Cominciamo con un dato di fatto: XCOM 2: War of the Chosen è un'espansione così vasta che Firaxis avrebbe potuto tranquillamente etichettarla come XCOM 3, farla pagare almeno venti euro di più, e nessuno se ne avrebbe avuto a male. La mole di contenuti aggiunti è davvero difficile da pensare come parte di un semplice pacco aggiuntivo (non per niente pesano quasi quanto l'intero XCOM 2). In termini quantitativi l'unico paragone che ci sembra appropriato fare è con Blood & Wine per The Witcher 3, nonostante le ovvie differenze dovute ai diversi generi. Purtroppo tante novità portano anche qualche problema: i cambiamenti che vengono apportati al gioco sono così profondi che molte mod, in particolare quelle che vanno a incidere sulla struttura di gioco come Long War 2, smettono di funzionare dopo l'installazione.
Poco male, perché anche chi non ha mai smesso di giocare a XCOM 2 dal lancio, con War of the Chosen avrà di che gioire e sudare. A questo punto occorre però chiarire che alcuni elementi sono rimasti simili, quando non identici, a quelli del gioco base. Ad esempio l'interfaccia non ha subito grossi stravolgimenti, tranne che per alcuni comodi aggiustamenti, così come la trama che, tranne che per alcune integrazioni di cui parleremo, è rimasta sostanzialmente invariata: gli Advent hanno preso possesso della Terra e la squadra XCOM, da gruppo di difesa, si è trasformata in resistenza. Riusciranno a riprendere il controllo del nostro amato pianeta e a sventare i piani degli Anziani? Insomma, è XCOM 2, solo più grosso.
Potenziamento tecnico e missioni a iosa
Le prime cose che saltano all'occhio dopo aver installato War of the Chosen sono i tempi di caricamento ridotti rispetto a quelli del gioco base è il rinnovamento grafico. Gli scenari sono più ricchi e dettagliati, gli effetti e i cambi d'inquadratura durante l'azione più rifiniti, a parità di configurazione la fluidità è maggiore e, in generale, si avverte che c'è stato un gran lavoro per arricchire la parte visiva del gioco.
Già dalle prime missioni emerge chiaramente un'altra novità: ci sono tantissime ambientazioni in più rispetto al gioco base. XCOM 2 da questo punto di vista era molto più ricco del primo capitolo, ma ora la varietà è diventata altissima e ogni scenario ha talmente tante varianti che è quasi impossibile ritrovarsi a giocare su due mappe che si somiglino, nonostante continuino a essere generate proceduralmente. Ci sono nuove aree rurali, più stili di ambienti urbani, nuove aree di atterraggio dei dischi volanti nemici e chi più ne ha più ne metta. A tanta varietà corrisponde anche un grosso aumento del tipo di missioni. Pensate che in circa trenta ore di gioco abbiamo affrontato massimo tre volte lo stesso genere di incarico e mai nello stesso scenario. Quali sono le nuove missioni? Be', ce ne sono davvero tante, troppe per essere elencate tutte. Ad esempio in alcuni casi ci sarà richiesto di segnare delle casse di rifornimenti per farle estrarre dagli alleati prima che le prendano gli alieni; in altri dovremo uccidere delle personalità prima che fuggano; in altri ancora dovremo far incontrare i rappresentanti delle fazioni alleate in zone neutre. Inoltre, i singoli obiettivi ammettono una serie di varianti che li diversificano ancora di più. Ad esempio alcune missioni di salvataggio non richiedono più lunghe marce per arrivare al punto di estrazione, ma obbligano a difendersi da un certo numero di alieni prima che arrivino i soccorsi.
Non bastasse questo anche le vecchie missioni sono state in parte riviste. Ad esempio ora quando gli alieni attaccano le basi della resistenza non si trovano più davanti soltanto degli inermi e spaventatissimi cittadini, ma anche dei ribelli armati. Certo, hanno delle armi misere e necessitano del nostro intervento, ma almeno ora non scappano più in giro per le mappe come dei forsennati facendosi massacrare senza opporre la minima resistenza. Purtroppo rendere conto di tutte le nuove missioni ci porterebbe via molto spazio e ci farebbe perdere di vista il quadro generale. L'importante è che capiate perché dopo aver installato War of the Chosen valga la pena rigiocarsi tutta la campagna single player da zero (anche perché i vecchi salvataggi non sono compatibili con l'espansione).
Le tre fazioni e i tre Prescelti
Due delle novità più rilevanti introdotte da Firaxis sono le fazioni e i Prescelti, che guarda caso sono tre e tre. Le fazioni non sono altro che dei gruppi ribelli caratterizzati da filosofie proprie e da unità uniche: ci sono i Mietitori, ossia degli abilissimi assassini capaci di mantenere più a lungo l'occultamento e di sfruttare abilità tattiche molto avanzate; gli skirmisher, degli Advent ribelli che combattono per la libertà della loro specie e che sono degli abiliti soldati; e i Templari, specializzati nell'uso dei poteri psionici e abilissimi combattenti da mischia.
Volendo possiamo considerarli come delle varianti molto potenti di classi già esistenti, dotati di armi e caratteristiche peculiari, nonché di un sistema di crescita diverso da quello dei soldati XCOM: mentre questi ultimi possono scegliere una tra due abilità per ogni livello che acquisiscono, gli alleati delle fazioni acquisiscono punti esperienza che spendono su alberi di abilità che ricordano molto quelli di un gioco di ruolo, anche se più limitati. Le fazioni però non si limitano a fornire uomini agli XCOM, ma offrono anche una semplice parte micro gestionale. Ogni fazione ha i suoi obiettivi da raggiungere, rappresentati da missioni passive, che non richiedono di scendere direttamente sul campo di battaglia, ma che si risolvono inviando le unità richieste al fronte. A cosa servono queste missioni? A ottenere risorse e, soprattutto, fiducia: più una fazione avrà fiducia negli XCOM, più gli fornirà dei bonus.
Teoricamente l'uso delle fazioni rischiava di rendere molto più semplice l'intero gioco, ma fortunatamente non è andata così, perché gli sviluppatori hanno equilibrato la difficoltà inserendo dei nuovi nemici davvero temibili. Intanto sono state introdotte delle nuove truppe Advent come il purificatore (un soldato armato di lanciafiamme capace di bruciare l'intera squadra con un solo attacco), il sacerdote (un soldato di supporto che potenzia le altre truppe), e gli spettri, (si trasformano in nubi particellari impossibili da colpire e possono prendere il controllo dei nostri soldati). Inoltre ora le città pullulano di zombi, o perduti che dir si voglia. Come tradizione vuole, questi ultimi sono molto deboli se presi singolarmente, ma diventano temibili quando attaccano in un'orda. Fortunatamente, per non renderne frustrante la presenza, gli sviluppatori hanno apportato una piccola aggiunta al combattimento: quando se ne uccide uno, si può continuare ad agire. Quindi in un singolo turno si possono ammazzare molti perduti, caricatore permettendo. Va notato anche che gli amici non morti (o quel che sono) non sono affiliati con la Advent e quindi nelle mappe in cui sono presenti entrambi si fanno la guerra tra di loro. La novità più grossa riguarda però l'introduzione dei tre Prescelti: l'Assassina, il Cacciatore e il Warlock; ossia degli eroi alieni, definiamoli così, davvero potenti.
Sono delle unità speciali che possono solo essere messe in fuga e che per essere tolte di mezzo definitivamente richiedono di affrontare delle missioni dedicate. Quando un Prescelto perlustra un certo territorio appare la sua icona in mezzo alle fiamme. Ciò significa che in tutte le missioni che si svolgono nei dintorni c'è il rischio di vederli apparire. Trattandosi di unità davvero molto forti, ritrovarsele in mezzo ai piedi insieme agli altri nemici può essere un'esperienza provante. Cosa fanno? Be', l'Assassina ha una capacità di movimento incredibile e il potere di stordire chiunque con i suoi attacchi, il Cacciatore è il cecchino più abile sulla piazza e genera il panico quando colpisce, mentre il Warlock usa in modo davvero distruttivo i suoi poteri psionici. Quando i Prescelti attaccano, tutti gli altri obiettivi finiscono in secondo piano, pena l'essere spazzati via.
Stanchi, stressati e un po’ civettuoli
Tra le altre novità che vanno sicuramente segnalate c'è anche il sistema di affaticamento dei soldati, che cambia di molto la gestione degli operativi XCOM. Sostanzialmente ora i nostri uomini devono riposare qualche giorno dopo aver affrontato un certo numero di missioni (siano esse dirette o passive). Costringerli comunque a combattere quando sono stanchi può causare un drastico peggioramento delle loro prestazioni. Questo cosa comporta? Facile intuirlo: mentre in XCOM si tendeva a crearsi un manipolo di super uomini con cui affrontare tutte le missioni, lasciando gli altri soldati a loro stessi, in War of the Chosen si è costretti a gestire le truppe in modo più oculato e a farne crescere di più, perché il fabbisogno di unità attive è diventato molto più alto.
Per farvi capire: nel gioco base avevamo portato al massimo grado circa dieci unità, mentre in War of the Chosen siamo arrivati a farne promuovere quasi una trentina, al netto delle morti. Altra novità legata ai soldati riguarda i legami che si instaurano sul campo di battaglia. Sì, anche queste brutali macchine da guerra hanno dei sentimenti e possono affiatarsi al punto con alcuni loro colleghi da ottenere delle abilità speciali quando combattono insieme. Pensate che volendo è possibile anche scattare delle foto di squadra e di coppia per rafforzare i legami... una caratteristica un po' civettuola, ma in fondo simpatica. Verso la fine del gioco fa un certo effetto riguardarsi l'album fotografico, soprattutto quando si incontrano dei soldati ormai morti. Ma forse siamo noi a essere troppo sentimentali.
Un'ultima nota la merita la modalità sfida, che ogni giorno propone una diversa missione, unica per tutti, in cui l'obiettivo è segnare il punteggio migliore. Non si tratta di una grossa novità, ma se ci si lascia prendere dalla febbre da classifica si può star certi che non si disinstallerà XCOM 2: War of the Chosen tanto presto. Sinceramente fatichiamo a scorgere grossi difetti in War of the Chosen. Sicuramente a qualcuno non piacerà il fatto di non poter usare sempre le stesse unità in missione, ma si tratta di una questione di gusti personali e nessuno impedisce di avviare XCOM 2 liscio e giocare con il vecchio sistema.
Requisiti di Sistema PC
Configurazione di Prova
- Processore Intel Core i7-4770
- 16 GB di RAM
- Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
- Sistema operativo Windows 10
Requisiti minimi
- Sistema operativo Windows Windows 7 x64-bit
- Processore Intel Core 2 Duo E4700 2.6 GHz o AMD Phenom 9950 Quad Core 2.6 GHz
- 4 GB di RAM
- Scheda video 1GB ATI Radeon HD 5770, 1GB NVIDIA GeForce GTX 460 o superiore
- 65 GB di spazio su Hard Disk
- DirectX 11
Requisiti consigliati
- Processore 3GHz Quad Core
- 8 GB di RAM
- Scheda video 2GB ATI Radeon HD 7970, 2GB NVIDIA GeForce GTX 770 o superiore
- 70 GB di spazio su Hard Disk
Conclusioni
War of the Chosen è l'espansione perfetta e non fa mai rimpiangere i soldi spesi per averla. Come già detto, se Firaxis avesse voluto avrebbe potuto appiccicare un 3 di fronte al titolo e non se ne sarebbe accorto nessuno, tali e tanto profonde sono le novità introdotte. Se vi è piaciuto XCOM 2 si tratta di un acquisto obbligatorio, a differenza degli altri DLC del Season Pass. Parlandone in termini strettamente quantitativi, installando War of the Chosen potrete rigiocarvi l'intera campagna senza avvertire il peso della ripetitività. Si tratta di decine e decine di ore di gameplay in più. Non poche. Insomma, di fronte a un quadro del genere non possiamo che confermare l'ottimo voto dato all'epoca a XCOM 2. In attesa del prossimo capolavoro di Firaxis.
PRO
- Migliorato tecnicamente a tutti i livelli
- Moltissimi nuovi contenuti che influiscono su tutti gli aspetti del gioco
- Tanta varietà in più, che consente di rigiocarsi l'intera campagna senza sentire il peso della ripetitività
CONTRO
- Qualcuno potrebbe non gradire il nuovo approccio alla gestione della squadra