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Vittoria aliena

XCOM 2 vince la sfida di non far rimpiangere il suo predecessore

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   01/02/2016
XCOM 2
XCOM 2
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Questi sono ottimi anni per gli appassionati di strategici a turni. Il genere ha trovato una seconda giovinezza grazie al digital delivery e la scelta, tra nuovi e vecchi titoli, si è fatta davvero ampia. Solo negli ultimi mesi abbiamo avuto uscite di rilievo come Chaos Reborn, Thea: The Awakening, Hard West, Sorcerer King, Rising Tide (l'espansione di Civilization: Beyond Earth) e diversi altri. Lo sviluppatore che più di tutti ha contribuito a ridare lustro ai turni è Firaxis. Non solo con la già citata serie Civilization, ma soprattutto con XCOM: Enemy Unknown che nel 2012 dimostrò com'era possibile unire un'interfaccia moderna e dinamica a un genere tra i più riflessivi, svecchiandolo definitivamente. Certo, i rischi erano tanti, a partire dalla scelta di rinverdire una serie considerata intoccabile da molti appassionati, ma il risultato finale ha premiato il coraggio. XCOM 2 arriva dopo poco più di tre anni dal primo capitolo. La sfida nel suo caso è molto differente, ma altrettanto impegnativa: riuscire a non adagiarsi sugli allori del predecessore.

Scoprite la bellezza di XCOM 2 nella nostra ricca ed esaustiva recensione

Scenario e base operativa

Lo storia che fa da sfondo all'azione di XCOM 2 prende il via dalla fine del primo capitolo. Le forze di difesa terrestri pensavano di aver vinto la guerra contro gli alieni; purtroppo non è così e all'inizio del gioco troviamo il pianeta completamente soggiogato, con gli esseri umani che svolgono il non ambitissimo ruolo di bestiame per le oscure mire degli indesiderati visitatori dello spazio, che ora si fanno chiamare Advent.

La nuova base
La nuova base

Purtroppo sono in pochi a rendersi conto della situazione, perché gli alieni hanno messo in piedi una macchina militare e di propaganda incredibilmente potente: da una parte c'è la minaccia delle armi, dall'altra i media controllati inviano in continuazione messaggi favorevoli agli occupanti e contrari a ogni forma di resistenza. Al giocatore spetta proprio il compito di guidare la resistenza. Il tutorial, in cui vengono spiegate le meccaniche di base, è anche il racconto della liberazione del comandante dei ribelli, che altri non è se non il comandante che aveva guidato la base XCOM contro gli alieni nel primo capitolo. Molti degli altri membri della base provengono da quell'epoca (o ne sono figli) e hanno ben chiara quale sia la minaccia contro la quale stanno combattendo. La base in sé è simile a come la ricordavamo, ma anche leggermente diversa.

Una delle aree della base
Una delle aree della base

Intanto è semovente, nel senso che non è più posta in un'area fissa da cui partono tutte le operazioni, ma si sposta nei diversi territori a seconda delle esigenze. Internamente presenta aree simili a quelle che già conoscevamo: quindi abbiamo un'ampia zona dedicata alla ricerca scientifica, che consente di studiare i manufatti alieni reperiti sul campo di battaglia (oggetti, cadaveri e così via); un'altra zona, altrettanto ampia, dedicata all'ingegneria militare, in cui vengono costruiti oggetti per i soldati, equipaggiamento compreso; quindi ci sono gli alloggi militari, quelli del comandante e la mappa tattica, della quale parleremo nel prossimo paragrafo. Nella parte centrale della base ci sono poi le stanze occupate dai detriti, che possono essere ripulite per costruire altre infrastrutture utili, come una zona di ricerca sperimentale per ottenere dell'equipaggiamento avanzato; un'area medica per accelerare la guarigione dei soldati feriti sul campo di battaglia; la cosiddetta Camera d'Ombra, che serve per condurre ricerche approfondite sugli alieni; una specie di scuola militare in cui apprendere nuove tecniche di combattimento, tra le quali l'essenziale aumento degli slot dei soldati da portare sul campo di battaglia; una stanza per sviluppare i poteri psionici dei soldati; snodi energetici vari e altro.

Mappa tattica e risorse

Nel paragrafo precedente accennavamo alla nuova mappa tattica, decisamente diversa da quella del primo episodio. È uno dei riflessi più evidenti delle mutate condizioni in cui ci si trova ad operare: mentre in Enemy Unknown il mondo era coalizzato contro gli alieni e la base XCOM riceva supporto da tutti i continenti, in XCOM 2 bisogna agire con più circospezione e riuscire a stabilire una rete di contatti tra i ribelli sparsi per tutto il pianeta, che vanno cercati territorio per territorio, senza farsi intercettare dai nemici.

Chi sarà questo misterioso figuro?
Chi sarà questo misterioso figuro?

Quindi, inizialmente si agisce soltanto su una piccola porzione di mondo, per espandersi mano a mano al resto del pianeta. Anche le risorse si accumulano in modo diverso: se prima si ricevevano dei bonifici, più o meno corposi in base al comportamento tenuto, ora i nostri finanziatori lasceranno i rifornimenti in luoghi sicuri, visibili sulla mappa, dove dovremo recarci per cercarli tramite scansione e recuperarli. Insomma, la base della resistenza sarà sempre in movimento, spostandosi da una parte all'altra del globo per recuperare risorse, fare acquisti al mercato nero e svolgere le missioni che le saranno assegnate, di cui parleremo più avanti. Un'altra delle novità di XCOM 2 riguarda proprio le risorse. Oltre ai soldi e ai resti alieni, bisogna infatti preoccuparsi anche dei Dati, che sono esattamente ciò che dicono di essere, ossia dei dati alieni che possono essere spesi come moneta in alcune circostanze, ad esempio per ottenere altri soldi, oppure per costruire oggetti speciali. I dati hanno anche un'altra funzione fondamentale: servono per mettersi in contatto con i nuclei della resistenza sparsi per tutto il globo. Si tratta dell'unico modo per creare una rete di contatti tale da aumentare la portata delle nostre manovre. A volte sarà necessario entrare in contatto con alcuni territori per svolgere delle missioni specifiche che faranno avanzare la trama.

Soldati e missioni

Ovviamente tutta la fase di pianificazione ha uno scopo specifico: svolgere missioni per colpire gli alieni direttamente al cuore. Le missioni di XCOM 2 sono apparentemente molto simili a quelle viste in Enemy Unknown, ma in realtà presentano più di qualche differenza.

Uno dei nuovi nemici
Uno dei nuovi nemici
Questo è grosso, e fa male!
Questo è grosso, e fa male!

L'interfaccia e le meccaniche base rimangono identiche: con una squadra di soldati, che può essere composta da quattro a sei membri, che si muovono a turno per stanare e uccidere gli alieni, spostandosi di copertura in copertura e sfruttando le loro abilità specifiche. Ogni soldato inizia come recluta, per poi specializzarsi in una delle quattro classi disponibili: i Ranger, eccellenti negli assalti e, in generale, negli scontri ravvicinati; gli Specialisti, soldati dotati di un bot utile per violare i sistemi elettronici alieni, unità da combattimento comprese; i Tiratori Scelti, perfetti per il combattimento a distanza; e i Granatieri, soldati con armi pesanti utili per causare grossi danni e rimuovere le coperture dei nemici. Crescendo di livello, ogni soldato può scegliere di volta in volta tra varie abilità, che specializzano maggiormente le classi. Aggiungendoci anche gli altri elementi di personalizzazione, molto più presenti che in Enemy Unknown, come gli innesti per le armi, le tattiche di battaglia, il maggior numero di oggetti di supporto costruibili, le capacità speciali che ogni soldato può avere e così via, si riescono a formare squadre molto più variegate che in passato e molto più in linea con quello che è il proprio stile di gioco. Come dicevamo le missioni sono simili a quelle già viste nel capitolo del 2012, ma ce ne sono anche di nuove. Ad esempio ritornano obiettivi come la protezione dei civili, o il recupero di manufatti alieni da UFO caduti, ma ce ne sono anche di nuovi come la protezione dei sistemi di comunicazione della resistenza, gli assalti alle basi nemiche da far saltare in aria, il recupero di risorse aliene dai trasporti terrestri e così via. Insomma, c'è sicuramente una maggiore varietà di cose da fare, che si riflette anche nel maggior numero di ambientazioni, ora molto più ricche di biomi e di scenari. Quindi, nonostante le similitudini rispetto al capitolo precedente, è davvero difficili incappare in qualche déjà vu.

Offuscamento

Una delle novità più importanti riguardanti le missioni è il sistema di offuscamento, di cui avevamo già parlato in un provato precedente, ma che merita di essere di nuovo spiegato.

Missione riuscita, ma con molti feriti
Missione riuscita, ma con molti feriti

In Enemy Unknown gli alieni erano coscienti sin da subito della presenza della squadra del giocatore sul campo di battaglia; quando venivano stanati si attivavano e iniziavano a combattere. In XCOM 2 è stata aggiunta la cosiddetta fase di Offuscamento, in cui la squadra si muove furtivamente per la mappa cercando di evitare di finire nel campo visivo dei nemici (rappresentato da degli occhi rossi che si sovrappongono alle caselle). A cosa serve? Intanto a studiare meglio la situazione prima di agire. In questo modo si può scegliere dove e quando iniziare a combattere. Non è una differenza da poco, perché permette di tendere imboscate e di cercare di attaccare posizionando prima i membri della squadra in punti di vantaggio (coperture migliori, posizioni rialzate per i cecchini e così via). Inoltre, consente di sfruttare alcune abilità specifiche delle classi. Ad esempio un Ranger abile nel combattimento corpo a corpo, molto migliorato rispetto al passato e decisamente più utile, può compiere delle vere e proprie stragi in offuscamento, o semplicemente causare grossi danni ai nemici prima che si accorgano della sua presenza. Certo, non è possibile risolvere intere missioni rimanendo nascosti, visto che uno degli obiettivi fissi, o quasi, di ogni mappa è l'eliminazione delle minacce residue (in fondo non è un gioco di ruolo), però si tratta di un sistema riuscito che cambia in modo netto l'inizio di ogni missione e che aggiunge un ulteriore livello di pianificazione all'azione.

Le opzioni di personalizzazione in XCOM 2 sono molto più marcate che in Enemy Unknown
Le opzioni di personalizzazione in XCOM 2 sono molto più marcate che in Enemy Unknown

Per il resto gli scontri a fuoco rimangono simili a quelli visti in Enemy Unknown, con ogni soldato che ha a disposizione un'arma primaria (fucili di ogni sorta e mitragliatrici pesanti), un'arma secondaria, diversa a seconda della classe (spade, bot, pistole e lanciagranate) e oggetti vari come granate, kit medici, scudi per proteggersi dagli attacchi mentali, corpetti che migliorano la salute o proteggono dagli stati alterati, come l'avvelenamento e altro. Parlando di corazze, anche qui c'è molta più varietà rispetto al passato, con protezioni di diverse classi e altre con funzioni più specifiche. Ad esempio c'è una corazza pesante con allegato un lanciamissili, oppure ce n'è un'altra leggera con rampino che dà una mobilità enorme. Anche dal punto di vista dei nemici la varietà è maggiore. Ad esempio i soldati alieni base sono stati sostituiti dalle truppe Advent, più simili nella caratterizzazione a dei soldati futuristici, mentre ci sono novità come i Faceless, dei grossi bestioni che attaccano a sorpresa sviluppandosi dagli esseri umani, oppure i Codex, dei nemici agili ed eterei capaci di teletrasportarsi e di clonarsi quando colpiti. Ci sono anche nemici speciali, come i terribili Avatar, che causano danni immensi, sono resistentissimi e, in generale, quando li si affronta sono capaci di mettere in difficoltà anche la più rodata ed equipaggiata delle squadre.

Il seguito che desideravamo

Insomma, XCOM 2 è sì un seguito, ma uno di quelli capaci di mettersi in mostra per l'alto numero di novità che offre.

In alcuni momenti le battaglie possono diventare complesse
In alcuni momenti le battaglie possono diventare complesse

Iniziando a giocare pensavamo di poterci comportare più o meno come in Enemy Unknown, invece ci siamo dovuti ricredere in più occasioni e siamo stati costretti a sviluppare delle strategie specifiche per non soccombere di fronte ai nemici. Ad esempio abbiamo appreso come sfruttare il già citato combattimento corpo a corpo dei ranger, che dà un vantaggio tattico enorme, soprattutto nelle fasi avanzate; oppure abbiamo imparato a valutare le capacità di hacking degli specialisti, che si sono rivelate fondamentali in più di un'occasione per prendere il controllo di truppe meccanizzate, da usare contro i loro stessi padroni. Anche la maggiore personalizzazione dell'equipaggiamento ha contribuito alla forte sensazione di freschezza che il gioco comunica. Se in Enemy Unknown la progressione era di fatto lineare, con il giocatore che si poneva come obiettivo finale di avere una squadra il più possibile composta da guerrieri psionici per poter sbaragliare ogni resistenza, qui c'è maggiore varietà di scelta e, componendo una squadra nelle fasi finali del gioco, è impossibile non notare il maggior numero di opzioni, tutte altrettanto valide, a disposizione. Insomma, potremmo fare altri esempi, ma avrete sicuramente capito che XCOM 2 è ciò che dovrebbero essere tutti i seguiti: ricorda il capitolo precedente, ma non si fa problemi a cambiare le carte in tavola per offrire qualcosa di diverso e nuovo.

Grafica e qualche problema

Anche dal punto di vista grafico Firaxis ha svolto un buon lavoro, migliorando tutti i modelli di umani e alieni, rendendo le mappe più varie, pur avendone mantenuto il sistema di generazione procedurale, aumentando la distruttività e aggiungendo effetti a iosa per attacchi ed esplosioni.

Boom, baby, boom!
Boom, baby, boom!

Anche la base è stata rivista e ora è meno statica e più dettagliata, con le varie aree arricchite da animazioni e oggetti. Certo, il tutto si traduce in una maggiore pesantezza complessiva, soprattutto selezionando i livelli di dettaglio più alti, ma è anche piacevole vedere il lavoro compiuto per rifinire alcuni aspetti della grafica e renderla più in linea con i tempi. Purtroppo però ci sono anche dei problemi da rilevare. In primo luogo la gestione della telecamera nei momenti d'azione, ossia quando, dato un ordine, l'inquadratura cambia alla ricerca del taglio più spettacolare. A volte succede che il sistema non funziona come dovrebbe e l'inquadratura si fissa su punti che mostrano male ciò che accade o, peggio, che non mostrano proprio nulla. Ad esempio può capitare di trovarsi ad ammirare una parete, oppure di veder finire l'azione fuori campo all'ultimo istante. Il secondo problema da segnalare riguarda alcuni blocchi che avvengono durante i turni degli alieni. Anche in questo caso non capita spesso, ma può succedere che lo svolgimento di alcune azioni degli extra terrestri non venga mostrato, oppure che venga mostrato a salti. Ci si ritrova così a dover verificare i risultati delle azioni dei nemici all'inizio del proprio turno. Come accennavamo, non è niente di drammatico o di particolarmente compromissorio per il giudizio complessivo su XCOM 2, anche perché sono occorrenze poco frequenti e che comunque non compromettono il gameplay, però un po' di pulizia in più da questo punto di vista non avrebbe guastato.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i7-4770
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
  • Sistema operativo Windows 10

Requisiti minimi

  • Sistema operativo Windows 7, 64-bit
  • Processore Intel Core 2 Duo E4700 2.6 GHz o AMD Phenom 9950 Quad Core 2.6 GHz
  • Scheda video 1GB ATI Radeon HD 5770, 1GB NVIDIA GeForce GTX 460 o superiore
  • DirectX 11
  • 4 GB di RAM
  • Spazio su disco 45 GB

Requisiti consigliati

  • Processore: 3GHz Quad Core
  • Scheda video: 2GB ATI Radeon HD 7970, 2GB NVIDIA GeForce GTX 770 o superiore
  • 8 GB di RAM

Conclusioni

Digital Delivery Steam
Prezzo 49,99 €
Multiplayer.it
9.1
Lettori (99)
8.8
Il tuo voto

XCOM 2 riesce nel suo intento di portare delle novità, senza dimenticare le sue radici. L'ossatura rimane quella del primo capitolo, ma sono talmente tante le meccaniche a essere state riviste e le aggiunte fatte, che è difficile non plaudire al lavoro di Firaxis, unica a poter superare la sua stessa eccellenza. Se vogliamo si tratta di un seguito ideale, ossia capace di non abbandonare le sue radici, ma contemporaneamente di proporre talmente tante novità da risultare diverso e autonomo rispetto al suo genitore. Insomma, se avete amato XCOM: Enemy Unknown, o se semplicemente siete degli appassionati di strategici a turni, XCOM 2 è il prossimo gioco da aggiungere alla vostra collezione.

PRO

  • Molte novità, tutte funzionanti
  • L'interfaccia è sempre perfetta
  • Si uccidono gli alieni a spadate

CONTRO

  • Qualche sbavatura nelle telecamere
  • Ogni tanto non vengono mostrate le azioni degli alieni