Poche figure condensano il senso di combattività, il futuro incerto e la sfida contro estreme avversità come il gladiatore. Ben prima di Ridley Scott e Russel Crowe, la sua essenza veniva colta dagli artisti romantici per simboleggiare proprio quella forza vitale, la violenza e il contrasto continuo con la morte che caratterizzano il personaggio con la sua ambientazione d'elezione, quell'arena costruita per enfatizzare la lotta primordiale per la sopravvivenza.
Sebbene difficilmente possa rappresentare materiale buono per gli epigrammi di Marziale, Tiny Gladiators riprende - in piccolo, come suggerisce il titolo stesso - alcune delle caratteristiche basilari del gladiatore, mettendo in scena una continua lotta per la sopravvivenza e una progressione costante del protagonista tra mille pericoli e avversari sempre più combattivi. Come spesso accade, l'epica è legata a famiglia e vendetta, con il nostro misterioso eroe alla ricerca del padre scomparso, perché evidentemente niente come il legame di sangue può giustificare un'epopea del genere. Ci troviamo dunque ad accompagnarne le lotte lungo quattro vaste ambientazioni, in un susseguirsi di scontri con nemici sempre più potenti all'interno di varie arene che si svolgono come una sorta di picchiaduro. Il controllo sul personaggio è praticamente diretto e consente di muoversi avanti e indietro sul piano bidimensionale, sferrare attacchi con l'arma o affidarsi alle varie abilità speciali, cercando di esaurire l'energia dell'avversario, con la necessità di dosare i poteri a causa delle classiche attese dei tempi di ricarica che ne inframmezzano l'utilizzo. L'interfaccia di controllo sfrutta i classici tasti virtuali sul touch screen, dunque il feeling è ben lontano dai brawler classici veri e propri, ma la foga della battaglia è comunque ben riprodotta e conduce in ogni caso a una notevole immedesimazione nei panni corazzati del guerriero.
La lunga strada del gladiatore è disseminata di battaglie anche in Tiny Gladiators
Sangue come rena
Il combattimento nell'arena è uno dei due pilastri di Tiny Gladiators, ma è poi la creazione e gestione del personaggio a rappresentare l'elemento più importante sul lungo termine, quello che costituisce il supporto e la spinta per tornare sul gioco dopo qualche partita di prova. D'altra parte la dinamica dello scontro risulta alquanto caotica, dunque l'elemento caratterizzante risulta essere la costruzione del combattente con le sue specifiche abilità.
È possibile scegliere tra varie classi di guerriero, ognuna caratterizzata da armi specifiche e diverse possibilità di evoluzione in base ad abilità, armi e armature diverse da applicare. Tutto questo si lega alla classica meccanica della progressione costante del personaggio, con relativo "grind" a giustificare il ritorno continuo all'arena e ai livelli già giocati per incrementare l'esperienza e i punti abilità da assegnare per diventare sempre più forti. Trattandosi di un free-to-play, in questo meccanismo si incastra perfettamente il sistema di monetizzazione con microtransazioni, non eccessivamente esoso ma comunque ben presente, anche sotto forma di pubblicità invasive da guardare per poter ottenere bonus oltre all'acquisto diretto di gemme da spendere in miglioramenti. Nulla di diverso da quanto ormai ben stabilito nel mercato mobile, ma chi non riesce ad apprezzare queste soluzioni potrebbe trovare decisamente fastidiosa l'intera impostazione di Tiny Gladiators. Per ovviare all'inevitabile monotonia della vita nell'arena, il gioco propone diverse modalità che ravvivano alquanto l'esperienza, con il multiplayer online nell'arena globale e anche una modalità di resistenza in una Survival Tower. La caratterizzazione grafica è sicuramente originale nel suo essere così grottesco, ma nel suo stile un po' grezzo potrebbe non incontrare i gusti di chi cerca soluzioni più raffinate.
Conclusioni
Nonostante non presenti elementi particolarmente originali in nessun comparto, l'amalgama d'insieme di Tiny Gladiators funziona a dovere. L'alternanza tra l'azione forsennata, quasi da button masher, all'interno delle arene e il lungo processo di evoluzione e miglioramento del personaggio rende l'esperienza bilanciata su entrambi i fronti, impegnando il giocatore sia nell'azione che nella raccolta di upgrade e punti esperienza. I controlli a schermo, come di consueto, non sono proprio il massimo comfort, così come lo stile grafico potrebbe non piacere proprio a tutti, ma al di là di questi difetti e di una monotonia di fondo data dall'impegno quasi ossessivo sul grinding e la progressione del combattente è facile anche farsi prendere dal solito meccanismo ruolistico/competitivo.
PRO
- Buon bilanciamento tra azione e gestione del personaggio
- Presenza di varie modalità di gioco tra singolo e multiplayer
- È facile farsi prendere dal meccanismo dell'evoluzione
CONTRO
- Piuttosto confusionario nelle sezioni action
- Le microtransazioni ci sono ed emergono nel tempo
- Stile grafico anche troppo sgraziato