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Welcome to the Jam

Saber Interactive raccoglie l'eredità spirituale di NBA Jam con un gioco di basket arcade assolutamente "On fire!"

RECENSIONE di Vincenzo Lettera   —   12/05/2017
NBA Playgrounds
NBA Playgrounds
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Bastano un crossover, un passaggio e un tiro a canestro per capire dov'è il fascino di NBA Playgrounds, un gioco di basket arcade che solletica e soddisfa il prurito di chi da anni è rimasto orfano di NBA Jam e NBA Hang Time. Con la serie NBA2K, o gli ultimi, dimenticabili, tentativi di rilanciare NBA Live, il binomio videogiochi e basket è diventato sempre più sinonimo di simulazione sportiva, con un'attenzione certosina rivolta alla gestione della squadra e alla pianificazione di ogni azione, offensiva o difensiva che sia. Sviluppato da Saber Interactive, NBA Playgrounds cambia registro e si presenta come una via di mezzo tra NBA Jam e NBA Street, con l'asticella che tende più verso la demenzialità e l'esagerazione del primo. È un arcade due-contro-due, che ricrea l'esperienza leggera ed esagerata tipica dei giochi anni 90 pur ammodernandola in un modo che EA non è riuscita a fare con i recenti porting di NBA Jam.

NBA Playgrounds ha quell'approccio leggero, divertente ed esagerato che mancava ai fan del basket

Boom ShakaLaka!

Una delle principali differenze con gli altri titoli sull'NBA, Playgrounds la sbatte in faccia appena si avvia il gioco la prima volta. Sbustando tre pacchetti contenenti cinque "figurine" a caso, si sbloccano i primi giocatori con cui è possibile comporre la propria squadra. Anziché avere un roster disponibile per intero fin dall'inizio, NBA Playgrounds permette di accedere a una selezione sempre crescente di atleti via via che si ricevono pacchetti. Fortunatamente si tratta di un sistema diverso da quello adottato da EA con l'Ultimate Team di FIFA: le bustine si ottengono infatti accumulando punti esperienza, salendo di livello e portando a termine i tornei, non c'è ombra di microtransazioni e gli stessi sviluppatori hanno promesso che future aggiunte al roster arriveranno sotto forma di aggiornamenti gratuiti.

Welcome to the Jam

Al momento è comunque possibile sbloccare oltre 150 atleti, da nomi attuali come LeBron James, Stephen Curry e Kevin Durant fino a ex campioni del calibro di Magic Johnson e Allen Iverson. È un modo semplice e furbo per stimolare a giocare e rigiocare le (poche) modalità disponibili, ma questo non vuol dire che sia un sistema privo di difetti: trasformare gli atleti in figurine di diversa rarità, ottenibili solo salendo di livello, vuol dire che più si va avanti e più lentamente si ricevono bustine, mentre aumentano le probabilità di trovare dei doppioni e si rischia di passare decine di ore senza mai ottenere quella carta di Shaquille O'Neal che il vostro amico ha beccato nella sua prima bustina. Lo stile caricaturale degli atleti dovrebbe essere un indizio di quanto NBA Playgrounds si prenda poco sul serio, ma è quando si scende in campo che il gioco sfoggia tutta la sua eccentrica personalità. Tra elevazioni esagerate, schiacciate al rallentatore e crossover acrobatici, l'esperienza ricorda sia in attacco che in difesa le azzuffate a NBA Jam. Il limite dei 12 secondi per azione (a differenza dei 24 tradizionali) impone un ritmo più serrato e scambi più veloci, mentre l'assenza di falli rende il gioco molto fisico e aggressivo. L'iconico "on fire" di NBA Jam viene rimpiazzato da un sistema di power-up casuali che si attivano riempiendo un indicatore: ce n'è uno che permette di eseguire un tiro infallibile, un altro che raddoppia i punti che si ottengono schiacciando, un altro ancora che fa correre senza affaticarsi. Prevedibilmente, qualsiasi azione è accompagnata dal commento di un telecronista esaltato, che ha alcune uscite divertenti (finendo a volte per sfondare la quarta parete e insultare direttamente il giocatore) ma a cui manca un tormentone à la BoomShakaLaka.

Welcome to the Jam

NBA Playgrounds non si limita però a replicare l'approccio disimpegnato e leggero della serie Electronic Arts, e anzi ci mette del suo per rendere ogni partita più impegnativa e interessante. Correre, eseguire crossover, tirare o provare a rubare palla sono tutte azioni che consumano momentaneamente energia: spingere un avversario ha buone probabilità di fargli perdere palla, ma allo stesso tempo può lasciare il giocatore senza fiato e incapace di creare un'azione da canestro. Come se non bastasse, il tempismo richiesto affinché il tiro vada a segno è molto severo, con una finestra di esecuzione così stretta che quasi stona con la natura arcade del gioco. Piazzare un canestro è ovviamente più o meno facile anche in base alle statistiche dell'atleta, ma in generale ci vuole un po' di pratica prima di eseguire tiri perfetti con una certa frequenza. Una volta fatto pratica nella modalità Esibizione e portato a termine i sei tornei disponibili non resta altro da fare se non sfidare altri giocatori in multiplayer. Peccato però che, mentre l'esperienza in locale fino a quattro amici funzioni alla grande, online è possibile competere solo contro un altro giocatore scelto a caso attraverso un semplice sistema di matchmaking. Non è possibile (almeno per ora) giocare con degli amici, organizzare piccoli tornei o anche solo personalizzare una partita modificandone tempo e power-up.

Mismatch per Switch

Nonostante abbiamo provato NBA Playgrounds principalmente su PC, qualche partita con la versione per Switch ha reso subito evidente il disimpegno con cui gli sviluppatori di Saber Interactive hanno portato il gioco sulla neonata console Nintendo. Il valore aggiunto dato dalla possibilità di giocare fuori casa o lontano dalla TV si porta dietro tanti compromessi da un punto di vista tecnico. I tempi di caricamento sfiorano (e in certi casi superano) il minuto, l'esperienza è generalmente meno fluida e sullo sfondo si nota un numero inferiore di spettatori o di dettagli. I personaggi perdono le ombre, hanno una risoluzione decisamente più bassa, e il risultato è un colpo d'occhio più smorto rispetto alle controparti per PC e console. Aggiungete una vibrazione fastidiosamente forte e non disattivabile (se non dalle impostazioni di sistema della console), e il fatto che la modalità online non è presente al lancio e sarà aggiunta solo in un secondo momento. Lo scorso mese, Noriaki Shinoyama, engineer di Epic Games Japan, ha affermato che per portare un gioco realizzato con Unreal Engine 4 su Nintendo Switch "gli sviluppatori devono semplicemente premere un tasto". Ecco, non vorremmo che questo "tasto miracoloso" faccia dimenticare, come in questo caso, l'importanza di ottimizzare una conversione.

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Multiplayer.it
7.8
Lettori (23)
7.4
Il tuo voto

Per il futuro di NBA Playgrounds, il team di sviluppo ha promesso altre opzioni per il multiplayer, ulteriori campi da gioco e nuovi atleti che andranno ad arricchire il roster (Giannis, Kemba Walker e Larry Bird sono solo alcuni dei tanti assenti). Quanto (e quando) verrà effettivamente concretizzato resta tutto da vedere, ma già così Playgrounds riesce nel suo tentativo di raccogliere la palla lasciata cadere da NBA Jam, incespicando sotto canestro ma riuscendo lo stesso a eseguire un fiammeggiante slam dunk.

PRO

  • Gameplay divertente e sopra le righe
  • Memorabile in multiplayer locale
  • Gli atleti sprizzano personalità

CONTRO

  • Meccanica di tiro severa e poco chiara
  • Sistema di bustine imperfetto
  • Povero di modalità e contenuti