Ad un anno di distanza dal rivoluzionario iOS7 Apple ha rilasciato l'ultima versione del proprio sistema operativo mobile, che porta con sé piccoli e grandi cambiamenti volti a rendere l'utilizzo dei terminali con la mela morsicata più semplice, completo ed immediato. Non si tratta di un vero e proprio stravolgimento, ma piuttosto di un miglioramento passo dopo passo che farà felice molti possessori di iPhone e iPad, tentando, al contempo, di convincere gli utenti Android meno accaniti ad affacciarsi al mondo della società di Cupertino.
Un approccio più aperto
Grazie alla leadership di Tim Cook Apple sta subendo cambiamenti che sotto l'ala di Jobs difficilmente sarebbero mai avvenuti, basti pensare all'approccio più aperto riguardo ai widget e applicazioni di terze parti; forse l'esempio più emblematico in questo caso è l'introduzione del supporto alle tastiere aggiuntive, liberamente scaricabili dallo store e supportate nativamente dal sistema operativo.
Sicuramente per chi utilizza Android sono cose già viste, ma per gli utenti iPhone questo è un grande passo in termini di produttività e possibilità di personalizzazione, veri e propri cavalli di battaglia del software targato Google, che ha fatto di quest'ultimo punto il proprio arsenale nella battaglia contro iOS. Tastiera a parte (di cui parleremo più avanti) la prima novità sostanziale è data dalla maggiore interazione con le notifiche; sulla schermata di blocco si ha la possibilità di eliminare o archiviare una email, accettare un invito del calendario o rispondere ad un messaggio, tutto questo senza dover sbloccare il telefono. Le stesse scelte sono disponibili anche dal menu principale e appaiono sotto forma di banner espandibile che permette di eseguire alcune delle azioni precedentemente menzionate; il primo evidente vantaggio dovuto a questa nuova maniera di concepire le notifiche è dato dalla possibilità di scremare velocemente ogni comunicazione ricevuta, in modo da mantenere soltanto gli elementi a cui si è veramente interessati, mentre vien meno la necessità di saltare da un'applicazione all'altra soltanto per rispondere ad un SMS.
iOS 8 è un sistema operativo maturo che porta con sé sostanziali modifiche all'esperienza d'uso
La seconda grande novità è l'introduzione dei widget di terze parti nel centro notifiche. Finora queste erano limitate soltanto a quelle sviluppati da Apple stessa e non vi era modo di aggiungerne altre; finalmente le cose sono cambiate ed è ora possibile per gli sviluppatori integrare le proprie creazioni nel notification center. Il modo in cui funzionano su iOS è diverso da quello implementato su Android, dato che in quest'ultimo possiamo inserirli in qualsiasi pagina della home screen, mentre sul sistema operativo della casa di Cupertino sono posizionati nel drawer delle notifiche. La scelta di filosofia tra i due concorrenti è diametralmente opposta e ognuna porta con sè i propri pregi e difetti; non è possibile indicare quale delle due soluzioni adottate sia migliore, ma sta soltanto all'utente finale decidere in base alle proprie esigenze e scegliere di conseguenza. Per installare un widget basta scaricare dallo store un'app che ne contiene uno ed abilitarlo, successivamente lo si può riordinare secondo i propri gusti o disabilitarlo nel caso in cui non serva più.
La tastiera ha subito un sostanziale remake dal lato funzionale, cosa che ha spinto la Apple a rinominarla in QuickType per evidenziare la differenza con le versioni precedenti, che appaiono molto più arcaiche rispetto all'attuale. In sostanza, marketing a parte, il software non si limita più alla sola auto correzione, ma vengono consigliate intere frasi in base a quello che si è scritto in precedenza; il telefono impara il nostro stile di scrittura e si adatta alle nostre abitudini, offrendo suggerimenti mirati coerenti al contesto in cui ci si trova. In caso di risposta ad un'importante email lavorativa vengono proposte parole adatte alla circostanza più seria, mentre per le comunicazioni più informali il sistema si adatta di conseguenza. Per fare in modo che tutto ciò funzioni, l'utente deve pian piano istruire iOS a capire in che maniera comunicare e quali sono le parole da lui più utilizzate; Apple assicura che l'algoritmo di predizione migliora con l'utilizzo mantenendo assoluta privacy, visto che tutti i dati acquisiti rimangono sul telefono e non vengono mai sincronizzati online, di fatto costringendo gli utilizzatori a "sessioni di allenamento" separate per i vari dispositivi in loro possesso. Altrettanto importante è l'introduzione delle tastiere di terze parti, che possono sostituire quasi totalmente quella predefinita: Swiftkey è sicuramente una delle più famose e non è improbabile credere che diventi quella preferita dalla maggior parte delle persone. Nonostante la clamorosa apertura sussistono ancora alcune limitazioni dettate da motivi di sicurezza: per il riempimento di campi sensibili quali password o numeri di carta di credito subentra la system keyboard, per evitare che software non sicuri possano trasferire le vostre informazioni a server remoti. Non si tratta di una soluzione troppo elegante, in quanto l'alternanza fra due tastiere rende l'esperienza inconsistente, ma nonostante ciò è rassicurante sapere che la privacy ricopre un ruolo importante nell'esperienza d'uso, anche grazie all'utilizzo del Touch ID che ora può essere usato anche da applicazioni di terze parti per eseguire il login o riempire un modulo di sicurezza senza dover necessariamente digitare la password completa.
Sicuramente una delle novità più importanti è l'introduzione delle estensioni per le applicazioni: in sostanza da oggi si ha la libertà di condividere nativamente un elemento con una qualsiasi app installata semplicemente tramite il pulsate "condivisione". Niente più salti da programma a programma per postare una foto su Instagram o un documento su Evernote. Analogamente è stato inserito il supporto per le azioni eseguibili da altre fonti: oltre al classico copia/incolla ora si ha la possibilità di tradurre una pagina o riempire i campi login tramite comandi imposti da altre applicazioni. Qualsiasi sviluppatore può aggiungere un'estensione che appaia accanto a quelle di default, rendendo possibili azioni prima d'ora non permesse dal sistema operativo; questo è singolarmente l'elemento che più stravolge le dinamiche d'interazione a cui gli utenti Apple erano finora abituati e una delle funzioni più richieste dalla maggior parte delle persone.
Tanti piccoli dettagli
Oltre a queste grandi novità, vi sono una miriade di aggiornamenti ed aggiunte che vanno a perfezionare alcune aree del sistema: innanzitutto in iMessage è stata inserita la possibilità di inviare brevi messaggi vocali e filmati,
è migliorata la gestione delle chat di gruppo con la possibilità di silenziare l'intera conversazione per non venire sommersi da notifiche audio che si protraggono per giornate intere. Inoltre, all'invio di una foto, ci si trova di fronte ad un'anteprima delle immagini più recenti, senza dover passare per forza dall'app di sistema. Le fotocamere sullo store possono ora gestire le impostazioni manuali di esposizione e messa a fuoco, il bilanciamento del bianco e perfino il salvataggio in formato RAW, mentre l'applicazione messa a disposizione da Apple permette di gestire l'esposizione del soggetto tramite uno slider che compare alla destra del box di messa a fuoco. Il menu di multitasking ora consente di inserire nella parte superiore una shortcut per i vostri contatti preferiti e recenti, mentre Spotlight si integra meglio con tutto ciò che è installato sul device, presentando suggerimenti contestuali basati anche sul luogo in cui ci si trova. La gestione delle email è diventata più semplice in quest'ultima release - basta uno swipe dalla destra dello schermo per poterle eliminare o archiviare - inoltre durante la scrittura si può posizionare il messaggio nella parte bassa del display, leggerne un'altra e tramite un tap richiamare quella precedentemente messa in attesa per continuare a lavorare.
Family Sharing, invece, è una nuova funzione utilissima che permette di creare un nucleo famigliare che può condividere tutti gli acquisti effettuati nei negozi virtuali Apple. Configurando una sola carta di credito tutti hanno accesso agli elementi comprati da alti famigliari, mentre i figli minorenni devono richiedere un'autorizzazione ai propri genitori per poter spendere denaro sullo store: in questo modo si evitano spiacevoli sorprese sull'estratto conto a fine mese. Purtroppo i publisher hanno la facoltà di limitare la condivisione di certi articoli, quindi non è detto che ogni cosa sia disponibile ad ogni membro, ma si spera che certe politiche non vengano attuate troppo spesso.
HealthKit e HomeKit
Si potrebbe dire molto di queste due nuove app presentate quest'anno al WWDC, ma fondamentalmente il problema principale è che non ci sono applicazioni che vi si interfaccino. Allo stesso modo di Passbook, questi due nuovi servizi permettono di tenere sotto controllo tutti i parametri monitorati dalle applicazioni di domotica e salute, con una dashboard in cui sono riassunti tutti i dati salienti. Purtroppo allo stato attuale non è ancora possibile sfruttarne appieno il potenziale e ci si chiede se in Italia verranno mai implementate al 100%. Se la storia insegna qualcosa l'esempio di Passbook non è un buon presagio, date che da noi non è per niente utilizzata e perfino negli Stati Uniti non gode del successo sperato.
Tiriamo le somme
Come si può vedere di carne al fuoco ce n'è davvero tanta, il lavoro svolto dai programmatori di Apple è sicuramente lodevole ed apre la strada ad un sistema operativo sempre più aperto, seppure ancora con alcuni paletti che difficilmente verranno aggirati. IOS sta diventando di conseguenza più completo release dopo release, pur ai ritmi talvolta lenti con cui vengono aggiunte nuove feature. Non si può comunque negare che questo nuovo update abbia portato con sé una ventata di aria fresca nel mondo Apple ed apra le porte ad alcune funzioni che finora si sono poste come principale punto di differenziazione tra iOS e Android; sicuramente è stata una mossa ben calcolata in modo da poter conquistare fette di utenti provenienti dal mondo del robottino verde. Che entrambe le parti prendano in prestito idee dalla concorrenza è un dato di fatto, lo fa Google tanto quanto Apple generando spesso polemiche tra i sostenitori di entrambe le "fazioni", ma a ben pensarci non è qualcosa di negativo, dato che spinge i produttori a trovare soluzioni e funzioni sempre più innovative, sviluppare nuove tecnologie e creare fette di mercato precedentemente inesistenti; in pratica è quello che incentiva l'innovazione e dovrebbe essere l'unico elemento di importanza per il vero appassionato di tecnologia che si dichiari tale.