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Tale padre, tale figlia

Il professor Layton lascia il palco alla figlia, ma la sostanza non cambia

RECENSIONE di Andrea Palmisano   —   26/07/2017
Layton's Mystery Journey: Katrielle e il Complotto dei Milionari
Layton's Mystery Journey: Katrielle e il Complotto dei Milionari
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Per l'utenza Nintendo non c'è alcun bisogno di introdurre un nuovo capitolo di Layton, visto che dal 2008 i sei capitoli della serie principale più il crossover con Phoenix Wright hanno rappresentato una delle punte di diamante dell'offerta esclusiva presente sui portatili della casa di Kyoto, dapprima su Nintendo DS e poi su Nintendo 3DS. La migrazione di parte dell'utenza su smart device e la contemporanea (e direttamente collegata) crisi degli handheld da videgiochi in senso stretto hanno giocoforza spinto Level-5 a riflettere sul futuro del franchise, espandendone quindi la presenza proprio su smartphone e tablet. Dopo un primo e non pienamente convincente passo nel 2013 con lo spin-off Layton Brothers: Mystery Room, la compagnia giapponese ha quindi deciso di procedere a pieno ritmo sulla tabella di marcia dando vita a un episodio della serie principale uscito in questi giorni su iOS e Android, e in arrivo ad ottobre anche su Nintendo 3DS.

Tale padre, tale figlia

Quant'è bella giovinezza

Layton's Mystery Journey: Katrielle e il Complotto dei Milionari approfitta dell'occasione del decimo anniversario per pensionare il precedente protagonista, il Professor Layton, lasciando la scena alla figlia Katrielle. Un cambio di rotta notevole per quanto riguarda la caratterizzazione, dal momento che alla flemmatica calma del genitore si contrappone la esuberante giovinezza di Kat, ragazzina scoppiettante ed entusiasta seppur già indirizzata a seguire le orme paterne per quanto riguarda la carriera.

Tale padre, tale figlia

L'apertura di una agenzia investigativa nel cuore di Londra è infatti il punto di inizio della nuova storia composta da numerosi casi da risolvere un enigma dopo l'altro. Non da sola certamente, dal momento che anche i compagni di avventura di Katrielle sono inediti: il primo a comparire è Sherl, un cane parlante che passa presto da essere il primo cliente dello studio (non ricorda infatti nulla del suo passato) a diventarne alleato, mentre poco dopo si fa la conoscenza anche di Ben Greegy, aiutante un po' imbranato e - nemmeno troppo segretamente - innamorato della protagonista. Lo sviluppo del gioco si basa, come i fan sapranno bene, principalmente sulla risoluzione di enigmi più o meno complicati che consentono di proseguire le indagini dei casi che Kat e compagni tenteranno di risolvere: parliamo di casi, al plurale, perché una delle novità più sostanziali di Layton's Mystery Journey è proprio l'abbandono dello sviluppo di un unico macro-caso in favore di 12 indagini più piccole e ridotte, comunque collegate tra loro dal fil rouge della trama principale. Una scelta interessante questa, dal momento che propone al giocatore storie sicuramente meno epiche ma capaci di offrire traguardi più frequenti, mantenendo quindi un certo apprezzabile ritmo nella progressione. D'altra parte è l'intera atmosfera di Layton's Mystery Journey che si rivela essere più frizzante e "giovanile", probabilmente anche nel tentativo di risultare maggiormente appetibile a un pubblico più ampio. Dal lato narrativo, questo ha portato però ad una certa semplificazione delle tematiche che si traduce in dialoghi molto (troppo?) verbosi e raramente coinvolgenti, se non a volte sciocchi, che sembrano voler estendere in maniera artificiosa e un po' furba la longevità complessiva del prodotto. Anche la profondità dei personaggi fa fatica a tratteggiare personalità particolarmente interessanti, lasciando alle spalle situazioni e volti spesso facilmente dimenticabili.

Risoluzione che passione

Ciò che invece è cambiato poco o nulla è il gameplay, che rimane estremamente familiare per chiunque abbia avuto esperienza coi capitoli precedenti: le ambientazioni si possono esplorare con un puntatore alla ricerca di elementi con cui interagire, che possono essere personaggi con cui dialogare o anche oggetti da cui ottenere non solo enigmi ma anche le monete, da spendere eventualmente per ricevere indizi e suggerimenti nel caso ci si blocchi su un rompicapo particolarmente ostico.

Tale padre, tale figlia

Gli enigmi sono poi divisi tra quelli fondamentali per proseguire nella storia e quelli secondari, da scoprire appunto nella maniera appena descritta, fornendo così un certo stimolo a ritornare nelle location già attraversate per recuperarli tutti. Ognuno di essi è associato poi a un preciso numero di Picarati, un valore che determina la sua difficoltà e che va a incrementare, una volta risolto, il punteggio del giocatore. La qualità generale dei puzzle è mediamente buona, ovviamente con alti e bassi, anche se non mancano alcune situazioni in cui la spiegazione lacunosa o la traduzione imperfetta rende il compito più impegnativo di quanto in realtà sia. Per quanto riguarda il passaggio dal doppio schermo di Nintendo DS e Nintendo 3DS al display degli smartphone, il risultato si può definire senza dubbio convincente: in pratica l'area di gioco è divisa in 2 riquadri di uguali dimensioni, mimando il funzionamento delle versioni "originali", senza creare alcun tipo di problematiche all'atto pratico. Anche il metodo di controllo attraverso il dito anziché il pennino fila quasi sempre liscio, ad eccezione di rare e trascurabili situazioni in cui magari è necessaria una particolare precisione. Senza dubbio un grande vantaggio di queste versioni è legato alla risoluzione dello schermo, estremamente superiore a quello delle console Nintendo, che si traduce in una qualità delle immagini e un livello di dettaglio marcatamente superiore sotto ogni punto di vista, permettendo così di apprezzare in maniera ottimale il gradevolissimo lavoro fatto dagli artisti nipponici che trova il suo picco nei filmati di intermezzo in stile anime. Questi ultimi possono essere visualizzati sia col telefono in verticale che in orizzontale, a seconda che si preferisca una maggiore area visiva o evitare la scomodità di ruotare il device. Ovviamente tutto il gioco è tradotto in un ottimo italiano, compreso il doppiaggio di altissima qualità. Ampia la lista degli extra tra cui figurano contenuti come "l'enigma del giorno", ovvero un puzzle gratuito offerto appunto ogni giorno (per 365 totali), la possibilità di modificare l'arredamento dell'ufficio e DLC a pagamento che si traducono in set di nuovi abiti per Katrielle (2,29€ l'uno). Infine un appunto sul prezzo di vendita, fissato a 17,99€: una cifra molto alta per gli standard di App Store e Google Play, e per questo oggetto di critiche da parte di quell'utenza abituata a non spendere nemmeno un centesimo per giocare, ma prontissima poi a lamentarsi di fronte a paywall e meccanismi freemium vari. È chiaro come in questo caso si stia parlando invece di un gioco sorretto da un modello di vendita classico, oltre che contraddistinto da valori produttivi sconosciuti alla stragrande maggioranza dei prodotti a catalogo su smartphone: trovarsi a discutere questi diciotto euro, che tra l'altro sono quasi un terzo di quelli che saranno necessari per comprare lo stesso gioco su Nintendo 3DS, significa semplicemente capire poco di videogiochi.

Conclusioni

Versione testata iPhone 1.0.0
Prezzo 17,99 €
Multiplayer.it
8.0
Lettori (8)
8.1
Il tuo voto

Layton's Mystery Journey: Katrielle e il Complotto dei Milionari rappresenta il nuovo corso della serie di Level-5: un punto di svolta che si risolve quasi unicamente nel cast di protagonisti e nella formula di sviluppo dell'avventura, ora non più incentrata su un unico caso ma frammentata in dodici indagini legate tra loro da un più ampio filo conduttore. Novità che faranno discutere i fan storici, soprattutto per la scelta di un tono più scanzonato e giovanile ma probabilmente meno incisivo che in passato. Per il resto è in buona parte il solito, vecchio Layton: un prodotto contraddistinto da valori produttivi innegabili, longevo e impegnativo seppur quasi mai frustrante, che gli amanti degli enigmi e dei puzzle ameranno sicuramente. Pollice alto poi per questa versione per smart device, capace di mantenere intatta l'accessibilità dei predecessori esaltando però la componente tecnica grazie alle maggiori capacità dei display ad alta risoluzione. Il tutto a un prezzo che solo chi non sa nulla di Videogiochi (con la V maiuscola) può avere il coraggio di criticare.

PRO

  • La classica, coinvolgente formula della serie
  • Componente tecnica ottima esaltata dalla risoluzione superiore
  • Rapporto qualità/prezzo eccezionale

CONTRO

  • Nuovi personaggi e trama non a livello dei precedenti
  • Traduzione non sempre impeccabile
  • Il gameplay potrebbe risultare troppo familiare per qualcuno