Per un'introduzione alla serie vi rimandiamo alla recensione del primo episodio. Quello che recensiamo qui è il secondo, Smoke and Mirrors. In tutto sono previsti cinque episodi e, come sempre in questi casi, bisognerà attendere la fine della serie per un giudizio complessivo.
Bigby, il protagonista di A Wolf Among Us, ha stile. E anche tutto il resto ne ha, dalle schermate dei menù alle font dei dialoghi. Questa è una serie "stizzosa", quasi glamour nella direzione artistica. Tutto un luccicare di rosa shocking e azzurri fluo da farci quasi credere di trovarci davanti un mondo patinato. Ma è solo un inganno, come il glamour che usano i Fable, in questo caso un incantesimo, per nascondere il loro aspetto grottesco agli occhi degli umani.
Sotto lo strato di trucco c'è uno squallore che non ha niente da invidiare al mondo ordinario. A Woodland, il ghetto dei Fable, situato nel cuore di Manhattan, esistono le stesse odiose divisioni sociali che tutti conosciamo, e non mancano i pervertiti, morali, sessuali, fate voi. Uno di questi però ha fatto il passo più lungo della gamba, ha cominciato a uccidere altri Fable, prima Faith e poi Snow. Che sbaglio. Perché ora Bigby è arrabbiato sul serio, e non smetterà di fiutare la traccia finché non avrà messo gli artigli sul colpevole. Inizia così un'indagine serrata, che diventa presto un labirinto. Sospettati che si rivelano innocenti, vicoli ciechi, troppi indizi da collegare, e tutti che sembrano avere qualcosa da nascondere. Alla trama principale si intrecciano le sottotrame nate dalle relazioni tra i Fable e, ogni volta che ci sembra di essere arrivati a un punto di svolta, ci accorgiamo che una pista ne apre altre. Il caso sta diventano un gioco di specchi, e le soffiate sono fumo negli occhi di Bigby. Non mancano i colpi di scena, anche se dobbiamo ammettere che quelli legati alla trama principale sono facili da anticipare, al contrario di quelli che riguardano i personaggi secondari. Sembra che più diamo la caccia al colpevole, più rinveniamo gli scheletri negli armadi degli abitanti di Woodland. Il ritmo della narrazione è incalzante, perché il riflettore è sempre puntato su Bigby, protagonista assoluto di questo secondo episodio. La sensazione di avere tutto in mano è forte. Siamo noi al comando, e forse è proprio questo il problema. Bigby, infatti, ha qualche problema di comportamento. Scopriamo perciò cosa si agita sotto quella pelliccia.
L'indagine è cominciata, e Bigby ha carta bianca: saprete tenere a freno la bestia in Smoke and Mirrors?
Con le buone o con le cattive
Dopo il primo episodio avevamo qualche riserva su questa serie, ma ora il carattere di A Wolf Among Us sta venendo fuori. Anziché proporci bivi narrativi (di fatto tutte le scelte convergono nello stesso punto), gli sceneggiatori hanno scelto di concentrarsi sul conflitto interiore di Bigby. In Smoke and Mirrors c'è una quantità notevole di dialoghi, e ogni volta dobbiamo scegliere se cedere al lato violento e sfrenato di Bigby o tenere il lupo sottochiave, in favore di un approccio più morbido.
La bestia è seducente, e sembra che ogni occasione sia stata pensata per indurci in tentazione. La pazienza di Bigby, e quindi la nostra, è costantemente messa alla prova. Papponi supponenti e duri d'orecchie, amanti gelosi senza motivo, sospettati che biascicano mezze verità: è dura tenere le mani in tasca. D'altronde la violenza complica tutto e non fa altro che attirarci l'odio e l'antipatia di chi ci sta intorno. Se, come noi, avete staccato il braccio a quel povero disgraziato dentro il bar nell'episodio precedente, ora avrete un'occasione in più per vergognarvi nel vederlo menomato. A rendere il tutto più difficile si aggiunge il fatto che abbiamo pieno potere. Bigby non si fa mettere sotto da nessuno e noi lo sappiamo, si percepisce, ne abbiamo avuto prova più di una volta. Lui è la legge, il più forte, e decide come agire. Tutto questo potere è inebriante, ed è proprio qui la finezza di questo secondo episodio: farci venire l'acquolina in bocca ma punirci con il senso di vergogna se mordiamo troppo forte. Già solo per questa tensione interiore la serie ci sta conquistando. Ma c'è dell'altro, anche se dobbiamo tenere la bocca cucita per non finire nel girone degli spifferatori di colpi di scena.
Breve ma intenso
Diciamo solo che l'indagine è appassionante: ci sono tanti indizi da esaminare, personaggi ambigui da interrogare, e tutta una rete di mezze verità che tiene legati alla sedia. Qualcuno potrebbe obiettare che il gioco ci trascina da una scena all'altra senza lasciare libertà di movimento, ma è anche vero che ogni incontro aggiunge tasselli al puzzle, o ne toglie: in ogni caso fa venire voglia di sapere cosa ci aspetta dopo.
Forse si ripete troppo spesso la scelta se essere lo sbirro buono o quello cattivo. Anche le poche scazzottate presenti, per altro sempre giustificate dagli eventi, sono comunque una prova per il carattere di Bigby. Colpire o non colpire? E una volta che abbiamo iniziato a colpire, quando fermarci? Il conflitto interiore è sempre in scena in questo episodio. Comunque siamo lieti che le risse non prendano troppo spazio. Molto più efficace la scena nel nightclub, in cui ci aggiriamo con una paletta da spanking passando da un oggetto d'arredo all'altro, con la possibilità ogni volta di graziare o distruggere la mobilia in questione. Insomma, prima che davvero ci sfugga qualche parola di troppo, diciamo solo che Smoke and Mirrors ha fatto imboccare la strada giusta alla serie. L'unica nota davvero dolente riguarda il fatto che dopo tanti mesi d'attesa è uscito un episodio della durata complessiva di una o due ore al massimo. A questo punto ci viene naturale consigliarvi di aspettare che sia finita la serie, altrimenti è una tortura perché, dopo questo episodio, sentirete l'urgenza di fare quattro chiacchiere con chi sappiamo noi. Ma non dopo quattro mesi. Subito.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
- Processore Intel Core i7 2600
- 8 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
- Sistema operativo Windows 7
Requisiti minimi
- Processore Core 2 Duo 2GHz o equivalente
- RAM 3 GB
- Scheda video ATI o NVidia con 512 MB RAM
- Sistema operativo Windows XP SP3
Conclusioni
Smoke and Mirrors colpisce nel segno: splendido da vedere e pieno di personaggi ambigui che confabulano tra loro agitando le acque torbide di un'indagine difficile. Bigby è messo a dura prova, soprattutto quando si tratta di scegliere se fare o meno la parte del lupo. Il suo conflitto interiore è al centro delle scelte del giocatore e, in un mondo che cerca di nascondere il proprio squallore sotto tonnellate di trucco, resistere alla tentazione di rompere qualche naso è dura. Solo una cosa: non fateci aspettare altri quattro mesi prima di poter giocare al terzo episodio.
PRO
- Direzione artistica seducente
- Siamo coinvolti nel conflitto interiore di Bigby
- Tanti personaggi difficili da decifrare, e l'indagine prende
CONTRO
- Lunga l'attesa, brevissimo l'episodio
- Qualche volta la storia ci tira per la manica