Diciamolo pure, questo gioco è nato sotto una stella fortunata. Aveva alle spalle il successo di The Book of Unwritten Tales e del prequel The Critter Chronichles, ha sbancato su Kickstarter ed è stato pazientemente sostenuto durante la lunga gestazione in Accesso Anticipato su Steam. KING Art Games ha goduto quindi di due privilegi rari: tempo e denaro. Per fortuna il talentuoso team tedesco ha sempre mantenuto alta la concentrazione, e ora possiamo confermarvi che l'attesa è stata ampiamente ripagata.
The Book of Unwritten Tales 2 è un'avventura grafica immensa. Oltre venti ore di gioco distribuite su cinque capitoli e quattro personaggi giocabili, senza contare i comprimari di cui prenderemo brevemente i comandi, come il topolino Timmy. The Book of Unwritten Tales 2 contiene una varietà di creature con cui interagire degne di un Philip Pullman in piena forma, straripa di enigmi e gode di una realizzazione tecnica pressoché impeccabile. Con una ventata di energia degna di un musical, The Book of Unwritten Tales 2 è l'ennesima conferma che la narrativa elettronica tedesca è vitale e in crescita. Se comunque non avete giocato ai titoli precedenti, vale la pena riassumere qual è lo spirito della serie, perché possiamo parlare di un'opera coesa con una personalità ben delineata. Un solo intento creativo che è andato raffinandosi e rafforzandosi. Al centro di tutto ci sono quattro personaggi: Nate, Critter, Ivo e Wilbur. Nate è un avventuriero innamorato della bella elfa Ivo, dalla quale si è separato in circostanze poco chiare. Critter è il suo muto e inseparabile compagno, l'unico che riesca a tollerarne lo sproloquio. Al momento Nate non se la passa bene, perché un pirata lo tiene in ostaggio e lo costringe a narrare senza sosta come una Shahrazād con la barba. La principessa Ivo pensa ancora al suo amore barbuto, ma la madre non ammette un matrimonio con un umano scapestrato. Purtroppo per lei si aggiunge il fatto che da poco ha scoperto di essere incinta, sebbene non abbia mai fatto sesso con il suo amato. Wilbur invece è stato promosso a insegnante di magia nella scuola di Seastone, ma nella sua accademia è in atto un complotto per spodestare l'attuale rettore e mettere al comando una dissennata che sembra uscita dal pubblico di Maria De Filippi. Mettiamoci pure che la forza scatenante che costringerà i quattro a incrociare di nuove le proprie strade è un vecchio arcinemico del gruppo e abbiamo tutti gli elementi per un'esplosione iniziale che metta in moto una storia epica.
The Book of Unwritten Tales 2 è l'avventura grafica che tutti dovremmo giocare quest'anno
Temi pesanti, toni leggeri
La cifra stilistica di The Book of Unwritten Tales 2, ma anche dei capitoli precedenti, è l'umorismo. Se un giocatore non trova divertente il gioco, nel senso che non riesce a simpatizzare con i personaggi e divertirsi a sbrogliarne i guai, ha già finito di giocare, inutile insistere. Per fortuna siamo convinti che questo gioca possa mettere il sorriso sulle labbra alla maggioranza dei giocatori. Innanzitutto i personaggi sono caratterizzati molto bene, e non solo quelli principali.
Ognuno dà voce a una personalità distinta e spicca per le proprie idiosincrasie. Come sempre, vedere qualcuno che lotta per ottenere ciò a cui tiene a dispetto delle difficoltà ci fa tifare per lui, e in The Book of Unwritten Tales 2 ci sono dozzine di ostacoli sempre più grandi da superare. Tutto quello che può andare male per i nostri eroi state certi che andrà anche peggio. Per fortuna il quartetto ce la mette tutta, e noi con loro, risolvendo un enigma dopo l'altro. Ma quello che rende irresistibile il gioco è l'atmosfera da commedia che scansa tanto l'umorismo demenziale quanto l'ironia elitaria, divertendosi invece a prendere in giro i personaggi e pungerli sulle loro debolezze, ridendo con loro anziché di loro. Gli sviluppatori hanno fatto insomma un ottimo lavoro di scrittura, arricchito da una quantità impressionante di citazioni, che spaziano da John Lennon a Vernor Vinge. Chiunque abbia cultura dei videogiochi e dei mondi a essi collegati, o sia stato sintonizzato sulla realtà pop degli ultimi vent'anni, troverà più di un'occasione per mettere alla prova la sua memoria. Non vogliamo dire che a tutti possa piacere lo stile del gioco, che è rotondeggiante, favolistico, zuccheroso talvolta, ma è difficile rimanere indifferenti davanti alla sua carica di ilarità, che sotto i toni allegri si permette di trattare temi importanti come l'uguaglianza sociale e la libertà d'espressione. Con più di una battuta maliziosa. E a proposito di battute, un altro punto su cui si può discutere è la lunghezza dei dialoghi. Si parla molto e spesso in The Book of Unwritten Tales 2, anche se il ritmo di gioco rimane insolitamente vivace per un'avventura così lunga. Qualcuno potrà obiettare che talvolta il gioco diventa prolisso, mentre c'è chi difenderà il diritto delle avventure di essere ricche di testo. In questo caso possiamo dire che per lo meno il contenuto dei dialoghi ha senso e arricchisce un mondo già di per sé molto vasto. D'altronde le avventure grafiche hanno molto in comune con il teatro, e gli scambi che vanno in scena sono spesso l'unico modo per farci immaginare la realtà che sta fuori dalle schermate. E comunque basta premere un tasto del mouse per saltare direttamente alla battuta successiva.
Diavolerie da perderci la testa
Se siete fra quelli che traggono soddisfazione dalla conquista di traguardi impegnativi, vi farà piacere sapere che The Book of Unwritten Tales 2 semina di puzzle le sue schermate. L'impostazione di fondo è quella classica, con oggetti da combinare fra loro o con un punto sensibile della schermata, ma da queste semplici premesse gli sviluppatori traggono ogni genere di variante. In alcuni casi dobbiamo usare un oggetto mentre un personaggio compie una certa azione, o magari eseguire nella giusta sequenza una serie di mosse.
Con molto buon senso il gioco ci impedisce di combinare fra loro gli oggetti corretti senza che il personaggio ne abbia compreso la ragione, così da scoraggiare l'inevitabile clic forsennato che tenta un po' tutti quando si fatica a risolvere un puzzle. D'altronde basta riflettere sull'obiettivo, ascoltare cosa dicono i personaggi e osservarli in azione, o ragionare sulla descrizione dei singoli oggetti per arrivare alla soluzione, che non è mai scontata. Infatti quando siamo certi di un risultato il gioco ci spiazza e aggiunge un nuovo passaggio, così che la conclusione di una catena di enigmi è sorprendente e soddisfacente insieme. La varietà dei puzzle è notevole e spesso dopo una sezione di intenso ragionamento ne segue una di maggiore respiro, con macro enigmi che richiedono magari di raccogliere meno oggetti. A tutto questo si aggiunge ogni tanto la necessità di fare collaborare fra loro due o più personaggi, sfruttandone le rispettive caratteristiche. Un altro elemento che contribuisce a tenere sotto controllo la frustrazione e il rischio di bloccarsi è la possibilità di lavorare contemporaneamente su più puzzle. In questo modo è meno probabile scoraggiarsi e si può lasciare riposare la testa quando non viene a capo di un problema. Comunque il gioco è stato studiato in modo tale da farci sapere subito con chiarezza quali sono gli obiettivi di ogni sezione, pertanto è difficile perdere la rotta. E fra un enigma e l'altro abbiamo la possibilità di conoscere orchi a due teste, creature cosmiche, ippogrifi rosa e una sfilza di altri personaggi curiosi, goffi, talvolta commoventi. Con un doppiaggio di alto livello e la musica di un'orchestra che accompagna l'azione come in un classico della Disney. Una tale abbondanza di contenuto ragionato e al servizio dell'esperienza del giocatore è cosa rara oggigiorno. Meglio approfittarne.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- La redazione usa il Personal Computer ASUS CG8250
- Processore Intel Core i7 2600
- 8 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 Ti
- Sistema operativo Windows 7
Requisiti minimi
- Processore da 2,0 Ghz o superiore
- 2 GB di RAM
- Scheda video compatibile con DirectX 9.0c, 256 MB RAM e PixelShader 3.0
- Sistema operativo Windows Windows XP SP3/Vista/7/8
Conclusioni
The Book of Unwritten Tales 2 rappresenta al meglio lo sviluppo moderno delle avventure grafiche, che per essere tali devono avere una storia e degli enigmi. The Book of Unwritten Tales 2 narra senza sosta per più di venti ore, senza mai uno sbadiglio, ed è stracolmo di puzzle insoliti ma logici. Su questa struttura di granito si avvolge la personalità della serie, fatta di citazioni che spaziano dalla fantascienza alla cultura popolare, personaggi irresistibili e, in questo caso, una produzione di alto livello.
PRO
- Centinaia di puzzle intriganti
- Un cast irresistibile doppiato da professionisti
- Un mondo ritratto in decine di schermate e oltre venti ore di gioco
- Umorismo intelligente che (quasi) tutti possono apprezzare
CONTRO
- Sapete l'inglese? Urrà! Sapete il tedesco? Urrà! Sapete solo altre lingue? Ah. (Correzione: è disponibile la versione in lingua italiana. Urrà!)