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Uno contro tutti

Nintendo e Tecmo Koei si incontrano per uno spin-off di The Legend of Zelda decisamente particolare

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   17/09/2014
Hyrule Warriors
Hyrule Warriors
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Difficile pensare che due mondi così lontani come quello di The Legend of Zelda e dei musou possano davvero mescolarsi, amalgamarsi, trovare punti di contatto per dar vita infine ad un titolo che mantenga il sapore di entrambi senza fare scempio degli ingredienti originali.

Uno contro tutti

E a dire il vero la realtà è piuttosto lontana da tale utopistico e ideale equilibrio tra le due fonti di questo crossover: Hyrule Warriors è infatti, in buona sostanza, un "reskin" di un Dynasty Warriors con i personaggi e le ambientazioni della saga Nintendo, un musou a tutti gli effetti come richiesto espressamente nientemeno che da Miyamoto in persona. Una situazione che pone le basi in pratica per un autentico spartiacque tra coloro i quali si ponessero dei dubbi riguardo all'acquisto della produzione Tecmo Koei: chi non ha mai amato il tipo di gameplay che il team Omega Force propone da ormai oltre quattordici anni (!!!), fin quindi dal lontanissimo Dynasty Warriors 2 per PlayStation 2 datato 2000, può tranquillamente voltarsi dall'altra parte. Perché non c'è Link o Zelda che tenga: qui si picchia duro e basta. O quasi.

Buonanotte e buone botte

Hyrule Warriors è sviluppato da Omega Force in collaborazione con Team Ninja (e sotto la supervisione di Nintendo ovviamente) mantenendo in buona parte invariata la sostanza del gameplay dei già citati musou: in estrema sintesi, si tratta perciò di un picchiaduro su larga scala in cui lo scopo principale è quello di sconfiggere interi eserciti composti da migliaia di nemici controllando in maniera diretta un solo personaggio.

Uno contro tutti

E che c'entra tutto questo con il mondo di Zelda? Poco senza dubbio, e infatti non a caso Hyrule Warriors ha luogo in un universo parallelo rispetto a quello della timeline principale di Nintendo (Aonuma l'ha paragonato in tal senso a The Avengers), con situazioni e trama che non hanno reali collegamenti al di là dei confini stessi del gioco in oggetto. E per fortuna, oseremmo dire: l'intreccio narrativo infatti, che verrebbe da scommettere non sia stato ideato tra le mura della compagnia di Kyoto, ha uno spessore talmente sottile e impalpabile da renderlo ben presto trascurabile, se non stucchevole. Tutto ruota attorno alla lotta tra gli abitanti di Hyrule e la strega Cia, invaghitasi di Link e gelosa della relazione di quest'ultimo con la principessa Zelda. Da qui la decisione di far cadere il regno nel caos invadendolo con un intero esercito di malvagie creature. Il resto scorre tra sequenze, statiche o animate, contraddistinte da situazioni banalissime e dialoghi spesso surreali nella loro vacuità, con personaggi che non vengono mai nemmeno minimamente sviluppati in una maniera degna di questo nome. Sebbene Hyrule Warriors non sia certamente un tipo di gioco da cui sia corretto aspettarsi particolare qualità sotto tali aspetti, è altrettanto vero che visto la bontà e il potenziale del materiale da cui si è attinto si potesse fare decisamente qualcosa di più. Pazienza, perché tutto sommato è nel gameplay che la produzione Tecmo Koei dovrebbe mostrare la maggiore sostanza; e fortunatamente in effetti da questo punto di vista la situazione è migliore, andando a dimostrare in maniera evidente la straordinaria esperienza maturata da Omega Force nel corso degli anni. Per prendere confidenza con i controlli di Hyrule Warriors non ci vuole molto: i due tasti per attacchi leggero e forte tramite i quali creare le combo e quello per la schivata sono i capisaldi sui quali costruire le proprie vittorie eliminando nemici di ogni dimensione. C'è poi un tasto per agganciare gli avversari più forti, così come da tradizione per gli episodi di Zelda tridimensionali, che aiuta parecchio considerando la modesta qualità della telecamera virtuale.

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Quasi inutile invece, almeno secondo la nostra esperienza, la parata, del tutto sostituibile con la ben più efficace già citata schivata. Chiudono il cerchio la mossa speciale, disponibile caricando una apposita barra, e l'Incantesimo, legato ad un'altra barra e che permette per un breve periodo di eseguire attacchi più forti e rapidi subendo meno danni. Chi conosce già i musou capirà bene che Hyrule Warriors non può certamente definirsi come un picchiaduro sostenuto da un sistema di combattimento particolarmente tecnico: l'ago della bilancia è spostato piuttosto sulla spettacolarità dell'azione, sull'assurdità sopra alle righe di scontri enormemente squilibrati in cui l'eroe riesce ad avere la meglio su migliaia di nemici. Tale semplicità, complice la scarsissima intelligenza artificiale degli avversari, giocoforza si traduce in una scarsa profondità, che si evidenzia e sottolinea col passare delle ore determinando l'inevitabile comparsa di una notevole ripetitività di fondo. Situazione solo parzialmente mitigata dalla struttura e dallo sviluppo delle missioni, che malgrado le ovvie differenze caso per caso, si risolvono quasi sempre nella richiesta delle stesse azioni da parte del giocatore. In pratica, le ampie ambientazioni che fanno da teatro agli eventi presentano i due (o tre in alcuni casi) eserciti schierati sul campo di battaglia; solitamente le forze avversarie sono già in possesso della maggior parte del territorio, e sta proprio al giocatore il cercare di guadagnare spazio per i propri uomini. Questo avviene prendendo il possesso di avamposti e presidi, che in buona sostanza sono aree all'aperto (nel primo caso) o stanze chiuse (nel secondo) contraddistinti dalla presenza di una specie di totem. Sconfiggendo il capo del presidio o dell'avamposto se ne prende il possesso, con il totem che assume la colorazione blu generando soldati del proprio esercito e irrobustendone quindi le fila. Oltre a ciò ci si trova nella maggioranza dei casi a dover difendere la base, a scortare un personaggio o evitarne la morte, oppure infine a eliminare un determinato avversario.

Hyrule Warriors porta con sé pregi e difetti dei musou, ma nel mondo di Zelda tutto sembra più bello

Una carezza in un pugno

La modalità Leggenda scorre sostanzialmente tutta così attraverso diciotto livelli, con ambientazioni tratte da location di Ocarina of Time, Skyward Sword e Twilight Princess; considerando che sono necessari dai 20 minuti alla mezz'ora per ogni livello a livello di difficoltà normale (ce ne sono 4 in totale), ci vuole poco per capire che sono necessarie grossomodo tra le sette e le nove ore per assistere alla sequenza finale. Fortunatamente è nella varietà di personaggi utilizzabili e nell'interessante sistema di sviluppo degli stessi che Hyrule Warriors trova nuova linfa e interesse: sono infatti tredici, quasi tutte facce note ai fan di The Legend of Zelda, e ognuno di essi dotato di un peculiare sistema di combattimento e caratteristiche uniche.

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Potrebbero sembrare pochi considerando l'ottantina presenti in Dynasty Warriors 8, ma l'ampio ventaglio di mosse e le numerose diverse armi che ognuno di essi può usare moltiplica di fatto le varianti a disposizione. Il Bazar consente poi di acquistare, spendendo rupie e materiali raccolti in battaglia, nuove abilità di attacco o difesa, migliorare le armi fondendole assieme o ancora di aumentare il livello dei singoli personaggi. In questa maniera Hyrule Warriors cerca di sopperire ai limiti del gameplay con la quantità di contenuti, che in effetti è davvero notevole: basti pensare alla modalità Avventura, decisamente non soltanto catalogabile come una semplice opzione secondaria, ma al contrario robusta al punto da garantire perlomeno altrettante ore di gioco rispetto alla modalità Leggenda. Niente trama in questo caso, bensì una serie di missioni disposte all'interno di una griglia che per aspetto richiama l'overworld dell'originale The Legend of Zelda per NES. Ogni casella permette di accedere ad una missione, generalmente completabile in pochi minuti e con un obiettivo specifico o con condizioni e limitazioni precise. Il successo viene poi valutato e premiato con una medaglia, che consente sia di procedere all'interno della griglia sia di ottenere premi di vario tipo. Tra questi, anche delle carte (candela, bussola, bombe, bracciale) che possono essere spese nella griglia stessa per scoprire ulteriori e ancora più interessanti segreti da sbloccare, come alcuni personaggi e armi che si possono ottenere appunto soltanto tramite la modalità Avventura. Completano l'offerta ludica le modalità Libera e Sfida, che offrono ulteriori variazioni di quello che comunque è il tema principale del "farming" continuo e ripetuto di oggetti, armi, materiali, rupie ed esperienza, tramite i quali portare i propri personaggi al massimo livello possibile. A Hyrule Warriors quindi non si può certo dire che manchi la quantità di contenuti, a maggior ragione considerando i buoni propositi in tal senso di Omega Force per quanto riguarda il rilascio di pacchetti extra e DLC a pagamento successivamente al lancio nei negozi. Per quanto riguarda invece la qualità, qui il discorso si complica un po': se già abbiamo detto della innata (per il genere) scarsa raffinatezza del sistema di combattimento e della inevitabile ripetitività dell'azione, è anche nella componente grafica che il lavoro di Omega Force si può definire non omogeneo.

Uno contro tutti

Mentre infatti i personaggi godono generalmente di una convincente modellazione, con un ottimo livello di dettaglio e animazioni più che discrete seppur in alcuni casi un po' legnose, le ambientazioni si possono definire nel migliore dei casi buone, mentre nel peggiore offrono scorci a livello della precedente generazione di console. L'architettura delle strutture è infatti davvero fin troppo squadrata e semplicistica, con stanzoni vuoti e spogli che si somigliano spesso l'uno all'altro e texture poco definite; una maggiore varietà e una cura superiore in tal senso avrebbe aiutato a rendere più gradevole l'esplorazione delle aree di gioco, che al contrario solo rarissimamente sono in grado di gratificare l'occhio. Anche difetti tecnici, come compenetrazioni di poligoni e il pop-in di alcuni elementi dello scenario a breve distanza danno l'idea di un titolo pesantemente squilibrato dal punto di vista grafico: molto gradevole se non addirittura spettacolare se osservato "da vicino", magari quando il proprio personaggio si sbarazza di un centinaio di nemici con un colpo speciale, notevolmente più discutibile invece allontanando lo sguardo. Dal punto di vista puramente stilistico poi, è impossibile negare il distacco tra i personaggi "made in Nintendo" e quelli creati ex novo per l'occasione, decisamente di tutt'altro spessore. Migliorabile anche lo sfruttamento di alcuni elementi di richiamo della serie di Zelda: per esempio è possibile ottenere, celati negli iconici forzieri con tanto di relativa musichetta durante la loro apertura, una serie di oggetti "tipici" come le bombe, il boomerang, l'arco, il rampino, ma il loro sfruttamento risulta un po' superficiale, legato a precisi momenti predefiniti perlopiù in occasione degli scontri coi Boss. Anche la colonna sonora vive con difficoltà nella mescolanza tra i brani tratti dalla serie Nintendo, ormai autentici classici della storia dei videogiochi, affiancati ai banali e dimenticabilissimi pezzi rock con schitarrate anni '80 che sono invece distintivi dei titoli di Omega Force. Da segnalare poi il multiplayer a due giocatori, che consente di affrontare in co-op qualsiasi modalità presente, con un giocatore che segue l'azione sulla TV mentre l'altro sfrutta lo schermo del GamePad. Funzionale di certo, ma con un notevole impatto su frame rate e sulla risoluzione a causa della necessita per la console di renderizzare due immagini in contemporanea. Del tutto assente invece l'online, ad eccezione dell'integrazione col Miiverse e di una funzione accessoria nella modalità Avventura.

Conclusioni

Multiplayer.it
7.6
Lettori (74)
8.1
Il tuo voto

Hyrule Warriors è un gioco molto gradevole, un musou a tutti gli effetti che porta quindi con sé gli arcinoti pregi e i difetti insiti nel genere. La grande quantità di contenuti e l'interessante sistema di crescita dei personaggi compensano in parte la scarsa profondità del sistema di combattimento, mitigando così la inevitabile ripetitività della progressione. Non siamo però del tutto convinti che Omega Force e Team Ninja siano riusciti a sfruttare appieno il prezioso materiale di cui disponevano: la straordinaria pochezza della trama e la modesta attenzione nella riproduzione delle location iconiche della serie principale per forza di cose riducono l'impatto di Hyrule Warriors nei confronti dei fan, destinati a fare i conti con un prodotto sì valido e meritevole di attenzione, ma lontano dagli standard qualitativi a cui sono abituati ad associare il nome di The Legend of Zelda.

PRO

  • Un buon musou a tutti gli effetti
  • Grande quantità di contenuti
  • Personaggi e ambientazioni Nintendo fanno la differenza
  • Azione spettacolare e coinvolgente

CONTRO

  • Inevitabilmente ripetitivo e poco profondo
  • Scenari tecnicamente poveri e spogli
  • Trama debolissima e sviluppo dei personaggi risibile