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La recensione di RUINER

La massima espressione del cyberpunk o un'occasione sprecata?

RECENSIONE di Simone Tagliaferri   —   04/10/2017
RUINER
RUINER
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Siamo nell'anno 2091 e come letteratura cyberpunk vuole il pianeta Terra si è trasformato in una distopia fatta di neon, innesti cibernetici e multinazionali senza scrupoli. Le strade pullulano di disperati strafatti che non sanno che farsene della loro vita. Tutto è metallo e ruggine e il cielo stesso sembra esserne soffocato. RUINER, primo titolo di Reikon Games, studio polacco formato da sviluppatori di grande esperienza con alle spalle titoli quali The Witcher e Dying Light, ci mette nei panni di un inquietante personaggio senza nome, con il volto coperto da uno strano casco elettronico, che ha un solo obiettivo: uccidere il boss della Heaven, la più potente multinazionale della città di Rengkok, il luogo dove si svolge l'intera avventura.

L'estetica del glitch è molto utilizzata
L'estetica del glitch è molto utilizzata

Il suo mandante non gli ha spiegato nulla, a parte dirgli che se non lo farà ammazzerà suo fratello, tenuto in ostaggio chissà dove. La trama si sviluppa lungo il corso di quello che fondamentalmente è un action con visuale isometrica, in cui si passa la maggior parte del tempo a massacrare orde di nemici utilizzando armi bianche, come mazze o spade; oppure armi da fuoco, come mitragliatrici, fucili a pompa, raggi congelanti, lancia granate e chi più ne ha più ne metta.

Armi e contro chi usarle

Il gioco inizia con un lungo tutorial che fa subito capire una delle caratteristiche fondamentali del gioco: è molto difficile. I primi scontri sono punitivi, ma non sono nulla rispetto a ciò che ci aspetta più avanti. Le meccaniche base sono semplici da spiegare: oltre a correre e combattere, il protagonista può scattare o usare una delle sue abilità speciali (che consumano una barra a parte posta sotto quella dell'energia), come ad esempio una barriera, una bomba shock, il rallentamento del tempo, un bomba esplosiva e così via. Le abilità possono essere uniche, o legate ad altre. Si sbloccano e potenziano spendendoci sopra punti karma (praticamente dei punti esperienza con un altro nome). Le armi invece, a parte quelle di partenza che sono fisse (un'arma da corpo a corpo e una da fuoco), si possono raccogliere dai cadaveri dei nemici, oppure da casse e altri contenitori, alcuni dei quali vanno hackerati per essere aperti (l'hacking è una semplice sequenza di tasti da premere).

Hanno tutte una durata limitata dovuta o ai proiettili, o alla durevolezza. I nemici invece possono essere scagnozzi di una gang, mercenari che difendono la Heaven, soldati cibernetici e varianti. Poco importa, visto che il loro unico obiettivo è farci fuori: c'è chi prova a prenderlo a sprangate, chi gli spara, chi scegli la via degli esplosivi e così via. A parte che per un quartiere di Rengkok, esplorabile liberamente, il gameplay di Ruiner è formato per la maggior parte da lunghe sequenze di combattimento che si svolgono in livelli lineari, in cui ci si ritrova spesso accerchiati.

Stili di gioco

Il sistema di combattimento è sicuramente la parte migliore di Ruiner. Con vari accorgimenti, Reikon Games è riuscita a rendere gli scontri frenetici e allo stesso tempo fisici, senza privarli di un pizzico di strategia. In Ruiner si muore tanto e spesso, sin dalle prime fasi. A volte il numero dei nemici sembra soverchiante, ma in realtà basta iniziare a utilizzare tutti gli strumenti a disposizione per dominare anche gli scontri più difficili. Ad esempio all'inizio si fatica a sfruttare le sequenze di scatto, ossia la possibilità di scattare più volte di seguito impostando delle tappe intermedie, ma quando le si padroneggia ci si accorge di quanto sono utili in moltissime situazioni.

Alcuni boss sono davvero difficili e richiedono di essere perfetti nell'esecuzione delle tattiche che servono per distruggerli
Alcuni boss sono davvero difficili e richiedono di essere perfetti nell'esecuzione delle tattiche che servono per distruggerli

Del resto la possibilità di scegliere quali abilità potenziare apre la strada a stili di gioco differenti, che pagano di più o di meno a seconda della situazione. I combattimenti di Ruiner hanno anche un altro aspetto che li rende unici: la brutalità della loro rappresentazione. Colpite un nemico con una mazza e lo vedrete volare a terra lasciandosi alle spalle una scia di sangue; congelatelo e poi prendetelo a mazzate e lo vedrete finire in frantumi; colpitelo con un esplosivo e lo vedrete trasformarsi in una nuvola di brandelli di sangue. Moltiplicate il tutto per decine di nemici che vi assalgono a ritmi forsennati e capirete dove risiede la gran parte del fascino del gioco. Oltre ai nemici normali ci sono diversi boss da abbattere. Normalmente si tratta di avversari umani più grossi e cattivi, dotati di armi particolarmente potenti, anche se non mancano scontri più spettacolari contro entità robotiche dalle dimensioni più generose. Solitamente richiedono delle tattiche particolari per essere sconfitti o quantomeno bisogna dimostrare di saper padroneggiare alla perfezione il sistema di controllo e tenere in considerazione tutte le abilità di cui si dispone.

Trama e considerazioni finali

Quel poco di trama che tiene insieme i vari massacri di RUINER si sviluppa per la maggior parte nel già menzionato quartiere di Rengkok. Qui vivono individui più o meno loschi che ci aiuteranno ad andare avanti nel gioco, oppure ci daranno qualche missione secondaria di poco conto (trovare oggetti nascosti nei livelli, uccidere alcuni boss, fare l'hack di alcuni gatti robot e poco altro). Nonostante lo scenario sia ben tratteggiato e la direzione artistica sia stata molto attenta a creare un universo credibile, il livello della scrittura è bassino e i personaggi che si incontrano sono decisamente stereotipati: si va dal cinico meccanico che finisce per aiutarci suo malgrado, si passa per la simpatica tenutaria di un bordello e si arriva a una vecchia pazza in cerca di prescelti. Oltretutto sono figure molto labili, nel senso che non si approfondisce mai la loro conoscenza. Diciamo poi che in città si perde un po' di tempo solo durante la prima visita, quando si è curiosi di visitarla tutta e si ha voglia di scoprirne ogni angolo. Le visite seguenti sono molto più veloci e si va quasi sempre dritti al punto, ossia alla missione successiva. In generale è proprio l'intero scenario a non essere sfruttato moltissimo, narrativamente parlando. In qualche modo denota l'azione, ma gli sviluppatori non sono andati troppo a fondo, preferendo puntare di più sul mistero che circonda il protagonista.

Il sistema di combattimento è soddisfacente e alcune armi sono una goduria da utilizzare
Il sistema di combattimento è soddisfacente e alcune armi sono una goduria da utilizzare

I livelli di loro sono delle grosse scatole di metallo piene di detriti e scintille. Complessivamente non c'è molta varietà, anche le otto ore che dura passano abbastanza presto, concentrati come si è a cercare di capire come ammazzare i vari boss. Meno perdonabile è la progettazione poco accorta proprio dei boss stessi, che in molti casi si limitano a essere delle spugne per proiettili, mentre in altri ammettono un unico approccio al combattimento, rendendo inutili alcune delle abilità che si sono sviluppate. Le abilità stesse non sono tutte sullo stesso livello: certe, come la possibilità di prendere il controllo di un avversario, sono quasi impossibili da usare perché non viene dato il tempo per farlo nei momenti in cui servirebbero di più. Insomma, al di là del fascino che RUINER trasmette da ogni pixel, grazie alla sua estetica psycho-glitch che ci ha ricordato quella di Hotline Miami, si trascina dietro più di qualche problema. Da segnalare infine la splendida colonna sonora, formata da brani elettronici molto duri, che fanno per il coinvolgimento nell'azione molto più della narrazione.

Requisiti di Sistema PC

Configurazione di Prova

  • Processore Intel Core i7-4770
  • 16 GB di RAM
  • Scheda video NVIDIA GeForce GTX 960
  • Sistema operativo Windows 10

Requisiti minimi

  • Sistema operativo Windows 7/8.1/10 x64
  • Processore Intel Core i5-760 (4 * 2800) o equivalente / AMD Athlon II X4 645 AM3 (4 * 3100) o equivalente
  • 4 GB di RAM
  • Scheda video GeForce GTX 460 (1024 MB) / Radeon HD 6850 (1024 MB)
  • 10 GB di spazio su Hard Disk

Requisiti consigliati

  • Processore Intel Core i5-4670K (4 * 3400) o equivalente / AMD FX-6350 (6 * 3900) o equivalente
  • 6 GB di RAM
  • Scheda video GeForce GTX 660 (2048 MB) / Radeon HD 7970 (3072 MB)

Conclusioni

Versione testata PC Windows
Digital Delivery Steam, GoG, PlayStation Store, Xbox Store, Windows Store
Multiplayer.it
7.5
Lettori (10)
7.8
Il tuo voto

RUINER è un ottimo gioco d'azione, con qualche limite di troppo a livello narrativo e con un design degli scontri con i boss non proprio eccezionale. Brutale, psichedelico a tratti fuori di testa, non riesce a mantenere tutte le sue promesse. Coinvolge sì, appassiona anche, ma per certi aspetti è davvero limitato e mal progettato. Viene da chiedersi come mai siano state aggiunte alcune parti, se poi non le si è sviluppate come avrebbero richiesto. Insomma, ci troviamo di fronte a un prodotto ambivalente, che può stregare completamente, lasciando però un po' di amaro in bocca, a seconda di quanto ci si lascia prendere dall'azione e dallo scenario.

PRO

  • Ottimo sistema di combattimento, brutale e soddisfacente
  • Un bel distillato di cultura cyberpunk
  • Stilisticamente impeccabile

CONTRO

  • Alcuni scontri con i boss non sono progettati benissimo
  • Narrativamente insulso