Una delle innovazioni più apprezzate pressoché all'unanimità dalla community di PC gamer è stata senza ombra di dubbio l'introduzione dei tasti meccanici nelle tastiere di fascia alta indirizzate ai videogiocatori. Molti produttori hanno però deciso di mantenere in catalogo prodotti con la vecchia tecnologia per un unico semplice motivo: la meccanica alla base delle nuove tipologie di tastiere costa, e solo una piccola fetta di videogiocatori è disposta a spendere cifre importanti per accaparrarsene una. Il discorso sembra filare liscio senza fare una piega, ma dopo aver avuto a disposizione per qualche settimana la Roccat Isku FX, non siamo sicuri che tutti la pensino allo stesso modo. Il produttore di Amburgo ha infatti intrapreso un sentiero ambiguo scegliendo di offrire una periferica senza tasti meccanici ma con una serie di feature collaterali che ne hanno fatto inevitabilmente lievitare il prezzo. Per chi è in cerca di una nuova periferica sulla quale far danzare le dita, la soglia dei cento euro rappresenta un gradino importante che in molti faticano a superare e la Isku FX si attesta proprio su questa soglia, superando addirittura concorrenti che nonostante l'utilizzo della nuova componentistica arrivano sul mercato a un prezzo più basso. Strategia azzardata o scelta giustificata?
Abbiamo recensito la Roccat Isku FX, una tastiera controversa nei componenti e nel prezzo
Formula consolidata
Diciamolo subito, tutto gira intorno alla mancata introduzione dei tasti meccanici: che siano migliori di quelli tradizionali l'abbiamo detto, quindi ha senso acquistare una tastiera da cento euro che non li utilizza?
Personalmente, essendo passati da quasi due anni alla tastiera meccanica, tornare indietro è stato un po' difficile. Perché di quello si tratta: tornare indietro. L'immediatezza e la sensibilità dei nuovi switch è migliore, così come l'esperienza d'uso nel quotidiano, sia che si tratti di lavoro sia di videogiochi, dove a giovarne non saranno solamente i giocatori professionisti o aspiranti tali, ma tutti indistintamente. La riduzione del gap tra attuazione e ritorno permette di aumentare sensibilmente il numero di battute, lasciando i polpastrelli danzare freneticamente per un numero di azioni al minuto altrimenti impensabile. Se siete in procinto di cambiare la tastiera e da anni ne utilizzate una meccanica, il nostro consiglio non può che essere quello di continuare sulla strada tracciata prendendone un modello analogo. Se invece non rientrate nella categoria, considerate l'acquisto di una Roccat Isku FX solamente se non vi interessa fare il salto, ma siete alla ricerca di una tastiera estremamente versatile e personalizzabile. Sotto questo punto di vista l'azienda teutonica ha indubbiamente fatto centro. Senza stravolgimenti estetici, la tastiera si presenta come un monolite di 24.7 cm x 50.9 cm spesso poco più di 2 cm. Leggera, ma estremamente solida grazie all'utilizzo di plastiche rigide di qualità, la versione da noi provata era purtroppo equipaggiata di un layout americano (non la fanno in italiano) e cinque macro da personalizzare all'occorrenza. Inoltre è provvista di un ampio arco anteriore di riposo per polso e legamenti, l'ideale per lunghe sessioni di utilizzo e grazie al cavo USB da ben 2 metri di lunghezza non dà alcun problema di posizionamento. Immancabili tutti quegli elementi dati ormai per assodati nelle tastiere di fascia alta: tastierino numerico, comandi multimediali, retroilluminazione personalizzabile su ogni tasto, gomma ad angolo sotto la superficie e piedini a scatto a fare da rialzo. La migliorata tecnologia anti-ghosting permette inoltre di evitare fastidiose perdite di input anche durante le azioni più concitate.
Massima personalizzazione
Sul fronte delle funzionalità, grazie all'utility Roccat, la Isku FX si dimostra particolarmente performante.
La personalizzazione è pressoché totale, andando dalla retroilluminazione dei tasti fino alla creazione di macro più o meno complesse da utilizzare in game per facilitarci la vita. Abbiamo a disposizione un massimo di cinque profili da cambiare al volo con gli appositi tasti posti sotto la barra spaziatrice, alternando comodamente configurazione in base ai titoli e alla necessità. Utilizzando la funzione Macro Live Recording, possiamo registrare la macro direttamente mentre la stiamo eseguendo durante una sessione di gioco grazie all'aiuto di un comodo feedback sonoro. In questo modo è possibile registrare fino a 500 azioni per poi editarle e assegnarle ad uno dei 36 tasti macro disponibili. Sulla parte superiore sono invece incastonati otto tasti di scelta rapida che permettono di accedere direttamente al browser internet predefinito e all'hard disk del computer, oltre ai classici comandi multimediali per regolare il volume dell'audio e per passare da una traccia all'altra. La retroilluminazione ha sei stadi di intensità e una gamma cromatica praticamente infinita visto che si può scegliere a piacimento tra una palette di ben 16.8 milioni di colori da lasciare risplendere fissi oppure con un effetto a "respiro" con un gioco di luci che va ciclicamente dal minimo al massimo dell'intensità. Come avrete capito sono quindi queste le frecce all'arco di Roccat che nonostante la decisione di rinunciare ai tasti meccanici ha messo insieme una periferica molto valida che ha forse nel prezzo il suo unico tallone d'Achille. La Isku FX infatti fa la tastiera, e la fa benissimo, senza perdersi in orpelli del tutto accessori come porte USB extra, jack da 3,5mm per cuffie e microfono o piccoli schermi dalla dubbia utilità. Il tutto avrebbe dovuto essere fatto in luogo di ridurre i costi di produzione e posizionarsi in un range di prezzo più appetibile al grande pubblico, che invece si trova a disposizione soluzione più evolute a prezzi maggiormente appetibili.
Conclusioni
PRO
- Solida e leggera
- Personalizzazione massima
- Tante macro e funzionalità
CONTRO
- Mancano i tasti meccanici
- Costo eccessivo
- Rapporto qualità/prezzo scarso