che alternano deathmatch e varianti territoriali. Le missioni cooperative per cinque giocatori, che per certi versi cercano di smuovere le acque e propongono situazioni interessanti, sono troppo poche per fare la differenza. Quello che rimane alla fine è uno sparatutto multiplayer godibile ma non imprescindibile, che va certamente provato dagli appassionati del genere per via della sua gratuità, ma che al di là della grafica e di qualche idea carina non ci ha pienamente convinti.
PRO
- Grafica eccellente per un free-to-play
- Netcode efficace, gameplay solido
- Buona offerta in termini di modalità...
CONTRO
- ... ma è tutto ampiamente già visto
- L'esperienza è piacevole ma non incisiva
- Non mancano i cheater