Nel 1998 Banjo-Kazooie iniziava con una strega cattiva, un rapimento e una talpa cieca; nel 2017 Yooka-Laylee inizia con una multinazionale malvagia che vuole prendere il controllo del mondo impossessandosi di tutti i libri, compreso uno dagli incredibili poteri che ci obbligherà a passare il gioco a recuperare le centoventi pagine che lo compongono sparse per i livelli.
Vent'anni fa il mondo dei videogiochi era ancora ingenuo e una sorella da salvare era un pretesto più che sufficiente per partire all'avventura. Oggi è più cinico e vecchio, come noi del resto, e non può che fare riferimento ai suoi meccanismi economici per motivare il giocatore. Per il resto il gioco è più o meno quello, anche se l'orso Banjo e l'uccello Kazooie non ci sono più, sostituiti dal camaleonte Yooka e dalla femmina di pipistrello Laylee. Nel 1998 i platform 3D erano dominanti, inevitabile evoluzione del genere più commerciale per le piattaforme a 8 e 16 bit su cui si concentravano sforzi economici e tecnologici; mentre oggi è un genere per nostalgici che ha bisogno della spinta popolare, per inciso una raccolta fondi su Kickstarter, per poter esistere. Alla storia non è mai mancata l'ironia. Insomma, mentre Rare non fa più Rare da anni, alcuni degli sviluppatori che la componevano all'apice della sua gloria, sono tornati alle origini, dandosi il nome di Playtonic e cercando di rifare ciò che gli riusciva dannatamente bene. Così eccoci di nuovo a giocare in un mondo colorato pieno di personaggi grotteschi e simpatici, sparpagliati per livelli ampi e pieni di cose da fare.
Abbiamo recensito Yooka-Laylee: il ritorno in grande stile dei platform 3D? O un gioco fuori tempo?
Sapori di una volta
L'avventura di Yooka e Laylee inizia in modo soft. La prima ora di gioco serve per prendere confidenza con il gameplay: tra tutorial e livelli dimostrativi le varie funzioni ci vengono spiegate a schermo dagli altri personaggi. Niente di troppo complicato, in verità. Inizialmente non si hanno moltissime mosse a disposizione: Yooka e Laylee possono saltare e fare giravolte per colpire i nemici; nuotano, mangiano farfalle per ricaricarsi di energia e poco altro.
Parlando con un simpatico serpente si ottengono delle nuove mosse, come la rotolata che consente di scalare dei declivi altrimenti inavvicinabili, delle onde ultrasoniche stordenti, la planata, delle tecniche di combattimento più efficaci e così via. Nonostante alcune siano apparentemente facoltative, è meglio acquistarle tutte; solo così si potranno esplorare completamente i vasti livelli di cui è composto il gioco, livelli di cui parleremo tra un po'. Il sistema di controllo ricorda incredibilmente quello di allora. In effetti se si è giocato Banjoo-Kazooie, ma anche in parte Conker: Bad Fur Day, ci si ritrova subito a casa e si capisce come mai per tutto lo sviluppo si è parlato di " seguito spirituale". Paradossalmente Yooka-Laylee ha più punti di contatto con il primo Banjoo che con Nuts & Bolts, il Banjoo-Kazooie del 2008, segno evidente che la strada imboccata da Rare negli ultimi anni non era quella che molti avrebbero voluto davvero seguire. Il feeling è quello di allora tra salti, scivolate, lunghe sezioni di nuoto, oggetti da trovare, mostri sempre più insidiosi, segreti in ogni dove e un'incredibile flessibilità che si lega in modo eccezionale con la varietà di situazioni offerta.
Questo occhio al passato significa però anche che c'è molta meno attenzione, rispetto alle produzioni più laccate, per le idiosincrasie dei giocatori. Diciamo che all'inizio siamo rimasti spiazzati anche noi dalla necessità di dover re-imparare a saltare. Negli anni recenti siamo stati abituati a lock sulle piattaforme per non farci cadere di sotto; a livelli strutturati per non farci mai ripetere troppo di quanto già fatto e a sfide sempre più accessibili, rese tali con mille trucchi di design. Sì, quello che definiamo "buon design" è spesso soltanto una forma di prevenzione dell'incapacità di chi gioca. Da questo punto di vista Yooka-Laylee si disinteressa della modernità. Playtonic sa bene che il suo pubblico potenziale non è formato da ragazzini in cerca di un passatempo, ma da videogiocatori maturi che vogliono riavere stimoli che da tempo non riescono più a trovare, quindi via al festival dei salti bastardi che ci fanno sfracellare nel vuoto in caso di errore, basati sul tempismo e sulla capacità di valutare le distanze; via anche ai difficilissimi scontri con i boss, che fanno sudare le proverbiali sette camicie: già il primo ci è sembrato enormemente più difficile da battere di molti boss finali di titoli più "moderni".
Labirinti giganti
Anche la composizione dei livelli è pensata con in testa i vecchi giocatori. A parte le zone di raccordo, tutte poste dentro la fabbrica succhia libri, i livelli di Yooka-Laylee sono dei giganteschi labirinti pieni di piattaforme, passaggi segreti, specchi d'acqua, rovine, e molto altro, in cui si passano moltissime ore a esplorare.
L'obiettivo in ognuno è riuscire a trovare tutte le pagine del libro che ci è stato sottratto e delle piume, utili come moneta per il mercante di abilità. Cercando si trova anche altro, come dei bonus speciali, sempre ben nascosti, che incrementano le caratteristiche dei protagonisti, o dei fantasmi, anch'essi non facilmente individuabili, che danno accesso a degli altri bonus. In ogni livello ci sono anche dei personaggi fissi, che ritornano cioè dai precedenti, che fruttano bonus o pagine. Ad esempio c'è la venditrice di tonici, che sono dei bonus speciali che si sbloccano compiendo determinate azioni e che si possono attivare uno alla volta, oppure c'è il carrello minerario parlante legato a delle gare di abilità in cui si devono raccogliere un certo numero di gemme cercando di evitare i nemici; o ancora il coccodrillo da sala giochi anni '80 che ci fa provare i suoi coin-op (accessibili nei livelli, nella sua sala giochi nella fabbrica o anche dal menu principale) e così via. Per sbloccare ogni livello bisogna raccogliere un certo numero di pagine e usarle su uno dei tomi sparsi per la fabbrica.
Di ogni livello è possibile sbloccare anche delle aree supplementari spendendo delle altre pagine. Non è strettamente necessario farlo, ma se si vuole vedere tutto quanto il titolo di Playtonic ha da offrire, non lo si può evitare. Quando esploriamo non abbiamo obblighi di sorta: dato l'obiettivo principale, possiamo andare dove ci pare, nei limiti delle nostre abilità attuali. Ad esempio per attivare delle piattaforme intangibili dovremo stimolare dei totem con le onde a ultrasuoni di Laylee; oppure per superare delle grotte completamente buie dovremo prima acquisire il potere di Yooka di sfruttare le proprietà degli oggetti ingurgitati, in modo da poterci fare luce mangiando delle bacche fluorescenti. Di situazioni del genere ce ne sono a decine e, come dicevamo, la varietà è davvero tanta. Solo nel primo livello tra trasformazioni, aree nascoste, torri da scalare e puzzle da risolvere ce n'è per qualche ora e andando avanti il tempo richiesto per raccogliere un numero decente di pagine nei singoli livelli aumenta ulteriormente. Se si vuole raccogliere tutto poi, ci vorranno davvero molte ore di gioco supplementari. In effetti la longevità di Yooka-Laylee varia moltissimo in base a quanto tempo si dedica all'esplorazione.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7-4770
- 16 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
- Sistema operativo Windows 10
Requisiti minimi
- Sistema operativo Windows 7 (64bit)
- Processore Intel i5-2500 a 3.3 GHz
- 8 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GTS 450 / AMD Radeon 6850 HD
- 9 GB di spazio su Hard Disk
- DirectX Versione 11
- Per giocare è consigliato l'uso di un controller
A pugni in faccia
Se gli appassionati di Banjoo-Kazooie e, in generale, dei bei platform 3D possono chiudere qui la recensione e andare a comprare Yooka-Laylee fiduciosi di trovare il gioco che fa per loro, ad altri interesserà probabilmente sentir parlare anche dei suoi difetti. Il più evidente è una certa mancanza di rifiniture, che rende alcuni momenti di gioco "sporchi".
In particolare ci riferiamo ad alcuni problemi nelle animazioni e a qualche spigolatura di troppo, non giustificabile nemmeno con l'amore nostalgico. In particolare la telecamera tende in alcuni casi a posizionarsi un po' come gli pare e a non inquadrare la scena da un'angolazione utile per capire come superare l'ostacolo di turno. Niente di tragico, visto che al massimo si perde un po' di energia o si ripete una sezione, ma in alcuni casi può infastidire, soprattutto quando le sezioni da ripetere sono particolarmente lunghe o quando si muore. Altro problema è la scrittura. Yooka-Laylee ha dei testi davvero bruttini, che sembrano usciti da un platform del 1998. In questo caso, purtroppo, non è un complimento. Certe battute sono azzeccate, in particolare quelle metavideoludiche, e ci sono delle situazioni davvero molto divertenti, tipo un quiz cui veniamo sottoposti per sbloccare un'area avanzata, ma in generale i testi sono elementari e per nulla naturali. Per capire se il problema è nella traduzione italiana abbiamo provato a selezionare la lingua inglese, scoprendo che la qualità non cambia poi molto. Anche tecnicamente il titolo di Playtonic non è proprio il massimo: i livelli sono belli da vedere nel loro complesso, ma se ci si sofferma sul singolo oggetto si nota subito che non ci troviamo di fronte a una grossa produzione. Probabilmente si è scelto anche di non caricare eccessivamente il mondo di gioco di dettagli per renderlo sempre leggibile, ma nella sostanza non aspettatevi un benchmark per il vostro sistema. Comunque gli appassionati del genere ci faranno poco caso, presi come saranno a godersi quella che è a tutti gli effetti una delle più belle celebrazioni dei platform 3D degli ultimi anni.
Conclusioni
A seconda del punto di vista con cui lo si guarda, Yooka-Laylee è un titolo ottimo o pessimo. Se ci si cala nei panni di un appassionato del genere, rimasto a bocca asciutta per anni, è un titolo imprescindibile: Yooka-Laylee segna il ritorno dei platform 3D colorati e pieni di vita che tanto hanno dato all'immaginario del medium videoludico e che ci hanno regalato personaggi memorabili ricordati ancora oggi. E questo è, fondamentalmente, il punto di vista che abbiamo abbracciato per giudicarlo, perché ci sembra quello più vicino agli obiettivi di fondo espressi dal gioco. Un giocatore moderno, d'altro canto, potrebbe rimanere spiazzato dalla sua difficoltà e dalla sua spigolosità tecnica. In questo caso vi conviene valutare bene l'acquisto, magari guardandovi qualche video di gameplay, prima di fiondarvi a comprarlo.
PRO
- Tanta varietà nei livelli e nella progressione
- Level design a tratti eccellente
- Yooka e Laylee sono simpatici
CONTRO
- Telecamera non sempre precisa
- Tecnicamente non eccelso
- Testi elementari