Se siete capitati da queste parti perché leggendo il nome di Titan Souls si è immediatamente risvegliato il vostro masochismo, sappiate che siete nel posto giusto. Ma andiamo per gradi e, prima di addentrarci nelle meraviglie di questo titolo, concediamogli la giusta presentazione: il suo concepimento risale alla Ludum Dare 28 tenutasi a fine 2013, durante la quale Mark Foster con il nickname Claw realizzò in 48 ore il primo prototipo funzionante. Dopo aver raccolto consensi già nella sua primissima incarnazione, Titan Souls è poi diventato un vero e proprio progetto commerciale grazie a Devolver Digital, che si è occupata della pubblicazione del gioco sviluppato da Acid Nerve, nome con cui possiamo ora individuare il trio composto dallo stesso Foster insieme a David Fenn e Andrew Gleeson, entrati nel team per occuparsi rispettivamente della colonna sonora e dell'aspetto artistico di Titan Souls. Il gioco ha poi fatto una nuova comparsa all'E3 2014 alimentando ulteriormente le aspettative, fino ad arrivare domani su Steam, dove pochi giorni or sono era stata pubblicata la versione demo, un'edizione "enhanced" di quanto visto alla Ludum Dare. Sensibili alle pene dell'eroe senza nome, abbiamo voluto dargli aiuto per compiere la sua difficilissima missione disseminata di morti violente e nuovi tentativi.
Il nome di Titan Souls vi ricorda la serie Souls di From Software? Anche qui si muore... e tanto!
Morire, morire e ancora morire
Diciamo subito che la trama non è il pezzo forte di Titan Souls: il gioco ci mette infatti immediatamente nei panni del suo protagonista, senza spiegarci più di quanto non dica la sua descrizione presente su Steam. La riprendiamo per accennare brevemente a una sorta di strato d'intermezzo tra il nostro mondo e quello che si trova "oltre", all'interno del quale dimorano le Titan Souls, componenti di una forza spirituale alla quale devono la loro esistenza tutte le cose viventi.
Il nostro compito è quello di rimettere insieme i vari pezzi di Titan Souls, combattendo contro tutti i custodi/titani in una serie di scontri uno contro uno che di fatto compongono l'intera esperienza di gioco. Per descrivere la fatica di Acid Nerve si è addirittura scomodato nel corso dei mesi un capolavoro come Shadow of the Colossus, proprio a causa della presenza di una sequenza di nemici-boss intervallati da poche fasi di cammino tra un luogo di scontro e un altro, con occasionalmente qualche piccolissimo puzzle risolvibile nel giro di pochi secondi. A questo punto, possiamo invece chiarire la frase d'inizio articolo, visto che il nome del gioco fa chiaramente riferimento alla famosa serie Souls di From Software, con la quale sono volati joypad e imprecazioni nelle case dei videogiocatori più coraggiosi, o più masochisti, decidete voi. Con le dovute proporzioni, Titan Souls non è da meno nel suo proporci un sistema "trial and error" in cui la morte la fa largamente da padrona: per chi vi scrive il completamento del filone principale composto da 14 titani ha visto la bellezza di 251 trapassi (in realtà una parte di queste morti riguarda anche i titani "segreti", affrontati un po' di volte ma lasciati da parte per portare prima a termine l'avventura), in una serie di tentativi, talvolta anche disperati, che danno però modo di apprezzare l'essenza del gioco creato da Mark Foster. Inutile dire che in un gioco del genere non manca un abbondante senso di frustrazione, che diventa però sublime nel suo unirsi a una voglia di rivalsa che a ogni scontro fallito ci riporta ancora una volta ad affrontare il nemico di turno, anche senza avere un'idea ben precisa di come fare a piantare l'unica freccia che abbiamo dritta nel suo punto debole.
One shot, one kill
L'idea alla base di Titan Souls è quella di mettere il giocatore davanti a una serie di sfide dalla difficoltà decisamente elevata, ma dalla complessità elementare: l'eroe che ci ritroviamo a impersonare ha un'unica arma rappresentata dal suo arco, per il quale ha anche un'unica freccia da poter usare. Per scoccarla bisogna rilasciare l'apposito tasto, dopo averlo tenuto premuto tanto quanta è la potenza che si vuole dare al colpo; la mira è invece presa con la leva analogica, mentre per tornare ad attaccare occorre recuperare la freccia dal luogo dove essa è caduta, passandoci sopra oppure sfruttando lo stesso bottone per richiamarla tramite un potere telecinetico.
Per quanto riguarda i comandi, il grosso è praticamente tutto qui: il sistema di controllo prevede infatti la presenza di un solo altro bottone, da usare invece per effettuare una rapida capriola in una specifica direzione con una pressione rapida o per correre tenendolo premuto. Le modalità d'uccisione dei boss sono altrettanto semplici, almeno in termini teorici: ognuno di essi ha come già detto un punto debole, colpendo il quale si pone in modo istantaneo la parola fine allo scontro. Il problema è che ogni titano si presenta con sembianze diverse, accompagnate anche da poteri diversi e, quindi, da modi differenti da adottare per scoccare con successo la freccia decisiva. Tanto per fare qualche esempio, troviamo l'essere gelatinoso che cela il cuore al proprio interno, il cubo di pietra apparentemente impenetrabile e un fungo salterino che spara spore allucinogene, in una serie parzialmente percorribile in un ordine a proprio piacimento. E per fortuna, visto che la presenza di alternative ci può venire in aiuto proprio quando ci sentiamo bloccati da un determinato titano. Il bello di Titan Souls, o il brutto per chi si ritrova a combattere volte lo stesso nemico, sta ovviamente nell'affrontare per la prima volta il nuovo avversario senza avere idea di cosa ci si troverà di fronte, per poi attraversare una fase di studio caratterizzata da ulteriori morti fino a quella dove invece avremo capito come colpire il punto debole, mettendo in atto quindi la nostra strategia con un mix di destrezza e tempismo, aiutati talvolta anche da un pizzico di fortuna. La voglia d'imprecare e scaraventare il joypad contro il monitor può diventare tanta, ma è tanta anche la soddisfazione nell'assestare un colpo da maestro con l'arco dopo aver finalmente capito come sconfiggere il titano, sentendosi un po' come Neo che vede il codice di Matrix dopo avere incocciato più volte nelle sberle dell'Agente Smith.
Tra fuoco e gelo
Dal punto di vista artistico, Titan Souls merita sicuramente un lungo applauso, che parte dalla grafica in stile 16-bit decisamente curata e arriva a una colonna sonora che accompagna in modo egregio ogni singolo attimo dell'avventura.
Acid Nerve dimostra di non voler trascurare assolutamente nulla, offrendo anche in termini tecnici un piccolo gioiello che ben si presta con la sua grafica retrò a rievocare i giochi di una volta, quelli in cui il game over era parte integrante dell'avanzamento e occorreva riprovare più e più volte una determinata sequenza. Inutile dire che stiamo parlando di un titolo esclusivamente single-player, per completare il quale il giocatore medio necessita a detta degli sviluppatori tra le 3 e le 5 ore: noi ne abbiamo impiegate 4, soffermandoci però anche a guardare le varie ambientazioni, che meritano sicuramente di essere visitate senza preoccuparsi solo di correre fino al prossimo nemico. Dovendo trovare un difetto al modo in cui gli sviluppatori hanno concepito il gioco, talvolta il checkpoint che precede i boss è un po' troppo lontano dal luogo in cui questi si trovano, portando a situazioni paradossali soprattutto in occasione dei primi tentativi, in cui il tempo per tornare allo scontro può essere superiore alla durata di quest'ultimo. In alcuni casi, però, questo può essere anche un modo per rimuginare sull'ultimo tentativo, elaborando una nuova strategia. A ogni modo, per fare contenti i più masochisti, Titan Souls permette di sbloccare dopo la prima partita completa tre modalità aggiuntive: difficile, acciaio con una sola vita (buona fortuna, vi servirà!) e un'altra in cui non si può né rotolare né correre.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- SO: Windows 8.1
- CPU: Intel i7 920 2.66 @ 4.00 GHz
- RAM: 8 GB
- Scheda video: GeForce GTX 970
Requisiti minimi
- SO: Windows Vista/7/8
- CPU: Intel i5 2.0 GHz
- RAM: 4 GB
- Scheda video: 1 GB di RAM
- DirectX: 10
- Hard Disk: 400 MB
Conclusioni
Titan Souls offre un livello di sfida insolito oggigiorno, ritrovabile non a caso nella serie Souls a cui questo gioco dedica il proprio nome. Ai ragazzi di Acid Nerve va dato il merito di avere creato un'avventura impegnativa, in certi casi oltremodo frustrante, ma con una verve positiva che come già detto spinge ad arrivare fino in fondo piuttosto che a rinunciare. Se morire un numero spropositato di volte non vi spaventa, così come non lo fanno le pesanti meccaniche "trial and error" di Titan Souls, avete davanti un vero e proprio gioiellino con cui intrattenervi. Se invece temete il peggio, potete sempre provare la demo prima di dare giudizi finali.
PRO
- Impegnativo ma onesto
- Lato artistico sublime
- Ottimo design dei titani
CONTRO
- La lontananza dei checkpoint a volte spezza il ritmo
- Trama praticamente assente