Nonostante siano passati più di due anni dalla release iniziale di ARK: Survival Evolved, sedersi a scrivere la recensione del titolo di Studio Wildcard è ben più difficile di quanto non ci si possa aspettare. Non parliamo solo di uno dei più importanti esperimenti survival degli ultimi anni, ma anche del primo esponente del genere ad uscire (seppur con un anno di ritardo) dalla sua versione in Accesso Anticipato e abbracciare un lancio sugli scaffali, su tre console e con tanto di Collector's Edition. Capite bene come giudicare ARK, significhi giudicare anni di lavoro su un modello di business che si è imposto sul mercato, con lo sdegno di una grossa fetta di giocatori e addetti ai lavori. Ciò che si può affermare con tranquillità è che ad oggi è un gioco estremamente godibile e "completo" nella sua natura di sandbox. Al contrario non tutto è come dovrebbe dal punto di vista tecnico e dell'ottimizzazione, con buona pace di quelle che sulla carta dovrebbero essere le fondamenta di un titolo alla sua definitiva uscita. Si potrebbe obiettare che, allo stato attuale del mercato, sono pochi anche i grandi giochi ben ottimizzati, ma ARK: Survival Evolved è rappresentante di un movimento, ed in quanto tale dovrebbe presentarsi al meglio. È tempo di giudizi, quindi partiamo!
L’Arca di non si sa chi
Punto 0. Ti svegli su di un'isola abitata da creature che arrivano da un tempo lontano, troppo lontano per poterne fare parte. Al polso un oggetto, come un innesto, che ricorda in maniera inquietante quelle grosse colonne che vedi sparse per l'intera landa davanti ai tuoi occhi. Dove sono? Qual è ora il mio scopo? Quando si decide di lanciarsi nella mischia dei titoli survival moderni, non ci si pone neanche il problema di quello che si andrà a vivere dal punto di vista narrativo. ARK: Survival Evolved ha sempre invertito questa tendenza, salvo poi lasciare tutti con il fiato sospeso riguardo la natura delle "arche" stesse. Nel corso dei mesi, sempre più contenuti, documenti sparsi nelle profondità della mappa e dettagli derivanti da alcuni dungeon, hanno lasciato intendere che Studio Wildcard avrebbe risposto a questa domanda e, per quanto assurdo vi possa sembrare, lo ha fatto anche bene. La "missione" (se così vogliamo chiamarla), raggiunge finalmente il suo obiettivo e si ha una risposta, lasciata all'interpretazione ma allo stesso modo abbastanza chiara, di quello che è successo al nostro mondo. Non abbiamo intenzione di rovinarvi l'unico elemento realmente narrativo che il titolo ha da offrire, ma sappiate che, a dispetto di tutto quello che avreste potuto credere, ARK sarà in grado di regalarvi addirittura una cinematica, per quanto molto breve. La vostra sarà una missione lunga, che richiederà centinaia di ore (se giocata su server ufficiali non velocizzati) e che passerà attraverso la ricerca di una lunga serie di artefatti e boss da sconfiggere; fino al vostro obiettivo finale. Con l'aggiunta di un vero e proprio end game, costituito da un ultimo strabiliante dungeon, e uno scontro finale piuttosto scenico, tutti potremo avere la nostra risposta, una delle quali, legata alle casse di rifornimenti che cadono dal cielo, molto simpatica e coreografica.
Il piccone e l’accetta
Per chi ancora non dovesse conoscere le basi di un survival, andate qui per un riepilogo delle varie iterazioni attualmente sul mercato e qui per i consigli base relativi allo stesso ARK: Survival Evolved. Per tutti gli altri già rodati o più pigri, possiamo ridurre il survival al concetto di "accumulo seriale". Dopo aver creato il proprio personaggio e aver scelto la mappa sulla quale si vuole giocare, ci si ritrova nudi nel mezzo di un mondo piuttosto ostile. Il vostro obiettivo sarà quello di accumulare al più presto un numero di risorse tale da potervi creare degli utensili standard, da utilizzare sia per la ricerca di ulteriore materiale, che per la caccia. Ciò che rende imprevedibile ed ansiogeno questo ambiente sono gli indicatori del vostro stato vitale. Le prime ore di gioco saranno dedicate, per forza di cose, alla stabilizzazione della vostra situazione fisica, concludendosi solo ed esclusivamente quando sarete in grado di lanciarvi in qualche spedizione senza la pressoché totale certezza di rimanerci secchi. È qui che si apre ARK e diventa tutto ciò per cui ha riscosso un successo incredibile nel corso dei due anni del suo ciclo in accesso anticipato.
Fin dal primo giorno, Studio Wildcard si è prodigata nell'aggiunta di contenuti, non lasciando mai i propri giocatori senza nuovi elementi per più di qualche settimana. Questo tipo di supporto e di gestione del prodotto ha fatto si che il ricambio di giocatori fosse sempre presente e fluido, tanto da non avere mai un reale problema di popolazione dei server. L'idea dietro alla quale si basa l'interno gameplay, ma che ha poi molto altro da regalare, è la possibilità di stordire e poi addomesticare decine e decine di creature proveniente dal passato. Sia quello più o meno fedele del mondo dei dinosauri, sia quello meno realistico delle creature mitologiche, come draghi, golem e King Kong vari. Essendo la sua natura sandbox la chiave di volte dell'esperienza, ciò che ARK vi proporrà, sono un'infinita serie di possibilità di personalizzazione delle caratteristiche del proprio personaggio, e un numero consistente di ricette che è possibile sbloccare al salire del proprio livello. Ognuna di esse vi permetterà di sbloccare, a sua volta, ricette sempre migliorate fino a farvi passare da uomo delle caverne a pioniere spaziale. Proprio qui sta l'essenza di ARK: Survival Evolved. Più di qualsiasi altro sandbox (lasciamo da parte Minecraft che fa storia a sé) ARK vi metterà nella condizione di poter creare la vostra tribù e, tramite il lavoro di squadra, decidere esattamente che tipo di elementi diventare. Tra chi deciderà di attestarsi al mondo primitivo (esiste anche una modalità dedicata a questa tipologia di gioco), chi vorrà creare il proprio personale Jurassic Park e chi, al contrario, penserà a prendere solo le creature più potenti. Il tutto nel nome dell'assoluta libertà e della totale voglia di "creare". È ovvio che non tutti apprezzeranno questa tipologia di gameplay e, per questo, state attenti a comprendere che cosa avete di fronte, ma per i sostenitori del genere, pochi titoli tendono ad essere completi e vari come ARK: Survival Evolved.
PVE o PVP
La scelta della tipologia di server nel quale lanciarsi è una delle questioni più pressanti per i giocatori di ARK: Survival Evolved. Nel corso dei mesi si sono susseguite lamentele di giocatori che non riuscivano a stabilirsi in un server PvP, in quanto tutti già "comandati" da tribù che non pensavano ad altro che a limitare qualsiasi tipo di esperienza degli altri giocatori. Vero o meno che questo si verificasse, non si può negare che la scelta della tipologia di server è richiesta proprio per questo. Chi scrive non apprezza il giocatore medio che arriva mentre stai dormendo, ti distrugge base e rifornimenti e poi ti lascia lì, svenuto in mezzo alle macerie di ciò che hai costruito per ore. D'altra parte i server PvP servono proprio a questo e, se uno volesse limitare situazioni di questo tipo, basterebbe entrare in un server dedicato al "gioco di ruolo" o con i raid abilitati solo in specifiche ore del giorno. Per tutti gli altri, basterò scegliere un comodissimo server PvE, che vi metterà di fronte alle sole creature ostili del gioco e renderà sicuramente più semplice stringere delle alleanze con le altre tribù stanziate sul posto. Il consiglio che possiamo darvi è di cominciare da quest'ultima tipologia (piuttosto che dalla modalità single player offline, dedicata ai giocatori più esperti che cercano il perfezionamento del proprio alter ego), così da avere ben chiare le basi del gioco e divertirvi a sellare i vostri primi dinosauri. Nel momento nel quale vi sentirete abbastanza maturi e preparati per buttarvi nella mischia, nulla vi vieterà di scegliere un server moddato (con moltiplicatori talmente alti da farvi arrivare al massimo livello in una manciata di minuti) e provare a fare una carneficina degli altri giocatori sulla mappa. Una volta trovata la propria strada nel mondo, vedrete come diventerà semplice capire come muoversi al meglio e sopravvivere il più a lungo possibile.
È davvero un tripla A?
Abbiamo parlato talmente tanto di ARK: Survival Evolved nel corso di due anni, che l'unica cosa che realmente ci interessa è questa. Ora che il titolo è uscito nella sua versione 1.0, è difficile decretare in maniera oggettiva se ARK sia o meno un titolo tripla A. Non è certamente difficile dare un valore al prodotto e se si trattasse solo di questo, allora staremmo parlando di un piccolo miracolo per il genere. Contraddistinto da un dettaglio grafico impressionante e una compiutezza di contenuti veramente strabiliante (la prossima espansione appena annunciata aggiunge un ulteriore bioma alieno e tante nuove creature). Ciò che si fa davvero fatica a comprendere è un modello di business che non premia certo chi decidesse di acquistarlo ora. Ciò che fino a pochi giorni fa era disponibile per una ventina scarsa di euro, oggi ne richiede sessanta. Questo elemento, viene a perdere ulteriormente di consistenza data la natura non certamente rifinita di una moltitudine di elementi. Mettendo da parte per un attimo le collisioni e le compenetrazioni, che in un sandbox così grande sono all'ordine del giorno, fa veramente male al cuore vedere che Studio Wildcard non si sia minimamente preoccupata di "amalgamare" i testi a schermo ad una grafica dedicata. Stesso discorso per l'ottimizzazione che, nonostante i passi da gigante rispetto alle release, ancora oggi resta un titolo difficilmente digeribile da configurazioni medie, così esoso da mantenere a fatica solo i 60 frame al secondo su un I7 con una 1070. Uomo avvisato mezzo salvato, se volete giocare ad ARK, evitate di farlo con un 386.
Conclusioni
Se è vero che il titolo è rimasto pressoché invariato, se non per l'aggiunta di un ultimo dungeon e di due nuove creature, non si può dire lo stesso del suo prezzo. È probabilmente questo l'elemento di ARK che non sarà mai possibile digerire. La scelta dello studio di triplicarne il prezzo impatta inevitabilmente il giudizio. Non si possono nascondere le centinaia di ore che è in grado di regalare ma giustificare con questo il suo prezzo, significherebbe legittimare e accreditare, come precedente per il futuro, un aumento di prezzo chiaramente eccessivo. Ed essendo passati giusto una manciata di giorni da titoli come Hellblade e Uncharted: The Lost Legacy, che cercano di stabilire un nuovo standard produttivo ed a "basso impatto" sul cliente, la mossa in questione risulta ancora più complessa da giustificare.
PRO
- Se vi piacciono i survival, ARK è la punta di diamante di questo genere
- La quantità di cose da fare e creature da collezionare è spaventosa
- Seppur un contentino, la fase finale del titolo è un gran sospiro di sollievo
CONTRO
- L'ottimizzazione non è ancora il suo punto forte
- Il prezzo attuale è un passo falso
- L'annuncio del season pass ad ulteriori 40€ è la caduta di stile definitiva