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Zoo Tycoon, recensione

Un marchio storico torna sulla scena cercando di sfruttare le caratteristiche della nuova console Microsoft. Missione compiuta?

RECENSIONE di Pierpaolo Greco   —   26/11/2013
Zoo Tycoon
Zoo Tycoon
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Zoo Tycoon è un marchio estremamente riconoscibile per i giocatori PC di vecchia data: uno strategico gestionale dal sapore classico che cercava di unire una componente di macrogestione per espandere il proprio appezzamento di terra alla microgestione tipica dei vari titoli Theme, su tutti quelli resi noti da Bullfrog: Theme Park e Theme Hospital. Ad anni di distanza dall'ultimo titolo della serie, Microsoft, il publisher originale, ha pensato bene di tirare fuori dal cilindro dei franchise inutilizzati proprio questa saga per portare sullo schermo una sorta di reboot in grado di sfruttare le potenzialità della nuova Xbox One e del Kinect 2.0, andando incontro a un pubblico sicuramente più giovane e meno smaliziato ma stando bene attenta a non snaturare l'eredità della serie. A gestire il difficile compito c'è Frontier Development, lo stesso team alle spalle di Kinectimals per Xbox 360 e l'esperienza raccolta a suo tempo con quel gioco è ben evidente in questo Zoo Tycoon.

Un gestionale vecchio stampo per Xbox One? Difficile crederlo, ma Zoo Tycoon è proprio questo!

Più gestionale o più adventure?

La duplice natura del titolo è ben evidente in ogni singolo aspetto del gameplay: la precisa intenzione di snaturare il meno possibile lo stile di gioco originale senza trascurare però la nuova audience a cui si rivolge, ha influenzato pesantemente il design di Zoo Tycoon. Da un lato troviamo infatti una visuale in terza persona dove possiamo muovere il nostro avatar, decisamente poco personalizzabile, in giro per lo zoo che abbiamo faticosamente costruito. I controlli sono classici, con il doppio analogico per muovere personaggio e telecamera e il pulsante A per interagire con gli elementi dello scenario.

Zoo Tycoon, recensione

È persino possibile chiamare una buggy, una piccola vettura a forma di animale che ricorda quelle presenti sui campi da golf per scorrazzare velocemente per i sentieri del parco. In questa fase non è solo possibile ammirare la grande cura risposta nei dettagli di chioschi, habitat e decorazioni varie, oltre che assistere ad alcune piccole scenette animate, come quando si prova a interagire con gli animatori del parco, ma è soprattutto possibile entrare in contatto con gli animali che popolano le strutture adibite. Attraverso tre particolari costruzioni che possono essere installate in ogni ecosistema, il giocatore potrà dare da mangiare agli esseri viventi in cattività, lavarli con l'acqua oppure stimolare i loro sensi e la loro voglia di imitare chi si para davanti ai loro occhi. Non tutte le interazioni sono possibili con tutti gli animali visto che ad esempio, per ovvi motivi, non potremo dare da mangiare a leoni o tigri né potremo pretendere che un rinoceronte cerchi di imitare i nostri gesti. In queste fasi entra in gioco Kinect, il quale può essere utilizzato per mimare tutti i gesti possibili ma che rimane sempre, costantemente, un elemento facoltativo del gioco, visto che qualsiasi azione potrà essere effettuata anche con il pad senza alcun tipo di limitazione. In qualsiasi momento potremo però premere il tasto Y e passare alla visuale gestionale: dall'alto, a volo d'uccello, completamente personalizzabile in termini di zoom e rotazione con il semplice utilizzo dei due analogici.

Zoo Tycoon, recensione

E proprio in questa fase è possibile entrare in contatto con l'anima più tradizionale dell'esperienza di gioco. Tramite un semplice indicatore circolare potremo infatti gestire tutte le costruzioni già presenti nello zoo o crearne di nuove sfruttando una serie di menu con vari livelli di profondità che permettono di passare agilmente dagli habitat (gli ecosistemi che contengono gli animali) e i mini habitat (versioni in miniatura che ospitano un numero ristretto e ben preciso di razze animali) ai chioschi (per dare da mangiare e bere agli ospiti o farli divertire con negozi di souvenir e mascotte di vario tipo) e alle decorazioni (da fontane a piazze, passando per vegetazioni ed elementi d'arredamento di vario tipo). Non mancano anche le strutture, quattro per la precisione, ovvero i bagni e gli uffici in grado di ospitare i custodi, gli addetti alle pulizie e gli allevatori. Dovete infatti considerare che il centro nevralgico del gameplay di Zoo Tycoon è tutto riversato negli habitat. Ognuno è disponibile in tre diverse dimensioni (discorso a sé lo fanno i mini habitat che vivono in totale autonomia e con un grado di gestione minimale) e può ospitare un numero variabile di specie animali adatte a quel determinato ecosistema. In base alla grandezza della gabbia avremo a disposizione un certo numero di slot di costruzione che ci permetterà di posizionare i punti di distribuzione automatizzata di cibo e acqua per la pulizia, ma anche di costruire delle dotazioni per rendere attivi gli animali e abbellire l'habitat stesso.

Zoo Tycoon, recensione

Ce ne sono di ogni tipo: da vasche per far immergere rinoceronti ed elefanti a tiragraffi per tigri e leoni, fino a scivoli per orsi e giochi con le corde per gli scimpanzé. A chiudere il cerchio delle costruzioni possibili troviamo anche le interazioni descritte poco sopra. Il compito del giocatore sarà quello di gestire a dovere questi punti di costruzione per offrire tutto il necessario ad ogni animale ospitato nell'habitat, anche perché molto spesso non avremo a che fare solo con diverse razze dello stesso quadrupede ma anche con animali completamente diversi che però vivono in armonia nello stesso bioma (ad esempio giraffe ed elefanti oppure antilopi e scimmie). La gestione di questi elementi è piuttosto intuitiva anche se non mancano alcune magagne legate a una semplificazione forse eccessiva dei menu. Prima di tutto ci si ritrova a dover navigare attraverso un numero eccessivo di selezioni e la cosa può risultare un po' snervante quando ci si trova a ripetere la stessa azione per tre, quattro volte. Allo stesso tempo, sembrano mancare delle schermate che permettano di avere un colpo d'occhio generale sullo zoo che si sta gestendo. Ad esempio potrebbe risultare comodo vedere al volo tutte le strutture presenti sul territorio senza doverle guardare una per una con la visuale dall'alto, o ancora sarebbe stato interessante avere l'elenco degli animali e delle relative razze presenti in un determinato habitat o, più in generale nell'intero zoo, senza doverli scorrere singolarmente. Zoo Tycoon è disseminato di queste piccole magagne relative a una mancanza di ottimizzazione e pulizia del gameplay e che tradiscono la volontà di colpire due target di giocatori diversi senza riuscire a soddisfare pienamente entrambi.

Obiettivi Xbox One

Zoo Tycoon offre 44 obiettivi per un totale di 1000 punti. I più complessi e redditizi sono molto difficili da raggiungere e riguardano l'adozione di ogni singola razza animale con le loro varianti di colore (100 punti) e la liberazione di un animale per tipo (75 punti). Ci sono poi i punti relativi al completamento delle varie modalità di gioco e tutta una serie di obiettivi riguardanti attività speciali come la pulizia di un certo numero di escrementi, il rifornimento dei punti di pulizia e cibo e il completamento ripetuto più volte delle varie interazioni. Dopo circa una decina di ore di gioco, siamo arrivati a sbloccare il 30% degli obiettivi.

Sempre più “difficile”

All'aumentare della dimensione dello zoo diventa scontato che il giocatore non può passare tempo prezioso a rifornire manualmente i punti di cibo e pulizia dei vari habitat o a rimuovere singolarmente gli escrementi dalle gabbie. Ecco quindi che entrano in gioco gli addetti alle pulizie e i custodi in grado, rispettivamente, di tenere pulito il parco o le gabbie. Di tutt'altra utilità gli allevatori che possono essere assegnati ai biomi per aumentare le probabilità che gli animali presenti all'interno possano riprodursi. I quadrupedi hanno infatti uno specifico livello di esperienza che sale con il passare del tempo nel caso in cui tutti i loro bisogni siano soddisfatti e che determina il loro valore come attrazione del parco. I cuccioli sono in assoluto quelli più ricercati dagli ospiti dello zoo, al quinto livello diventano adulti, dal decimo sono in grado di riprodursi e una volta raggiunto il quindicesimo livello, il massimo possibile, possono essere rimessi in libertà nella natura per far guadagnare fama al parco in base al grado di rischio di estinzione dell'animale in natura. Sotto questo punto di vista, Zoo Tycoon svolge un eccellente lavoro di guida e insegnamento, adatto soprattutto ai più giovani, visto che in qualsiasi momento è possibile accedere all'enciclopedia per leggere tutte le informazioni sugli animali; soprattutto, durante le adozioni dei quadrupedi da piazzare nei vari habitat, è possibile osservare nel dettaglio le differenze tra le varie razze di ogni animale e conoscere la situazione della sua diffusione nel mondo reale. Più in generale, con la pressione del grilletto sinistro sarà possibile approfondire ogni aspetto dello zoo, dal gradimento generale del parco a specifici indicatori relativi ai biomi e agli animali accolti per arrivare allo stato dei rifornimenti e della manutenzione di chioschi e decorazioni. Continuando a parlare di interfaccia di gioco è essenziale citare gli unici due indicatori relativi alle prestazioni del giocatore presenti nella parte superiore dello schermo: i soldi e il numero di persone presenti nel parco.

Zoo Tycoon, recensione

Anche in questo caso è ben visibile l'opera di semplificazione delle attività a cura del giocatore e nonostante sia possibile impostare il costo del biglietto di ingresso del parco o il prezzo delle bevande, del cibo e dei souvenir (ma solo su tre gradi: basso, normale, alto più il livello gratuito per l'ingresso allo zoo), è ben evidente che il flusso di cassa e l'andamento degli ospiti è frutto di statistiche nascoste al giocatore e relative alla grandezza del parco stesso e al benessere di visitatori e animali. Si vive costantemente una sensazione di impotenza davanti all'impossibilità di agire direttamente su elementi specifici dell'economia di gioco e a poco serve la schermata di riepilogo della gestione finanziaria. Sembra tutto frutto di un'automatizzazione delle azioni che si possono compiere e dopo le prime due, tre ore di esperimenti, vi ritroverete a fare sempre le stesse, identiche azioni all'inizio di ogni partita per assicurarvi che lo zoo si metta sul binario giusto. Dopo di che, la strada è completamente in discesa e al massimo bisogna aspettare qualche minuto per far sì che ci siano abbastanza soldi per adottare quell'animale o costruire quell'altra struttura. La difficoltà è talmente tarata verso il basso che non vi ritroverete praticamente mai davanti a un'inversione di tendenza per quello che riguarda il flusso di cassa o il numero di visitatori a meno che non decidiate di iniziare a vendere gran parte delle costruzioni dello zoo. In realtà c'è anche un terzo indicatore, quello relativo alla fama e che rappresenta il livello raggiunto dallo zoo. Ogni attività di costruzione e di gestione degli animali svolta nel parco, porta all'aumento di fama. Raggiunta una determinata soglia, aumenta il livello della propria attività e si sbloccano nuovi elementi.

Zoo Tycoon, recensione

Questi ultimi vanno ricercati prima di poter essere concretamente utilizzati, spendendo qualche soldo e aspettando pochi secondi prima che siano concretamente utilizzabili. C'è anche un sistema di ricerca più generale che permette di avere accesso a bonus permanenti con un minore costo di gestione dei chioschi o una maggiore probabilità generale di riproduzione dei propri animali o ancora un potenziamento della pubblicità per rendere il parco più conosciuto nel mondo. Per quanto riguarda le modalità di gioco, troviamo un tutorial composto da dieci lezioni, la campagna suddivisa in 20 scenari (di difficoltà facile, normale, difficile) e le due opzioni aggiuntive, sfida e libera, che permettono di iniziare da zero con un zoo nuovo di zecca senza alcun obiettivo. La prima offre al giocatore un budget iniziale variabile, la seconda invece garantisce soldi infiniti. C'è anche una sorta di multiplayer: creando un parco sul cloud è possibile invitare fino a tre amici per farli lavorare sulla propria creatura. Peccato però che non esista una sorta di matchmaking per trovare partite in corso o per unirsi al volo a degli sconosciuti. Una scelta probabilmente legata alla volontà dello sviluppatore di evitare comportamenti malsani visto che non è possibile limitare l'operato delle persone invitate.

La cura degli animali, l’incuria del resto

Tecnicamente Zoo Tycoon si presenta godibile e ben dettagliato, soprattutto per quanto riguarda la realizzazione del grande numero di animali messi in campo. Nonostante un design piuttosto colorato e dall'aspetto cartoon, i quadrupedi riescono a mantenere una parvenza di realismo soprattutto nelle loro numerose animazioni, tutte molto credibili e probabilmente frutto di un lavoro di ricerca sul campo che tradisce il passato dello sviluppatore. Cotanta bellezza e accuratezza si scontra però con un dettaglio di tutti gli altri elementi dello scenario, in particolare dei chioschi e delle decorazioni, decisamente sottotono e talvolta realizzati anche con texture in bassa risoluzione decisamente sgranate. Non manca anche qualche calo di frame rate piuttosto consistente, soprattutto quando si arriva alle fasi più avanzate di un livello o della modalità libera.

Zoo Tycoon, recensione

A poco serve, su questo fronte, il limite di grandezza massima imposto allo zoo e che inizia a entrare in gioco quando il giocatore si avvia verso un'espansione corposa. Non ci è poi chiara la scelta di utilizzare un numero tanto elevato di scritte su schermo, soprattutto durante il tutorial iniziale, decisamente difficili da leggere quando si è a una certa distanza dallo schermo oppure la dotazione casalinga non preveda TV da 80 pollici. Nel 2013, da un gioco di nuova generazione, ci si aspetta che le indicazioni e i suggerimenti più importanti siano magari segnalati a voce, piuttosto che tramite numerosi testi scritti con font piccolini. Segnaliamo anche che Kinect è costantemente presente nel gioco non solo per le interazioni descritte a inizio articolo ma anche per tutta una serie di comandi vocali (sono veramente tanti) che è possibile impartire per gran parte dei task che possono essere svolti durante la gestione del parco. Tutti questi comandi sono assolutamente facoltativi ma purtroppo il grado di accuratezza non è particolarmente elevato forse proprio per il numero elevato di comandi che, tra le altre cose, spesso si assomigliano un po' troppo. Un'altra nota negativa riguarda i caricamenti all'inizio di ogni zoo: veramente troppo lunghi.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.0
Lettori (25)
6.5
Il tuo voto

Zoo Tycoon è un titolo sicuramente interessante, in grado di coinvolgere il giocatore per svariate ore di divertimento offrendo, specie nelle prime sessioni di gioco, anche una sfida stimolante. Peccato però che un livello di difficoltà settato troppo verso il basso e la volontà dello sviluppatore di colpire due tipologie di videogiocatore ben distanti tra loro si uniscano e rendano il gameplay poco convincente sulla lunga distanza. L'interfaccia è poco ottimizzata e la componente di esplorazione dello zoo in terza persona è praticamente inutile se non fosse per le interazioni con Kinect con cui è possibile far divertire soltanto qualche bambino. Confidiamo in un eventuale sequel in grado di centrare pienamente l'obiettivo.

PRO

  • Eccellente il lavoro di modellazione e animazione degli animali
  • Il gioco ha una valenza enciclopedica molto interessante
  • La componente gestionale sul breve termine riesce a soddisfare anche il giocatore più smaliziato

CONTRO

  • Caricamenti troppo lunghi
  • Molti menu sono poco ottimizzati e costringono a troppe pressioni di pulsanti
  • Il livello di difficoltà diventa ben presto troppo basso