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La nostra recensione di Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy

Il marsupiale più famoso dei videogiochi torna su PlayStation 4 con le prime tre avventure della saga completamente restaurate

RECENSIONE di Giordana Moroni   —   29/06/2017
Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy
Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy
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Chiudete gli occhi e ripensate al passato. Siete davanti alla vostra PlayStation in un caldo pomeriggio estivo e avete voglia di farvi una bella partita a Crash Bandicoot: afferrate quindi prima la Memory Card che trovate a portata di mano e la infilate nello slot di salvataggio, dandole ovviamente una bella soffiata, inserite il disco e accendete la console. Non sentite un brivido lungo la schiena quando ci ripensate? Dall'uscita del primo Crash Bandicoot, sviluppato da una semi sconosciuta Naughty Dog, sono passati ben 21 anni e dopo un'avventura piena di alti e bassi quanto un ottovolante tutti i fan di Crash avevano perso pian piano la speranza, convinti che il marsupiale e la sua banda di amici non sarebbero più tornati a tener loro compagnia. Inaspettatamente però Activision ha esaudito i loro sogni affidando al team Vicarious Visions il compito di riportare su PlayStation 4 i primi indimenticabili capitoli dedicati alla mascotte Sony. Che Activision nutrisse una certa fiducia nello studio di sviluppo era abbastanza logico, del resto Vicarious è particolarmente vicino al produttore americano poiché responsabile del franchise di Skylanders e nel corso degli anni ha avuto più volte a che fare con Crash, ma il lavoro fatto con la N. Sane Trilogy è qualcosa di davvero ammirevole; un po' ce l'aspettavamo dopo averlo visto in azione qualche mese fa a Londra ma per essere davvero apprezzato va giocato nella sua interezza, tutto d'un fiato.

La nostra recensione di Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy

1, 2, 3… Crash!

La trilogia contiene i primi tre capitoli della saga del marsupiale arancione: Crash Bandicoot, Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back e Crash Bandicoot: Warped. Dopo una breve introduzione animata, in puro stile Crash (e un caricamento un po' lunghetto che ricorda davvero i tempi d'attesa della prima PlayStation), si ha accesso alla schermata iniziale del gioco dove potremo selezionare i tre titoli, scegliendo se iniziare una nuova partita o continuarne eventualmente una già iniziata senza aver nessun tipo di limitazione e partendo dal nostro preferito. Per alcuni di voi saranno ovvietà ma visto che sono passati più di due decenni è bene fare un rapido ripassino. Crash è un platform 3D dove lo scopo del gioco è semplicemente arrivare alla fine dei vari livelli, raccogliendo lungo il cammino casse piene di frutti colorati: spaccando tutte le casse si conquistano gemme collezionabili e all'interno delle casse, a loro volta, sono racchiusi i frutti Wumpa. Ogni 100 frutti si conquista un 1-up e ogni volta che si muore se ne perde uno. Si procede così, superando livelli, conquistando collezionabili, esplorando aree bonus e sconfiggendo ogni tot dei boss di fine area.

La nostra recensione di Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy

Interfaccia e comandi sono rimasti invariati rispetto al passato: le vite sono visibili nell'angolo in alto a destra mentre dalla parte opposta abbiamo il contatore dei Wumpa, al centro poi il numero delle casse spaccate e quelle totali. Con X si salta, con il quadrato si esegue l'attacco a giravolta e per muovere Crash si può usare sia l'analogico sinistro che la croce direzionale; tra il '96 e il '98, con i seguiti, sono state aggiunte molte altre abilità al marsupiale, come l'attacco ad area e il doppio salto, tutte disponibili nelle relative avventure e illustrate dai tutorial. È presente qualche piccola differenza rispetto al passato ma siamo di fronte a delle estensioni più che modifiche: i tre capitoli infatti mantengono la loro struttura nativa con tanto di zone bonus, percorsi segreti e collezionabili sparsi presentando però una certa uniformità in termini di contenuti. Parliamo quindi della presenza delle prove a tempo in tutti e tre gli episodi, alla quale si aggiunge la possibilità di giocare alcuni livelli con la sorellina di Crash, Coco, anche al di fuori di Warped. Per i giocatori meno esperti (o semplicemente arrugginiti!) sono stati introdotti dei suggerimenti durante la schermata di caricamento di ogni livello.

Trofei PlayStation 4

I trofei PlayStation della N. Sane Trilogy sono più di 70 e suddivisi per episodi, in modo che ogni capitolo abbia la sua collezione di obiettivi con relativo trofeo di platino. La durata media del titolo sommando i tre episodi è davvero molto variabile perché dipende da quanta confidenza avrete e da quanti trofei vorrete conquistare. Per noi la durata complessiva delle tre avventure è stata di circa 12 ore al netto dei collezionabili: se vorrete tutte le gemme e le reliquie ci metterete molto di più!

Guarda come sono peloso

Anche il menù di pausa rimane estremamente asciutto fornendo un pannello riassuntivo sulla percentuale di gioco completata. Non si potrà agire direttamente sul setting grafico: il titolo rimane fisso a 30 frame al secondo sia su PlayStation 4 che su Pro e le uniche opzioni disponibili per lo schermo sono l'inversione degli assi per il controllo dei veicoli laddove previsti dal gioco e nulla più; se vi aspettavate quindi di poter giocare nella veste grafica originale ci tocca deludervi ma il motivo è presto spiegato. Come vi avevamo già raccontato nel nostro ultimo provato, gli sviluppatori hanno lavorato su questi tre giochi completamente da zero, utilizzando come riferimento solo le proporzioni del personaggio rispetto all'ambiente di gioco, ricostruendo così ogni singolo oggetto e animazione. Da questo punto di vista il lavoro svolto è davvero impressionate perché la cura per il dettaglio non è stata solo dedicata agli stretti livelli a corridoio e agli elementi al loro interno ma va ben oltre, si estende, eliminando quella separazione grafica tra l'area di gioco e il paesaggio. A fare la differenza sono senza dubbio i numerosi effetti grafici, in particolare quelli di luce e acqua: il riverbero del sole sulle superfici, il riflesso delle lastre di ghiaccio o la pioggia battente sono solo alcuni dei tantissimi dettagli aggiunti per l'occasione. Anche i personaggi hanno affrontato un importante restyling pur mantenendo il loro look originale. Il risultato complessivo è una vera gioia per il giocatore ma allo stesso tempo risulta essere un po' straniante per chi conosce a menadito i vecchi titoli, specialmente se si ascolta la N. Sane Trilogy con attenzione: il temi principali dei livelli sono stati tutti ricomposti in alta definizione ma gli effetti sonori, come il rumore delle casse, dei Wumpa o della maschera Aku-Aku, sono davvero indistinguibili da quelli originali.

Difficoltà vecchia scuola

Per comprendere davvero l'impatto del gioco bisogna scendere un po' più nel dettaglio e sviscerare i tre capitoli con attenzione. Quando affermiamo che i tre giochi sono davvero quelli di vent'anni fa non lo diciamo con leggerezza: scommettiamo che ognuno di voi conserva il ricordo di un livello particolarmente odiato, di una sfida a tempo impossibile o di una maledetta cassa nascosta che avete trovato solo dopo aver fatto su e giù dalla zona bonus almeno una decina di volte... Se vent'anni fa avete vissuto queste difficoltà preparatevi perché sono ancora lì che vi aspettano, con la differenza che nel frattempo tutti abbiamo giocato per vent'anni a videogiochi che ci hanno illuso di essere difficili. A meno che non vi siate esercitati (o siate quel tipo di giocatore autolesion... volevamo dire hardcore), vi accorgerete riprendendo in mano il pad che lo smalto della gioventù è un po' scalfito e almeno una volta esclamerete tra di voi "ma davvero era così difficile?". Per essere affrontata seriamente, la N. Sane Trilogy richiede gli stessi riflessi e la stessa concentrazione impiegati per portare a termine i giochi originali, una performance particolarmente estenuante per tutti i giocatori moderni un po' distratti. La difficoltà offerta dalla trilogia si estende come in passato su diversi piani perché oltre a non abbassare mai la guardia, dovremo scovare i bonus dei vari giochi, rifare più volte un livello per accedere alla sua zona segreta, cimentarci in ostiche sessioni di backtracking e capire il giusto ordine in cui rompere un gruppo di casse quasi fosse un piccolo puzzle.

Fatto con amore

Non sarebbe stato meglio semplificare un po' le dinamiche di gioco, rendendo i tre capitoli più frendly e aprendosi magari ad un nuovo pubblico? Per noi la risposta è no, Vicarious Visions ha preso la decisione giusta, elaborando il tutto con un'eleganza davvero inaspettata. Se fossimo di fronte ad un vero e proprio ritorno di Crash Bandicoot e avessimo quindi per le mani un gioco totalmente inedito allora sì, avrebbero dovuto assolutamente rivedere buona parte delle meccaniche di gioco; il genere nel corso degli anni ha conosciuto un forte declino e anche se qualcuno timidamente sta cercando di riabituare i giocatori ai platform 3D, è difficile nel mercato attuale separare concettualmente il genere da quella folta schiera di giochi per bambini, dove per altro Skylanders è forse il massimo esponente. Sia chiaro, La N. Sane Trilogy è a portata di tutti, semplicemente è un tipo di gioco diverso dai gusti contemporanei e l'approccio adottato dagli sviluppatori è quello giusto perché nonostante la collezione sia stata creata da zero, Crash è e Crash rimane: questa trilogia non poteva essere qualcosa di diverso, doveva rimanere così com'è sempre stata anche se, va detto, in certi momenti la puzza di muffa si sente.

La nostra recensione di Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy

Ciò che però il team di sviluppo ha realizzato va ben oltre le più rosee aspettative perché stiamo parlando di un remake praticamente perfetto ma creato inizialmente da uno sviluppatore diverso. Vicarious Visions non solo si è trovata tra le mani una bomba pronta a esplodere al minimo sbaglio nel maneggiarla ma ha dovuto farlo raccogliendo l'eredità di uno studio di sviluppo che nel frattempo ha collezionato così tanti successi da diventare praticamente intoccabile... visto che muovere oggi una timida critica a Naughty Dog equivale automaticamente all'impiccagione su pubblica piazza. Eppure Vicarious ha dimostrato di essere ampiamente all'altezza della situazione, lavorando in modo così certosino da enfatizzare le sfumature dei tre capitoli; per quanto lo sviluppatore abbia leggermente uniformato i titoli sotto alcuni aspetti, giocare al primo capitolo non è come giocare al secondo o a Warped. Il primo è sensibilmente più legnoso, il secondo si "lascia giocare" con meno resistenza e il terzo acquisisce quella fluidità che Naughty Dog gli ha conferito dopo aver fatto un po' d'esperienza.

Non solo si vede la crescita che la saga ha vissuto sequel dopo sequel ma, pad alla mano, si percepisce persino l'esperienza e la confidenza che la stessa Naughty Dog ha perfezionato nei primi anni d'esordio. Ovviamente da bestie nostalgiche quali siamo ci saremmo accontentati di molto meno, anche un lavoro più grossolano ci sarebbe andato comunque bene perché si sa, quando la crisi d'astinenza chiama e la disperazione cresce ci si adatta a qualsiasi cosa, però di fronte ad un lavoro così minuzioso non si può che porgere i dovuti complimenti. Sarebbe ardito dire che Vicarious Visions con la sua N. Sane Trilogy ha ridefinito gli standard per le remastered ma senza dubbio ha dimostrato che il talento di uno studio di sviluppo non è esclusivamente innato ma passa anche attraverso un duro lavoro di analisi e ricerca fino a che non si trova il giusto equilibrio tra elaborazione personale e memoria passata. Tutto questo per dire: ora vogliamo Crash Team Racing.

Conclusioni

Digital Delivery PlayStation Store
Prezzo 39.90 €
Multiplayer.it
9.0
Lettori (330)
9.0
Il tuo voto

Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy è senza dubbio una delle raccolte più riuscite degli ultimi anni. Definirla semplicemente "remastered" è riduttivo visto il lavoro svolto dal team di sviluppo: i primi tre capitoli della saga di Crash Bandicoot riscoprono uno splendore grafico che negli anni novanta le tecnologie del tempo non hanno saputo regalargli, riportando così su PlayStation 4 quelle sfide che tanto ci hanno fatto penare in passato e aggiungendo per l'occasione una serie di contenuti inediti. La cura prestata da Vicarious Visions nella realizzazione della collana non nasconde il fatto che le meccaniche di gioco e il feedback dei comandi sono ormai stantii, ma non avremmo voluto niente di diverso. Un bel tuffo nel passato senza compromessi.

PRO

  • Fedeltà elevatissima: 100% Crash
  • Scelte coerenti dello sviluppatore
  • Grafica mozzafiato...

CONTRO

  • ...ma fissa a 30 frame al secondo
  • Un ipotetico reboot richiederebbe un lavoro diverso