Tutti abbiamo un'idea fantastica in mente, un progetto che sulla carta appare eccellente ma che, una volta diventato realtà, può rivelarsi un po' una delusione.
Gli sviluppatori di Contrast hanno avuto la medesima esperienza: passata con successo la selezione su Steam Greenlight, questo particolare action platform con elementi puzzle, ambientato negli anni '20, ci catapulta in un mondo di sogno, praticamente nella mente di una bambina che vive una situazione difficile e non trova altri modi di evadere se non dando sfogo alla propria fantasia. Sua madre è un'affascinante cantante che si esibisce nei club, suo padre un maldestro combina guai che vuole a tutti i costi redimersi e tornare a stare con la sua famiglia. Nel mezzo c'è Dawn, il personaggio che controlliamo, una misteriosa acrobata che durante il gioco non parla mai ma che vanta capacità assolutamente peculiari: in presenza di una fonte di luce, può entrare nella dimensione delle ombre ed esplorarla per approfittare di passaggi che apparentemente non esistono ma che le consentono, una volta materializzatasi di nuovo, di raggiungere zone altrimenti inaccessibili. Questa abilità viene utilizzata in Contrast per risolvere una serie di enigmi ambientali, come vedremo fra un attimo.
Aumenta il contrasto
La piccola Didi viene messa a letto da sua madre che esce a lavorare, ma la ragazzina non ha alcuna intenzione di dormire: ritrova la sua amica Dawn nell'ombra e insieme escono a fare un giro, interagendo con l'ambiente in vari modi. Le meccaniche di passaggio fra la dimensione normale e quella delle ombre funzionano in modo molto semplice: basta avvicinarsi a un muro, premere il grilletto destro sul controller e la ragazza diventa un'ombra, con la possibilità di saltare su oggetti che sono soltanto la proiezione di quelli che si trovano in realtà attorno a lei.
Talvolta Dawn deve interagire con le fonti di luce, spostandole per creare gli "scalini" e i ponti necessari per muoversi nell'ombra e raggiungere la destinazione che di volta in volta ci viene indicata sullo schermo conseguentemente allo sviluppo degli eventi. C'è un famoso mago in città, lo spettacolare Vincenzo: non sarebbe bello andare a conoscerlo? La cosa certamente notevole di Contrast è il design, visto che Didi e Dawn si muovono in una realtà distorta, un microcosmo in cui le strade e gli edifici sono sospesi nel vuoto, mentre gli altri personaggi appaiono come ombre. L'epoca storica di riferimento crea più di un parallelo con BioShock, che sicuramente figura fra i titoli a cui gli autori si sono ispirati per il loro lavoro. In termini di gameplay, però, le due produzioni sono nettamente diverse, e purtroppo vengono rapidamente a galla i limiti di questa pur particolare esperienza. Le sessioni di gioco, con sequenze platform e l'interazione con le ombre, sono infatti troppo frammentarie: non accade mai che un enigma si sviluppi oltre un certo punto, e di conseguenza non solo il grado di sfida viene livellato verso il basso, ma ci sono davvero troppe poche cose da fare... tanto che la campagna si completa in due ore scarse.
Contrast racconta una bella storia e ha uno stile interessante, ma è corto e banale nelle meccaniche.
Note nella notte
Una delle cose che si fanno più spesso in Contrast è spostare oggetti per determinare la formazione di un certo tipo di ombre e poi "cavalcarle" per salire su di una piattaforma. A volte questo meccanismo è subordinato all'attivazione di una serie di dispositivi, come i tradizionali pulsanti che si accendono quando vi si piazza sopra un peso. E così eccoci a trasportare enormi casse da una parte all'altra dello scenario, fra ombra e realtà, oppure a inserire sfere d'acciaio all'interno di meccanismi per l'apertura di una porta o il rilascio di una pedana.
Durante una delle fasi finali c'è spazio anche per un'apprezzabile svolta fiabesca, con Dawn che diventa protagonista di un teatro delle marionette mentre il padre di Didi racconta una storia agli spettatori, ma anche qui le idee messe sono piuttosto banali e inconsistenti. Entrando nello specifico del gameplay, il pacchetto funziona ma abbiamo trovato il controllo di Dawn un po' troppo "etereo" e scivoloso, il che per fortuna è causa di noie solo in determinati momenti, quando magari capita di "incastrarsi" da qualche parte. Nella rosa delle situazioni proposte non c'è comunque posto per idee particolarmente innovative, ed è forse questa la delusione più grande per un progetto a cui molte persone guardavano con curiosità. Torniamo però alla caratterizzazione, che rappresenta senz'altro il punto di forza del gioco. Oltre alle pregevoli scelte stilistiche per quella che è la componente visiva, Contrast viene anche accompagnato da una colonna sonora di grande qualità e atmosfera, nonché da dialoghi davvero ben recitati (peccato siano solo in inglese, con sottotitoli in italiano). Dietro l'indubbio gusto degli sviluppatori si nasconde una grafica molto semplice, quasi basilare, che fa quel che può per nascondere i propri limiti, consapevole che si tratta di un'impresa ardua. Tutti i personaggi a parte le due ragazze sono rappresentati come ombre, eppure ciò non fa che evidenziare ulteriormente la spigolosità dei loro modelli poligonali e la mancanza di un adeguato set di animazioni. Gli effetti sono decisamente carenti, inoltre, e le regolazioni della versione PC si limitano in pratica alla selezione della risoluzione dello schermo.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
- Processore: Intel Core i7 860 a 2.8 GHz
- Memoria: 8 GB di RAM
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 670
- Sistema operativo: Windows 7 a 64 bit
Requisiti minimi
- Processore: dual core da 2,3 GHz
- Scheda video: AMD Radeon X2600 XT, NVIDIA GeForce 7900 GTX
- Memoria: 2 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows XP SP2, Windows Vista SP1, Windows 7, Windows 8
Conclusioni
Contrast parte da un'idea molto interessante e cerca di metterla in pratica con un certo gusto, offrendo una affascinante rappresentazione degli scenari e utilizzando una serie di espedienti, non sempre riusciti, per nascondere i limiti di una grafica alla fine dei conti molto semplice, spesso spigolosa e mediocre negli effetti. I problemi del titolo di Compulsion Games non sono tuttavia riconducibili al comparto tecnico, che si salva grazie alle scelte stilistiche, bensì ad un gameplay troppo frammentario e a una struttura modesta, che non fa altro che inanellare una breve serie di puzzle ambientali abbastanza banali, che si completano in fretta e senza particolare impegno, lasciando alla fine l'amaro in bocca per quello che poteva essere un gioco da ricordare e che invece rimane nel limbo dei concetti che non hanno trovato un'appropriata concretizzazione.
PRO
- Trama interessante, anche se discretamente telefonata
- Ottime scelte stilistiche dal punto di vista grafico e sonoro
- Il concept da cui parte il gameplay funziona bene...
CONTRO
- ...ma viene sfruttato decisamente poco
- Sequenze di gioco troppo frammentarie, manca la sostanza
- Si completa nel giro di due ore scarse, senza impegno