Come già scritto in passato, i walking simulator, o avventure narrative in prima persona, non sono semplici da realizzare. Basta pochissimo per rovinarli. È un genere così minimalista e fragile nelle meccaniche da rischiare il collasso a ogni intervento fuori posto. Per capire cosa vogliamo dire, provate ad appiccicare un angelo barocco in un quadro astratto di Mondrian e poi sappiateci dire. Sembrerà paradossale, dato che stiamo comunque parlando di videogiochi, ma opere che vivono completamente di messa in scena non possono permettersi delle meccaniche che li intralcino. The Chinese Room, Campo Santo, Tale of Tales, Giant Squid e altri lo hanno capito, chi più, chi meno, Act 3 Games invece si è fatta prendere dall'ansia di camuffare in qualche modo The Fidelio Incident da videogioco e ha finito per indebolirlo nella sua essenza. Il titolo fa ovviamente riferimento all'opera teatrale di Beethoven, citata direttamente all'interno dell'avventura, e alla quale si deve il nome della moglie del protagonista, Leonore. Se vogliamo tra i due Fidelio c'è anche una comunanza di tematiche, dato che in entrambi c'è una moglie che si dedica anima e corpo al marito, sacrificandosi per il suo bene. Le storie raccontate, invece, sono molto differenti.
Il ghiaccio dentro
The Fidelio Incident inizia con un incidente aereo. Leonore e suo marito Stanley stanno sorvolando le coste dell'Islanda quando il velivolo si spezza letteralmente in volo e i due si trovano sbalzati su un'isola ghiacciata. Ripresi i sensi, Stanley, di cui il giocatore abbraccerà il punto di vista per l'intero gioco, si metterà alla ricerca della donna, scoprendo che si trova da qualche parte sull'isola incastrata sotto le lamiere. Non sappiamo come arrivare da lei, ma abbiamo un punto di riferimento che ci dà la donna stessa, contattata tramite smartphone: del fumo nero. Qui arriva anche la prima meccanica di gioco che "spezza" la passeggiata. Leonore dice a Stanley di recuperare le pagine del suo diario sparse tra i rottami. La donna non vuole rischiare che vengano ritrovate da altri per non svelare la loro identità. Avrete già capito che è solo leggendo il diario che si arriverà a capire la vera storia di Stanley e Leonore. Trovare le pagine è molto facile: basta seguire il fumo. I pezzi dell'aeroplano esploso hanno infatti formato dei piccoli roghi che emettono del fumo bianco o nero e che sono ben visibili da lontano. Raggiungere i roghi non serve però solo a scoprire pezzi della storia della coppia, ma anche a far riscaldare Stanley, che se abbandonato per troppo tempo alle rigidità islandesi rischia di morire per ipotermia, con il classico effetto ghiaccio che riempie mano a mano lo schermo. Dov'è il problema, vi starete chiedendo? Be', andare in cerca dei roghi finisce per pesare sulla meccanica principale del gioco, ossia l'esplorazione, rallentandola oltre il dovuto.
Temi e problemi
Camminare in The Fidelio Incident non è interessante come dovrebbe. Lo scenario non è stato caricato dei profondi significati di un Dear Esther o di un The Town of Light, né della bellezza ammaliante di un Abzû, né della forza metanarrativa di un The Beginner's Guide. Certo, è particolare il fatto che le diverse zone dell'isola siano legate alle quattro fasi dell'ipotermia e, se vogliamo, il gelo imperante è un'allegoria della condizione della coppia, ma è tutto qui. Oltretutto dovere andare a caccia di foglietti spezza un po' anche la tensione narrativa: ma come, c'è la nostra amata signora che sta seriamente rischiando di morire e noi perdiamo tempo saltando da una fumata nera all'altra? Fortunatamente nella seconda parte del gioco c'è una ripresa.
I roghi da raggiungere si fanno più vicini, lo scenario si fa più visionario e creativo, i pochi puzzle diventano leggermente più interessanti (in genere chiedono di trovare un qualche oggetto o di girare delle manopole) e la storia scritta sul diario prende consistenza, facendoci piombare di peso dentro problematiche come il terrorismo (si parla di quello irlandese della seconda metà del secolo scorso), la fiducia in se stessi, il rapporto con i genitori, l'amore e altro. Fortunatamente al racconto scritto si affiancano alcune sequenze oniriche che danno forza allo stato d'animo di Stanley e fanno capire il dramma che sta vivendo e perché deciderà di concluderlo in un certo modo. Peccato per l'abuso di cliché che connotano la vicenda in modo fortemente retorico e personale, senza renderci il peso di ciò che è stato quel momento storico per l'Irlanda del Nord. Non che manchi di drammaticità, fortunatamente, ma alcune soluzioni narrative sono fin troppo abusate per poter colpire davvero.
Considerazioni sparse
Insomma, in The Fidelio Incident si cammina, si raccolgono pochi oggetti che vengono utilizzati in modo automatico quando necessario e ci si strugge per la sorte di Leonore, sia parlandole al telefono, sia leggendo i pezzi del suo diario. Per completare l'avventura ci vogliono circa due ore (facendo davvero tutto), che sono in linea con la durata media dei walking simulator. In fondo chi ama il genere non è molto interessato a questo aspetto, come non è molto interessato a sentire parlare di grafica, cui facciamo solo un breve accenno.
The Fidelio Incident è mosso da Unreal Engine 4 e, nei limiti dello scenario (un'isola deserta innevata), fa bene il suo lavoro. Comunque non aspettatevi meraviglie tecniche, anche se alcuni luoghi sono ben fatti dal punto di vista stilistico e rendono molto bene. Il gioco dà infatti il meglio di sé durante le "visioni" del protagonista, evidentemente le sezioni più curate. Vi segnaliamo anche l'ottima colonna sonora di Michael Krikorian, che ha manipolato alcuni brani del Fidelio adattandoli alle atmosfere dell'isola e agli stati d'anima di Stanley e ha composto altri brani seguendo lo stesso stile.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7-4770
- 16 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
- Sistema operativo Windows 10
Requisiti minimi
- Sistema operativo Windows 7 o superiore a 64bit
- Processore Intel Core i3 2.00 Ghz o AMD equivalente
- 6 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA Geforce 680GTX o superiore
- 11 GB di spazio su Hard Disk
Conclusioni
The Fidelio Incident ci ha lasciato un sapore amarissimo in bocca. Speravamo di trovarci di fronte a un titolo profondo e affascinante, ma la verità è che è riuscito solo a metà per via dei numerosi problemi descritti nella recensione. In particolare la meccanica di ricerca delle pagine del diario della moglie del protagonista è gestita male, ma anche gli stessi puzzle sono per la gran parte superflui, tanto da sembrare dei riempiti (strano per un gioco che dura due ore). Insomma, qualcuno lo apprezzerà, ma va detto che c'è di molto meglio tra i walking simulator.
PRO
- La storia è interessante
- Alcune zone sono ben fatte stilisticamente
CONTRO
- Le meccaniche distraggono, più che arricchire
- Molti cliché