La storia dei videogiochi è piena di titoli goliardici incentrati sul sesso. Molti hanno anche avuto degli sbocchi commerciali. Basti pensare a Beat 'Em & Eat 'Em e a X-Man per Atari 2600, o al più noto e controverso Custer's Revenge, sempre per la stessa piattaforma. Nonostante puntassero evidentemente a vendere per i loro contenuti a sfondo pornografico, erano tutti giochi fatti e finiti, di qualità non inferiore a quella delle produzioni con contenuti per tutti.
Diciamo che in generale sono sempre esistiti sviluppatori che, per soldi o per divertimento, si sono dilettati nel realizzare opere più o meno esplicite. Alcune di queste hanno anche fatto la storia dei videogiochi (pensate alla serie Larry o al più vecchio e aneddotico Softporn Adventure), mentre altre sono diventate i segreti inconfessabili dei primi videogiocatori (ci si stimolava con poco). Il punto quindi non è che Milky Boobs abbia dei contenuti equivoci, ma che abbia trovato uno sbocco commerciale, nonostante sia poco più di un esercizio di programmazione finito molto male. Per dire, un tempo gli sviluppatori avrebbero preso quanto fatto e lo avrebbero distribuito gratuitamente tramite qualche canale underground per farsi quattro risate con la comunità, anche perché nessuno glielo avrebbe mai pubblicato. Quindi sarebbero passati a sviluppare altro, o piuttosto avrebbero cambiato lavoro. Oggi Milky Boobs può permettersi, nello stato in cui si trova, di uscire nel più grande e prestigioso negozio digitale di videogiochi del mondo, senza che nessuno abbia niente da eccepire. Quale panettiere con un minimo di senno metterebbe in vendita del lievito muffo spacciandolo per pane?
Il sistema intorno a Milky Boobs
Il gioco in sé è di una banalità disarmante: si tratta di uno sparatutto in prima persona in cui bisogna raffreddare i bollenti spiriti di un mucchio di ragazze in costume da bagno spruzzando loro addosso del bianco latte (quale raffinata allegoria).
La sostanza è che si va in giro per i due livelli da cui è composto attualmente il gioco a imbrattare di liquido bianco dei brutti modelli 3D presi da qualche sito stock, o realizzati con un qualche tool da pochi euro, dotati oltretutto di un'intelligenza artificiale imbarazzante che li porta a correrci addosso come zombi e a incastrarsi in ogni dove. La sfida è ovviamente nulla, come del resto nullo e fallato è il sistema delle collisioni: il gameplay è pieno di colpi andati a segno che non producono alcun effetto tangibile e di altri andati a vuoto che fanno vere e proprie stragi... per non parlare di quelli bloccati da ostacoli immaginari. Quanto dura questa meraviglia? Se ci si impegna si riesce a vedere tutto ciò che ha da offrire in poco più di dieci minuti. Le due mappe attualmente disponibili non hanno alcuna particolarità grafica o di level design. Il fatto che questo cumulo di spazzatura sia ancora in Accesso Anticipato non è una giustificazione, perché basta avere un minimo di esperienza con lo sviluppo dei videogiochi per capire che non andrà da nessuna parte. Magari i due livelli supplementari promessi saranno prima o poi rilasciati, ma non crediamo che, a parte allungare di dieci minuti l'agonia, possano fare molto in termini qualitativi.
Insomma, ci troviamo di fronte a una specie di Big Rigs con le tette: un disastro che non ha ragione di esistere. Il problema è che questo disastro è in vendita. Non abbiamo citato Big Rigs a caso: all'epoca fece scalpore il fatto che un prodotto incompleto fosse riuscito ad arrivare nei negozi. Si trattava di un singolo caso, ma divenne aneddotico. Oggi è probabile che quello che viene proverbialmente considerato uno dei peggiori videogiochi di sempre, non solo riuscirebbe ad arrivare in qualche negozio digitale senza troppi scandali, ma si confonderebbe con altri suoi pari. Molti si chiedono dove sia il problema di avere un negozio online pieno di spazzatura, che non controlla ciò che mette in vendita. Siamo nel mondo digitale, quindi c'è spazio per tutti: ovviamente sì, ma immaginate di entrare in un negozio e di trovarvi di fronte a degli scaffali, dai quali un tempo prendevate dei prodotti, ora pieni di escrementi, . La reazione più ovvia è quella di rivolgervi altrove, anche se magari lì si trovano ancora dei prodotti che vi interessano. Probabilmente finirete per acquistare quei prodotti le cui case hanno abbastanza soldi da potersi permettere uno scaffale più curato, che non vi respinga sensorialmente.
Ecco, piaccia o meno su Steam sta accadendo proprio questo e i dati del 2017 lo hanno ampiamente dimostrato: l'aumento esponenziale dell'offerta di indie, caratterizzata da una qualità mediamente molto bassa, ha polarizzato l'attenzione degli utenti sulle produzioni più grosse, quelle cioè che possono permettersi di spendere in marketing conquistando gli spazi espositivi più importanti. Di base l'eccesso di offerta spazzatura sembra aver tolto a molti la curiosità e la voglia di cercare e sperimentare, che poi è esattamente quello che è successo nei vari App Store e Google Play, dove tutti possono pubblicare tutto e i giochi che guadagnano soldi sono ormai solo quelli che investono più nel marketing che nello sviluppo. Il problema di Milky Boobs, quindi, non è il suo essere un disastro (tanto non lo avreste comprato a prescindere dalla nostra recensione), ma il suo far parte di un sistema che sta danneggiando un intero settore, quello degli sviluppatori indipendenti. Semplicemente, a un titolo come Milky Boobs doveva essere impedito l'accesso a qualsiasi store digitale. Sommate mille Milky Boobs e avrete il caos. Se siamo qui a parlarne, quindi, è perché Milky Boobs fa parte di un fenomeno che va oltre il singolo videogioco e che va ingigantendosi di giorno in giorno, facendo enormi danni.
Conclusioni
Milky Boobs è ancora in Accesso Anticipato e quindi non andrebbe giudicato come un gioco completo. Del resto è un titolo senza speranza, quindi non ha nemmeno senso sospendere il giudizio in attesa di tempi migliori. È probabilmente l'opera di due ragazzotti con gli ormoni in subbuglio che credevano di fare gli alternativi realizzando uno sparatutto con richiami al mondo della pornografia; ma che hanno finito solo per realizzare un'opera disastrosa, inconsistente e a tratti patetica, che non intrattiene nemmeno per i dieci minuti che dura. Comunque, come specificato nell'articolo, il problema vero è che Milky Boobs sia riuscito a trovare una sua strada commerciale, senza aver dovuto superare alcun ostacolo. O forse il problema vero è che molti non lo considerino un problema.
PRO
- Fortunatamente mancano due mappe
- Dura meno di dieci minuti
- Facile da disinstallare
CONTRO
- Purtroppo ci sono due mappe da provare
- È possibile comprarlo
- Ridateci i dieci minuti spesi a provarlo