Consacrato da più parti come uno dei migliori giochi del 2014, L'Ombra di Mordor giunge ora alla prova del suo primo DLC, intitolato Signore della Caccia e disponibile per il download al prezzo di 9,99 Euro oppure in forma gratuita per gli acquirenti del Season Pass. Il protagonista è sempre Talion, impegnato in un'avventura che non ha una precisa collocazione nel continuum della campagna principale: ci si trova semplicemente al fianco del già conosciuto cacciatore nano Torvin, impegnati a debellare la minaccia di cinque comandanti Uruk che sono riusciti a dominare le bestie che popolano Mordor, diventando ancora più pericolosi. Basterà questo per giustificare un ritorno nella Terra di Mezzo?
Mostri che comandano mostri
Cominciamo col dire che Monolith non è partita esattamente col piede giusto, commettendo quello che appare come un macroscopico errore concettuale. Il DLC è infatti completamente staccato dalla campagna originale, e per giocarlo occorre selezionare l'apposita voce del menu che compare a seguito del download del contenuto: questo significa che anziché essere un'espansione vera e propria, Signore della Caccia è più una breve esperienza a sé stante, con tutte le conseguenze che ciò comporta. Tanto per cominciare, i progressi compiuti dall'utente nell'avventura principale vengono bellamente ignorati, e ci si ritrova con tutte le abilità sbloccate e le rune rimosse dalle proprie armi; inoltre, anche se l'ambientazione è la stessa della seconda parte del gioco (parliamo quindi della regione del Mare di Nùrnen), i contenuti non sono condivisi, quindi sfide, eventi, oggetti collezionabili e persino gli orchi del sistema Nemesi rimangono confinati al loro ambito di appartenenza.
Tutte dissonanze difficili da digerire, sulle quali si sarebbe potuto soprassedere solo se Signore della Caccia fosse stato capace di offrire un'esperienza ludica davvero meritevole, eventualità che purtroppo non si è verificata. Come anticipato, l'obiettivo di Talion in questa nuova avventura è di uccidere cinque comandanti, ognuno legato in qualche modo alla spaventosa fauna che popola lo scenario di gioco: in termini di gameplay, Signore della Caccia si preoccupa in maniera persino eccessiva di accompagnare l'utente nel suo cammino, mettendolo di fronte a un percorso guidato che stride con la sensazione di libertà che ha invece rappresentato uno dei punti di forza de L'Ombra di Mordor. Nelle due ore sufficienti a completare la campagna, ci si trova dunque a ripetere lo stesso, semplice canovaccio: si accompagna Torvin in missioni che di fatto sono poco più che dei tutorial per apprendere nuove tecniche per catturare e sfruttare le bestie, dopo di che il gioco evidenzia in automatico il comandante da uccidere (togliendo così anche il piacere di interrogare i sottoposti per conoscerne i punti deboli) e non resta altro da fare che eliminarlo mettendo in pratica quanto appena imparato. Il tutto peraltro svilito da un livello di sfida tarato verso il basso a causa dei pieni poteri di Talion e dell'efficacia persino eccessiva delle nuove rune che si possono applicare alle armi.
Signore della Caccia è un DLC davvero troppo modesto nella struttura e nei contenuti
Best of the bestie
Peccato che Monolith si sia fatta venire il braccino corto per questa espansione, perché l'ambito della caccia avrebbe potuto aprire scenari molto più complessi e interessanti sul fronte del gameplay e che invece appaiono soltanto accennati in questo DLC. Ecco dunque che un'ottima idea qual'è la presenza dei cinque comandanti legati alle bestie viene sostanzialmente sprecata se si considera che, una volta eliminati tali obiettivi (peraltro in battaglie che sanno regalare momenti di grande impatto), gli Uruk che ne prendono il posto si rivelano nemici "normali" senza nessuna belva al loro servizio.
Inoltre, quelle che sulla carta vengono spacciate come nuove creature da dominare si dimostrano in realtà delle semplici varianti di esemplari ben noti al giocatore: i Caragor vengono sostituiti dai Caragath, uguali in tutto e per tutto ma capaci di compiere uccisioni furtive, mentre i Graug Cornuti differiscono dai loro simili per l'abilità di sputare veleno contro i nemici. Un discorso a parte meritano i Ghùl, dato che non hanno subito alcuna modifica ma possono essere sfruttati attivamente da Talion: lanciando una freccia all'indirizzo dei loro nidi è possibile infatti richiamarli dal sottosuolo (anche in pieno giorno, sollevando l'utente dalla necessità di attendere le tenebre) e prendere il controllo delle loro menti per poi utilizzarli alla stregua di un piccolo esercito personale. Anche in questo caso, le potenzialità sarebbero state notevoli, ma Signore della Caccia si "accontenta" di sfruttare un simile elemento per un paio di missioni per poi lasciare il giocatore totalmente privo di stimoli ad utilizzare nuovamente tale risorsa. A completare il quadro di un DLC obiettivamente piuttosto deludente intervengono infine una nuova skin per Talion e la modalità Prova della Natura, ovvero una sfida che richiede di uccidere tutti i capitani e i comandanti Uruk nel minor tempo possibile.
Conclusioni
PRO
- Le belve aggiungono una nuova sfumatura
- Gli scontri coi comandanti sanno essere epici
- Le idee valide ci sono...
CONTRO
- ...ma mancano decisamente i contenuti
- Si finisce in fretta
- Troppo slegato dalla campagna principale