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Il ritorno dei meloni

Abbiamo sviscerato il nuovo jRPG di Bandai Namco per voi: ecco la nostra recensione

RECENSIONE di Christian Colli   —   28/08/2014
Tales of Xillia 2
Tales of Xillia 2
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Se qualche anno fa vi avessimo detto che avremmo giocato almeno un Tales all'anno, per di più in italiano, ci avreste presi per pazzi. Probabilmente vi sareste fatti anche una sana risata, accarezzando amorevolmente le custodie dei Tales pubblicati in America e comprati d'importazione, piangendo lacrime amare per quelli che, invece, non erano mai stati localizzati neppure in inglese.

Il ritorno dei meloni

Di acqua sotto i ponti ne è passata, e ora Bandai Namco sembra aver finalmente riconosciuto al nostro continente tutta l'attenzione che ha sempre meritato, e alla serie di Hideo Baba la popolarità che aveva sempre creduto limitata alla terra del Sol Levante. Eccoci qui, allora, a parlare di Tales of Xillia 2, sequel dell'omonimo Tales of Xillia uscito la scorsa estate. Non è la prima volta che il team di Baba si cimenta con un vero e proprio sequel, rompendo la tradizione dei Tales principali "slegati" tra loro: lo aveva fatto in origine con Tales of Destiny 2 (uno di quei Tales rimasti confinati al territorio nipponico, purtroppo) e poi ci aveva riprovato con Tales of Symphonia: Dawn of a New World. A spingere il producer su questa strada potrebbe essere stata la popolarità di Tales of Xillia, certo, ma anche della macchina che l'ha fatto girare in esclusiva, cioè PlayStation 3. Dopo averlo giocato e finito, però, azzardiamo un'ipotesi un po' più maligna: Tales of Xillia 2 è costato molto meno tempo e risorse al team, permettendo a Bandai Namco di servire un "nuovo" jRPG perché riempisse la lunga attesa per il prossimo Tales of Zestiria. E purtroppo si vede.

È stato bello tornare a Rieze Maxia, anche se Bandai Namco avrebbe potuto sforzarsi decisamente di più

Deal with it

Esprimersi sulla trama di Tales of Xillia 2 senza inciampare in eventuali anticipazioni non è certo facile, ma faremo del nostro meglio. Il problema è che questo sequel vive di colpi di scena, ribaltamenti e rivelazioni scioccanti che si susseguono per circa quarantacinque ore di gioco: tanto ci abbiamo messo a completare i sedici capitoli principali più i vari capitoli extra dedicati all'approfondimento dei personaggi e una bel po' di missioni secondarie, cui segue un'esperienza "post game" soddisfacente e completa, al contrario di quanto accaduto un anno fa con Tales of Xillia che, su quel versante, lasciava abbastanza a desiderare.

Il ritorno dei meloni
Il ritorno dei meloni
Il ritorno dei meloni

Queste poche righe dovrebbero già rincuorare i fan dell'originale, ma la realtà è un po' diversa e ci ricorda come una bella storia non possa vivere solo di sorprese e bei personaggi. Per farla breve, la trama di Tales of Xillia 2 è proprio un gran casino. Le prime dieci ore sembrano scritte da uno sceneggiatore schizofrenico, tanto sono caotici e confusi gli eventi che stabiliscono la missione dei nostri eroi e la posta in gioco. Hideo Baba ha scelto la strada del protagonista silenzioso (be', quasi, dato che ogni tanto parla anche lui) per calare il giocatore nei suoi panni: si chiama Ludger Kresnik, un cognome che non suonerà nuovo ai giocatori del primo Tales of Xillia e che infatti si rivelerà legato a doppio filo con la mitologia stabilita un anno fa. Ludger, avendo fallito l'esame di ammissione alla prestigiosa società per cui lavora suo fratello Julius, finisce a fare il cuoco nella stazione di Trygliph, ed è lì che si imbatte in Elle Marta, una bambina un po' pestifera con una missione molto speciale, affidatale da suo padre: raggiungere la leggendaria Terra di Canaan, dove i desideri diventano realtà. Com'è, come non 'è, Ludger, Elle e Jude, il protagonista del primo Tales of Xillia, finiscono insieme in un guaio che li costringerà a lavorare per la Spirius Corporation: Ludger, infatti, possiede un potere molto particolare che gli permette di varcare i confini delle dimensioni parallele. Come e perché succeda tutto questo non ve lo possiamo dire, ma una cosa è sicura: il team non si è impegnato più di tanto nella stesura di una trama che sembra fare delle coincidenze, del "deus ex machina" e della science-fantasy più accanita i suoi capri espiatori. I personaggi fanno... cose, dicono... cose, e spesso senza soffermarsi più di qualche attimo su quello che sta succedendo, accettandolo così per come viene in totale contrasto con quel cast che abbiamo conosciuto un anno fa e che cercava disperatamente una soluzione alternativa ad ogni problema. Diciamo solo che Ludger si troverà a compiere delle scelte moralmente discutibili, ma il loro peso si rivelerà praticamente nullo sulle spalle dei nostri eroi, cosa che però ci ha creato un certo disagio considerata la situazione: Tales of Xillia 2 è, a mani basse, uno degli episodi più cupi e drammatici dello storico franchise, nonostante la verve dei simpatici comprimari giocabili e non, cui si aggiungono due vecchie conoscenze - Gaius e Muzét - con risultati esplosivi nel caso dei dialoghi e delle immancabili scenette opzionali. In tutto questo caos, tra personaggi che sembrano usciti da una puntata di Kamen Raider, superpoteri che spuntano da tutte le parti ed elucubrazioni praticamente incomprensibili sulla tecnologia, la filosofia e la politica del mondo di Rieze Maxia, risalta quella che ci è sembrata la vera protagonista del gioco: no, non è la divina Milla coi suoi meloni, ma proprio Elle, la piccola e deliziosa bambina che veicola l'unico argomento che Tales of Xillia 2 riesce a trattare ottimamente e con grande impatto emotivo, e cioè l'accettazione della morte, sia la nostra sia quella dei nostri cari. È una tematica che il gioco affronta a fondo e con grande sensibilità, pur nella sua schiettezza, ed è un vero peccato che rischi più volte di annegare in un mare di assurdità e forzature narrative. Va bene la sospensione dell'incredulità, ma qui si è esagerato: nessun Tales, serie nota per la sua impronta cartoonesca, ci ha mai fatto roteare gli occhi così tanto.

Trofei PlayStation 3

Tales of Xillia 2 mette in palio 49 trofei, compreso quello di platino: 38 di bronzo, 7 d'argento e 3 d'oro. Neanche a dirlo, saldare il debito è un modo per sbloccare alcuni dei trofei più importanti, ma anche vedere i differenti finali, sconfiggere i nemici più forti, vincere nell'arena, trovare i cento gatti... insomma, c'è parecchio da fare!

I Kresnik pagano sempre i loro debiti

Uno degli aspetti più controversi di Tales of Xillia 2 è certamente il sistema del debito, un vero e proprio "gating" concepito per rallentare la progressione del giocatore nella storia e sfruttare al massimo le aree e le mappe che si vanno via via sbloccando mentre si esplora il mondo e si prosegue con la trama. Nei primissimi minuti di gioco, infatti, il povero Ludger contrae un debito di ben venti milioni di gald: una cifra astronomica che dovremo saldare a "step" contattando la nostra amica Nova tramite il tasto L2. È possibile saldare la cifra o parte di essa in qualunque momento, ma una volta raggiunta la soglia successiva Nova comincerà a tempestarci di telefonate, e noi potremo rimandare il pagamento solo fino a un certo punto. Dopodiché, saremo costretti a saldare.

Il ritorno dei meloni

Il gioco tiene conto del nostro portafoglio, ma è indifferente a quanto ci resti in tasca dopo aver pagato: sta al giocatore, quindi, bilanciare i pagamenti del debito e gli acquisti di armi e oggetti al fine di non restare al verde e senza gelatine alla mela o nuove armi. Non è poi male come sembra, attenzione: contemporaneamente al debito, veniamo introdotti anche a un nuovo sistema di missioni che è possibile accettare in qualunque momento da un apposito PNG situato in ogni città. Si passa dalla metodica eliminazione di un certo numero di nemici in determinate aree al recupero di materiali, cui si aggiungono anche le taglie su speciali e divertenti mini-boss che si aggirano per il mondo. Completando questi incarichi si accumula una generosa quantità di denaro e si migliora il nostro prestigio, sbloccando così incarichi ancora più remunerativi. Se è vero che non è necessario tribolare troppo con il denaro, insomma, è altrettanto vero che questi incarichi ben presto si rivelano tutt'altro che opzionali: la maggior parte dei capitoli della storia, infatti, si sblocca solo dopo aver pagato una certa soglia del debito.

Il ritorno dei meloni

Questo significa che tra un capitolo e l'altro saremo effettivamente costretti a trascorrere alcune ore cacciando mostri e materiali in mappe che conosciamo già a menadito, sia perché le abbiamo esplorate nel primo Tales of Xillia, sia perché lo abbiamo rifatto - persino più volte... - in questo sequel. Questo forte senso di ripetitività, per fortuna, è attenuato dal solito, ottimo combat system e dalla ricerca dei gattini, una sidequest che ci mette a caccia di cento mici sparsi di qua e di là per Rieze Maxia. Da un'apposita schermata è poi possibile inviarli in cerca di materiali, alcuni dei quali esclusivi e necessari per il completamento delle missioni che ci costringerebbero altrimenti a girovagare per la mappa interagendo con ogni oggetto scintillante, forziere o bisaccia. Non disperate, comunque, perché il saldo del debito, oltre a ricompensare il giocatore con abilità e oggetti a profusione, verso la fine del gioco non sarà più obbligatorio: abbiamo completato Tales of Xillia 2 con quindici milioni circa ancora da pagare, ma abbiamo anche scoperto che le soglie successive ricompensano soltanto con accessori e costumi che non influenzano minimamente il gameplay. Chi deciderà di essere onesto fino in fondo, anche dopo aver finito il gioco, potrà godersi una scenetta a cartoni animati tanto esilarante quanto perfettamente inutile.

Il ciclo del riciclo

L'eccezionale sistema di combattimento di Tales of Xillia torna in pompa magna in questo seguito, perdendo qualcosa e guadagnando molto di più. Chi ha giocato il prequel non avrà bisogno di leggere la maggior parte dei tutorial, ma dovrà prendere dimestichezza con la capacità di Ludger di cambiare armi al volo, passando dalle sue doppie lame a un paio di pistole e, infine, a un enorme martello da guerra. Ciascuna di esse gode delle proprie arti (per un totale di circa sessanta arti da assegnare alle combinazioni del joypad) e consente di approcciare lo scontro in modo diverso: le doppie lame consentono di attaccare velocemente in mischia; le pistole, neanche a dirlo, permettono di colpire da lontano; il martello, infine, è lento ma sfonda facilmente la difesa dei nemici.

Il ritorno dei meloni

In più, praticamente ogni nemico è più o meno vulnerabile o resistente alle armi di Ludger e/o agli elementi naturali che contraddistinguono le arti e gli incantesimi, di conseguenza è necessario studiare il bersaglio prima di scegliere con quale arma o arte colpirlo. Questa soluzione richiede quindi un minimo di strategia ma anche una buona conoscenza dei membri del party, che non è più possibile cambiare al volo e che, anzi, sono spesso decisi dal gioco a seconda del capitolo principale o secondario della trama. C'è quasi sempre posto per un curatore, ma fortunatamente ogni personaggio dispone di una gran varietà di arti e abilità passive da sbloccare e impostare attraverso la nuovissima "sfera allium" che sostituisce la illium (viva la fantasia!) del precedente Tales of Xillia. Il nuovo sistema è decisamente meno fantasioso, ma a modo suo funziona: è possibile equipaggiare ogni personaggio con una specie di runa che gli farà guadagnare più o meno punti nei confronti di un determinato elemento, permettendo l'apprendimento delle arti e delle abilità relative. Questi punti si guadagnano combattendo, ovviamente, ma è anche possibile "raccoglierli" in giro per il mondo come fossero oggetti o accumularli completando gli incarichi opzionali. È un sistema effettivamente più semplice (e semplicistico) della sfera illium, e i veterani riconosceranno subito gran parte delle arti e delle abilità da sbloccare, cui se ne aggiungono alcune nuove di zecca.

Il ritorno dei meloni

Per il resto, è proprio Tales of Xillia: ci si può vincolare a un personaggio per volta per effettuare attacchi combinati e godere di particolari bonus strategici mentre si affrontano i nemici in tempo reale, quasi come fosse un action game. Purtroppo, però, le novità finiscono qui. A cominciare dai modelli dei personaggi (che inizialmente vestono soltanto in modo diverso) e dei nemici, passando per le loro animazioni o gli scenari, i dungeon, le città... tutto è stato riciclato completamente da Tales of Xillia e nell'arco di quaranta ore e passa ci è capitato di esplorare forse tre o quattro zone inedite, e basta. Una soluzione un po' deprimente, che fa sembrare Tales of Xillia 2 più un'espansione che un titolo nuovo di zecca, specialmente quando la maggior parte degli scenari si deve percorrere più volte nel contesto dei capitoli opzionali della storia. Il teletrasporto e lo scatto, che si apprendono relativamente all'inizio del gioco, aiutano solo in un certo senso visto che molte zone esistono per essere visitate una volta soltanto, magari in cerca di gatti o bottini, e poi ignorate per sempre. A un certo punto del gioco saliremo a bordo di una nave assolutamente identica alla E.S.S. Zenethra esplorata un anno fa, e un personaggio giustificherà la somiglianza dei due dungeon sostenendo che "sono uguali perché il loro scopo è lo stesso". Eh, bella forza...

Conclusioni

Multiplayer.it
8.0
Lettori (108)
8.3
Il tuo voto

Nonostante i due finali davvero splendidi, Tales of Xillia 2 ci ha lasciato un po' con l'amaro in bocca: l'avventura si conclude dopo ore e ore di dialoghi confusi, scelte discutibili e situazioni inverosimili che a stento ci hanno fatto riconoscere i personaggi di cui ci siamo innamorati un anno fa. Non c'è ragione per cui chi ha amato il primo Tales of Xillia non debba acquistare anche questo sequel, tenendo ben presente, tuttavia, il fastidioso e martellante riciclo di asset che potrebbe far storcere il naso anche ai suoi sostenitori più fedeli. Fortunatamente, come jRPG in sé e per sé, la nuova "fatica" di Bandai Namco possiede tutto quello che cercano i fan del genere: il cast rimane ancora eccezionale, i colpi di scena si susseguono a ritmo serrato, il sistema di combattimento è fantastico come sempre e ci sono veramente un sacco di cose da fare sia prima sia dopo aver sconfitto il boss finale.

PRO

  • Il vecchio cast insieme agli ottimi personaggi nuovi
  • Tante cose da fare sia prima sia dopo il finale
  • Sistema di combattimento sempre divertentissimo

CONTRO

  • Gran parte della storia lascia parecchio a desiderare
  • Il sistema del debito rallenta la progressione
  • Riciclo totale di asset dal primo Tales of Xillia