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Anatomia di una storia

Quello che sembra un semplice abbandono, ci trasporta fino alle più profonde radici dell'orrore

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   27/10/2014
Enola
Enola
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Enola è facilmente descrivibile come un'avventura horror in prima persona che segue i passi di Amnesia: The Dark Descent ed epigoni vari. Il sistema di gioco è altrettanto semplice e immediato, con la protagonista che, oltre a camminare, può correre, abbassarsi e interagire con alcuni oggetti, raccogliendoli alla bisogna per usarli successivamente richiamandoli dall'inventario, in puro stile avventura grafica. Il giocatore veste i panni di una donna, Enola, che deve scoprire cos'è successo alla sua amata, Angelica, scomparsa misteriosamente. Per farlo dovrà esplorare il suo mondo onirico e ricostruire i pezzi del suo passato, leggendo le note sparpagliate per le mappe e affrontando situazioni legate uscite direttamente dal suo inconscio.

La prima impressione

Enola è un titolo particolare, non tanto nel gameplay, che come vedremo non si discosta per nulla da quello tipico del genere, quanto nella struttura dei livelli e, soprattutto, nella capacità che ha di portare il giocatore da un'iniziale repulsa, dovuta soprattutto al pessimo lato tecnico, a un interesse sincero per quanto viene raccontato, segno di buona scrittura e di capacità di modulare a dovere la storia narrata.

Anatomia di una storia

Ma andiamo con ordine e descriviamo il primo impatto con il gioco, non certo positivo. Se ci si basasse sulle prime impressioni, Enola sarebbe archiviabile in quattro parole, da trarsi dal vocabolario degli epiteti. Graficamente il titolo di The Domaginarium è davvero pessimo, anche per una produzione indipendente, con elementi grafici mal modellati, animazioni di bassa lega, texture slavate, mappe spoglie e così via. È sinceramente difficile trovare qualcosa che sia meritevole, se non magari l'atmosfera generale, garantita dai toni lugubri e dalla disposizione di alcuni oggetti inquietanti che decorano le mappe. Anche dal punto di vista del level design ci sono parecchi problemi. Il mondo di Enola è semi aperto, nel senso che il gioco è diviso in livelli, ma con ampie aree esplorabili dove si trovano oggetti necessari per la comprensione completa della storia. Dover esplorare non è sicuramente un male, ma la mancanza di punti di riferimento, nonostante la situazione sia migliorata con l'aggiornamento 1.02, rende il processo fin troppo ansiogeno, con il giocatore preoccupatissimo di essersi perso per strada qualcosa d'importante per comprendere i fatti narrati e seguire i vari risvolti della vicenda di Angelica. Anche il sistema di salvataggio non è dei migliori, con l'impossibilità di registrare liberamente la partita, dovendosi affidare a dei carillon distribuiti per i livelli, posti non sempre in posizioni comodissime rispetto al flusso di gioco. Uno degli elementi portanti del gameplay sono i già citati puzzle, che non richiedono un grosso sforzo mentale per essere risolti, visto che spesso si limitano alla ricerca di qualche oggetto da usarsi dove indicato da note e suggerimenti e nulla più.

Scopriamo Enola, avventura horror dai temi controversi che si incanala nel filone Amnesia

Una storia appassionante

Insomma, fin qui c'è poco da salvare di Enola, puzzle a parte che fanno il loro lavoro. Fortunatamente le impressioni iniziali lasciano presto il posto a un interesse sincero per la storia narrata, che diventa sempre più cupa e disperata, quanto adulta e inedita per il mondo dei videogiochi.

Anatomia di una storia

Come dicevamo la narrazione è condotta soprattutto dalla lettura di documenti, anche se non mancano brevi sequenze filmate, realizzate con il motore di gioco, e delle descrizioni implicite dei traumi subiti da Angelica rilevabili in alcuni degli elementi che compongono il suo mondo onirico. Gli stessi nemici che infestano alcune zone, non particolarmente difficili da evitare una volta capito come fare, si rivelano presto come parte del racconto, che dal punto di vista della coerenza è davvero solido e ben condotto. Insomma, Enola è il classico titolo che si appoggia quasi completamente sul suo lato narrativo per appassionare il giocatore, rivelando una maturità sorprendente in una storia che si inasprisce con la scoperta di ogni nuovo messaggio. Peccato per i problemi già segnalati, cui possiamo aggiungere una certa legnosità nella transizione tra le aree, molto simile a quella vista nei vecchi survival horror anni novanta nei quali ogni area veniva caricata a parte. All'epoca era una necessità dettata dalla poca memoria delle macchine da gioco, oggi è una soluzione molto meno giustificabile, se non realizzata a dovere. Un problema simile riguarda i mostri, che quando afferrano Enola spariscono facendo partire delle mini sequenze filmate di morte. Nell'intenzione dell'autore dovrebbero essere momenti particolarmente horror. Nei fatti si traducono in fastidi che non aggiungono molto all'atmosfera e che, anzi, smorzano la tensione, rendendo i mostri più tangibili.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
  • Processore Intel Core i7 2600
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
  • Sistema operativo Windows 7

Requisiti minimi

  • Sistema operativo: Windows XP, Vista, 7
  • Processore: Dual core CPU @2GHz
  • RAM: 1 GB
  • Scheda video: Scheda compatibile con Shader Model 3 e con 512 MB di memoria video
  • Spazio su disco: 1000 MB
  • DirectX: 9.0c

Requisiti consigliati

  • Sistema operativo: Windows 7 o superiore
  • RAM: 2 GB
  • Scheda video: Scheda compatibile con Shader Model 3 e con 1024 MB di memoria video

Conclusioni

Digital Delivery Steam, Sito Ufficiale
Prezzo 14,99 $ / 13,99 €
Multiplayer.it
6.0
Lettori
ND
Il tuo voto

Enola è un gioco ambivalente. Da una parte c'è il lato tecnico davvero pessimo, che viene solo in minima parte compensato da una certa creatività nella composizione degli scenari; dall'altra c'è una storia intrigante e dai toni molto forti, che affronta temi rilevanti difficilmente considerati dal mondo dei videogiochi, e che riesce a mantenere alto l'interesse per tutta la durata dell'avventura. In effetti il nodo è tutto qui: se siete alla ricerca di un videogioco che magnifici il vostro PC, lasciate perdere l'opera di The Domaginarium; se invece siete alla ricerca di una storia impegnativa e adulta, condita da puzzle da risolvere, allora Enola potrebbe rappresentare una bella sorpresa, sicuramente da tenere in considerazione visto anche il prezzo molto basso.

PRO

  • Storia intrigante
  • Puzzle da risolvere

CONTRO

  • Tecnicamente terribile
  • Il level design spesso confonde