Fondamentalmente Iron Combat: War in the Air è uno sparatutto in terza persona che prende elementi, come vedremo meglio tra poco, dai due titoli citati in apertura, e sebbene qualcosa di vagamente simile sia già presente su Nintendo 3DS, parliamo del bel Liberation Maiden di Suda 51, è una buona idea quella dei ragazzi di Amzy d'inserirsi in un segmento di mercato poco rappresentato sulla console. Buona, ma non priva di rischi: abbiamo già avuto modo di sottolineare come un handheld non sia la macchina migliore per questo genere di giochi, vale la stessa regola in questo caso?
Su Nintendo eShop una proposta per gli amanti di Ace Combat e Z.O.E. Andiamo ad esaminarla!
No Global
Il titolo è ambientato in un futuro prossimo, nel quale la nostra Terra è sconquassata dalle solite guerre/rivoluzioni/catastrofi nucleari pre e post apocalittiche. La storia, raccontata attraverso schermate di testo sufficientemente ben tradotte in italiano, ci racconta del tentativo di instaurare di nuovo dei governi locali dopo una fase, evidentemente fallita, caratterizzata da un super-governo mondiale: sono in particolare due le fazioni, di sapore germanico, a scontrarsi, Luftstrom e Nordlicht, e la prima dà vita a un prototipo dell'arma definitiva, un androide dalle fattezze femminili capace di trasformarsi in aereo da combattimento.
Il suo nome è Eins, Lance per gli amici, e, bravi, siete voi a comandarlo. In stage/arene che ricordano molto quelle di Ace Combat e di qualsiasi gioco del genere, la possibilità di Eins di trasformarsi introduce diverse meccaniche sulla carta interessanti. La forma di androide e quella di jet, intercambiabili al volo, hanno ovviamente caratteristiche diverse, e se la seconda è assolutamente necessaria per mantenere il contatto coi nemici, muoversi più velocemente e spostarsi anche verso l'alto e verso il basso, nel combattimento vero e proprio risulta alquanto inefficace rispetto alla leggiadra pulzella robotica, che può agganciare i nemici, sparare colpi più potenti, evitare i missili con maggior destrezza, ha anche a disposizione una sorta di spada (Z.O.E., dicevamo) per gli attacchi ravvicinati e che però è molto più limitata nei movimenti. La dinamica è quindi interessante, si scontra però con diversi problemi, innanzitutto un sistema di controllo non esattamente intuitivo in nessuna delle due modalità, piagato oltretutto dall'assenza di qualsiasi tutorial in-game (nonostante dal quartier generale ci contattino spesso e volentieri), e poi dalla difficoltà che sembra aumentare in modo troppo artificiale tra uno stage e l'altro. Non si capisce perché, per esempio, se in un livello siamo riusciti ad evitare tutti i colpi nemici, in quello immediatamente successivo non sfuggiamo neanche a uno.
L'effetto 3D
In un gioco del genere potrebbe fare la differenza, e invece viste le risicate dimensioni degli avversari che vi faranno ricorrere più alla meccanica del lock-on che agli occhi per combattere, e alla scarsità degli elementi del fondale, non è che aggiunga molto né alla spettacolarità dell'azione né tanto meno al gameplay. Inoltre sembra influire leggermente sulla fluidità della grafica, ma tutto sommato è realizzato decentemente.
La spesa di ogni giorno
Sarebbe gradita, insomma, una curva di difficoltà più dolce e soprattutto più naturale lungo i 16 livelli che costituiscono lo story mode, da rigiocare eventualmente nella modalità libera all'inseguimento della performance perfetta. Si nota che la scelta è consapevole, per aumentare in qualche modo il brodo che effettivamente non è lunghissimo, ma neanche tanto scarso tutto considerato. Intendiamoci, se ci s'incaponisce si trova sempre il modo di superare uno stage, la conseguenza di ciò è però che una volta trovata una strategia, basta ripeterla ad libitum (e gli stage più avanzati assumono una notevole lunghezza) e il gioco è fatto.
A venirci incontro sono i potenziamenti, acquistabili con la moneta ottenuta giocando. Ve ne sono numerosi per l'attacco, la difesa e il raggio d'azione e la cosa bella è che, a conferma della buona progettazione, potenziando un reparto spesso bisogna rinunciare a qualcosa nell'altro, spingendo il giocatore a una degna pianificazione. L'esborso è però significativo per ogni acquisto, costringendo in questo modo a rigiocare un livello per potersi evolvere come si deve, altro modo per aumentare la longevità in maniera artificiale, che si scontra poi di nuovo con la lunghezza dei livelli e, eventualmente, la non eccessiva freschezza del gameplay. Dal punto di vista tecnico il modello, o meglio i modelli, della protagonista sono veramente ben realizzati e animati. A uno studio attento si nota una certa mancanza di dettaglio e soprattutto parecchio aliasing, ma trattandosi di una produzione per eShop ci si può accontentare; non allo stesso livello però i modelli dei nemici (di cui sottolineiamo anche le scarse dimensioni, il che va pure a inficiare sul gameplay), e soprattutto i setting, scarsissimi a poligoni e scialbi tanto nei colori quanto nelle texture. La fluidità è comunque, e forse proprio grazie a questo, buona. Le musiche degli stage sono così anonime che vi faranno rimpiangere l'inquietante silenzio presente nelle schermate di testo tramite le quali si dipana la trama, ed è presente anche una discreta dose di parlato, rimasto in giapponese, che però risulta perfettamente inutile e alla fine, per qualcuno, anche fastidioso. Il prezzo di 7 Euro può giustificare in fin dei conti la totale assenza di componenti multiplayer e/o online, e infine menzione, come già abbiamo accennato, per il buon italiano dei testi, pur con qualche imperfezione qua e là.
Conclusioni
Una quasi sufficienza d'incoraggiamento, questo si merita a nostro parere Iron Combat: War in the Air. Il titolo Amzy non difetta in buone idee, frutto di una progettazione svolta con criterio: la meccanica della trasformazione on-the-fly e il sistema di potenziamento sulla carta sarebbero elementi molto interessanti, ma si scontrano con una realizzazione, tecnica ma soprattutto ludica, non all'altezza. Difficoltà artificialmente elevata, controlli frustranti e una certa ripetitività dell'azione non sono in grado di ammazzare completamente l'esperienza, e al prezzo di 7 Euro gli appassionati potrebbero comunque dargli un'opportunità, ma in un eventuale sequel i programmatori dovranno fare più attenzione al gameplay vero e proprio perché le loro intuizioni abbiano il risalto che meritano.
PRO
- Un paio di meccaniche molto interessanti
- Il genere è poco rappresentato su Nintendo 3DS
- Prezzo onesto
CONTRO
- Controlli frustranti e azione ripetitiva
- Difficoltà artificialmente elevata
- Realizzazione tecnica piuttosto pigra