This is the rhythm of the fight

Quando si è diffusa la voce che SNK stava per annunciare un titolo per i terminali iOS e Android, abbiamo subito pensato a una nuova riduzione portatile di uno dei suoi picchiaduro a incontri. Immaginate dunque la sorpresa quando la casa nipponica ha rivelato di aver realizzato nientemeno che un rhythm game utilizzando alcuni dei suoi personaggi più rappresentativi e una selezione di musiche tratte dai vari KOF, Fatal Fury, Metal Slug e via dicendo.

Brani come "Big Shot!" da Fatal Fury 3, "Fairy" da The King of Fighters '96 o "Mojo" da Art of Fighting 3, per citarne qualcuno. Un crossover ricco e sfaccettato, dunque, che fa leva su di un gameplay basato unicamente sui comandi touch e sull'interazione a tempo di musica. Nella parte centrale dello schermo si trova infatti un'ellissi sulla cui traccia compaiono, in senso rigorosamente orario, delle "note" che procedono seguendo il ritmo del brano in sottofondo, disposte in modo più o meno complesso e più o meno fitto a seconda della difficoltà dello stage. Il nostro compito è dunque quello di toccare il touch screen (in qualunque zona) quando queste "note" vengono centrate perfettamente da un indicatore che funziona seguendo il timing, eseguire dei gesti verticali oppure orizzontali laddove indicato e cimentarci con le tradizionali pressioni continuate in presenza di suoni lunghi. Nulla che gli appassionati di rhythm game non conoscano, sia chiaro. La differenza è che mentre cerchiamo di riprodurre in modo fedele lo "spartito" che il gioco di volta in volta ci consegna, eventualmente bagnando le orecchie in un mare di ricordi da videogiocatori della vecchia guardia, l'azione on-screen mostra il personaggio che abbiamo selezionato e il suo avversario darsele di santa ragione, affondando i colpi o evitandoli a seconda della nostra precisione musicale, il tutto utilizzando sprite, animazioni e scenari tratti dai picchiaduro SNK.

The Rhythm of Fighters è un gioco leggero e divertente, ma la selezione dei brani poteva essere migliore

The fight... oh, yeah

L'offerta ludica di The Rhythm of Fighters è discretamente corposa, considerando le politiche di SNK per quanto concerne i mobile game e un prezzo di vendita molto popolare (appena 89 centesimi, sia su App Store che su Google Play). La campagna è infatti composta da cinquanta livelli man mano più complessi, e ad essa si aggiunge una modalità libera in cui possiamo selezionare a piacimento personaggi, stage e musiche.

Dalla schermata delle opzioni è inoltre possibile regolare il timing qualora avvertissimo una risposta imprecisa agli input rispetto al ritmo. Ciò detto, il gameplay risulta immediato e divertente, specie quando la sfida si fa più consistente e le "note" richiedono un certo colpo d'occhio perché si riesca a capire al volo in che modo seguano la musica. In realtà, però, anche grazie ai personaggi di supporto e ai loro bonus, è raro trovarsi in grossa difficoltà, a maggior ragione dal momento che in molti degli stage l'obiettivo è semplicemente quello di evitare il KO fino al termine del brano, e per riuscirci basta non combinare dei veri e propri disastri, mancando intere sequenze di tocchi. Questo tipo di inconsistenza impedisce a The Rhythm of Fighters di spiccare all'interno di un genere che pure non risulta particolarmente ben rappresentato in ambito mobile, e va di pari passo con una selezione dei brani che riteniamo al di sotto delle potenzialità dei franchise SNK, ricchi di temi musicali iconici e di straordinaria qualità a cui si sarebbe potuto attingere. Certo, bisognava lasciare un po' di spazio agli immancabili in-app purchase, che in questo caso specifico consentono di acquistare personaggi extra (Iori Yagami, Terry Bogard e Nakoruru, che si aggiungono ai già presenti Kyo Kusanagi, Ryo Kusanagi e Athena Asamiya) al prezzo di ben 2,69 euro l'uno, pacchetti di unità di supporto e musiche extra tratte da The King of Fighters '96, Fatal Fury 2 e Metal Slug 2, anche questi al prezzo di 2,69 euro cadauno. In-app purchase non indispensabili per giocare, ma di cui sentirete senz'altro la necessità per aumentare la varietà dopo un tot di partite.