Chi è cresciuto con i coin-op degli anni'80 non può non ricordare due dei più famosi titoli Capcom: Ghost'n Goblins e il suo seguito, di qualche anno dopo, Ghouls'n Ghosts. Con Cast of the Seven Godsend, il team tutto italiano dei Raven Travel Studios ha tratto spunto soprattutto dal secondo titolo, omaggiandone moltissimi aspetti, per cui vedremo che, sebbene il risultato finale abbia un'impronta abbastanza amatoriale, è riuscito nell'intento di farci tornare indietro nel tempo.
A partire dalla trama, non sembra si abbiano troppe pretese: sette secoli fa, il malvagio imperatore Zaraiima fu imprigionato dalle sette divinità di Dareca che assicurarono al regno un periodo di pace e prosperità. Ma le prigioni, come sapete, hanno la data di scadenza (come insegna anche il generale Zod di Superman) e, quindi, Zaraiima è in procinto di ritornare con l'arrabbiatura tipica di chi è stato segregato senza fare nulla per gli ultimi settecento anni. Per completare il rituale che gli consentirà di ritornare a fare quello che gli pare, l'imperatore ha bisogno del neonato figlio di re Kandar e per questo lo fa rapire dai suoi scagnozzi che, per sicurezza, fanno fuori lo stesso Kandar. Nulla è perduto, perché i sette Dei stanno per rimettere a posto le cose anche questa volta ma, visto che c'è di mezzo il figlio di Kandar e dopo settecento anni la voglia degli Dei di sporcarsi ancora le mani è alquanto limitata, decidono di resuscitare il re, che è ancora piuttosto giovane e vigoroso, mettendogli a disposizione i loro poteri. Non sarà una sceneggiatura da Oscar ma è ben più della trama dei titoli che andavano trent'anni fa e in cui la scusa più comune per giustificare la lotta contro mostri e demoni era il rapimento dell'amata di turno.
Cast of the Seven Godsends è un tributo ai platform "salta e spara" del passato
Lucky 7
Cast of the Seven Godsends è un platform bidimensionale a scorrimento orizzontale molto frenetico in cui potrete solo saltare e lanciare orizzontalmente e verticalmente l'arma equipaggiata in quel momento. Sul vostro cammino incontrerete, grazie all'intervento divino, degli "orb" contenenti sia degli oggetti bonus, che danno punti o piccoli vantaggi come un incremento al salto, sia un'armatura che, se mantenuta intatta fino all'oggetto bonus successivo, attiva uno dei poteri dei sette dei.
Questi poteri, scelti in maniera casuale, cambiano l'aspetto grafico del vostro eroe, a seconda di quale Dio vi stia concedendo il proprio favore, e variano sia l'attacco base che quello speciale, che si ottiene tenendo premuto il tasto d'attacco e rilasciando la "violenza" del Dio: le combinazioni sono ben trentacinque e costituiscono la variante più interessante di Cast of the Seven Godsends. Ci sono quattro livelli di difficoltà selezionabili che vanno da Easy a Retrogamer (una sorta di livello Hardcore) ed è proprio il livello di difficoltà del gioco il punto dolente: avere o non avere un potere divino fa veramente troppo la differenza. Anche se probabilmente è un'impostazione voluta, un boss di fine o metà livello, a nostro avviso, non può farci passare da una difficoltà ridicola a un'altra quasi impossibile se non si ha il potere equipaggiato, pur giocando al livello Easy. Abbiamo impiegato qualcosa come trenta vite solo per uccidere senza armatura il boss della metà del secondo livello. Inoltre, ci sono delle parti puramente platform in cui potrete facilmente precipitare e, se questo dovesse accadere mentre siete in possesso di uno dei poteri sopra citati, saranno dolori per riuscire ad ottenerli nuovamente per affrontare il boss di fine livello. Altro problema da evidenziare è la risposta del comando per il salto che, delle volte, non coincide con il momento in cui premiamo il pulsante per compiere questa azione, causando fastidiose cadute e perdite dei bonus di cui sopra. Esiste l'opzione dal menù principale per bloccare a 60 i frame al secondo e questo, pur rendendo l'azione ancor più frenetica, amplifica troppo l'imprecisa risposta dei salti.
Cara Amiga mia
Lo stile grafico del personaggio che controlliamo sembra preso dai manga giapponesi mentre, più in generale, gli sfondi, i nemici e le ambientazioni ricordano i platform per Amiga 500 come Shadow of the Beast o Leander.
La mappa delle varie zone del gioco è in pieno stile Ghost'n Goblins e serve per identificare l'avanzamento del nostro eroe: non è possibile cambiare la risoluzione dello schermo ma è possibile fare solo qualche piccolo aggiustamento agli effetti grafici per alleggerire il motore del gioco e permettergli di girare anche su PC più vecchi. La presentazione in cui viene raccontato il preambolo del gioco è in inglese sottotitolata in Italiano mentre il gioco è disponibile oltre che nella nostra lingua anche in inglese, francese, spagnolo, tedesco, russo e giapponese. I dialoghi non sono niente di speciale ma in questo il gioco rispecchia fedelmente i videogame di trent'anni fa, storia limitata a poche righe di testo e molta azione. Il comparto musicale, sebbene lo sforzo di comporre quelle che in quegli anni chiamavamo 'musichette' sia apprezzabile, rimane abbastanza anonimo: sono melodie orecchiabili ma, a nostro avviso, non reggono il confronto con quelle dei titoli Capcom che più hanno ispirato Cast of the Seven Godsends.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i5-4690K 3.50Ghz Core
- 16GB Ram
- Scheda Grafica AMD Radeon R9 200 Series
Requisiti minimi
- Processore Pentium 4 1.7Ghz / Athlon XP 1700+
- 1 Gb Ram
- Scheda Grafica Qualunque DirectX 10 / Shader Model 3.0 o superiori
Conclusioni
Cast of the Seven Godsends potrebbe definirsi un esperimento per far rivivere i platform 2D degli anni '80 e ce la mette tutta per farci ricordare la sensazione di inserire una monetina e continuare da dove eravamo rimasti: qui potete farlo fino a sette volte e vi assicuriamo che, data la difficoltà piuttosto elevata, non sono poi molte. I difetti ci sono e il tutto sembra un po', come già detto, amatoriale ma dobbiamo ricordarci che è stato fatto da sole tre persone: una si è occupata del codice, una della grafica e una della musica. Lo trovate su Steam a 6,99 euro e forse il prezzo, per quello che il gioco ha da offrire, è leggermente alto ma per gli amanti del genere e i nostalgici dei Coin-op potrebbe anche valere la pena di affrontare questa sfida.
PRO
- Omaggia il mitico Ghouls n' Ghosts
- Molte combinazioni di armi e poteri divini da provare
- Manufatti originali e divertentissimi
CONTRO
- Vi arrabbierete (molto) con il tasto del salto
- La differenza tra avere il potere divino e non averlo è eccessiva
- Prezzo troppo elevato per la qualità finale del prodotto