In attesa di un reboot in grado di rilanciare il franchise, Capcom è impegnata ormai da alcuni anni nella realizzazione di remaster in alta definizione degli episodi classici di Resident Evil. Un progetto partito un po' alla rinfusa, che ha visto prima l'uscita di Resident Evil 4 HD su PlayStation 3 e Xbox 360, poi la medesima edizione su PC e infine, esattamente un anno fa, il ritorno del capitolo originale. La remaster di Resident Evil 0, tuttavia, è per alcuni versi più interessante delle altre. Parliamo infatti di un titolo realizzato da Capcom in esclusiva per GameCube e convertito successivamente su Wii, ma che non aveva mai fatto il proprio debutto su piattaforme diverse da quelle Nintendo... fino a oggi. Ebbene, com'è stato cimentarsi di nuovo con l'inquietante avventura di Rebecca Chambers e Billy Coen, ambientata prima degli eventi di Resident Evil?
Se non avete mai giocato con Resident Evil 0, ecco un'ottima occasione per rimediare
Ricomincio da Zero
L'idea alla base di Resident Evil 0 era quella di creare un episodio a metà fra il passato e il futuro della serie, come dimostra l'adozione di soluzioni "ibride" rispetto alle innovazioni del precedente Code: Veronica, che per primo aveva giocato la carta degli scenari poligonali in luogo di quelli pre-renderizzati.
In questo caso abbiamo dunque fondali statici e gli immancabili (ma brevi, su PC) caricamenti all'apertura delle porte, ma una gestione dell'inventario più elastica grazie alla possibilità di abbandonare gli oggetti ovunque, anziché dover necessariamente utilizzare le "casse magiche". La novità più importante, però, riguarda l'introduzione di un gameplay cooperativo che vede i due protagonisti, Rebecca e Billy, alternabili a piacimento, spesso costretti a seguire percorsi differenti e a scambiarsi oggetti per risolvere puzzle ambientali che talvolta richiedono anche l'uso delle loro abilità peculiari: la capacità di miscelare erbe e sostanze chimiche nel caso della novellina del gruppo S.T.A.R.S., la forza di spostare le casse e una maggiore efficacia in combattimento nel caso del "bad boy" ex Navi SEAL. Incontratisi su di un treno misteriosamente fermo nei pressi di Raccoon City, Rebecca e Billy si trovano a dover affrontare zombie e creature raccapriccianti, apparentemente controllate da un uomo che ha a che fare con la Umbrella. Decidono quindi di collaborare al fine di sopravvivere, nel corso di un'avventura che li vedrà pian piano fidarsi sempre di più l'uno dell'altra, in una lotta disperata contro quello che sembra un vero e proprio incubo.
Un approccio differente
Resident Evil 0 si pone come un episodio diverso dal solito, in cui è possibile passare da un personaggio all'altro tramite la semplice pressione di un tasto e ordinare al proprio compagno di seguirci o rimanere dove si trova, nonché avere un atteggiamento offensivo o passivo nei confronti dei nemici. Meccanismi la cui utilità viene enfatizzata già nel primo scenario, quello del treno, che dopo pochi minuti riprenderà la propria corsa e avremo il compito di fermare.
Dopodiché ci ritroveremo a esplorare una location molto simile a quella del capitolo originale, un'enorme villa utilizzata dalla Umbrella per l'addestramento degli agenti, per passare infine a scenari differenti (e senz'altro meno affascinanti) durante la parte finale dell'avventura. Come evidenziato nella recensione della versione GameCube, svariati anni fa, la scelta di utilizzare insetti giganti, scimmie o persino ranocchi come nemici speciali toglie inevitabilmente tensione a un prodotto che ha sempre fatto dell'orrore uno dei suoi punti di forza, ma la situazione viene parzialmente riequilibrata da alcuni scontro con i boss quantomeno interessanti, in cui spesso è necessario muoversi rapidamente oltre che sparare. In tal senso il nuovo sistema di controllo, che è possibile selezionare all'avvio della partita (insieme al widescreen o al formato video originale a 4:3), consente di spostarsi in modo molto più agile grazie al riferimento alla visuale piuttosto che al personaggio, peraltro utilizzando la pressione progressiva sullo stick analogico per camminare o correre. I nostalgici non temano, tuttavia: volendo potranno ricorrere all'impostazione originale, in stile "carro armato". Sono presenti inoltre vari layout differenti per i tasti, ma quello di default ci è sembrato vetusto in confronto allo schema D, che permette di usare i grilletti per mirare e aprire il fuoco anziché deputare tale azione ai pulsanti centrali, in maniera a nostro avviso poco immediata. Le modifiche apportate rendono per certi versi la sfida meno pressante, visto che ci si può spostare meglio e più rapidamente, ma allo stesso tempo i controlli "screen relative" cozzano con la gestione tradizionale delle inquadrature, e portano talvolta a dover applicare delle correzioni istantanee per far sì che il nostro personaggio continui a muoversi nella direzione desiderata. Sempre parlando di difficoltà, non è stato purtroppo effettuato alcun bilanciamento in termini di disposizione degli oggetti e delle risorse, il che significa che c'è un enorme divario fra il livello facile e quello normale: nel primo caso troverete munizioni, armi, medicine e nastri per salvare in quantità industriali, nel secondo caso dovrete affrontare tutta la parte del treno con il coltello per risparmiare colpi in vista degli scontri successivi, ben più impegnativi, che altrimenti vi ritroverete ad affrontare senza armi e con poca salute, con l'unica possibilità di ricominciare tutto da capo. Come accennato, i nastri per la macchina da scrivere rappresentano anche in Resident Evil 0 l'unico modo per salvare la partita. Si tratta di un sistema vetusto se confrontato con i checkpoint e gli automatismi moderni, nonché spesso spietato: incorrere nel game over a pochi passi da un save game, dopo aver completato magari diversi enigmi, vi farà gridare dallo sconforto.
Resident Evil Origins Collection
Disponibile nei negozi a partire dal 22 gennaio, Resident Evil Origins Collection riunirà in un unico pacchetto per PC, PlayStation 4 e Xbox One le remaster di Resident Evil e Resident Evil 0. Dedicheremo alla raccolta un nuovo articolo, così da illustrarne al meglio i contenuti e il valore.
Qualità della remaster
Al di là delle modifiche apportate al gameplay, tutte opzionali, ciò che salta all'occhio di Resident Evil 0 HD Remaster è ovviamente l'opera di rimasterizzazione grafica, che ha portato la risoluzione del gioco a 1080p e sessanta frame al secondo su PC (trenta su console), con regolazioni extra per determinare la qualità dell'antialiasing, delle ombre e delle texture.
Parliamo di un prodotto già in partenza validissimo, grazie allo straordinario lavoro effettuato da Capcom all'epoca della release originale, e che si è dunque prestato facilmente a un resampling delle trame e a un miglioramento dei modelli poligonali, sebbene alcune semplificazioni nelle giunture (visibili in particolare con Billy, dato che indossa una canottiera) siano ancora piuttosto evidenti. Sono però gli scenari ad aver ricevuto i benefici maggiori, grazie all'applicazione di trame molto più nitide e definite, finanche più vivide rispetto a quelle del 2003, e a un sistema di illuminazione decisamente migliorato, in grado di conferire un aspetto differente a tantissimi scorci. Interessante anche il movimento della visuale, talvolta in verticale e talvolta in orizzontale, che conferisce un minimo di dinamicità a sfondi originariamente del tutto statici. Purtroppo le cutscene in computer grafica sono state semplicemente ridimensionate, il che crea un divario fastidioso fra la grafica in-game e quella dei filmati, che sentono dannatamente il peso degli anni e, con un po' di impegno, avrebbero potuto essere sostituiti con nuove scene in tempo reale. I contenuti extra, infine, consistono in una serie di costumi legati ai preorder e a due modalità che si sbloccano una volta completata la campagna: Leech Hunter, che era presente anche nell'edizione originale di Resident Evil 0, e l'inedito Wesker Mode. Quest'ultimo ci vedrà controllare il malvagio Albert Wesker al posto di Billy (sebbene le cutscene e i dialoghi siano rimasti in alterati), di fianco a una Rebecca dagli inquietanti occhi spiritati. Wesker dispone di un paio di manovre extra che gli consentono di avere un sostanziale vantaggio: una sorta di raggio ottico e uno scatto rapidissimo.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore: AMD FX 8320
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 970 Jetstream
- Memoria: 8 GB di RAM
- Sistema operativo: Windows 10
Requisiti minimi
- Processore: Intel Core 2 Duo da 2,4 GHz
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 260
- Memoria: 2 GB di RAM
- Hard disk: 13 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 7 SP1, Windows 8.1
Requisiti consigliati
- Processore: Intel Core 2 quad da 2,7 GHz
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 560
- Memoria: 4 GB di RAM
- Hard disk: 13 GB di spazio richiesto
- Sistema operativo: Windows 7 SP1, Windows 8.1
Conclusioni
Resident Evil 0 si pone in maniera diversa rispetto agli altri episodi della serie Capcom, essendo stato finora un'esclusiva Nintendo. Ciò gioca senz'altro a favore di questa remaster, che propone un'esperienza a metà fra i capitoli tradizionali e quelli moderni, con scenari statici, (brevi) caricamenti all'apertura delle porte e quel vetusto sistema di salvataggio, ma al contempo un gameplay cooperativo capace di creare situazioni interessanti, sia nell'ottica della risoluzione degli enigmi che in quella della pura sopravvivenza. Gli sviluppatori hanno fatto un buon lavoro di resampling, sebbene le cutscene siano rimaste quelle del 2003 e si notino alcuni limiti dei modelli poligonali; ma abbiamo apprezzato in particolare la possibilità di scegliere fra i controlli "carro armato" e i nuovi, relativi alla visuale, nonché fra differenti schemi per i comandi. Se non avete mai giocato con Resident Evil 0, ecco un'ottima occasione per rimediare.
PRO
- Un episodio relativamente fresco e originale
- Interessanti meccaniche cooperative, controlli migliorati
- Remaster di buona qualità...
CONTRO
- ...ma con qualche aspetto discutibile
- Bilanciamento della difficoltà tendente alla bestemmia
- Oltre agli zombie, i nemici sono poco ispirati