Il problema degli eroi di guerra è che non sono fatti per i tempi di pace. Una vita passata col fucile in mano ti può rendere una persona pratica, risoluta e decisa, ma è molto difficile che ti renda anche un buon padre e una persona affabile, soprattutto se il mondo che hai contribuito a difendere si trasforma in una gabbia che nasconde la dittatura sotto il mantello della sicurezza e se tuo figlio ha scelto una strada che non approvi. Ma questa non è la tua storia Marcus Fenix, è arrivato il momento di prendere per mano una nuova generazione di giocatori e condurli dietro un riparo, col Lancer carico, e aiutarli ad affrontare una nuova minaccia, nei panni di quel ragazzo con cui non riesci mai a trovare le parole giuste. Eccoci dunque a parlare di Gears of War 4, nuovo capitolo della saga che, dopo aver dato un ultimo sguardo al passato, cerca in qualche modo di superare l'ingombrante presenza del suo protagonista e del carico di emozioni che si porta dietro per aprire la strada a una nuova generazione di eroi, cercando di non far arrabbiare la vecchia guardia. Dunque innovazione, ma soprattutto tradizione, perché il pubblico ha più volte dichiarato che si aspetta certe cose da questa saga e quelle cose, state pur certi, sono là ad aspettarvi; se invece cercate qualcosa di radicalmente diverso, beh non bussate a Casa Fenix.
Tamarro, violento, tradizionalista e ricco di sfide multiplayer, ecco a voi Gears of War 4!
Solo i morti hanno visto la fine della guerra
Come spesso accade dopo grandi rivoluzioni, ciò che arriva in seguito rischia di essere solo un'altra forma per lo stesso male. La guerra contro le locuste ha trasformato Sera in un mondo pieno di cicatrici che deve ripartire quasi da zero e cercare di scrollarsi di dosso la paura di morire per colpa di mostri orribili. Ed è proprio la paura che ha permesso ai COG di trasformarsi da forza di liberazione a strumento di oppressione.
La popolazione vive all'interno di città fortificate, prigioni dorate costruite in serie da robot sofisticatissimi e difese dalla legge marziale e alte mura che le riparano dalle temibili eruzioni di vento, tempeste di vento, fulmini e calore in grado di strapparti la pelle di dosso o folgorarti con saette che spazzano il terreno. Tuttavia, non a tutti sta bene questo stile di vita, un gruppo chiamato "Gli Estranei" ha deciso di vivere fuori dalle mura in agglomerati urbani che stanno a metà tra una comunità hippie e il Vecchio West. Una delle attività principali degli Estranei è compiere razzie nelle città e nei cantieri dei COG per rubare qualcosa di utile. Anche J.D. Fenix, dopo aver disertato dai COG, è diventato un Estraneo, e sarà proprio partecipando a una di queste razzie che inizierà una catena di eventi che stravolgerà il suo mondo e metterà alla prova lui e tutte le persone che gli stanno a cuore. Dopo averla assaggiata a Vancouver, nutrivamo delle ottime speranze per la campagna single player di Gears of War 4, c'erano le premesse per intensi momenti padre/figlio, alternati da scene d'azione ad alta velocità e classiche sparatorie a base di coperture. Superata la campagna a livello normale, per una durata complessiva di circa 7 ore, possiamo affermare che in parte avevamo ragione, in parte no. Il risultato è una trama che gioca sempre e solo sul sicuro, per paura di trovarsi i fan sotto casa.
Il peso dell'eredità
Volendo dividere la storia in tre atti, tutta la parte iniziale è senza dubbio interessante: c'è una sorta di riassunto delle puntate precedenti, viene introdotto J.D., ci sono nuovi nemici, ambientazioni all'aperto, nuove armi e si inizia a mettere in scena lo spinoso rapporto col padre. Quando tuttavia viene svelata la nuova minaccia, che poi tanto nuova non è, dello sciame, il gioco prende un binario già visto e francamente poco emozionante.
Ambientazioni chiuse e sotterranee, scontri indistinguibili gli uni dagli altri, situazioni poco varie e nessun vero colpo di scena. Infine c'è il terzo atto, nel quale ci aspettavamo qualche risvolto drammatico che, per quanto sia presente, viene totalmente annichilito dalla divertente e divertita "tamarraggine" di un epilogo che strizza l'occhio a Pacific Rim e che punta a rilassare il giocatore dopo ore e ore di scontri al buio. Dal punto di vista della storia, il difetto maggiore di Gears of War 4 è forse un mancato passaggio di testimone tra la vecchia le nuova guardia, per quanto Marcus sia soltanto una parte di una storia più grande la sua presenza è ingombrante, quando c'è vorresti essere lui, quando non c'è vorresti che ci fosse e non arriva mai il momento in cui scatta la metafora del "ora sei tu l'eroe, figlio mio". Per i resto, la trama fa il suo sporco dovere di darci sempre un motivo per andare avanti e fornire un canovaccio da sporcare col sangue dei nemici. Dal punto di vista banalmente tecnico, Gears of War 4 non smuove di una virgola la struttura tipica della serie, proponendo lunghi corridoi in cui raramente lo scontro si apre a scenari più ampi, alternando un ventaglio di nemici che vanno da robot abbastanza facili da gestire a mostri sempre più grossi e incazzati. Ci sono giusto due o tre momenti in cui il gioco si concede delle variazioni, tanto per farci prendere fiato, ma forse son troppo pochi. Occasionalmente la progressione del gioco viene interrotta da momenti in stile Orda che metteranno a durissima prova la vostra intelligenza tattica e la capacità di gestire le risorse, sono situazioni in cui il rischio di non farcela sarà forse ancora più alto rispetto agli scontri con i boss e che vi introdurranno alle asperità degli scontro online. L'aspetto più frustrante degli scontri a fuoco è probabilmente legato ad alcuni nemici più avanzati, la cui capacità di incassare proiettili rasenta a volte il ridicolo, soprattutto quando svuoti un intero caricatore in faccia al tizio di turno e quello reagisce come se fossimo armati di phon. Dunque, spesso gli scontri non sono difficili o particolarmente tattici, ma semplicemente lunghi, inoltre questa resistenza non viene giustificata da corazze particolari. Fortunatamente è un problema che riguarda solo alcuni avversari. Per il resto invece le sparatorie sono senza dubbio soddisfacenti, caotiche e sanguinolente come dovrebbero essere, anche se avremmo gradito un maggiore uso delle nuove armi: un fucile di precisione da media distanza che deve caricare il colpo, una mitraglietta leggera e soprattutto uno shotgun che spara sia quando premiamo il grilletto sia quando lo rilasciamo, che fa sembrare lo Gnasher una pistola ad acqua.
Dobbiamo anche fare i complimenti all'intelligenza artificiale che, salvo qualche piccola sbavatura, garantisce avversari che non fanno stupidaggini, anche con una difficoltà media, e compagni di squadra che partecipano attivamente, uccidendo i nemici, andando in corpo a corpo e tirandoci su nel momento del bisogno. Di più non vogliamo dirvi, non sarebbe giusto svelarvi le parti più interessanti della storia. Quello che possiamo dire è che dal punto di vista grafico il gioco offre 30 fotogrammi al secondo nel single player con alcuni momenti di puro spettacolo visivo, mentre nel multiplayer si sale a 60. Onestamente in tutto il gioco non abbiamo visto una texture fuori posto, i dettagli dei personaggi e dei mostri sono spettacolari, gli effetti di luce, soprattutto dopo le esplosioni, lasciano a bocca aperta, e ancora non vi abbiamo parlato della versione PC di cui parleremo in seguito! Nonostante gli ambienti siano forse un po' statici, qua e là ci sono degli oggetti che possiamo distruggere e avremmo gradito averne ancora di interazione in più. Ciò che ci ha entusiasmato meno è stato l'adattamento italiano. Alcune parole ci hanno lasciato un po' perplessi (eruzione di vento? Davvero?), la voce di Marcus non sembra quella di un vecchio incazzato col mondo e un paio di nemici parlano semplicemente inglese.
Tutti contro l'Orda
L'Orda di Gears of War 4 è senza dubbio una modalità ricca, tosta e appagante, che regalerà al vostro team momenti di pura esaltazione e abissi di sconforto. In totale sono cinquanta le ondate che dovrete fronteggiare per poter dire di avercela fatta. Le prime saranno semplicissime, ma già dalla ventesima o avete predisposto le vostre difese con cura o verrete fatti a pezzi senza alcuna pietà, anche perché ogni tanto i mostri otterranno bonus alla salute o al danno. Fulcro di tutto è infatti il Fabbricatore, una cassa nel quale vanno riportati i Punti di Potenza ottenuti uccidendo i nemici, che possono essere utilizzati per creare torrette, riportare in vita i compagni, costruire barricate o armadietti in cui riporre le armi più importanti e così via.
Gestire le risorse del Fabbricatore è fondamentale, perché una torretta in più o in meno può fare la differenza tra una vittoria tirata e una sconfitta totale. Allo stesso modo è importante conoscere la mappa e sfruttarne i punti di forza per creare strettoie e passaggi obbligati che limitino gli attacchi alle spalle, evitando allo stesso tempo di concentrare troppe strutture in un solo punto, perché poi basta un solo attacco ad area per farle fuori. Altro aspetto essenziale sono le classi. Tutte le classi possono usare ogni arma, ma alcune di essere le hanno fin da subito (ovvero senza spendere preziosa valuta) e possono contare su bonus che ne influenzano lo stile di gioco. Ne abbiamo ampiamente discusso nella nostra anteprima, ma facciamo un ripasso. Le classi sono cinque: Soldato, Scout, Heavy, Cecchino e Ingegnere. Ognuna di essere porta con sé uno stile di gioco ben definito, il soldato avrà dei bonus con le armi standard, lo scout ha più energia e raddoppia i punti Potere se lo raccoglie prima della fine dell'ondata, l'Heavy deve fare tanto male nei momenti decisivi e l'Ingegnere ha sconti nella costruzione delle difese e può ripararle, il che lo rende forse la classe più importante in un team in cui tutti sono comunque essenziali. Nel costruire la propria squadra non ci sono limiti, tuttavia The Coalition sconsiglia fortemente team composti dalla stessa classe. Ovviamente ogni classe ha una progressione, le abilità infatti si basano sulle famigerate carte che è possibile comprare con soldi veri o con la valuta del gioco. Un personaggio di livello 1 potrà usare una sola carta, ma col salire di livello le carte diventeranno cinque, modificando radicalmente l'approccio allo scontro. Comunque la vogliate giocare, l'Orda è semplicemente un divertimento puro e ricco di approcci differenti in cui non esiste una partita uguale all'altra e che potrebbe, da solo tenervi impegnati per tutta la stagione videoludica.
Obiettivi Xbox One
Gran parte degli obiettivi di Gears of War 4 possono essere ottenuti giocando e terminando la campagna. Parliamo ovviamente di quelli relativi ai collezionabili, alle COG Tags da raccogliere, alle ricariche perfette a alcune altre cose che potete fare lungo il vostro cammino. Poi ci sono quelli per i dovrete giocare in cooperativa e ovviamente tutto ciò che riguarda il multiplayer. In generale tutti sono abbastanza fattibili per un giocatore provetto. Poi c'è l'achievemento "Seriously 4.0" che vi richiederà di finire il gioco in modalità più difficile, ottenere il ranking in tutto il mulitplayer e portare al massimo il vostro personaggio in modalità Orda. Forse quello è per gente che si chiama veramente Marcus Fenix.
Tanta voglia di eSport
Per quanto riguarda il multiplayer competitivo, Coalition è conscia di offrire un prodotto ben diverso da ciò che oggi va per la maggiore, ma è convinta di potersi comunque creare una nicchia di appassionati e poter dire la sua nel mondo dell'eSport. L'aspetto più positivo è senza dubbio la scelta degli sviluppatori di inserire una gratuita rotazione delle mappe che prevede anche quelle comprese nei DLC, dunque tutti i giocatori potranno testarle senza dover per forza spendere soldi. Chi poi volesse a tutti i costi giocare quella specifica mappa in partite private potrà farlo acquistandole. L'altro aspetto riguarda le carte, che però non dovrebbero garantire particolari vantaggi in termini di gameplay, ma solo boost per l'esperienza o il denaro che potremo raccogliere, oltre a skin per armi e personaggi e, se una carta non ci piace, potremo distruggerla e usare i punti ricavati per crearne altre. Questo dovrebbe scongiurare l'insorgere di giocatori avvantaggiati. Per quanto riguarda le carte Orda il discorso è differente, visto che comunque non si va a sbilanciare la competizione tra giocatori.
Parlando di competizione, esistono vari modi di avvicinarsi all'online, c'è chi lo fa per divertirsi, chi cerca una sfida e chi punta al massimo. Per questo motivo le modalità versus saranno racchiuse in tre gruppi ben distinti. Le cosiddette "Partite veloci sociali" prive di rank in cui saranno presenti tutte le modalità e a fine match si potrà votare quella successiva, la Modalità Nucleo in cui sono presenti quasi tutti i vari tipi di match e la Modalità Competitivo in cui sono presenti solo Escalation e Esecuzione. Per accedere a Nucleo e Competitivo dovremo giocare 5 match che stabiliranno la nostra bravura e ci posizioneranno in uno dei cinque rank disponibili. Ogni modalità ha il suo rank. Per quanto riguarda le nuove modalità, ne abbiamo già parlato nell'anteprima: Dodgeball prevede un team di cinque contro cinque in cui ogni uccisione dell'avversario ci permette di far tornare in vita un nostro compagno. Corsa agli armamenti è una aggiornamento di una modalità simile presente in Gears of War: Judgement e chiederà al solito team di uccidere i nemici con un determinato tipo di arma, scalando via via dalle più potenti alle più leggere, infine abbiamo Escalation, che rappresenta il tentativo di Coaltion di creare un vero e proprio eSport. In questa modalità dovremo controllare tre zone per accumulare punti, tuttavia, chi le controlla tutte e tre vince automaticamente, quindi non è detto che il team in vantaggio abbia la vittoria in tasca. Il tutto si svolge nell'arco di un minimo di sei per un massimo di 13 round. Un altro dettaglio interessante è che ad ogni round il team perdente piazza un'arma particolarmente potente, ramificando ancora di più le possibili tattiche, e aumenta il tempo di respawn, quindi più si va avanti più ogni morte può essere decisiva. Ovviamente non possiamo sapere se i server reggeranno il carico di giocatori al momento del lancio, ma la presenza di server dedicati ci fanno ben sperare per un debutto tranquillo, per non parlare dell'esperienza accumulata con Gears of War: Ultimate Edition. Resta anche da capire quando influiranno sul ritmo di gioco le due nuove possibilità di attacco, ovvero il calcio oltre la barricata e la possibilità di afferrare gli avversari dall'altra parte. Per quanto riguarda invece le armi preferite, ci è parso di notare che lo Gnasher sia tutt'ora l'arma più usata, a meno che il match non sia pieno di amanti degli scontri a distanza, ma niente può cambiare l'ordine delle cose come l'arma pesante trovata al momento giusto.
Conclusioni
Gears of War 4 è in tutto e per tutto un capitolo della saga che sa bene cosa piace ai suoi fan più fedeli e cerca in tutti i modi di accontentarli. È tamarro, oscuro, violento e cattivo. È ricco di scontri, battutacce e momenti epici. Alla storia tuttavia manca quel qualcosa in grado di farle il definitivo salto di qualità, nonostante le buone premesse. Dal punto di vista tecnico è una gioia per gli occhi, soprattutto se potete sfruttare l'HDR. L'offerta multiplayer è senza dubbio ricca e variegata, vedremo se il pubblico apprezzerà le ladder e le nuove modalità. The Coalition non ha voluto rischiare, il risultato è un titolo che probabilmente piacerà molto agli amanti della serie, ma forse non si farà nuovi amici.
PRO
- Graficamente superbo
- Tamarro come un Gears dovrebbe essere
- Multiplayer adatto a ogni livello di abilità
- L'Orda vi terrà inchiodati a lungo
- È il solito Gears che amate
CONTRO
- È il solito Gears che non vi piaceva prima o che vi ha stufato
- La storia parte bene, ma in alcuni tratti annoia
- Nessuno ha il carisma di Marcus e si sente