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Buio pesto

Lo spin-off di Alone in the Dark in stile third person shooter arriva su PC dopo vari rinvii. Accendiamo la luce?

RECENSIONE di Tommaso Pugliese   —   24/06/2015
Alone in the Dark: Illumination
Alone in the Dark: Illumination
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Considerato il valore che Alone in the Dark che ha avuto rispetto al genere dei survival horror, ponendosi come un punto di riferimento per franchise come Resident Evil e Silent Hill, è chiaro che avvicinarsi a un gioco che utilizza quello stesso nome mette un po' in soggezione. Sono però passati gli anni '90, la serie stenta da tempo a ritrovare se stessa e il reboot del 2008, per avendo i suoi pregi, non ha purtroppo lasciato il segno. Atari ha dunque deciso di riprovarci, affidando a un team di sviluppo quasi esordiente il difficile compito di utilizzare quel brand per trarne un third person shooter a base cooperativa che molti, erroneamente, hanno accostato a Left 4 Dead. In realtà i meccanismi e la struttura di Alone in the Dark: Illumination ricordano quelli di Nazi Zombie Army, anch'esso peraltro un TPS cooperativo in stile horror (che abbiamo recensito qualche settimana fa, in occasione dell'uscita della Trilogy), con la differenza dei quattro personaggi e delle relative abilità, da sviluppare all'interno di tre mini-campagne. Un concetto tutto sommato interessante, dunque vediamo com'è andata.

Alone in the Dark: Illumination parte da un'idea interessante, ma la mette in pratica in modo pessimo

Guarda, non rimane neanche l'alone!

Annunciato poco meno di un anno fa durante il PAX East, Alone in the Dark: Illumination è stato protagonista di uno sviluppo misterioso e travagliato, visto che originariamente la sua uscita era prevista per l'autunno 2014. Gli autori hanno messo in campo una fase alpha e poi una beta riservata agli utenti che avevano effettuato il preorder su Steam, ma una volta messe le mani sul gioco ci siamo chiesti a cosa sia servito questo periodo di rifinitura, visto che tale concetto appare parecchio distante dalla realtà del prodotto finito.

Buio pesto

Come accennato in apertura, il titolo offre tre mini-campagne, composte ognuna da quattro stage e giocabili liberamente, a patto di aver completato quella precedente (anche qui proprio come in Nazi Zombie Army). Si può affrontare l'avventura da soli oppure insieme ad altre tre persone, ma durante i nostri test abbiamo trovato i server costantemente deserti, e anche il tentativo di creare una partita da zero ha dato purtroppo pochi frutti. Per nulla scoraggiati, abbiamo deciso di procedere in solitudine (stiamo pur sempre parlando di Alone in the Dark, del resto...) e di testare le peculiarità dei quattro personaggi selezionabili, nonché i meccanismi che regolano il gameplay. Illumination è un third person shooter, e questo l'abbiamo già detto, ma non aspettatevi un approccio frenetico e migliaia di zombie che escono dalle "fottute pareti", perché le situazioni che il gioco propone hanno invece una valenza strategica, con orde di nemici che partono in determinati momenti e da cui bisogna difendersi in primo luogo accendendo qualsiasi luce nelle vicinanze (uhm, qualcuno si ricorda di Alan Wake?), in secondo luogo aprendo il fuoco con l'arma equipaggiata e/o utilizzando le abilità speciali.

I fanatici quattro

Arriviamo quindi a fare la conoscenza dell'allegra combriccola, formata da personaggi che in teoria hanno a che fare con la serie originale di Alone in the Dark (o comunque il suo reboot), in quanto diretti discendenti dei vari Edward Carnby (il Cacciatore) ed Emily Hartwood (la Strega), oppure figure completamente inedite come il Prete e l'Ingegnere.

Buio pesto

Ogni classe dispone di un'arma di partenza, di un'eventuale arma secondaria e di capacità speciali che possono essere sbloccate guadagnando esperienza e spendendo i punti ottenuti per acquistare gli upgrade da un apposito menu. Di default il Cacciatore può aprire il fuoco con un fucile d'assalto o con un lanciafiamme, la Strega può sparare con una pistola o lanciare fulmini dalle mani, l'Ingegnere può ricorrere a una pistola o a un potente fucile a canne mozze, mentre infine il Prete impugna una coppia di veloci pistole automatiche, che può "caricare" di energia spirituale perché brucino i nemici. Le creature che escono dall'ombra per attaccarci e che, grazie alla superiorità numerica, riescono spesso a coglierci alle spalle, risultano essere particolarmente resistenti agli attacchi convenzionali, per questo che bisogna colpirle quando sono esposte alla luce. Nel corso dei livelli non bisognerà tuttavia solo difendersi da queste orde, ma anche e soprattutto attivare interruttori, aprire porte, trovare oggetti e individuare il percorso giusto da seguire per arrivare al termine dello scenario. A supportare la nostra azione troveremo in giro munizioni, kit medici e ricariche per i poteri speciali.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore: AMD FX 8320
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970 Jetstream
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 8.1

Requisiti minimi

  • Processore: quad core Intel o AMD da 2,3 GHz
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 460, AMD Radeon HD 6850
  • Memoria: 4 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 7 SP1, Windows 8, Windows 8.1

Requisiti consigliati

  • Processore: quad core Intel o AMD da 2,5 GHz
  • Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 580, AMD Radeon HD 6970
  • Memoria: 8 GB di RAM
  • Sistema operativo: Windows 7 SP1, Windows 8, Windows 8.1

M'illumino d'immenso

L'idea di base di Alone in the Dark: Illumination ha ben poco a che fare con la serie creata da Infogrames, questo è chiaro, e il concetto di mettere i discendenti dei protagonisti originali in un contesto third person shooter cooperativo farà senz'altro storcere il naso ai nostalgici, nonché a chi ancora crede che il brand possa essere sfruttato in modo dignitoso, rimanendo sui binari del genere a cui proprio il primo Alone in the Dark ha dato i natali nel 1992.

Buio pesto

Ciò detto, bisogna ammettere che strutturalmente la visione di Pure FPS non è malvagia: si va in giro per i livelli, possibilmente in quattro, ci si guarda le spalle a vicenda rispetto all'attacco di questi mostri che bisogna "illuminare" (ta-dah!) per poter uccidere, si attivano interruttori e si portano a spasso degli oggetti; e poi c'è la questione dei personaggi, ben differenziati (seppure caratterizzati da un design anonimo), ognuno con un suo perché e con un albero di abilità da sviluppare di partita in partita. Il problema grosso è che il gioco sembra ancora fermo alla fase alpha: non è che una bozza spigolosa, piena di glitch e di problemi di design, che è possibile farsi piacere solo chiudendo non uno ma entrambi gli occhi e rimanendo lì, davvero, soli nel buio. Fra le specifiche tecniche di Illumination spicca l'uso del potente Unreal Engine 4, ma la grafica del gioco è mediocre per dettaglio ed effettistica, ci sono tantissime compenetrazioni e bug di "scivolamento" o scomparsa dei nemici, la conta poligonale è modesta e il risultato finale è mediocre. Persino la localizzazione in italiano zoppica, mentre il supporto per il controller è a dir poco manchevole e bisogna assegnare manualmente i comandi ai vari tasti per poter ottenere qualcosa di vagamente utilizzabile. Insomma, ci troviamo di fronte all'ennesima occasione sprecata per fare qualcosa di sensato con una licenza storica, che sarebbe davvero un peccato far scomparire.

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 27,99 €
Multiplayer.it
4.0
Lettori (14)
2.6
Il tuo voto

Alone in the Dark: Illumination parte da un'idea interessante, dotata di un certo potenziale, ma la mette in pratica in modo pessimo. Al di là dell'avere ben poco a che fare con la serie originale, se non per qualche vago riferimento narrativo, il third person shooter sviluppato da Pure FPS si rivela fin dalle prime battute strapieno di problemi più o meno gravi, che disegnano il quadro di un'esperienza abbozzata, spigolosa, ben lungi dall'aver ricevuto le attenzioni necessarie in termini di gameplay, level design e realizzazione tecnica.

PRO

  • Quattro personaggi diversi, con varie abilità da sbloccare
  • Strutturalmente semplice, ma il concetto ha un suo perché
  • Sonoro di discreta fattura...

CONTRO

  • ...ma la grafica è una netta delusione, altro che Unreal Engine 4
  • Evidenti problemi affliggono tutti gli aspetti della produzione
  • Online non c'è praticamente nessuno