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Syberia III, recensione

Syberia III è il sequel che temevi di una serie che non aveva bisogno di sequel

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   25/04/2017
Syberia 3
Syberia 3
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Quando fu annunciato Syberia III in molti si chiesero che senso avesse dare un seguito a una mini serie compiuta sia a livello di trama che a livello artistico. Benoit Sokal, il fumettista autore del personaggio e direttore artistico della serie, era stato abbastanza chiaro in merito e dopo la seconda avventura con protagonista l'avvocatessa Kate Walker, che era legata indissolubilmente alla prima, si era dedicato a Paradise e Sinking Island, due avventure grafiche di buona qualità ma di scarso successo. Forse è proprio nelle difficoltà di far quadrare i conti incontrate nel post Syberia che si trova la giustificazionedi un seguito che le tenta tutte per farsi apprezzare, ma riesce spesso a farsi odiare.

Syberia III sarà sui livelli dei due episodi precedenti? Scopritelo nella nostra recensione!

Kate Walker

Syberia III si apre con una Kate Walker svenuta in mezzo alla neve che viene salvata dalla tribù degli youkol. L'avvocatessa, già protagonista del viaggio nel sogno di Hans Voralberg (narrato nei primi due episodi), è in punto di morte e viene portata in una clinica dove, quando riprende conoscenza, si trova prigioniera di alcuni loschi figuri le cui mire non sono chiare.

Alcuni luoghi sono davvero ben descritti
Alcuni luoghi sono davvero ben descritti

Da qui inizia il suo viaggio per la libertà prima, quindi per aiutare gli youkol con la migrazione degli struzzi delle nevi (poi diventerà anche altro, ma non vi vogliamo anticipare nulla). Se considerassimo Syberia III solo dal punto di vista narrativo ci sarebbe solo da convenire che ci troviamo di fronte a un ottimo titolo. Sokal non ha perso la sua capacità di descrivere mondi affascinati e riccamente caratterizzati (ad esempio il mercato degli youkol è un piccolo capolavoro) e ha diretto l'intero titolo con grande sapienza, nonostante alcuni cali nella qualità della sceneggiatura, in particolare con alcuni personaggi secondari, e nonostante gli evidenti limiti tecnici, figli questi ultimi di una produzione non certo da tripla A. Kate Walker è ancora un personaggio credibile e affascinante, tormentata ma forte e capace di cavarsela usando la sua intelligenza anche nelle situazioni più complicate. Anche se consideriamo i puzzle Syberia III si difende abbastanza bene. Alcuni accusano il gioco di essere troppo facile, ma in verità la difficoltà ci è sembrata in linea con quella dei primi due episodi, che non sono diventati certo famosi per essere insormontabili. Come ogni avventura grafica che si rispetti ci sono oggetti da raccogliere e da usare con altri oggetti. Ci sono anche numerosi puzzle meccanici: ad esempio in una circostanza bisogna allineare una chiave con una serratura girando delle rotelle, mentre in un'altra bisogna manipolare delle chiuse per filtrare l'acqua di un fiume. Insomma, una buona storia, dei puzzle non difficili ma interessanti e una protagonista affascinante, cosa può volere di più un appassionato del genere? Purtroppo fin qui abbiamo descritto il meglio di Syberia III, che viene rovinato da una realizzazione complessiva problematica.

Interfaccia e sistemi di controllo

Syberia III sembra spesso non sapere cosa vuole essere. Probabilmente è stato progettato come un'avventura punta e clicca classica, ma la necessità di renderlo giocabile con un controller ha portato alla creazione di un'interfaccia Frankenstein che si lascia odiare dall'inizio fino alla fine dell'avventura (ci abbiamo messo poco più di dodici ore per concluderla).

Ciao, sono un'interfaccia irritante
Ciao, sono un'interfaccia irritante

Microids consiglia di usare un controller, ma in realtà anche questa non è una soluzione completamente soddisfacente. Ma cerchiamo di spiegarci. Il giocatore controlla direttamente Kate Walker con i tasti WASD (o con lo stick analogico di sinistra). I movimenti dell'avvocatessa sono relativi alla telecamera che inquadra l'azione e mutano di conseguenza. Fin qui niente di drammatico, anche se negli ambienti più piccoli il rischio di confondersi c'è sempre, soprattutto quando la telecamera decide di fare le bizze rallentando magari il cambio d'inquadratura. L'intero sistema diventa però estremamente macchinoso quando si scopre che Kate può vedere solo gli oggetti interattivi che ha di fronte e che, nel caso ce ne sia più di uno, bisogna selezionarli con piccoli spostamenti o con la rotazione dell'inquadratura. Quest'ultima non dà sempre il risultato sperato, quindi non fateci troppo affidamento. Ma diciamo di più: non contenti di questo macigno, gli sviluppatori ci hanno aggiunto delle icone per eseguire le diverse azioni che diminuiscono ancora l'intuitività di quello che si sta facendo e rendono alcuni frangenti un po' confusi. Purtroppo anche dopo aver padroneggiato l'interfaccia, il suo peso si fa sentire, perché alcune azioni riescono meglio con il controller, mentre altre con mouse e tastiera (ad esempio la gestione dei puzzle meccanici). Il risultato è che abbiamo giocato in modo schizofrenico, alternando i due sistemai a seconda delle situazione.

La serie Syberia

La serie Syberia è formata da altri due episodi, il primo uscito nel 2002, mentre il secondo nel 2004. A differenza di Syberia III, che racconta una storia autonoma, i primi due erano intrecciati e andavano giocati in sequenza per essere goduti appieno. Si trattava di due avventure grafiche classiche, stile Sierra o LucasArts, caratterizzate da splendidi scenari disegnati a mano da Benoit Sokal. Recuperateli, se potete.

Rifiniture

Kate stava per fare una finaccia
Kate stava per fare una finaccia

Syberia III ha altri problemi evidenti, in particolare nelle rifiniture. Ad esempio il labiale è sincronizzato solo con il doppiaggio francese e non con quello inglese (l'italiano c'è solo nei sottotitoli), l'ottimizzazione non è eccezionale (pare che la colpa dei rallentamenti sia Denuvo, ma non possiamo confermarlo), alcune scene non sono inquadrate al meglio e alcune situazioni non sono sincronizzate come dovrebbero. In che senso? Be', se parlo con un dato personaggio di qualcosa, poi Kate non dovrebbe chiedersi dove si trova se altri personaggi le consigliano di andarci a parlare (e questo è giusto un esempio). Quelli elencati in questo paragrafo sono problemi piccoli, magari ininfluenti per molti, ma che se mettiamo tutti insieme e sommiamo alla tragica interfaccia, danno un'impressione decisamente negativa. È vero che il lato narrativo, arricchito dalla magnifica colonna sonora composta da Inon Zur, che merita di essere ascoltata anche fuori dal gioco, aiuta a sorvolare e che si viene comunque coinvolti al punto da voler arrivare alla fine a prescindere, ma non è comunque una scusante per tutto il resto. Insomma, è davvero impossibile non notare che durante lo sviluppo qualcosa non è andato come doveva. Certo, sarebbe davvero un peccato se comunque il tanto di buono che Syberia III ha da offrire fosse offuscato da tutto il resto. In fondo stiamo comunque parlando di un viaggio da sogno.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i7-4770
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
  • Sistema operativo Windows 10

Requisiti minimi

  • Sistema operativo Windows 7+ 64bit
  • Processore Intel Core i3
  • 4 GB di RAM
  • Scheda video AMD R7 260X - Nvidia GTX 550 Ti 2GB
  • 45 GB di spazio su Hard Disk
  • DirectX 11

Requisiti consigliati

  • Processore Intel Core i5
  • 8 GB di RAM
  • Scheda video Nvidia GTX 960 2 GB

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, GoG, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 39,99 €
Multiplayer.it
6.5
Lettori (27)
6.7
Il tuo voto

Syberia III manca di rifiniture e manca anche di alcune delle qualità dei primi due capitoli, in particolare nella scrittura qui meno ispirata. Alcuni bei momenti ci sono, Kate Walker è sempre meravigliosa, la colonna sonora di Inon Zur è una delle più belle ascoltate negli ultimi tempi, ma il senso di seguito forzato più dagli eventi che dall'ispirazione è davvero forte e, nonostante la direzione di Sokal sia visibile nell'intero racconto, l'impressione generale è quella di una produzione estremamente difficoltosa e combattuta, che si riflette soprattutto nell'interfaccia, una delle peggiori sperimentate in un'avventura grafica negli ultimi anni, e in alcuni piccoli dettagli, come la diacronia di alcuni testi rispetto agli eventi di gioco. Insomma, sembra che con i mesi ci sia stato un grosso lavorio per provare ad aggiustare la rotta, ma il risultato lascia comunque a desiderare. Comunque, chi ha amato i primi due Syberia dovrebbe provare anche questo terzo episodio. Chi invece non li conosce, farebbe meglio a provare prima quelli e lasciarsi incantare dalla loro eccellenza, evitando di pensare a Syberia III.

PRO

  • Atmosfera in linea con quella dei primi due episodi
  • Colonna sonora eccezionale
  • Kate Walker è ancora un personaggio affascinante

CONTRO

  • L'interfaccia andrebbe rivista
  • Problemi tecnici assortiti
  • Andava rifinito meglio