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N.E.R.O. - Nothing Ever Remains Obscure, recensione

N.E.R.O. - Nothing Ever Remains Obscure arriva anche su PC: scopriamo se è migliorato

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   04/05/2016
N.E.R.O.: Nothing Ever Remains Obscure
N.E.R.O.: Nothing Ever Remains Obscure
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È evidente che Storm in a Teacup ha ascoltato molte delle critiche ricevute da NERO, ora N.E.R.O.: Nothing Ever Remains Obscure, quando uscì l'anno scorso su Xbox One, prima di mettere mano alla versione PC.

N.E.R.O. - Nothing Ever Remains Obscure, recensione

Il gioco in sé rimane lo stesso, ossia è un dolente viaggio di elaborazione del lutto in un mondo immaginifico e oscuro, pieno di creature meravigliose che emettono luci fluorescenti, creando un'atmosfera sognante e unica. La storia segue il doppio binario di realtà e fantasia, in cui la seconda sembra la negazione della prima, ma che si rivela essere l'unico modo per far accettare una verità dolorosa quanto ineluttabile. Il piccolo protagonista incappucciato, inizialmente solo, trova presto un compagno di viaggio la cui identità sarà svelata nelle fasi avanzate dell'avventura, che di suo dura poco più di un paio d'ore. Sulla trama non vogliamo svelarvi molto di più, ma sappiate che si tratta dell'elemento cardine del gioco, quello intorno a cui è stato costruito un mondo fatto di grotte oscure, villaggi deserti e imponenti architetture fuori dal tempo, che per composizione ricorda alcune opere surrealiste, fatte di associazioni spontanee e apparentemente slegate tra loro. L'intero mondo di N.E.R.O. sembra essere un teatro onirico dove viene messo in scena il conflitto tra la dolorosa accettazione della realtà e la voglia di fuggire in un universo illusorio. Il giocatore è chiamato a osservarne l'evoluzione nel racconto allegorico di una banda di criminali, che ha trovato rifugio negli oscuri recessi delle grotte e dei boschi del gioco, mescolato con l'emergere del rimosso che diventa via via sempre più inevitabile. La narrazione è veicolata da scritte fluttuanti che puntellano i vari ambienti e che, nella loro lucentezza, finiscono per caratterizzarne fortemente lo stile visivo.

Abbiamo recensito la versione PC di N.E.R.O. Nothing Ever Remains Obscure: scopriamo i miglioramenti

Puzzle

Se dal un punto di vista strettamente narrativo N.E.R.O. riesce a coinvolgere il giocatore, motivandolo ad arrivare alla conclusione, da quello ludico commette diversi passi falsi. Il titolo di Storm in a Teacup è pensato come un walking simulator, ossia richiede molta osservazione e la comprensione della composizione dei vari elementi per essere apprezzato veramente.

N.E.R.O. - Nothing Ever Remains Obscure, recensione

Insomma, come il genere vuole, richiede la partecipazione intellettuale ed emotiva di chi si trova dall'altra parte dello schermo. Purtroppo ogni tanto richiede anche di risolvere dei semplici puzzle, basati sull'intrecciarsi di tre meccaniche base: l'interazione diretta con alcuni pulsanti posti su dei piedistalli; il lancio di sfere magiche contro dei pulsanti luminosi e la pressione di piastre sul pavimento. Gli enigmi in sé non sono un grosso scoglio da superare, dato che sono semplici e richiedono ben poca riflessione. Il problema, in questo caso, è che sembrano slegati dal resto del gioco. Sforzandoci possiamo interpretarli come il superamento dei vari blocchi che impediscono al protagonista di accettare la realtà, ma in questo caso è un lavoro tutto nostro, perché in termini strettamente retorici non riescono a comunicare nulla, o quantomeno non riescono ad arricchire in alcun modo il racconto. Anche la meccanica di ricerca dei frammenti di fotografie (una foto per ogni area) sparsi per le mappe poteva essere gestita meglio, in modo da non diventare un fastidio (i frammenti sono piccoli e poco visibili). In sostanza il giocatore è portato a credere che la parte ludica sia stata messa lì più per allungare il brodo che per reali esigenze espressive della trama.

Versione PC

Molti di voi si staranno a questo punto chiedendo quali sono i miglioramenti che hanno portato all'innalzamento del voto rispetto alla versione Xbox One.

N.E.R.O. - Nothing Ever Remains Obscure, recensione

Come accennavamo a inizio recensione, Storm in a Teacup ha fatto tesoro delle critiche ricevute. Se andate a leggere la vecchia recensione, noterete che tra i contro riportavamo "Manca l'italiano anche nei sottotitoli" e "Problemi di frame rate e di pulizia". Bene, entrambi i problemi sono stati risolti, visto che ora le scritte fluttuanti sono anche nella nostra lingua (alcuni ci tenevano particolarmente) e che non abbiamo avuto alcun problema di fluidità con la configurazione di prova. C'è da notare che qualche testo presenta qualche problema di ripetizioni e che ci sono ridondanze varie, ma in generale è stato fatto un buon lavoro. L'uso del mouse per mirare ha invece risolto fisiologicamente un altro dei problemi denunciati, dovuto in buona parte all'utilizzo del joypad, ossia la difficoltà di colpire i bersagli con le sfere luminose. Insomma, la versione PC di N.E.R.O.: Nothing Ever Remains Obscure è complessivamente migliore dell'altra ed è sicuramente il modo migliore per entrare nel mondo di Storm in a Teacup.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i7-4770
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
  • Sistema operativo Windows 10

Requisiti minimi

  • Sistema operativo Windows 7, 32-bit
  • Processore i5
  • Scheda video GTX 745
  • 2 GB di RAM
  • DirectX 11
  • Spazio su disco 11 GB

Requisiti consigliati

  • Processore i7
  • Scheda video GTX 750 Ti
  • 4 GB di RAM

Conclusioni

Versione testata PC Windows, Xbox One
Digital Delivery Steam
Prezzo 19,99 €
Multiplayer.it
7.5
Lettori (5)
6.7
Il tuo voto

La versione PC di N.E.R.O. - Nothing Ever Remains Obscure sembra identica a quella Xbox One, ma in realtà, come sottolineato nell'articolo, ha dei miglioramenti che la pongono un paio di gradini sopra e che vanno ribaditi per giustificare l'innalzamento del voto. Intanto molti saranno felici di sapere che i testi del gioco sono stati completamente tradotti in italiano, come potete verificare da alcune immagini a corredo dell'articolo. Inoltre sono venuti meno i problemi di fluidità che piagavano la versione console e che hanno fatto storcere il naso a più di qualcuno. Altro punto a favore della versione PC è la maggiore facilità di mirare le sfere magiche utilizzando il mouse, che se ricordate era un altro dei difetti imputati al titolo (se si utilizza un joypad per giocare, il problema permane, sia chiaro). Insomma, attualmente non fatichiamo a definire il PC la macchina d'elezione per il buon N.E.R.O., ossia quella su cui riesce a esprimersi al meglio.

PRO

  • Storia struggente e ben raccontata
  • Miglioramenti evidenti rispetto alla versione Xbox One

CONTRO

  • I puzzle sono dissonanti rispetto alla narrazione
  • Testi non sempre impeccabili