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Cavalieri della nuova repubblica

In attesa che arrivi al cinema il settimo episodio di Guerre Stellari, su smartphone e tablet debutta un RPG ambientato poco dopo gli eventi de Il Ritorno dello Jedi

RECENSIONE di Vincenzo Lettera   —   14/09/2015
Star Wars: Uprising
Star Wars: Uprising
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Non sembrerebbe, ma Star Wars: L'Insurrezione (il titolo originale è Uprising) rappresenta per il franchise di Guerre Stellari un progetto molto più importante di quello che la sua natura mobile lasci intendere. Non solo è il primo vero videogioco canonico da quando Disney ha fatto tabula rasa di tutte le storie dell'Universo Espanso (Disney Infinity 3.0, con i suoi minestroni e "what if", non conta come canonico), ma è anche e soprattutto il primo a raccontare gli eventi successivi a Il Ritorno dello Jedi, affiancandosi ai libri Star Wars: Aftermath e Star Wars: Lost Stars nel viaggio che traghetterà i fan verso l'arrivo al cinema del tanto atteso Episodio VII. Proprio per questo motivo, è curioso notare che lo sviluppo sia stato affidato alla californiana Kabam RPG. L'aver concesso questa responsabilità a uno studio dal nome semisconosciuto e con un solo gioco rilevante all'attivo (il recente Spirit Lords), ha rappresentato infatti un grosso azzardo e una forte dimostrazione di fiducia da parte di Lucasfilm.

Il primo videogioco canonico di Star Wars è Uprising, un piccolo RPG per dispositivi mobile

Propaganda imperiale

Riprendendo gran parte del design di Spirit Lords, Star Wars: L'Insurrezione è un RPG con visuale isometrica non troppo diverso dai tanti giochi "simil Diablo" che popolano App Store e Google Play. Ci si può quindi creare un personaggio scegliendo tra quattro razze [vedi box], lo si può equipaggiare con diversi tipi di armi e armature, e portando a termine le varie missioni si ottengono punti esperienza che permettono di salire di livello e sbloccare abilità attive e passive. Pur essendo anni luce lontano dalla profondità di un Knights of the Old Republic, a Kabam va riconosciuto il merito di aver saputo sfruttare in maniera intelligente l'interfaccia di smartphone e tablet.

Cavalieri della nuova repubblica

Per spostarsi basta toccare il punto da raggiungere, mentre gli attacchi speciali vanno attivati attraverso semplici e intuitivi input. Toglietevi però dalla testa l'idea di impugnare una spada laser e viaggiare per la galassia come Maestri Jedi. Star Wars: L'Insurrezione vede protagonista un pugno di contrabbandieri che tira avanti facendo dei lavoretti per la malavita del settore Anoat. In quest'area, tuttavia, l'Impero ha istituito un Blocco di Ferro, isolando gli abitanti dei vari sistemi e assicurandosi che nessuno venga a sapere della morte dell'imperatore Palpatine. Attraverso una forte campagna di propaganda mirata a sopprimere ogni tentativo di ribellione, l'Impero ha fatto credere ai pianeti di Anoat di aver vinto la battaglia di Endor ed eliminato definitivamente l'Alleanza Ribelle. Eppure, gli eventi del gioco si intrecciano con quelli raccontati in Aftermath, e gli imperiali sono costretti a inviare delle unità speciali per eliminare chiunque sia a conoscenza della verità riguardo Endor e la Seconda Morte Nera. È un incipit molto interessante e dall'indubbio potenziale, a cui hanno lavorato Daniel Erickson (ex creative director di Star Wars: The Old Republic), Alex Freed (sceneggiatore di svariati fumetti di Star Wars pubblicati da Dark Horse) e Danny Keller (regista di diversi episodi della serie animata Star Wars: The Clone Wars). La premessa narrativa inserisce in maniera efficace nuovi personaggi in un universo già consolidato, ma sfortunatamente proprio questi personaggi mancano completamente di spessore, risultando in diversi casi dei fantocci poco carismatici. Inoltre, le missioni hanno il grosso difetto di essere quasi tutte uguali: si arriva in uno scenario, si fanno fuori ondate di droidi/imperiali/criminali, e si prosegue così fino alla fine.

Cavalieri della nuova repubblica

Ogni tanto salta fuori un boss e qualche volta c'è un oggetto da raccogliere, ma gli spunti narrativi non si concretizzano quasi mai in missioni appassionanti o dialoghi particolarmente ispirati. Tuttavia, di carne al fuoco gli sviluppatori ne hanno messa parecchia: è infatti possibile creare dei cartelli tra giocatori, comunicare con altri utenti attraverso una chat testuale, giocare certi livelli in cooperativa, scegliere di affrontare sfide giornaliere o missioni secondarie, oppure spedire alcuni personaggi a completare incarichi in maniera simile ad Assassin's Creed: Brotherhood. Non mancano neppure degli eventi speciali chiamati Battaglie di Settore, in cui i giocatori possono lanciarsi in missioni uniche e contribuire all'espansione di un'area, ottenendo bottini abbastanza rari ma in alcuni casi anche pezzi di trama più o meno importanti. È un vero peccato che il gioco necessiti costantemente di essere connessi online: le missioni sono abbastanza brevi da poter essere completate in piccole pause o mentre si è in viaggio, ma in più occasioni non ci è stato possibile proprio a causa della mancanza di connessione. Pur con i suoi limiti, però, Star Wars: L'Insurrezione resta un gioco con una sua personalità, in grado di tenere fede al franchise fin dai titoli d'apertura, replicando il feeling della saga attraverso la familiarità dello stile artistico, delle ambientazioni e della colonna sonora.

Guerre razziali

Cavalieri della nuova repubblica

Piuttosto semplice e senza troppe opzioni di personalizzazione, l'editor del personaggio permette di crearsi un alter-ego maschile o femminile, appartenente a una tra quattro razze diverse (umani, Twi'lek, Zabrak e Mirialani). La scelta è puramente estetica e non influenza in maniera particolare la trama o la crescita del proprio personaggio. Tuttavia, Riley, la sorella del protagonista, avrà un avatar diverso (e, ovviamente, un cognome adatto) in base al vostro profilo.

Conclusioni

Versione testata iPhone (1.0.0)
Digital Delivery App Store, Google Play
Prezzo Gratis
Multiplayer.it
7.7
Lettori (4)
5.8
Il tuo voto

Riciclando in parte le meccaniche di Spirit Lords ma arricchendole con una componente narrativa più forte, L'Insurrezione prova a meritarsi il suo posto all'interno del (nuovo) canone di Guerre Stellari raccontando cosa avviene in un angolo sperduto della galassia subito dopo Il Ritorno dello Jedi. Ci riesce però solo in parte, per via di missioni troppo ripetitive e pochi personaggi davvero interessanti. Considerati alcuni dei nomi dietro al progetto si poteva osare deciamente di più, ma l'RPG di Kabam è ben lontano dall'essere un brutto gioco, e anzi per i fan di Star Wars più sfegatati rappresenta un modo divertente per scoprire più dettagli e qualche indizio sul futuro della galassia lontana lontana.

PRO

  • Tanta carne al fuoco
  • Si passano ore in cerca di bottini e potenziando il proprio equipaggiamento
  • Spunti narrativi interessanti...

CONTRO

  • ...rovinati però da missioni ripetitive e senza mordente
  • Necessita di una connessione costante