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La recensione di PES 2018 per PC

Dopo alcuni anni finalmente anche gli utenti PC possono gioire

RECENSIONE di Massimo Reina   —   12/09/2017
Pro Evolution Soccer 2018 (PES 2018)
Pro Evolution Soccer 2018 (PES 2018)
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Ricostruire una serie di successo dopo anni di declino non è mai facile, anche se segnali di ripresa si sono intravisti lo scorso anno su console. Tuttavia, per poter competere alla pari con il rivale che l'ha superato, FIFA, manca ancora qualcosa. Se avete già spulciato la recensione dell'edizione PlayStation 4, che vi invitiamo a leggere insieme a questa per avere un quadro completo sul gioco, saprete già se Konami è riuscita a inserire "quel qualcosa". Ma a noi, nello specifico di questa recensione per l'edizione PC, preme capire soprattutto se l'uso finalmente del FOX Engine anche su questa piattaforma abbia portato benefici o meno rispetto al 2017, e se in generale certe perplessità che avevamo avuto giocando la demo sono state spazzate via.

Storie di campioni

Pro Evolution Soccer 2018 si presenta con dei menu sostanzialmente simili a quelli dell'edizione scorsa, idem per quanto concerne le modalità di gioco, a parte un paio, e alcune opzioni extra. Dunque si possono disputare come sempre le amichevoli, le due competizioni europee per club dell'UEFA, vale a dire Champions League e Europa League, così come la Champions asiatica. E ancora, alcuni campionati europei, di cui solo un paio completamente licenziati, e utilizzare una manciata di club internazionali sparsi qua e là. Mancano praticamente tutte le big inglesi e tedesche, e in Italia addirittura la Juventus. Insomma, niente di nuovo in tal senso, anche se questa questione licenze inizia un po' a stancare dopo tutti questi anni. Presenti poi tutti i classici tornei tipici della serie e la modalità Diventa un Mito, ormai vetusta sotto certi punti di vista, che fa il paio con la Master League. Quest'ultima come novità di rilievo propone dei tornei pre-campionato e una gestione del mercato un po' più rifinita. Dulcis in fundo, le "vere" novità: le partite in cooperativa online con un massimo di tre giocatori per squadra anche sulla stessa console, e la partita casuale. E la modalità MyClub? Purtroppo a causa dell'indisponibilità dei server, al momento del nostro test non ci è stato possibile valutarla insieme al resto del comparto online. Comunque sia, scoperte le modalità presenti nel gioco, vediamo di concentrarci su quello che dovrebbe essere il cuore pulsante di Pro Evolution Soccer 2018: il gameplay. Da questo punto di vista si segnalano dei passi in avanti rispetto ala scorsa stagione: non parliamo di rivoluzione totale, sia chiaro, o di un cambio radicale, ma di migliorie. Una volta scesi in campo, infatti, l'utente ritrova il solito feeling con i comandi e una giocabilità simile a quella del capitolo precedente, ma un tantino più rifinito in diverse sue sfaccettature.

Gioco di squadra

Il ritmo di gioco è lento e ragionato, le squadre tendono a costruire l'azione piuttosto che a cercare quella personale del singolo, tranne nei casi in cui la fase del match lo consente e il giocatore si chiama Messi o Cristiano Ronaldo, giusto per fare degli esempi. Gente cioè che ha nelle proprie corde l'estro e un certo tipo di giocata solitaria. Complice quindi un'intelligenza artificiale leggermente più evoluta, gli atleti virtuali si comportano in maniera più logica nella gestione del pallone e mostrano una maggiore predisposizione a rispettare la tattica e le strategie scelte dall'allenatore. In questo modo si hanno movimenti più intelligenti, che seguono la naturale evoluzione dell'azione. Peccato per il permanere di qualche binario e di certi movimenti talvolta macchinosi, anche se in generale, quelli eccessivamente farraginosi della scorsa stagione e che avevamo intravisto in un nostro precedente provato, sono spariti. Di fatto, ora si riesce a costruire un'azione e a compiere i gesti più semplici senza dover sempre fare troppi "passaggi" innaturali nei micro movimenti a causa di animazioni troppo rigide. Questo si traduce anche in un maggior controllo palla, segno che il Real Touch+ funziona, che assieme a una più credibile "fisicità" dei calciatori nella gestione della sfera, con gli atleti più possenti capaci di far sentire maggiormente il proprio peso, specie nei contrasti, portano a un approccio alle varie situazioni della partita più libere e aperte rispetto al recente passato. Anche perché gli arbitri non sembrano brillare troppo per acume, e talvolta non fischiano interventi piuttosto duri. Ad ogni modo, migliorie anche nelle conclusioni a rete, dove però si nota una certa discrepanza nel realismo dei tiri tesi, rispetto a quelli più morbidi. Nel primo caso si ha la sensazione davvero di percepire una certa potenza nella botta e una pesantezza di fondo della palla, mentre nel secondo a volte no. Ancora irrisolti invece i problemi legati a certi movimenti dei portieri, che nei voli a mezza altezza sembrano per esempio sempre mancare di qualche animazione di raccordo, soprattutto durante il balzo e la ricaduta verso terra, e alla loro intelligenza artificiale, talvolta deficitaria a fronte di conclusioni non certo imparabili.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Sistema Operativo: Windows 10 64bit;
  • CPU: i7 4970k;
  • GPU: Geforce GTX 1050Ti;
  • VRAM: 4 GB;
  • RAM: 16 GB;
  • Direct X: 12;
  • Risoluzione: 1920*1080.

Requisiti minimi

  • Sistema Operativo: Windows 7 SP1 64 bit o superiore;
  • CPU: Intel Core i5-3450 3,10 Ghz o AMD FX 4100 3.6 Ghz;
  • GPU: Nvidia GTX 650 o AMD Radeon HD 7750;
  • VRAM: 2 Gb;
  • RAM: 8 Gb;
  • Direct X: 11;
  • Risoluzione: 1280 x 720;
  • Spazio libero su HDD: 30 Gb.

Requisiti consigliati

  • Sistema Operativo: Windows 7 SP1 o superiore;
  • CPU: Intel Core i7-3770 3,40 Ghz o AMD FX 4170 4.1 Ghz o superiori;
  • GPU: Nvidia GTX 660 o AMD Radeon HD 7950 o superiori;
  • VRAM: 2 Gb o superiore;
  • RAM: 8 Gb o superiore;
  • Direct X: 11 o superiore;
  • Risoluzione: 1920 x 1080;
  • Spazio libero su HDD: 30 Gb.

Finalmente bello anche su PC!

Per quanto riguarda la parte tecnologica, finalmente anche la versione PC del gioco può godere dello stesso trattamento tecnico della controparte su console di nuova generazione. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: Pro Evolution Soccer 18 vanta un'ottima grafica, nettamente superiore a quella della passata edizione su computer che era simile a quella delle edizioni PlayStation 3 e Xbox 360. Il titolo sfrutta a dovere il FOX Engine e funziona a 1080p e a sessanta fotogrammi per secondo senza la minima incertezza con tutti i filtri attivi, grazie ai quali il titolo risulta molto bello a vedersi. I volti degli atleti più famosi in certi casi sfiorano il fotorealismo, idem le loro proporzioni fisiche grazie a una giusta modellazione poligonale, mentre deludono in parte le animazioni: se è vero che ne sono state implementate di nuove per rendere più credibili certi movimenti, va anche detto che per taluni sembrano mancare ancora di punti di raccordo, come durante la corsa, dove i calciatori non sembrano evidenziare un vero cambio di passo. Belle invece le maglie e perfino gli elementi di contorno, impreziositi dalla presenza di texture di buona fattura. Forse solo i colori risultano un po' troppo saturi, ma lì è anche questione di gusti.

La recensione di PES 2018 per PC

Alti e bassi invece per gli stadi, che nel caso di quelli generici sono per la maggior parte nella media, mentre assolutamente spettacolari appaiono quelli coperti da licenza ufficiale. Almeno i nuovi come il Camp Nou. Ad ogni modo, a corroborare il tutto ci sono poi una regia degna di una trasmissione televisiva, con inquadrature ad hoc sui volti dei calciatori in fase di riscaldamento o dopo un'azione decisamente pericolosa, sugli spalti e a bordo campo che, specie durante le manifestazioni ufficiali come per esempio la Champions League, restituisce agli utenti tutta l'atmosfera della competizione e la sensazione di parteciparvi davvero con la propria squadra del cuore. Completa il quadro un comparto sonoro capace di restituire tutta l'atmosfera che si respira all'interno di un vero stadio durante una partita di calcio. Buona, infine, la telecronaca in italiano del solito Fabio Caressa, che quest'anno propone al pubblico una serie di nuove frasi che vanno ad aggiungersi e a d arricchire, il vecchio commento delle ultime edizioni che lo hanno visto protagonista insieme a Marchegiani.

La recensione di PES 2018 per PC

Conclusioni

Digital Delivery Steam, PlayStation Store, Xbox Store
Prezzo 69,99 € / 59,99 €
Multiplayer.it
8.4
Lettori (10)
8.4
Il tuo voto

Dopo stagioni piene di delusioni, anche gli utenti PC possono finalmente godersi il gioco in versione "nuova generazione". Il che non vuol dire avere davanti un capolavoro assoluto, ma certo se paragonato all'edizione 2017, questo Pro Evolution Soccer 2018 per personal computer è di un altro mondo, visto che è praticamente identico alla controparte PlayStation 4-Xbox One. Parlando invece più in generale, il titolo Konami fa registrare dei passi in avanti per la saga in termini di gameplay, dove vengono esaltati la fisicità dei giocatori, un ritmo bilanciato e anche un'intelligenza artificiale che appare più credibile, nonostante qualche saltuario giro a vuoto. Di contro permangono ancora alcuni difetti, taluni addirittura storici, e c'è l'annosa questione della carenza di licenze, elementi su cui Konami dovrà lavorare molto in futuro. Ma al netto di qualche problema, pensiamo che il gioco sia meritevole delle attenzioni di tutti gli appassionati di calcio.

PRO

  • Buon ritmo di gioco, lento e ragionato
  • Interessante la nuova modalità co-op
  • Tecnicamente ottimo dal punto di vista grafico e audio
  • Sensibili miglioramenti alla fisica generale e all'intelligenza artificiale...

CONTRO

  • ...ma i portieri commettono a volte ancora errori assurdi
  • Perdurano alcuni dei difetti storici della serie
  • Arbitri talvolta un po' indecisi e alcune modalità andrebbero "rinfrescate"
  • La questione licenze mancanti non è più tollerabile