I nostri lettori più giovani probabilmente non erano nemmeno nati quando, nel 1993, fu pubblicata una delle pietre angolari nell'industria dei videogiochi, frutto della creatività di una coppia di autentici geni. Day Of The Tentacle, seguito di Maniac Mansion uscito nel 1987 (incluso in una easter egg, anche se non oggetto di revisione), si può considerare a giusta ragione come un'espressione della cultura popolare con la quale sono cresciuti tanti ragazzi (anche italiani) dei primi anni '90: un'opera con cui Tim Schafer e Dave Grossman, i due programmatori principali, sono inconsapevolmente diventati papà di una nutrita schiera di avventurieri.
La versione remastered è una copia mimetica di quella originaria che si può richiamare in ogni momento
A volte ritornano
Come ogni capolavoro che si rispetti (o quasi...) Day Of The Tentacle non ha conosciuto un enorme successo commerciale: agli esordi ne furono vendute, secondo le stime dello stesso creatore, poco meno di centomila copie. La fama crebbe grazie alla critica dell'epoca e il titolo divenne un vero e proprio cult negli anni a venire, comparendo in cima in più o meno tutte le "hall of fame" che i siti di informazione videoludica (e non solo) hanno stilato.
Le logiche commerciali hanno quindi voluto che anche questo mostro sacro passasse sotto le forche caudine dell'ammodernamento: pratica dannatamente pericolosa che rischia di sacrificare il fascino che una produzione del genere si porta dietro, snaturandola per incontrare i favori di una platea enormemente più numerosa, eterogenea e, ci si passi il termine, meno "hardcore" di quella che oltre vent'anni fa si destreggiava con la configurazione dell'autoexec.bat per far partire il titolo dal prompt del DOS. Il fronte della vecchia guardia, alla quale chi scrive appartiene, solitamente è molto restio a questo tipo di operazioni, ma bisogna ammettere che, nel caso di Day Of The Tentacle Remastered, il lavoro di update si è saggiamente limitato ad una ridefinizione grafica molto aderente alle idee originali della LucasArts e ad una leggera semplificazione dell'interfaccia SCUMM che però è rimasta concettualmente invariata. Il risultato è una copia 1 a 1 dell'originale: fortunatamente non sono state fatte aggiunte di alcun tipo, tanto che, volendo, è possibile portare a termine il titolo nella venerata e pixellosissima versione anni '90 - basta premere il tasto F1 per fare un salto indietro nel tempo, proprio come quello di Hoogie, uno dei tre protagonisti del gioco.
Preparate i fazzoletti
Il futuro dell'umanità è minacciato dal megalomane tentacolo Viola che, dopo aver bevuto dell'acqua radioattiva, acquista dei super poteri con cui vuole sottomettere l'umanità: viene catturato, assieme al più mite fratello di provetta, dal proprio artefice, lo scienziato pazzo Fred Edison che per evitare la catastrofe decide di eliminare entrambe le creature.
In soccorso dell'indifeso Verdone arriva il maldestro dottor Bern Bernoulli accompagnato da una coppia di assistenti: la psicotica studentessa Lavigne e il summenzionato Hoogie, degno esponente della categoria roadie. Il tentativo di salvataggio non va a buon fine perché Viola riesce a fuggire: per fermarlo dai suoi diabolici piani servirà tornare indietro di un giorno, grazie al prototipo della macchina del tempo appena messo a punto dal buon Edison. Come facilmente prevedibile anche questa mossa non funziona a dovere: mentre Bern rimane ancorato ai giorni nostri, i due ragazzi vengono catapultati 200 anni nel passato (Hoogie) e 200 nel futuro (Lavigne).
Il fil rouge che li collega passa attraverso il gabinetto della cabina del tempo. Il giocatore si troverà quindi a saltare tra un'epoca e l'altra nel tentativo di mettere a posto le cose e di salvare la razza umana. Uno degli aspetti più riusciti di Day Of The Tentacle è la spiritosissima trama, alla cui stesura ha contribuito anche Ron Gilbert, padre del motore SCUMM e di Monkey Island. I nostri eroi si troveranno spesso in situazioni paradossali così come altrettanto assurdi, ma non per questo privi di logica, sono i numerosi enigmi la cui risoluzione fa proseguire nella trama. I tre protagonisti dovranno aiutarsi a vicenda gettando oggetti apparentemente insignificanti nello sciacquone: così capiterà che la pubblicità di un'aspirapolvere finirà con l'influenzare la costituzione americana, rendendo in futuro un diritto di tutti il possesso dell'elettrodomestico, il che tornerà particolarmente utile nello scenario di Lavigne. Il livello di sfida è piuttosto interessante per chi si avvicina al titolo per la prima volta: naturalmente un po' meno per chi ricorda a menadito ogni passaggio del gioco, considerando che, come detto, si tratta di una fedele replica dell'originale. Nonostante il peso degli anni tutto funziona ancora a meraviglia: usando la nuova interfaccia utente, cliccando sugli hotspot compare un menù radiale in cui si può scegliere solo tra le azioni effettivamente disponibili per quel tipo di oggetto (ad esempio non si può parlare con una lavatrice, azione che nella vecchia release era invece contemplata). Questa impostazione rende la navigazione al passo coi tempi e permette allo stesso tempo di utilizzare anche l'ereticissimo joypad (il titolo è infatti previsto anche per PlayStation 4 e PlayStation Vita).
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema operativo Windows 7
- Processore Intel Core 2 Duo 2.2 GHz o AMD Athlon 64 2.2Ghz
- 3 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 460 o AMD Radeon HD 6850
Requisiti minimi
- Sistema operativo Windows 7
- Processore Dual Core 1,7 GHz
- 2 GByte RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 260, ATI Radeon 4870 HD, Intel HD 3000
- Spazio su disco 2,5 Gbyte
- Scheda audio compatibile con DirectX 9.0c
Rispetto per la fonte
Per fornire nuova linfa vitale al suo capolavoro Double Fine si è affidata a Yujin Keim che ha avuto la benedizione di Peter Chan e Larry Ahern, i due disegnatori originali: il risultato è davvero encomiabile, perché l'artista ha rispettato fedelmente i bozzetti del 1993, riproducendo in alta definizione quello che un tempo si poteva solamente immaginare. Merita ancora un plauso la possibilità di saltare, in tempo reale, da una versione all'altra mediante la pressione di un tasto, giusto per ricordarsi come si giocava una volta e a che punto sono arrivate le moderne tecnologie. Anche la colonna sonora è stata rimasterizzata e si integra perfettamente con la veste grafica proprio come lo faceva all'epoca. La possibilità di attivare i commenti dei programmatori, inoltre, è una graditissima opzione che aggiunge un tocco di rigiocabilità ad un titolo che richiederà circa una decina di ore per essere portato ai titoli di coda.
Conclusioni
Day of the Tentacle è un titolo a cui il tempo ha certificato le massime onorificenze, un capolavoro che oggi torna alla portata di chi all'epoca non c'era e che, grazie ad un encomiabile e rispettoso lavoro di restauro, potrà apprezzarne le immutate qualità a distanza di vent'anni. Un esempio, per certi versi più raggiunto, di creatività, originalità, umorismo e divertimento.
PRO
- Una perla del passato da recuperare
CONTRO
- Nulla da segnalare, è una buona conversione