58

Piratesse in bikini

Arriva finalmente un nuovo Shantae, in esclusiva su console Nintendo

RECENSIONE di Marco Perri   —   17/02/2015
Shantae and the Pirate's Curse
Shantae and the Pirate's Curse
News Video Immagini

Tra le tante previsioni nefaste che circolavano fino a qualche tempo fa, c'era anche quella secondo cui il 2D era un genere del passato, andato e defunto. Curioso notare come tra indie e piccoli studi giapponesi, generi come shooter, avventure grafiche, platform e beat'em up si siano invece sempre prodotti, seppur lontani dai riflettori.

Piratesse in bikini

Shantae and the Pirate's Curse è un eccelso ritorno alle due dimensioni arcade di una volta e - lasciatecelo dire - di titoli del genere fatti bene non ce ne sono mai abbastanza. E non è nemmeno un caso che la produzione di WayForward si sia fusa con Inti Creates, proprio quegli ex Capcom annoverati - udite udite - fra gli sviluppatori delle saghe di Mega Man Zero e ZX. Un connubio eccellente, esattamente l'unione di intenti ideale nel portare le tecnologie americane con il level e gameplay design dei giapponesi, segno che quando vogliono, gli estremi del pianeta possono ancora collaborare, e bene. Se non sapete chi è Shantae allora preparatevi a tornare indietro, all'inizio degli anni '90, quando il primo episodio del brand fece capolino su Game Boy Color, creando un'icona destinata a rimanere nell'ombra ma senza in essa dissolversi. Per essere un terzo episodio, il prodotto si difende benissimo: le tante idee e l'appannaggio esclusivo delle due piattaforme Nintendo fanno della nuova avventura di Shantae un innesto di caratura nella libreria di eShop, irrobustita finalmente da un'esclusiva di peso.

Un eccellente platform per Wii U e Nintendo 3DS: lasciatevi prendere dalla bella Shantae!

Piattaforme di un tempo

I presupposti narrativi sono quanto di più semplice ci sia: il male sta tornando a minacciare le terre della nostra eroina, che dovrà partire per porvi rimedio. Ad aiutarla la bella piratessa Risky, vecchia nemica e ora preziosa alleata, che guarda caso si è persa proprio quelle parti dell'equipaggiamento che dovremo ritrovare qua e là per il mare.

Piratesse in bikini

Shantae and the Pirate's Curse è un platform 2D di chiara derivazione 16-bit: l'enfasi di gameplay riesce però ad evolversi nel corso dell'avventura, passando da un focus di salto attento tra piattaforme a una gestione più intelligente dell'inventario e delle abilità acquisite nelle fasi finali. WayForward accompagna il giocatore nell'avanzamento, un passo per volta, creando una curva d'apprendimento mai ostica ed equilibrando il tutto con un livello di difficoltà sempre al limite della fattibilità. Mettiamo subito le mani avanti: non stiamo parlando di un gioco complicato, quanto invece dell'abilità degli sviluppatori di mantenere un equilibrio garantendo al contempo una richiesta di costante attenzione da parte del giocatore.

Piratesse in bikini

L'esplorazione trae la propria ispirazione dai dungeon di matrice roguelike, con la differenza che in Shantae and the Pirate's Curse, di procedurale, non vi è nulla: il prodotto WayForward è un tributo in tutto e per tutto ai grandi classici degli anni '90, in cui la componente di backtracking è reale, studiata, parte di un level design che non lascia ad asettici motori di generazione la creazione degli ambienti. Le mappe quelle sono e rimarranno, con un corredo di enigmi e di pattern per sbloccarne gli ostacoli che affida all'utilizzo del giusto oggetto la risoluzione. Sappiamo che leggendo le righe state pensando a quanto il team abbia pescato da mostri sacri del genere: tante sono le assonanze, ma ci sentiamo comunque di applaudirne con orgoglio la scelta. La penuria di simile software è troppo pesante da sostenere per i fan nostalgici del gaming di un paio di generazioni or sono, quindi ben venga un po' di sollievo.

Effetto 3D

Shantae and the Pirate's Curse fa un utilizzo della profondità appena abbozzato, legato unicamente a un effetto estetico. Il comparto artistico dei fondali ne trae sicuro giovamento, donando una dimensione ulteriore agli ambienti proposti, ma è l'unico vantaggio. Farsi quindi tutto il titolo a slide abbassato non è assolutamente un crimine verso l'opera.

Castletroid

Per essere un titolo download, i valori produttivi sono decisamente sopra la media: da un punto di vista artistico - su Wii U gli sprite sono in alta definizione - ma soprattutto sonoro. Il lavoro di Kaufman (a curriculum un certo Shovel Knight) rispecchia appieno le caratteristiche dell'eclettico compositore americano, con un tocco di originalità su ogni accompagnamento sonoro - in alcuni frangenti assolutamente sopra le righe - unito a uno studio attento dei suoni e degli effetti sonori di ogni ambientazione, contribuendo a colorare di personalità uno di quei fattori in cui l'industria, in maniera incomprensibile, sta perdendo sempre più interesse a investire.

Piratesse in bikini

A parte quanto già indicato, possiamo confermare come le due versioni non differiscano troppo: il GamePad è trattato a conti fatti come lo schermo inferiore del Nintendo 3DS e quindi ospitante inventario, mappa e menù di scelta rapida degli oggetti. Off-TVplay? Presente, così come un effetto 3D che supera l'esame in maniera sufficiente, recando con sé giusto un tocco di parallasse per dare quel quid in più a uno scenario comunque piacevolissimo. Un piccolo neo è riscontrabile nella fase di attivazione degli oggetti: su Wii U come su Nintendo 3DS, l'azione di cercare con l'occhio e successivamente clickare due volte l'oggetto desiderato, vista l'azione frenetica, è piuttosto scomoda. Bene invece l'utilizzo completo di tutti i tasti forniti dal Nintendo 3DS standard: ogni nuova isola regalerà un nuovo pezzo di equipaggiamento da utilizzare nei modi più disparati e intelligentemente assegnato in maniera univoca. Vi abbiamo già parlato della base da gioco di ruolo implementata? I colpi inferti da Shantae avranno il proprio valore di danno stampato a schermo, così come le gemme recuperate nell'avventura permetteranno di migliorare armi e mosse. E come ogni buon tributo a The Legend of Zelda non poteva mancare la ricerca di innocenti calamari da raggruppare a pacchi da quattro per guadagnare nuovi cuori, o l'extra costituito dai Tinkerbat malvagi, una sorta di prede segrete per completare il gioco al 100%. Obiettivo che un pochino vi impegnerà, si, ma purtroppo concludiamo con il vero, reale pollice verso: la longevità. Una dozzina di ore basteranno per raccogliere tutta l'offerta, con una modalità aggiuntiva studiata apposta per le speed-run piuttosto insipida. Per il prezzo richiesto, avremmo apprezzato qualcosina in più.

Conclusioni

Versione testata Nintendo 3DS
Digital Delivery Nintendo eShop
Prezzo 16.90 €
Multiplayer.it
8.5
Lettori (9)
8.4
Il tuo voto

Shantae torna più in forma che mai, con idee e trovate di design che consegnano ai giocatori un'avventura robusta e decisamente divertente. Sapevamo che WayForward erano un team affidabile, ma il lavoro svolto non può che aumentare l'aspettativa per il prossimo episodio del brand. Un'ottima risposta ai comandi fornisce la base ideale sulla quale costruire l'impianto ludico a due dimensioni, lasciando a tutta quella parentesi di crescita del personaggio il compito di impegnare per il completamento. E ora la fatidica domanda: vale 17 euro? Beh si, li vale, ma solo per chi ha fame di platform vecchio stampo. Per tutti gli altri, sinceramente, il prezzo è un pochino elevato; passi l'alibi da software scaricabile, ma il prodotto si gioca così bene che una dozzina di ore di durata lascia desiderarne molto, ma molto di più.

PRO

  • Arte e narrativa ben curati
  • Risposta ai comandi cristallina
  • Divertente e nel finale impegnativo

CONTRO

  • 17 euro non sono pochissimi
  • Gestione dell'interfaccia non epocale
  • Cross-buy proprio no, eh?