Nel periodo in cui i puzzle game hanno trovato nuovo terreno fertile, grazie alla diffusione dei dispositivi mobili e al florido panorama indipendente, proporre idee davvero originali, brillanti e con una forte personalità è sempre più complesso, anche perché il coraggio di osare, in un mercato spietato e divoratore di cloni, talvolta si paga davvero carissimo. Eppure The Talos Principle, oggetto della nostra analisi, rappresenta l'emblema del desiderio di imporsi e distinguersi, catalizzato da un'ispirazione artistica fuori dal comune e da un sostrato narrativo così profondo, maturo, da risultare quasi alieno per il medium videoludico, laddove la spinta a riflettere viene spesso strappata a pugni ed è fine a se stessa. Stupisce che un'opera di tale eleganza e delicatezza sia stata partorita dai ragazzi di Croteam, la software house dietro la serie degli sparatutto "caciaroni" di Serious Sam, eppure, come scrivemmo nel nostro precedente provato del gioco, l'idea è nata proprio esplorando alcuni enigmi ambientali per il nuovo capitolo della suddetta saga di successo. L'introduzione nella squadra di un paio di figure chiave nell'ambito del design narrativo, ovvero il programmatore-filosofo Tom Jubert e Jonas Kyratzes, autori di alcuni titoli interessantissimi alla stregua di The Swapper, FTL e The Sea Will Claim Everything, ha trasformato un puzzle game assimilabile a Portal - sotto il profilo concettuale - in un'esperienza del tutto inedita, a tratti commovente, geniale e in grado di solleticare anche i palati più raffinati. Se volete saperne di più, non vi resta che continuare a leggere.
The Talos Principle è un puzzle game ispirato, originale e riuscitissimo
Problemi esistenziali
Nella mitologia greca, Talos (o Talo) è un colosso di bronzo vivente che Efesto creò per Zeus, un imponente automa il cui scopo era quello di proteggere l'isola di Creta da visite indesiderate. Immaginate le domande che una siffatta forma di vita-non vita - quella che oggi chiameremmo intelligenza artificiale - possa porsi innanzi allo specchio sulla propria esistenza e coscienza, e avrete una prima, sottile idea delle tematiche filosofiche e metafisiche accarezzate in The Talos Principle. Cosa distinguerebbe un uomo da una macchina, se potessimo sostituire, uno ad uno, i singoli neuroni con nanorobot in grado di replicarne le funzioni assolute? E se sostituissimo soltanto una manciata di queste cellule cerebrali, continueremmo ad avere una coscienza umana?
Quesiti esistenziali che, nel corso dell'avventura, il giocatore si troverà ad affrontare interagendo con vetusti terminali disseminati sulla mappa, stuzzicato dalla voce tonante di Elohim - una sorta di Dio onnipotente che ci "accompagna" sin dapprincipio - e dai criptici messaggi e sequenze che di tanto in tanto si palesano innanzi agli occhi. Il primo impatto col titolo Croteam è straniante per la duplice anima dello scenario, immerso in bucolici paesaggi antichi ma costellati da elementi futuristici, come ad esempio i suddetti computer, che suggeriscono una natura sperimentale per l'area in cui siamo confinati. Del resto, anche l'avatar del giocatore è un elegante androide, e solo facendosi strada tra la moltitudine di enigmi proposti, puzzle dopo puzzle, si riesce ad avere un'idea più chiara e personale dei misteri che avvolgono il Giardino della Creazione di Elohim. Ciò che sorprende, è la quantità e la qualità dei testi, dei riferimenti e delle citazioni, che ammaliano il giocatore spronandolo a porsi domande e riflettere sul concetto del libero arbitrio, sugli opposti e sul tema dell'estinzione, con un'eleganza davvero inusitata per il medium videoludico. Indubbio che un'opera così profonda e curata sotto il profilo narrativo, che spinge il giocatore a numerose sessioni di lettura, non sia per tutti, sebbene sia possibile trascurarle dedicandosi alla semplice soluzione degli enigmi. Ciò nonostante, non lasciarsi trasportare dalla raffinatezza e dalla maturità delle argomentazioni trattate, potrebbe in parte ridurre il fascino intrinseco di The Talos Principle. Nel momento in cui scriviamo, il titolo non è ancora uscito ufficialmente ed è privo dei sottotitoli in italiano, tuttavia gli sviluppatori ci hanno riferito di essere al lavoro sulle varie traduzioni, e il nostro augurio è che i testi nella nostra lingua saranno all'altezza di quelli originali.
Barriere architettoniche
Ok, c'è tanta filosofia e la trama è davvero molto intrigante, sfociando persino in finali multipli determinati dalle scelte e dalla personalità del giocatore, ma che tipo di gioco è The Talos Principle? Come specificato in sede di premessa, siamo innanzi ad un puzzle game in prima persona ispirato al capolavoro Portal, dal quale, tuttavia, se ne allontana dal punto di vista delle dinamiche più intime, facendo maggiormente leva sugli enigmi di logica piuttosto che sulle abilità del giocatore con mouse e tastiera. All'inizio dell'avventura ci troviamo immersi in un surreale scenario greco-romano, e il nostro mentore Elohim, un po' padre e un po' padrone, dopo alcuni criptici messaggi ammonisce di non farci sedurre e tentare dalla Torre, un enorme edificio che scandirà la progressione verso i titoli di coda. La mappa di gioco è suddivisa in tre settori principali chiamati semplicemente A, B e C, ispirati rispettivamente all'antichità greco-romana, egizia e gotico-medievale, all'interno dei quali troveremo una sorta di tempio o cattedrale, che a sua volta fornisce libero accesso alle stanze degli enigmi, sette per ogni ambientazione.
In ciascuna "stanza", un affascinante scenario all'aperto, si trovano le porte per accedere ai singoli puzzle, che possono essere risolti nell'ordine desiderato. Scopo del giocatore è recuperare i cosiddetti "sigilli" - i tetramini di Tetris - che, attraverso un apposito e intrigante minigioco, permettono di proseguire nell'esplorazione del Giardino della Creazione. I sigilli non sono tutti della stessa famiglia e per chiarezza sono suddivisi in colori; quelli rossi, ad esempio, permettono di accedere ai vari piani della Torre (sei in tutto), mentre quelli gialli sbloccano i diversi gadget necessari per risolvere i puzzle, sempre più complessi pur non sfociando mai nella frustrazione. Vi sono più di cento sigilli da raccogliere, oltre a stelle bonus e segreti da rivelare, elementi a suffragio della longevità del titolo, che nella prima "run" può superare tranquillamente le venti ore di gioco. Gli enigmi sono tutti di natura logico-deduttiva - soltanto una manciata prevede una certa abilità manuale - e per raggiungere l'agognato tetramino, solitamente chiuso dietro una barriera energetica, è necessario osservare attentamente l'ambiente, oltre che sfruttare gli oggetti a disposizione per aggirare sistemi di sicurezza e ostacoli di varia natura. I gadget sono sei in tutto e, nella maggior parte dei casi, vanno combinati fra loro (quando disponibili) per trovare la quadra della singola stanza: il Jammer, ad esempio, è utilissimo per sbloccare barriere energetiche e fermare le pericolose mine con rilevatore di movimento; il Connettore Laser devia i fasci di luce (blu e rossi) da indirizzare sui vari interruttori; il Cubo è utile per salire su sporgenze o posizionare a determinate altezze gli altri gadget; la Ventola e la Piattaforma servono generalmente per spostare o sollevare gli oggetti, mentre il Registratore olografico permette di replicare alcune nostre azioni rendendo disponibili, ad esempio, il doppio degli oggetti sullo schermo. Sebbene i suddetti gadget non siano molti e nell'ultima fase dell'avventura si avverta un poco di stanca nelle soluzioni logiche approntate dagli sviluppatori, la varietà è comunque buonissima ed è in grado di stuzzicare a lungo le meningi del giocatore. Poiché ciascun puzzle è completabile quasi liberamente, al di là della fase introduttiva, non si può parlare di vera e propria curva d'apprendimento, sebbene comunque si venga "accompagnati" nell'utilizzo di ciascun nuovo gadget conquistato. Alcuni enigmi sono piuttosto semplici e veloci da elaborare, altri richiedono tempo e pazienza per essere completati, dato che Croteam gioca spesso con prospettive, finestre e simmetrie, rendendo necessario un attentissimo studio dell'area per posizionare correttamente gli oggetti. Le soluzioni, nella maggior parte degli enigmi sono univoche, tuttavia non mancano puzzle in cui è possibile trovare strade alternative. Ricordiamo infine che è possibile avviare il gioco in modalità "moddable", con la possibilità di creare puzzle e intere campagne personalizzate, ad ulteriore beneficio della longevità.
Fascino antico
The Talos Principle ci era piaciuto molto anche nella versione dedicata all'Accesso Anticipato, ma con l'aggiornamento a "codice review" ha beneficiato di tutta una serie di feature che hanno ulteriormente sottolineato l'eccellente lavoro grafico-artistico di Croteam. Tra esse troviamo ad esempio il supporto alle librerie Direct-X 11, decisamente più raffinate e solide delle Direct-X 9, e un sistema d'illuminazione rinnovato, apprezzabile in particolar modo nei templi ove delicati raggi di luce filtrano dalle finestre.
Gli scenari bucolici del Giardino della Creazione sfociano spesso in panorami mozzafiato, laddove è soprattutto la resa del cielo, dell'oceano sullo sfondo e degli effetti di luce ad impreziosire l'immagine. Buonissima anche la resa della vegetazione e delle varie rovine, in particolar modo quelle greco-romane ed egizie (lo scenario medioevale brilla un poco meno), anche al netto di qualche texture slavata sui tronchi degli alberi e ombre non sempre precise. Con la nostra configurazione di prova, inoltre, abbiamo potuto giocare con tutti i dettagli al massimo in 1080 e 60 frame per secondo solidissimi, un passo in avanti sensibile rispetto al codice in Early Access, funestato da rallentamenti in determinate circostanze. Le numerose opzioni grafiche avanzate permettono altresì di plasmare l'esperienza in base al proprio sistema da gioco. Ottimo il campionamento della voce tonante di Elohim, così come quello degli effetti sonori, profondi, vibranti e dall'ottima tridimensionalità. Deliziosa anche la colonna sonora, rilassante e a tratti malinconica, del tutto integrata nel contesto filosofico che abbraccia la trama e capace di toccare le corde giuste.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
- Processore Intel Core i7 2600
- 8 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 670
- Sistema operativo Windows 7
Requisiti minimi
- Processore: Dual-core 2.0 GHz
- Memoria: 2 GB RAM
- Scheda video: nVidia GeForce 8600, AMD Radeon HD 3600, Intel HD 4000
- Spazio su disco: 8 GB
Conclusioni
Realizzato dagli sviluppatori di Serious Sam in collaborazione con filosofi e narrative-designer di talento, The Talos Principle è un'esperienza incredibilmente coraggiosa e originale, in grado di ammaliare il giocatore con scenari surreali e affascinanti, coinvolgendolo nel vortice di una trama profonda e matura, che spinge seriamente a riflettere su tematiche particolarmente delicate. L'abbondanza di testi potrebbe scoraggiare i giocatori meno sensibili, tuttavia è possibile godersi appieno anche la sola componente puzzle, altrettanto profonda e intrigante, laddove non mancano sprazzi di genialità. Insomma, se amate i puzzle game in prima persona originali e intraprendenti, The Talos Principle è un acquisto praticamente obbligatorio, soprattutto se avete un debole per la filosofia.
PRO
- Trama profonda, capace di coinvolgere e appassionare
- Cura artistica di grandissimo livello. Semplicemente affascinante.
- Tantissimi puzzle da risolvere e segreti da svelare
- Coraggioso come pochi altri titoli
CONTRO
- La componente filosofica e i numerosi testi non sono per tutti
- Qualche rara texture slavata