Cercando The Banner Saga su Metacritic, non si può di certo rimanere indifferenti di fronte al metascore pari a 80 di cui può godere la fatica di Stoic Studio. Il team indipendente fondato da tre ex dipendenti BioWare ha sicuramente meritato tutte le belle parole spese sulla sua opera prima dal 2014 a oggi, comprese quelle contenute nella nostra recensione dove l'avevamo considerato uno degli strategici a turni più interessanti dell'ultimo biennio. In realtà, sin dalla sua genesi, The Banner Saga è stato concepito come una vera e propria trilogia, partita col suo primo capitolo da Kickstarter per conquistare il mercato PC, prima di approdare su mobile e infine anche su PlayStation 4 e Xbox One, dove il gioco è arrivato a inizio 2016. Giusto in tempo per permettere a tutti quanti di mettersi in pari prima dell'uscita di The Banner Saga 2, avvenuta da pochi giorni: i possessori di console e tablet per il momento dovranno aspettare, visto che il gioco è uscito solo su PC. Su questa piattaforma abbiamo quindi svolto la nostra prova di questa nuova avventura.
Stoic Studio ci riporta con successo tra umani, varl e dredge in The Banner Saga 2: da non perdere!
Dove eravamo rimasti?
Prima di addentrarci all'interno di The Banner Saga 2, ci sentiamo in dovere di mettere in guardia chiunque si trovi a leggere questa recensione senza aver giocato al primo capitolo. La concezione di sequel che abbiamo al giorno d'oggi non è applicabile infatti al caso di The Banner Saga 2, profondamente legato al suo predecessore al punto che potrebbe benissimo essere parte di una pubblicazione a episodi in stile Telltale Games. Ve lo diciamo perché parlare di The Banner Saga 2 senza richiamare nessun elemento del capitolo precedente diventa piuttosto difficile (occhio quindi agli spoiler), ma soprattutto perché gli stessi sviluppatori dimostrano di sottintendere la necessità di aver già giocato al primo The Banner Saga prima di approcciarsi a questo nuovo capitolo.
Volendo, tra le opzioni iniziali ci sarebbe anche un video introduttivo, ma è comunque da vedere solo come un modo per rinfrescarsi la memoria sul passato; senza aver completato The Banner Saga esso resta quindi perfettamente inutile. Fatta questa premessa, proviamo a riprendere il filo del discorso della storia senza fare spoiler troppo grandi: quanto raccontato da The Banner Saga 2 riprende esattamente da dove era finita l'avventura che abbiamo vissuto due anni fa, proseguendone anche la numerazione in capitoli prevista dai membri di Stoic Studio. Qualora ne sia ancora dotato sul proprio PC, all'inizio di questa seconda parte il giocatore può importare il salvataggio finale da The Banner Saga, mentre in caso negativo egli può comunque scegliere d'impersonare uno tra i due protagonisti Alette e Rook. Nel caso d'importazione automatica questa scelta sarà legata al finale ottenuto dall'appassionante battaglia che concludeva il capitolo precedente, mentre nel caso la scelta sia manuale può anche essere visto come un modo per continuare con un esito diverso da quello maturato nel 2014. Dopo aver dato ufficialmente il via, ci ritroviamo di nuovo nel mezzo del disperato viaggio intrapreso dalla carovana guidata dal giocatore, destinato a portare in salvo la popolazione dalla misteriosa minaccia che sta investendo il mondo intero. Ricordiamo che quest'ultimo è popolato principalmente da tre diverse razze: umani, varl e dredge. I varl sono una specie di giganti dotati di lunghe corna e forza smisurata, un tempo nemici degli umani con cui essi si sono poi alleati per lottare contro i dredge, strani esseri umanoidi con comportamenti che ricordano un po' sia gli zombie che i robot. Proprio per quanto riguarda le razze, in realtà The Banner Saga 2 propone un po' di novità interessanti che non sveleremo qui per non rovinarvi il piacere della scoperta; vi basti sapere che esse non stravolgono nulla di quanto ci è già stato mostrato, ma danno un maggiore respiro a vicende che dimostrano davvero di toccare tutte le singole parti dell'ambientazione messa a punto da Stoic Studio. A questo punto, è giusto ricordare il grande sforzo che hanno profuso gli sviluppatori per creare un universo di gioco quanto più completo possibile. Come in passato, la mappa di gioco assume più che altro una funzione descrittiva per nomi e luoghi, che come altri elementi di The Banner Saga attingono prevalentemente dalla mitologia nordica. Anche stavolta è un peccato non poter esplorare ulteriormente le varie zone, anche se rispetto al primo episodio in questo secondo capitolo ci ritroviamo a visitare aree maggiormente eterogenee: tra vecchie foreste magiche, caverne claustrofobiche e immancabili paesaggi montani, la monotonia è un po' più lontana.
Come prima, più di prima
Se la trama di The Banner Saga 2 riprende esattamente dal suo predecessore, più o meno la stessa cosa viene fatta anche dalle meccaniche di gioco. L'avventura continua infatti a essere divisa tra la parte in cui si combatte e quella in cui si porta avanti la carovana lungo il suo estenuante viaggio. Chi ha già giocato al primo capitolo si troverà quindi perfettamente a proprio agio con il gameplay, che sin dall'inizio lo chiama a destreggiarsi tra una serie di decisioni particolarmente complesse da prendere.
Il gioco non esita affatto nel premiarci o nel farci sentire colpevoli per un errore: se per esempio finiscono le scorte di cibo mentre si è in viaggio, parte di chi è con noi inizierà a morire di fame, pesando così sulla nostra coscienza. La componente gestionale è però solo una parte minima, visto che la vita di un capo è piena di decisioni complicate da prendere per tutto il giorno. Per quanto riguarda invece il combattimento, esso poggia ancora le proprie basi sul doppio binario composto da punti vita/forza e armatura. La prima fa sia da contatore per l'entità delle ferite che un personaggio può subire prima di morire, sia da danno massimo che egli può infliggere in occasione dei suoi attacchi, facendo quindi in modo che un combattente gravemente ferito perda efficacia in battaglia. Tramite l'armatura si può invece ridurre la quantità di punti vita che ci vengono sottratti quando subiamo un attacco. Le dinamiche studiate dagli sviluppatori danno vita a una serie di scontri mai banali, basati su un sistema di generazione dinamica degli scontri che solo in rare occasioni ci mette davanti a sfide che sanno di già visto. Per avere successo, occorre imparare a dovere i punti di forza e di debolezza di chi compone il nostro schieramento, sfruttando le sinergie create dalle abilità speciali per dare vita a potenti combinazioni nei confronti di nemici che spesso ci superano sia in numero che in potenza bruta. Da questo punto di vista giova particolarmente l'introduzione di nuovi tipi di unità, grazie ai quali The Banner Saga 2 può dare anche in questo caso maggiore respiro ai contenuti visti nel suo predecessore. In termini stilistici, questo secondo capitolo resta una gioia per chi occhi di chi lo guarda, grazie agli ispiratissimi disegni a mano realizzati dagli artisti di Stoic. I dialoghi tra i vari personaggi sono intervallati nei momenti più importanti da brevi animazioni, il cui unico difetto è quello di non essere presenti in maggior quantità per permetterci di godere anche di qualche immagine in movimento in più. Anche in combattimento la resa grafica resta più che ottima, grazie a dettagli e animazioni varie legati alle razze e classi che popolano l'universo di The Banner Saga. Nel comparto tecnico continua a strabiliare anche la colonna sonora composta da Austin Wintory, ormai diventato un'istituzione in questo ambito dell'industria videoludica. Con il primo episodio, The Banner Saga 2 ha in comune anche l'assenza del supporto della lingua italiana al lancio, arrivata poi con un bel po' di ritardo nel caso del titolo uscito nel 2014: visto che i testi sono spesso lunghi e complessi, conoscere abbastanza bene l'inglese resta un requisito fondamentale.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Sistema Operativo: Windows 10
- CPU: Intal i7 920 2,66GHz @ 4,2 GHz
- RAM: 16GB DDR3
- Scheda video: GeForce GTX 970
Requisiti minimi
- Sistema Operativo: Windows XP SP3
- RAM: 2 GB
- Spazio su disco: 4 GB
Conclusioni
Quando qualcosa è già bello così com'è, diventa difficile andarne a cambiare qualche aspetto senza rischiare di rovinare il tutto. Lo sanno bene i membri di Stoic Studio, che con The Banner Saga 2 hanno portato avanti l'ottimo lavoro svolto col capitolo iniziale, apportando delle aggiunte piuttosto limitate a un'opera che già prima spiccava in ambito strategico, narrativo e stilistico. E scusate se è poco. In conclusione, se come noi avete amato il gioco uscito nel 2014 questo è quanto basta per correre subito a comprare The Banner Saga 2. Viceversa, se il primo The Banner Saga non è mai entrato nel vostro cuore, difficilmente lo farà in questa occasione.
PRO
- Trama sempre più avvincente
- Artisticamente molto ispirato
- Combattimenti mai scontati
CONTRO
- Pochissime novità tangibili
- Ancora niente italiano al lancio