A poco più di un mese di distanza dal nostro provato abbiamo avuto la possibilità di completare Agatha Christie: The ABC Murders e di farci un'idea più completa sull'ultima opera sviluppata dai ragazzi francesi di Microids. Come avevamo già fatto notare nel nostro precedente pezzo, ABC Murders è un'avventura grafica direttamente ispirata al romanzo La Serie Infernale di Agatha Christie. La pubblicazione del libro risale al 1936 e, come avviene per molte altre opere firmate dalla giallista britannica, anche questa avventura pone al centro dei riflettori l'acutezza e il savoir faire di Hercule Poirot, investigatore belga trapiantato nella terra d'Albione e volto particolarmente familiare dalle parti Scotland Yard. Partendo dal presupposto che riuscire a reggere il confronto con Agatha Christie non è impresa facile, in ABC Murders il team di sviluppo ha cercato di accentuare il più possibile alcuni dei tratti caratteristici del protagonista, dando ampio respiro alle sfumature investigative e ricalcando quegli stessi metodi di indagine descritti nel romanzo di riferimento. Poirot è un individuo sottile, dotato di una deontologia professionale molto rigida e di qualità deduttive assolutamente fuori dal comune, al punto da causare un misto di ammirazione e fastidio in molti dei suoi interlocutori. Sebbene sotto questo punto di vista il lavoro svolto ci abbia soddisfatto, l'avventura realizzata da Microids non è esente da alcuni difetti che andremo ad analizzare un po' più nello specifico nei prossimi paragrafi.
Tre omicidi intrecciati tra loro
Dal punto di vista strutturale il romanzo La Serie Infernale si basa su due differenti tipi di narrazione. Da un lato abbiamo il racconto effettuato dal capitano Arthur Hastings, amico e fidato collega d'avventure in ogni indagine portata a termine da Poirot. Per contro sono presenti anche alcune sequenze sviluppate in terza persona, nelle quali a parlare è il bizzarro Alexander Bonaparte Cust. Quest'ultimo è centrale per il contesto narrativo, ma diventa anche un tramite necessario per identificare tutti quei fatti sui quali lo stesso Hastings non è stato testimone in presa diretta.
Una struttura a due fasi come quella che si produce nel romanzo avrebbe certamente complicato la vita agli sviluppatori, ecco perché in ABC Murders il centro gravitazionale della vicenda è assecondato dalle riflessioni interiori di Poirot, mentre Hastings viene lasciato al ruolo accessorio che gli compete durante l'indagine. Al contempo le vicende riguardanti Cust vengono limitate a poche cut-scene di brevissima durata e senza la minima partecipazione interattiva da parte del giocatore. Esattamente come nel romanzo gli eventi di The ABC Murders si svolgono nel 1935, quando una lettera firmata con l'acronimo ABC informa Poirot di un imminente delitto che si verificherà, pochi giorni più tardi, nella cittadina di Andover. L'investigatore avvisa prontamente Scotland Yard ma non riesce ad evitare l'omicidio della tabaccaia Alice Archer. Ha così inizio una fitta rete di indagini durante le quali Poirot e il fidato Hastings vengono condotti sul luogo di tre differenti delitti, preceduti da altrettante irriverenti missive nelle quali il misterioso carnefice lancia il suo guanto di sfida. Poirot non se lo farà ripetere due volte e, con lo stile posato che lo caratterizza, riuscirà a districarsi tra una moltitudine di interrogatori, menzogne e prove ingannevoli. Dal punto di vista estetico ed espressivo Poirot è stato delineato avendo ben presente David Suchet, storico interprete della serie televisiva ispirata ai romanzi di Agatha Christie. Come avevamo osservato in fase di anteprima, Microids ha voluto porre l'attenzione a circostanze molto specifiche come il modo di porsi del personaggio, i suoi gesti e il linguaggio, e ad onor del vero il lavoro svolto in questo senso ci è parso più che soddisfacente, valorizzato da colorite espressioni in lingua francese, acute osservazioni da gentleman d'altri tempi, per non parlare della narcisistica abitudine di arricciare la punta dei baffi davanti al primo specchio a portata di sguardo.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7 -4770
- 16 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 970
- Sistema operativo Windows 10 Pro
Requisiti minimi
- Processore Dual Core 2.2 Ghz and up
- 2GB di RAM
- Scheda video con 512MB di VRam
- Sistema Operativo Windows XP/Vista/7/8/10
L'arte di raccogliere indizi
Nelle intenzioni professate dai suoi creatori ABC Murders avrebbe dovuto presentare una struttura adatta a un pubblico più ampio rispetto alla nicchia tradizionale che ancora oggi apprezza il genere delle avventure punta e clicca. Ebbene, dopo aver completato il gioco dobbiamo riconoscere che questo obiettivo è stato raggiunto solamente in minima parte. Se da un lato il livello di difficoltà è mediamente tarato al ribasso rispetto agli esponenti storici della categoria, risultando potenzialmente più appetibile anche ad un pubblico più distratto, la struttura di gioco si è rivelata - aggiungeremmo senza troppe sorprese - molto tradizionale. I ritmi sono molto compassati, mentre l'interazione è tutta basata sull'esplorazione di ambienti ridotti e sul completamento di dialoghi o la risoluzione di enigmi. La meccanica più riuscita è senza dubbio la Brain Mode, ovvero la ricostruzione dei fatti che Poirot addebita alla profondità delle proprie sinapsi, quelle "piccole cellule grigie" grazie alle quali possiede una marcia in più rispetto a chiunque altro.
Dopo aver raccolto la necessaria quantità di informazioni si può aprire l'apposito menù nel quale vengono archiviati tutti i dettagli utili a rispondere ai quesiti fondamentali per le indagini. All'inizio i frammenti tra i quali poter scegliere sono pochi e non ci saranno particolari difficoltà nel procedere alle deduzioni, viceversa in prossimità dell'epilogo le cose diventano molto più sfumate e bisogna procedere per tentativi, tenendo ben presente ciò che è già accaduto. Un altro punto a favore del gioco riguarda gli enigmi con i quali si spezza il ritmo della narrazione. Nel complesso ne sono stati inseriti quindici, per lo più incentrati sull'apertura di oggetti, casse, armadi e quant'altro celi al suo interno informazioni nascoste. Anche in questo caso la quantità e complessità delle situazioni si incrementa soprattutto nella sezione conclusiva, quando i tasselli del mosaico iniziano ad andare al loro posto. Viceversa non ci hanno saputo convincere né le attività di osservazione dei personaggi né l'andamento di dialoghi e interrogatori, per i quali si sarebbe potuto senza dubbio fare di meglio. L'esplorazione dei comportamenti tenuti dai sospetti e dagli individui informati dei fatti si rivela debole, poco funzionale rispetto all'andamento degli eventi in sé considerati, anche a causa di conversazioni che non si dimostrano incisive. Le differenze tra una risposta e l'altra sono talmente marcate da non rendere mai complicata la scelta tra due diverse alternative. Si riesce infatti praticamente sempre a intuire in modo netto quali siano le linee di testo più efficaci e quali invece quelle da scartare a priori, mentre nell'eventualità in cui avvengano errori di valutazione le conseguenze saranno comunque insignificanti ai fini del racconto. L'inespressività completa dei volti non aiuta ad animare gli interrogatori, non a caso sono stati introdotti alcuni vocaboli, vicino al volto dei personaggi, al fine di indicarne lo stato d'animo scaturito nel corso della conversazione. La funzione è chiaramente accessoria e l'approccio ricorda molto vagamente quello di L.A. Noire, sebbene in questo caso la componente deduttiva sia ridotta al lumicino e non si riveli nemmeno cruciale per il recupero degli indizi.
La parte più riuscita di ABC Murders è quella basata sulla ricostruzione degli eventi
Conclusioni
Agatha Christie ABC Murders è un'avventura grafica discreta che, pur condizionata da una notevole linearità e da alcune scelte di design meno riuscite di altre, sarà giocata con piacere soprattutto dagli appassionati e cultori del genere. A conti fatti abbiamo di fronte un'esperienza tradizionalista, pensata per accondiscendere esigenze piuttosto circostanziate e davvero poco incline a farsi apprezzare da un pubblico più generico. In definitiva l'interazione si mantiene su standard molto tranquilli e lineari per tutta la durata del gioco, sostenuta da una longevità nella media (all'incirca dieci ore) e da una ricostruzione fedele sia della trama che dei personaggi presenti nel romanzo.
PRO
- Contesto fedele all'atmosfera del romanzo
- Il metodo di ricostruzione dei fatti
- Numerosi enigmi da risolvere
CONTRO
- Molto lineare
- Scelte nei dialoghi non particolarmente incisive
- L'osservazione dei personaggi è fine a se stessa